Kinder +Sport Cup, favoriti Veneto e Lombardia



Desenzano sul Garda, sul versante lombardo del grande lago, guarda negli occhi la sponda veneta: sembra la località adatta per quello che alla vigilia si preannuncia come l'ennesimo duello tra le rappresentative regionali che hanno dominato fin dagli esordi della categoria il Campionato cadetti a squadre. Sarà così anche stavolta: dal pomeriggio del 9 alla mattina dell'11 ottobre, Lombardia e Veneto si contenderanno con ogni probabilità la "Kinder +Sport  Cup", il trofeo che premia la formazione più forte e compatta. L'impianto delle "Tre Stelle" era finora conosciuto soprattutto per essere la sede della tappa italiana del Challenge Iaaf di prove multiple, un appuntamento di grande richiamo nel calendario internazionale della specialità: ora offre le proprie strutture per la più importante rassegna nazionale della categoria cadetti, la 36^ edizione di una serie che è iniziata nel 1974 come criterium nazionale ragazzi (denominazione allora comprendente la fascia di età di 14 e 15 nel settore maschile e di 13 e 14 anni al femminile), ma poi ha subito una multiforme evoluzione nel programma tecnico, nell'età dei partecipanti e nella formula. I due spartiacque decisivi sono stati l'istituzione della categoria cadetti, a partire dal 1982, e poi l'istituzione di un vero e proprio campionato nazionale individuale (dal 2003), parallelo al campionato per squadre regionali. Nella formula vigente è consentito l'inserimento di partecipanti in numero superiore a quelli previsti dalle rappresentative regionali, per competere appunto a titolo individuale.

LOMBARDIA E VENETO ANCORA FAVORITI

Le prime schermaglie stagionali si sono già consumate, nei tradizionali eventi che il calendario prevede: in particolare negli incontri interregionali. Le formazioni del centro-nord si sono affrontate in occasione del "Ceresini" a Fidenza: qui c'è stata lotta dura tra Lombardia e Veneto, con una buona concorrenza da parte di Toscana, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia. Poi il centro-sud: al "Placanica" di Formia si è imposto il Lazio, mentre più di recente al "Musacchio" di Isernia hanno prevalso le Marche in entrambi i settori.
Lo scorso anno, si ricorderà, la categoria visse tre giornate di vivace competizione allo Stadio Olimpico di Roma: un'edizione che rivelò a livello nazionale i nomi di Alessia Trost o di Giovanni Galbieri, vale a dire due elementi già affermatisi quest'anno sulla scena mondiale - al debutto nella categori allievi - in occasione della rassegna iridata U.18 di Bressanone. Un'edizione, quella romana, di eccezionale livello tecnico: soprattutto ricordiamo la mostruosa esibizione del quartetto veloce del Veneto guidato appunto dal veronese Galbieri (42"32). Ma anche i limiti di categoria ottenuti da Roberta Molardi (51.79 nel giavellotto) e da Davide Re (35"12 sui 300 metri): e la dimostrazione di talento offerta dalla ragazza ucraina Daria Derkach (4.648 punti nel pentathlon, superiore alla MPN ottenuta da atleti in possesso della cittadinanza italiana).
Quest'anno la categoria ha offerto lampi notevoli, ma forse ancora non una forza d'urto complessiva paragonabile a quella dei pari età della passata stagione.

I NOMI PIU' ATTESI

Pur consapevoli che in questa fascia di età le sorprese sono all'ordine del giorno, come pure i progressi improvvisi da un mese all'altro, è in ogni caso possibile avanzare fin d'ora qualche candidatura per indicare i protagonisti più attesi in vista di Desenzano.
Intanto l'autrice di un'inedita doppietta di primati di categoria: la pugliese Anna Clemente ha infatti riscritto in questa stagione sia il limite cadette dei 2000 metri di corsa (6'12"97 al Placanica di Formia, il 2 luglio), sia quello dei 3000 metri di marcia (14'18"90 nella riunione di Molfetta, il 23 luglio). La ragazza scoperta da Tommaso Gentile - sì, proprio il tecnico che ha portato all'argento europeo juniores Antonella Palmisano - si cimenterà nella marcia: l'anno scorso, al debutto sulla scena nazionale, contrastò invece fin sul traguardo dei 2000 la veneziana Beatrice Mazzer. Ancora un tantino acerba sul piano fisico, Anna Clemente dimostra però un'invidiabile sicurezza agonistica ed una grandissima determinazione in gara: e a Desenzano avrebbe potuto dire la sua anche nei 1000, dov'è capolista stagionale (2'57"0).
Nel settore maschile, il nome più atteso è invece quello di Giovanni Cellario: figlio e fratello d'arte, all'onore della piccola cronaca delle categorie giovanili fin dalle sue imprese tra gli esordienti e i ragazzi. Tanto per fare curiosità spicciola, il sito sugli age-record europei curato dallo statistico tedesco Falk Tippmann riporta le prestazioni del giovane reggiano in varie specialità: in particolare sui 60 metri U12 (7"6 nel 2006), il lungo U11 (5.30 nel 2005) e U12 (5.52 nel 2006). Ricordiamo che gli age-records sono calcolati sull'età effettiva dell'atleta e non sull'appartenenza ad una categoria: e che Cellario è nato il 22 novembre 1994 (quindi ancora 14enne, o U15, in questa ottica). Quest'anno, dopo una serie di ottimi risultati indoor (sui 60 metri piani e con ostacoli), sono arrivati exploit nello sprint e nel lungo all'aperto: la MPN dei 150 metri, prima con 16"98 poi con 16"70 (2^ europeo di sempre nell'age-group U15, dopo il 16"70 del francese Christophe Bonnet nel 2000), che si è accompagnata alla 2^ prestazione italiana di sempre sugli 80 metri (in due occasioni 9"01, nelle liste alle spalle del solo Galbieri) e sui 100 metri (11"01, anche se il 10"99 di Remo Di Clemente è stato ottenuto quando il velocista italo-svizzero era ancora attivo solo nella federazione elvetica). Ottimo anche il 6.63 nel lungo: e una buona bracciata anche nel giavellotto, oltre i 47 metri (Giovanni, nel corso di un tetrathlon ragazzi, aveva ottenuto 66.97 nel vortex un paio di anni fa). Insomma, tutta una serie di ottime ragioni per attendere di vederlo al via degli 80 metri, come probabile favorito.

