La Bergqvist si riprende il cielo



E' qui il paradiso. E' svedese, è biondo ed ha i lineamenti nordici di Kajsa Bergqvist. La saltatrice svedese ha scritto la pagina più intensa della terza giornata dei Campionati Mondiali di Atletica di Helsinki, aggiudicandosi la medaglia d'oro nella finale dell'alto femminile con la misura di 2,02, migliore prestazione mondiale stagionale che incrementa di un centimetro la precedente, della stessa Bergqvist, ottenuta in Coppa Europa a Gavle, nella sede svedese. La vittoria della saltatrice di Sollentuna è giunta dopo che lei stessa aveva temuto per la prosecuzione della carriera all'indomani del grave infortunio che aveva patito nell'estate del 2004, la rottura del tendine di Achille che le aveva impedito di presentarsi in pedana ai Giochi Olimpici. Nell'arco della stagione corrente la Bergqvist aveva superato già quattro volte il limite dei due metri, e si presentava da favorita alla luce della rinuncia di Yelena Slesarenko, la campionessa olimpica, e della stagione non particolarmente esaltante che sta vivendo la specialità, in particolare se raffrontata alle due stagioni precedenti. Nel corso del 2005 sono volate oltre i due metri appena quattro atlete, pochissime rispetto a quante avevano valicato tale limite nel 2004 (tredici) e nel 2003 (quindici). Kajsa Bergqvist conquista così per la prima volta l'oro in una manifestazione a carattere mondiale all'aperto, dopo i successi conseguiti agli Europei di Monaco 2002, agli Euroindoor del 2001, ed ai Mondiali indoor del 2001 e del 2003. Al suo attivo anche il bronzo di Sydney 2000, di Edmonton 2001 e di Parigi 2003. Della neocampionessa del mondo ha stupito vedere come, dopo la gioia del trionfo, ha cercato con caparbietà di impossessarsi addirittura del record mondiale, subito rientrata "in gara" nonostante avesse già vinto. I primi due tentativi non sono stati per nulla accademici, e che avesse nelle caviglie una misura ben superiore a quella del salto vincente lo si era visto dal margine con cui aveva superato l'asticella posta a 2,02. Dopo il secondo errore la svedese ha mantenuto altissima la concentrazione ed ha cercato di aggiustare la rincorsa, dimostrando di volere anche il primato. La festa della ritrovata pin-up svedese non oscura la gran prestazione dell'americana Chaunte Howard, ultima arrivata nel club dei due metri, misura ottenuta due volte in quattro giorni a fine luglio, in altrettanti meeting disputati in Belgio. L'americanina ventunenne, alla prima finale importante della carriera, ha subito centrato l'argento, sfoderando grandi qualità di combattente. La Svezia gongola anche con il terzo posto di Emma Green, autentica sorpresa della finale, che ha migliorato il primato personale con 1,96 e che porta a tre il numero delle medaglie conquistate dalle valchirie svedesi, dopo quello leggendario della Kluft nell'eptathlon. Marco Buccellato Nella foto: Kenenisa Bekele, oro sui diecimila metri, ai mondiali di cross 2005 (foto Omega/FIDAL)


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