La FIDAL conferma: il CR Piemonte è in regola



Cari amici dell’atletica,

lo scorso venerdì la FIDAL ha comunicato il suo parere su alcuni punti sollevati dal Consigliere Emanuele Scorcia. Quest’ultimo atto faceva seguito ad una precedente simile richiesta allora inoltrata anche dai Consiglieri Marco Ivo, Paolo Canazza, Andrea Bello, Franco Pasino e Franco Ruffino. La risposta della Federazione Centrale – di cui si riporta di seguito il passaggio fondamentale e determinante – è stata formulata avvalendosi di valutazioni da me richieste sugli aspetti statutari, regolamentari e amministrativi.

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Dagli atti in nostro possesso e dalla relazione predisposta dal nostro consulente legale, Avv. Martinelli, non emergono nella gestione del Comitato Regionale Piemonte comportamenti antiregolamentari o, comunque, suscettibili di provvedimenti da parte nostra.
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Credo che questa comunicazione, inviata dalla Federazione nella persona dei suoi massimi organi centrali, riporti nell’ambito corretto tutta la materia. Questo avviene dopo mesi di comportamenti scorretti e di azioni diffamatorie che ledono anche i principi statutari, arco di tempo nel quale ho tenuto fede alla mia decisione di non voler entrare in un dibattito che ancor più avrebbe avvelenato il clima, già di per sé teso in seguito a tali azioni.

La FIDAL non fa che confermare quanto ho sostenuto per mesi con chi mi diceva che avrei dovuto far sentire anche la mia voce, non lasciando solo a chi diffamava la possibilità di raccontare la sua versione: e cioè che IL TEMPO E’ GALANTUOMO. E’ quindi evidente l’enorme danno operativo e di immagine creato a tutto il movimento dell’atletica piemontese (non solo al Presidente ed al Consiglio uscente) da parte di coloro che hanno perseguito questa strategia che oggi si rivela frutto di intenti ben lontani da un aperto e corretto spirito sportivo.

Tuttavia, qui non si tratta di stabilire chi ha vinto o chi ha perso, ma di trovarsi di fronte ad un atto che finalmente fa chiarezza e giustizia su tutta la vicenda. Un punto fermo che permetterà di capire la realtà delle cose a tutti coloro che in questi mesi sono stati bersagliati da tendenziose informazioni, atte a diffamare sul piano personale e delegittimare su quello istituzionale.

Nei prossimi giorni assumerò delle decisioni che saranno obbligatoriamente forti e decise.

Rifletterò a fondo soprattutto affinchè siano a vantaggio dell’atletica piemontese: di quei tanti dirigenti, tecnici e atleti che meritano la certezza di poter fare al meglio il loro lavoro, quegli stessi che si sono visti mortificati durante questo ultimo anno dal comportamento personalistico e denigrante di alcuni consiglieri.

Sinceramente, credo che chi ha voluto tracciare questo solco tentando di dividere profondamente il nostro tessuto sportivo non prenderà atto consapevolmente neppure di quanto detto con chiarezza dalla FIDAL a seguito di quegli accertamenti che si sono resi necessari.

Immagino quindi non troveranno modo di presentare le proprie scuse (non tanto o solo a me, ma a tutto il movimento) o farsi da parte rinunciando all’incarico di Consiglieri, come quanto emerso richiederebbe.

Concludo queste poche righe ribadendo che io personalmente non ritengo quanto comunicato da Roma una vittoria, ma piuttosto la parola fine a mesi di diffamazioni; la considero anche l’occasione per un’identificazione nominale e pubblica di chi, mosso unicamente da motivazioni di interesse personale, avrebbe voluto la sconfitta dell’atletica piemontese. Di chi ha usato strumenti che offendono profondamente coloro che hanno del mondo dello sport, e dell’atletica in particolare, un’idea alta e basata su valori importanti da tutelare ad ogni costo.

In un momento così difficile per tutti i dirigenti che operano nello sport a causa delle contingenze socio-economiche avverse, sarà proprio da quanto scritto in precedenza che nasceranno le decisioni che andrò ad assumere, pensando unicamente all’interesse della nostra atletica regionale.

MAURIZIO DAMILANO
Presidente FIDAL Piemonte



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