GLI ALTRI PROTAGONISTI

L'anno scorso dominò il peso all'Olimpico, Monia Cantarella: sarebbe una sorpresa se non accadesse anche nel prossimo fine settimana a Desenzano. La lanciatrice reggina, prima in Italia anche nel disco (40.81), ha lanciato l'attrezzo da 3kg delle cadette a 15.23 - sui livelli delle grandi protagoniste della specialità negli anni '90 - ma soprattutto ha ripetutamente ottenuto il minimo (solo virtuale, perché i 15enni non avrebbero potuto partecipare) per i Mondiali U.18 di Bressanone (top di 13.70, nuovo limite di categoria con il peso da 4kg).
Non potrà ambire allo storico primato di Andrew Howe, ma sicuramente il veneziano Riccardo Pagan coltiva l'ambizione di essere il secondo cadetto italiano di sempre a superare il muro dei 7 metri nel lungo: ci è arrivato vicinissimo nell'ultimo assalto prima dei Tricolori, 6.94 a Mogliano. Non ci fosse stato il fenomeno reatino, il rilievo da tributare all'impresa sarebbe stato molto più clamoroso: anche perché ricordiamo con quanta attenzione vennero seguiti i progressi di Luca Passera a metà degli anni '80, quando il friulano mise nel mirino proprio quel limite dei 7 metri che allora pareva davvero molto significativo per un ragazzo di quest'età.
E poi la velocista di Aviano, Sandra Cellamare: rivelazione lo scorso anno, dominatrice in questa stagione. Eccezionale continuità di rendimento, alcune puntate interessanti anche sui 100 metri (11"9 a Pordenone): e 9"82 il top sugli 80 metri, con il record della Marchetti ormai a tiro.
Una delle caratteristiche della categoria quest'anno è stata la fioritura di ragazzi al primo anno, classe '95: tra questi soprattutto Ottavia Cestonaro, la vicentina che avrebbe potuto dire la sua in varie specialità (anche lungo, ostacoli e pentathlon), ma punterà sul triplo. E la modenese Christine Santi, che cercherà di approfittare della scelta di Anna Clemente di non schierarsi sui 2000 metri: l'obiettivo del titolo tricolore sulla distanza è più che legittimo per la giovanissima emiliana, per tutto quello che ha dimostrato in questi mesi.
Nel settore mezzofondo, da seguire anche altre due ragazze del '95: la milanese Debora Varrone e la marchigiana Elisa Copponi. Mentre il finale di stagione sta riproponendo il nome di Stefano Padalino (5'45"28 sui 2000: in guardia i gemelli toscani, Lorenzo e Samuele Dini), che nel 2008 si fregiò del limite nazionale ragazzi sui 1000 metri.
Sull'esito di diverse gare (soprattutto i 300 ostacoli) inciderà la decisione della modenese Raffaella Lukudo di puntare sulle prove multiple: scelta tattica che deve essere valutata in parallelo con quella della piemontese Arianna Curto, schierata invece sui 300hs con i favori del pronostico.
Il settore salti, ricordate le credenziali del lunghista Riccardo Pagan, presenta due elementi interessanti anche nell'alto (il reggiano Luca Ferretti, 1.95) e nell'asta (il romano Luigi Spiller, unico a superare quota 4 metri in stagione con un massimo di 4.20).
Nel settore lanci, il meglio è rappresentato dal duello tutto emiliano-romagnolo nel disco: tra il riminese Nicola Ferroni e il ravennate Martin Pilato si tratta dell'ultimo e decisivo round di un match che ci ha accompagnato per tutta l'estate. Mentre il friulano Marco Bortolato si è fregiato recentemente della seconda miglior prestazione all-time con il martello da 4kg (64.64).
Quest'anno due martelliste oltre i 50 metri, dato sicuramente non trascurabile: protagoniste in pedana la piacentina Giulia Rossetti e la brianzola Marianna Leone.
Mentre il giavellotto, sia pure su misure non trascendentali, propone due ragazze del '95 ai vertici della categoria (Giulia Piazza e Paola Padovan).
Ultimo dato da considerare: se il favoloso record della staffetta maschile veneta dell'Olimpico non corre alcun pericolo, potrebbe invece arrivare il primo -48" da parte di un quartetto in rosa. Viste le risultanze stagionali, le maggiori indiziate sembrano Veneto e Marche.

LISTE ITALIANE DI SEMPRE

Anche in questa occasione presentiamo le liste all-time di categoria, o meglio al limite dei 15 anni. Raccomandiamo come sempre la segnalazione di dati incompleti o inesatti.

Raul Leoni

 

 

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