Kinder+Sport Cup ostacoli da record

10 Ottobre 2014

Nei 100hs due cadetti italiani scendono per la prima volta nella storia sotto i 13 secondi: Mattia Di Panfilo (MPN 12.94) e Cristian Faidiga (12.99)

di Raul Leoni

Lotta aperta per l’assegnazione della “Kinder+Sport Cup”: cortissima la classifica per rappresentative regionali. A livello individuale, ancora ostacolisti in evidenza nel pomeriggio della prima giornata ai Tricolori cadetti di Borgo Valsugana: dopo l’11.45 in batteria di Desola Oki – poi terza nella finale degli 80hs vinta da Noemy Petagna (11.62/+0.3) è la volta di Mattia Di Panfilo, primo a scendere sotto i 13” nei 100hs (12.94/+1.2 per il romano di Tor Vaianica, che trascina Cristian Faidiga a 12.99, sotto il vecchio limite di Luca Merli, 13.03). Nelle finali della mattinata il protagonista assoluto era stato Mattia Zagotto: per il ragazzo di scuola vicentina un miglioramento eccezionale nel lungo, da 6.70 a 7.11+0.5, e così diventa il secondo cadetto di sempre dopo Andrew Howe (7.52 nel 2000). I titoli dello sprint vanno a Mario Marchei con 9.09/-0.3 (il romano di Pomezia aveva corso la batteria in 9.04), mentre l’emiliana di origini ivoriane Zaynab Dosso vince gli 80m cadette in 9.82/-0.4. Sesta prestazione di sempre nei 2000m (6:26.56) per Nadia Battocletti: la figlia d’arte trentina batte Camilla Bossi (6:30.36), entrambe sono cadette al primo anno. