L’autunno della festa e dell’orgoglio

25 Dicembre 2021

Un anno d’atletica (quarta parte). Faniel sul podio a New York, Battocletti tutta d’oro agli EuroCross. L’atletica e i suoi sette campioni olimpici nel cuore di tutti gli italiani, le piste piene di giovanissimi

“Ora tutto è possibile”. “Non ci sono più limiti”. Tokyo ha sciolto più nodi di un mental coach, ha lasciato in eredità queste nuove convinzioni, frasi pronunciate da decine di atleti, rimbalzate di labbra in labbra. La voglia d’emulazione. La consapevolezza che nessun obiettivo, anche il più inverosimile, sia precluso. E che nessuno ti regala nulla, conta soltanto il lavoro. L’autunno dell’atletica italiana è una festa, è la celebrazione dell’Olimpiade più sorprendente, è l’invasione dei campi d’atletica da parte di una nuova generazione che ha palpitato davanti alla tv e sogna di diventare come i propri idoli con l’oro al collo. È l’effetto-Tokyo che si espande da nord a sud Italia e spinge i nuovi tesseramenti a tassi di crescita formidabili, soprattutto tra i giovanissimi. Sono le copertine dei magazine, i red carpet, gli olimpionici come rockstar, Marcell Jacobs che scatta “in pole position” al gran premio di Formula 1 a Monza, la staffetta 4x100 che regala il testimone al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sono i selfie con il presidente del Consiglio Mario Draghi, l’Inspiration Award della World Athletics a Gimbo Tamberi, i murales che celebrano le imprese di Tokyo, l’incontro tra i campioni di oggi e le leggende dell’atletica azzurra agli Atletica Italiana Awards. È l’atletica che torna al centro.

E allora, in una stagione così, diventa possibile anche il ritorno di un italiano (e di un europeo) sul podio alla Maratona di New York, qualcosa di mai accaduto nel nuovo millennio (l’ultimo europeo sul podio nel 1999). Eyob Faniel ha coraggio, lui è uno di quelli che da Tokyo non è uscito col sorrisone a differenza di tanti altri. Sa che deve osare per riscattarsi. E non si fa pregare: attacca e resta al comando della maratona più famosa al mondo per diciotto chilometri, staccando i quotati rivali. Quando lo riprendono non crolla, anzi tiene alla grande fino a Central Park, dove sventola la bandiera tricolore per il suo terzo posto.

Una bandiera che si gonfia anche nel cielo di Dublino, agli Europei di cross di dicembre, merito di una Nadia Battocletti mozzafiato, perfetta per capacità di lettura tattica della gara, ben oltre i suoi ventuno anni. La trentina colleziona il terzo oro di fila nella competizione, dopo il doppio trionfo da under 23, e trascina le compagne di squadra al trionfo per team, il primo di sempre di una squadra femminile italiana in questa manifestazione: Anna Arnaudo, Giovanna Selva, Sara Nestola, Ludovica Cavalli, Michela Moretton imprimono anche i loro nomi sulla pazzesca stagione azzurra. Ed è la strada a offrire altri segnali di buon livello. Giovanna Epis scende a un promettente crono di 2h25:20 nella maratona di Valencia, Daniele Meucci torna a migliorarsi a Barcellona (2h10:03), Pietro Riva sfila allo stesso Meucci (e a Faniel) il record italiano dei 10 km (28:06).

È un’Italia fiera dei suoi ragazzi. Le celebrazioni nei luoghi delle istituzioni sono il momento dell’orgoglio e della gratitudine, da parte di un Paese che anche attraverso lo sport si rialza dopo i mesi più duri del Covid. Il presidente Mattarella interpreta il sentimento popolare: “Avete emozionato gli italiani. Vi sono momenti in cui lo sport assume significati più ampi. Il nostro Paese è in ripresa, si è sentito rappresentato, si è sentito coinvolto da voi”. Il premier Draghi si complimenta con l’atletica leggera “che ha ottenuto risultati che non pensavamo possibili. Jacobs l’uomo più veloce del mondo, ed è italiana anche la staffetta più veloce. E l’Italia quando salta… vola! Penso ovviamente a Tamberi. E come non citare Stano e Palmisano, primi nei 20 km di marcia”. La sintesi del momento d’oro è nelle parole del presidente FIDAL Stefano Mei: “Abbiamo risvegliato la passione degli italiani per l’atletica”. Grazie 2021, non ti dimenticheremo mai. 2022, il sogno continua.

naz.orl.

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Ori olimpici di oggi e di ieri agli Awards con il presidente Mei e il DT La Torre (foto Grana/FIDAL)


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