L'intervista al Presidente del C.R. Giacomo Leone

23 Marzo 2020


Italiani popolo di runners e di navigatori. In piena crisi da Coronavirus si è fatto un gran parlare anche di questa "smania" di correre per strada che ha attanagliato migliaia di persone al punto da spingere la Fidal, Federazione Italiana di Atletica Leggera, a correre ai ripari con la pubblicazione di un decalogo diventato virale nel volgere di poche ore. Abbiamo chiesto al presidente regionale della Fidal, Giacomo Leone, se questo potrà migliorare lo stato delle cose: “Nei vari DPCM che sono stati emessi, lo sport in autonomia e per strada è stato sempre consentito. Purtroppo, tanti si sono improvvisati atleti agonisti in 24 ore creando quel disappunto verso i tantissimi che erano costretti a rimanere chiusi in casa. Le dieci regole indicate dalla Federazione di Atletica sono valide se seguite in maniera puntuale. Negli ultimi provvedimenti governativi e regionali è stato limitato se non bandito lo sport. Ai tanti dico di sacrificarsi per 15 giorni rimanendo in casa.  Aspettiamo che la diffusione del virus si blocchi, dopo saremo tutti in strada a festeggiare come già avvenuto in occasione della fine di una grande guerra”. Da sud a nord tutti pazzi per la corsa: “Ho sempre detto che la corsa è l’unico antistress naturale. In questi giorni lo stress accumulato dalle giuste restrizioni credo sia arrivato a livelli di guardia. L’unico modo per prendere una boccata d’aria era correre. Ho visto qualcuno che correva con le scarpe griffate all’ultima moda! Ora il governo e le autorità regionali e comunali hanno imposto uno stop totale. Spero che quando tutto sarà finito, i centinaia di runners improvvisati decidano sul serio di iniziare a correre”. Come ritiene che l’invito ad osservare questi semplici accorgimenti possa accrescere la sicurezza degli appassionati? “Partendo dal presupposto che siamo di fronte ad una iniziativa nazionale credo che i consigli fossero diretti più ai runners improvvisati che a coloro che quotidianamente si allenano. Consigliare delle regole semplici da seguire aiuta di molto la sicurezza individuale e giustamente la Federazione ha cercato di consigliare un corretto approccio, ma aimè non ha sortito effetti. Solo due le certificazioni concesse dalla Puglia ad atleti di interesse nazionale: “Come Fidal Puglia abbiamo rilasciato la certificazione di atleta d’interesse nazionale a coloro che l’hanno richiesta. Il problema è che tutti i campi di atletica sono chiusi per le varie ordinanze dei comuni”. In questo momento di grande difficoltà le società faranno fatica a far quadrare i propri bilanci. Sono allo studio manovre per andar loro incontro? “Il prossimo 27 marzo in video conferenza parteciperò al Consiglio Federale. Sarà un momento importante di confronto per fare il punto sulla situazione e proporre aiuti alle società di atletica che sono le cellule vitali della nostra Federazione. Speriamo che si possa salvare una parte della stagione agonistica” la conclusione del presidente Giacomo Leone.


di Roberto Longo



Condividi con
Seguici su:

Pagine correlate