La Diamond League si accende d'azzurro

24 Luglio 2015

Doppietta italiana nell'alto degli Anniversary Games, a Londra: Marco Fassinotti vince con 2,31, Gianmarco Tamberi è secondo a 2,28. Usain Bolt torna re: suoi i 100m in 9.87 (per ben due volte)

Il ritorno del fulmine Bolt, la straordinaria doppietta azzurra Fassinotti-Tamberi nell’alto: sono le immagini che restano negli occhi al termine della serata Diamond League degli Anniversary Games di Londra, celebrata all'interno del Queen Elizabeth II Stadium, teatro, solo tre anni fa, dei Giochi Olimpici. Il fenomeno corre due volte in 9.87 (entrambe controvento, -1.2 la prima, -0.8 in finale) riprendendosi prepotentemente la scena mondiale della velocità; gli altisti italiani danno spettacolo, facendo 1-2 e battendo avversari come Barshim (terzo), Kynard (quarto) e Grabarz (quinto). Per Fassinotti, serie immacolata fino a 2,31 (2,20; 2,24; 2,28; 2,31; tutti salti in calzamaglia), prima di provare per tre volte, senza esito, i 2,35 del record italiano assoluto. Per Tamberi, infinite cadute e risurrezioni, come nel suo stile, ormai conosciuto nel mondo. La gara prende il via con un clima tutt’altro che favorevole, tra umidità e bassa temperatura. Gli azzurri volano subito oltre i 2m20, ma alla quota successiva, 2,24, solo Fassinotti non commette errori. Tamberi, solita mezza barba a incorniciare un lato del volto, ne mette in fila due; poi, al terzo tentativo, accende il pubblico dello stadio Olimpico di Londra, andando al di là dell’asticella. E non è finita, perché il marchigiano, con un colpo di coda dei suoi, ribalta la classifica saltando 2,28 alla prima prova (per festeggiare, un salto mortale all’indietro sulla pedana!). Fassinotti pareggia, mentre gli altri vanno tutti in difficoltà. Fuori Kynard e Grabarz, mentre Barshim commette un errore prima di vedere sollevata la bandiera bianca. A 2,31 si chiude la contesa: Fassinotti è superbo, mentre il qatariano e Tamberi si arrendono. Poi, le tre prove del piemontese (stavolta in calzoncini) ai 2,35 del record italiano assoluto. Con salto mortale all’indietro (ma sui sacconi), a voler pareggiare anche in questo con conto con Tamberi. Tra i due azzurri, che domenica saranno protagonisti di un nuovo match agli Assoluti di Torino, un doppio “cinque alto” a fine gara, a sugellare la magnifica serata tricolore.

Bolt è il grande punto interrogativo della serata londinese. Alle 20:17 locali, la domanda diventa subito – clamorosa – risposta. Bolt, alle prese con la batteria, non produce un grande start, ma nella fase contrale è di nuovo lui: aggancia e supera lo statunitense Rodgers, per piombare sul traguardo in 9.87, malgrado il vento in faccia (-1.2). Poche smorfie, grandi sorrisi, ed il mondo intero di nuovo ai suoi piedi. La finale è, se possibile, una fotocopia (9.87, -0.8), anche se la partenza è ancora peggiore rispetto alla batteria (almeno un appoggio privo di spinta nei primi tre). In questo caso Bolt abbassa anche la testa sul traguardo, visto che Rodgers è vicino (9.90), mentre al terzo posto si piazza il connazionale Kemar Bailey Cole, al personale con 9.92 (in cinque, alla fine, corrono al di sotto dei 10 secondi). La terza parte della serata da sottolineare è il 3000 di Mo Farah, sulla pista che lo vide al centro del mondo tre anni fa: il britannico (in maglia UKA) vince in 7:34.66 (primato personale sulla distanza e mondiale stagionale), piazzando la volata che è da sempre il suo marchio di fabbrica. Una sorta di uscita definitiva dal tunnel, dopo le tante polemiche legate al suo allenatore Alberto Salazar.

Notevole performance di Jasmin Stowers nei 100hs. Anche per lei, come già per gli sprinter nelle batterie dei 100m, il vento è deciso sul volto (-1.2), ma la statunitense non sembra accorgersene, volando in 12.47. Dawn Harper è seconda in 12.64, ma piace soprattutto l’eptathleta britannica Jessica Ennis-Hill (la campionessa olimpica di Londra), che finisce quinta in 12.79. Zharnel Hughes trova i primi applausi da britannico sul suolo UK: la sua volata nei 200 metri (20.05, -1.4) aggiunge un tassello alla comprensione dello stato di crisi di Bolt nel mese di giugno (lo aveva quasi battuto a New York, mettendo pressione internazionale sul giamaicano). Altro passo avanti di Hejnova verso la miglior forma nei 400hs: la ceca si impone in 53.99, confermandosi in netta risalita. Bel giro di pista (senza barriere, in questo caso) tra le donne: la statunitense Hastings stampa un significativo 50.24, che spegne le attese del pubblico per la propria campionessa olimpica, Christine Ohuruogu, quarta in 51.00. Triplo alla kazaka Rypakova (14,24), mentre il vento finisce per condizionare i tempi degli ostacolisti (Jason Richardson si impone in 13.19, -1.5). Domani pomeriggio (ore 16 italiane) seconda giornata degli Anniversary Games.

Marco Sicari

RISULTATI

 



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