Jacobs sprint 10.10 a Trieste, Bogliolo 12.91

01 Agosto 2020

Il velocista azzurro migliora lo stagionale di quattro centesimi nei 100 al Triveneto Meeting. In luce l’ostacolista ligure, con Di Lazzaro 13.06 MPI under 23. Fabbri 20,68, Scotti 45.85

di Nazareno Orlandi

AGGIORNATO ORE 23 - Step by step. Marcell Jacobs corre i 100 metri in 10.10 a Trieste, con vento regolare di +1.6, stesso crono dello scorso anno sulla pista del Grezar e un centesimo meglio dello svizzero Silvan Wicki che fin qui era leader continentale. Lo sprinter azzurro delle Fiamme Oro al 13° Triveneto Meeting si accende sul lanciato e precede la concorrenza internazionale rappresentata dal ghanese Sean Safo-Antwi (10.25) e dall’olandese Joris Van Gool (10.27). Una bella conferma anche per Andrea Federici (Biotekna Marcon) in grado di correre in 10.36. Per l’azzurro Jacobs, che in batteria era partito da 10.23, è un progresso di quattro centesimi rispetto al primato stagionale di 10.14 realizzato a Savona e così prosegue la rincorsa verso il personale di 10.03 e il muro dei dieci secondi. Meglio di lui in Europa, al momento soltanto la novità dello sprint tedesco Denis Almaz (10.08) che ha corso praticamente in contemporanea a Weinheim: “Sono abbastanza soddisfatto, pian piano miglioriamo - le parole del velocista allenato da Paolo Camossi - ogni volta cerco di fare meglio dei miei limiti, ma diamo tempo al tempo, mi conosco, so che ho bisogno di gareggiare parecchio per trovare la forma perfetta e la tecnica migliore, ma è certamente un 10.10 che mi dà positività. L’anno scorso, quando ho corso 10.10 qui, venivo già da due mesi e mezzo abbondanti di gare e avevo già testato la macchina. Quest’anno posso dire di aver già fatto il miglior esordio di sempre con 10.21 a Rieti, poi il 10.14 di Savona, quindi la buona gara di oggi: sta andando tutto per il verso giusto”. Jacobs prosegue l’analisi, ai microfoni di Atletica TV: “C’era tanta umidità ma questo non ha influito - spiega -. In batteria mi sono sentito troppo ‘stretto’ in partenza, meglio in finale l’uscita dai blocchi, e poi sul lanciato mi sono piaciuto. Contento anche per il 10.36 di Federici, vuol dire che il movimento della velocità azzurra sta andando forte e sarà un bel problema per il prof. Di Mulo scegliere il quartetto della 4x100”. Il 25enne ha annunciato anche il prossimo impegno agonistico: martedì 11 agosto a Turku, in Finlandia. Sempre nei 100 di Trieste, da segnalare anche il 21enne Fabrizio Ceglie (Assindustria Sport Padova) sceso a 10.48 in finale, solo un centesimo in più dell’olandese Solomon Bockarie (10.47), e poi il 10.50 di Nicholas Artuso (Fiamme Gialle).

VIDEO | IL 10.10 DI MARCELL JACOBS A TRIESTE


OSTACOLI -
Colpisce il quinto ostacolo, perde un po’ l’assetto ma non si scompone più di tanto. Ed è ancora sotto i tredici secondi Luminosa Bogliolo (Fiamme Oro) nei 100hs: il 12.91 di Trieste con poca brezza alle spalle (+0.7) è il primato stagionale per la 25enne ligure, due centesimi in meno del tempo di Rieti del 4 luglio. Le resta vicina, ma qualcosa in meno rispetto a Savona, l’altra azzurra Elisa Di Lazzaro (Carabinieri) che comunque torna a migliorarsi dopo due anni con il crono di 13.06 e soprattutto sigla la migliore prestazione italiana under 23 che resisteva dal 1988 (Carla Tuzzi, 13.08) e diventa l’ottava italiana di sempre. In casa sua: lei che a Trieste è nata e cresciuta. Firma un progresso anche Linda Guizzetti (Cus Pro Patria Milano) capace di 13.23, ed è abbonata al 13.24 (terza volta di fila) Giada Carmassi (Brugnera Friulintagli) per eguagliare il proprio limite, mentre non brilla la campionessa del mondo dell’eptathlon Katarina Johnson-Thompson (13.73). In altra serie dei 100hs, aggiorna il personale anche Desola Oki (Fiamme Oro) con 13.44 (+0.2). “Mi sono divertita, è bello sapere di avere Elisa come rivale e la ‘Guizzi’ che è andata veramente forte - commenta Bogliolo -. Sì, ho fatto diversi errori, ho preso un ostacolo in pieno, ma sono riuscita a tenere come volevo. Purtroppo non ho reagito bene allo sparo ma ci sono margini e non vedo l’ora di andare in Finlandia, a Turku, l’11 agosto”. Al maschile, nei 110hs, un bell’avvio per Paolo Dal Molin (Fiamme Oro) che, da partente nato, scatta più rapido di Andrew Pozzi: il britannico però si distende nella seconda parte e nonostante l’impatto con gli ultimi due ostacoli timbra il successo in 13.36 (+1.4) a sei centesimi dalla migliore prestazione mondiale dell’anno che gli appartiene dal meeting di Savona. Dal Molin lo segue con 13.65, il tempo più rapido del 2020 in Italia, meglio del 13.73 di Lorenzo Perini (Aeronautica) e del 13.74 di Hassane Fofana (Fiamme Oro). Il trio azzurro regola il sudafricano Antonio Alkana (13.79) e attenzione allo junior Lorenzo Simonelli che con il primato personale di 14.18 entra nella top ten italiana U20 di sempre (con gli ostacoli da 106 centimetri) al nono posto delle liste.

