L'editoriale di ottobre del Presidente Fidal Piemonte Maurizio Damilano



Torino (TO 19 ottobre. Dopo un'estate che possiamo definire positiva in senso generale per la nostra atletica piemontese – tra tutti vorrei prendere a simbolo il risultato di Elisa Rigaudo agli Europei di Goteborg -, si torna a masticare quella che è la quotidianità del nostro movimento.

I giovani sono, come consuetudine, i veri protagonisti di questa parte di stagione e non vi è dubbio sia questa anche la parte più forte per il lavoro del Comitato Regionale che proprio nel mondo giovanile, e nel sistema della crescita dei giovani talenti ed appassionati, ha un po’ il suo obiettivo primario.

Se per certi versi va tutto bene è però indispensabile pensare che l’atletica piemontese può e deve fare meglio.

Il 6° posto ottenuto sia con i Cadetti sia con le Cadette e nella classifica complessiva al campionato italiano per regioni di categoria rappresenta un risultato che sta un po stretto al movimento piemontese.

Credo che il lavoro che le nostre società fanno ogni giorno per aggregare nuovi giovani e far crescere il numero dei praticanti debba essere poi portato avanti con decisione anche sotto il profilo del risultato tecnico-sportivo.

Insomma: ai numeri molto buoni si deve far seguire anche un livello medio-elevato di risultati più significativo.

Questo mi da modo di sottolineare il lavoro molto attento che sta compiendo il settore tecnico regionale.

Antonio Dotti e Paolo Moisè, che sta dimostrando di essere qualcosa di più di un semplice braccio destro del FTR (di questa intuizione e scelta credo si debba dare atto e merito al consiglio regionale della Fidal Piemonte), hanno dato vita da qualche mese ad un proficuo lavoro di rilancio del settore tecnico, passando dalla formazione di nuovi tecnici alla riqualificazione del movimento in senso più generale, attraverso corsi, convegni e seminari che stanno – così mi pare di intuire – ridando nuovo entusiasmo a tutti.

L’autunno sta portando una novità che potrebbe essere di grande aiuto a tutta la nostra atletica: l’apertura di un nuovo discorso con il mondo della scuola, sostenuto da un importante partner, e indirizzato a far riconquistare all’atletica il suo ruolo guida nel mondo sportivo scolastico. Speriamo che tutto si delinei secondo gli indirizzi che i primi contatti hanno dato, e si possa, già dalla primavera prossima tornare ad avere una larga partecipazione in atletica alle prove scolastiche in tutto il Piemonte.

I raduni estivi regionali hanno come solito avuto un ottimo successo di partecipazione ma, come dicevo sopra, hanno anche permesso di mettere a frutto le prime situazioni legate al reclutamento di nuovi allenatori.

Rimane il nervo scoperto di un movimento assoluto (dagli juniores in avanti) che stenta a trovare situazioni societarie forti. E’ un nostro ulteriore obiettivo e non lo voglio dimenticare.

Mi auguro si possa trovare con Enti Istituzionali (in primis la Regione Piemonte, ma anche le diverse Province e il Comune di Torino – dal quale mi attendo sensibilità sempre maggiore per la situazione dello stadio Nebiolo –) e partners privati la strada per progettare qualcosa di interessante e positivo in questa direzione, in modo particolare per aiutare le società, i tecnici ed i giovani atleti a credere sempre di più in questa nostra atletica piemontese, evitando emorragie verso società di altre Regioni ed il critico sistema dell’abbandono precoce.

Come vedete ci sono in ballo tante cose, tante idee, tanti progetti, e non manca neppure l’entusiasmo per lavorare e riuscire a raggiungere gli obiettivi.

L’ho già detto altre volte: guardiamo tutti insieme al movimento dell’atletica Piemontese come un bene comune ed al Comitato Regionale come il riferimento per tutti, e se saremo capaci a diminuire i personalismi, che fanno dei problemi e delle iniziative personali il solo centro del mondo, sono certo che porteremo la nostra atletica a recitare un ruolo primario assoluto nel panorama sportivo regionale e nazionale.

(Fonte: Fidal Piemonte - Maurizio Damilano)



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