VIDEO | BOGLIOLO 12.91 NEI 100HS, DI LAZZARO 13.06

PESO - Mancano i ventuno metri che voleva ritrovare il prima possibile, ma Leonardo Fabbri (Aeronautica) guadagna centimetri rispetto al 20,37 di Castiglione della Pescaia di sette giorni fa: il primatista italiano indoor del peso chiude con 20,68 e con altri due lanci superiori ai venti metri e mezzo (20,53 e 20,52), oltre a un 19,91 e a due nulli. “So di valere altre misure, ma essere stabile sui venti e mezzo è un’ottima cosa - sottolinea Fabbri - mi rivedrete in pedana in Svezia a Sollentuna il 10 agosto e poi in Polonia a Bydgoszcz il 19”. Continua l’ascesa dell’italo-sudafricano Zane Weir (Enterprise Sport & Service) salito a 19,56 e per Lorenzo Del Gatto (Carabinieri) c’è un 18,29.

400 - Stavolta Edoardo Scotti (Carabinieri) non sperimenta, nei 400 privi del primatista del mondo Wayde Van Niekerk: la distribuzione è quella classica, prima metà accorta, secondi duecento metri per scatenarsi. Con 45.85 il campione europeo under 20 resta a un centesimo dal primato personale e si concede la vittoria davanti a due quattrocentisti internazionali di valore come lo sloveno Luka Janezic (45.88) e lo spagnolo Samuel Garcia (46.52), uomini da 45 secondi in giù sul curriculum. Michele Tricca (Fiamme Gialle) paga nel finale un avvio poco conservativo (46.69). “La scorsa volta mi sono fatto prendere la mano, in questo caso sono partito più prudente - le parole di Scotti -. Ma mi manca ancora qualcosa, in allenamento è tutta un’altra cosa. Come crono, comunque, è ‘carino’, deve essere la mia media durante l’anno, la base da cui cercare l’exploit. La prossima? Correrò a Bydgoszcz il 19 agosto”. Al femminile, al debutto nei 400, Raphaela Lukudo (Esercito) fattura 53.22, soffrendo nel finale, superata dalla slovena Anita Horvat (52.98). L’altoatesina Petra Nardelli (Suedtirol Team Club) compie un nuovo balzo in avanti con 53.28, poi Virginia Troiani (Cus Pro Patria Milano) 53.29.

100 DONNE - Meglio in batteria che in finale: vince Anna Bongiorni (Carabinieri) con 11.44 (+0.1) sulla tedesca Tatjana Pinto (11.59) e Irene Siragusa (Esercito) 11.72. Ma conviene fare un passo indietro, al primo round che assicura prestazioni più interessanti. È Siragusa la più veloce nelle batterie, e in generale della giornata, con un 11.39 (+1.4) da primato stagionale per la senese finalista mondiale con la staffetta 4x100. Lo stesso tempo di 11.41 Bongiorni e Pinto, con vento di +0.4 per l’azzurra e di +0.6 per la tedesca. Chi sorprende è l’ostacolista del 2000 Costanza Donato (Valsugana Trentino) che dopo essere scesa a 13.49 nei 100hs a Vicenza tre settimane fa, oggi si porta a 11.60 (+1.4) senza le barriere. In crescita anche un’altra 2000, Aurora Berton (Libertas Friul Palmanova), che firma il terzo primato personale sul rettilineo in meno di un mese, per un totale di oltre tre decimi di miglioramento, fino all’odierno 11.63 (+0.4) in batteria. Parte da 11.64 (+0.6) Chiara Melon (Atl. Brescia 1950 Metallurgica San Marco) e si supera Giorgia Bellinazzi (Brugnera Friulintagli) con 11.68 (+0.6).

800 DONNE - Una volatona lunga almeno centocinquanta metri: il derby scozzese degli 800 metri se lo aggiudica Jemma Reekie (1:59.52) su Laura Muir (1:59.54), entrambe al personale, ma non basta perché altre due mezzofondiste abbattono la barriera dei due minuti, in un finale decisamente appassionante: 1:59.94 per la norvegese Hedda Hynne, 1:59.97 per la svizzera Selina Buchel. Si lascia portare l’azzurra Eleonora Vandi (Avis Macerata) che termina con lo stagionale di 2:02.59. La seconda serie, quella completamente azzurra, premia Serena Troiani (Cus Pro Patria Milano) che scende a 2:04.27.

SALTI - Il triplo parla spagnolo, e questo era prevedibile: Pablo Torrijos 16,86 (+0.5). Ma non dispiace affatto Tobia Bocchi (Carabinieri) con il 16,62 che al momento vale la quinta piazza nelle liste europee all’aperto del 2020 e la terza misura in carriera tra indoor e outdoor. Cresce Simone Biasutti (Trieste Atletica) con 16,40 (+0.6). Nel lungo, niente otto metri per Filippo Randazzo (Fiamme Gialle): oggi 7,95 (-0.2) per il saltatore che cercava conferme dopo l’8,12 di Savona. E anche Antonino Trio (Athletic Club 96 Alperia) non va oltre 7,75 (-0.2). Asta senza acuti del brasiliano campione olimpico Thiago Braz (5,50), con il 5,45 del filippino Ernest Obiena e il 5,35 del padrone di casa Max Mandusic (Trieste Atletica). Non prendono quota Elena Vallortigara (Carabinieri), 1,85 nell’alto, e Alessia Trost (Fiamme Gialle) 1,77: la gara la vince Vallortigara con la stessa misura di Desirèe Rossit (Fiamme Oro) all’esordio (1,85).

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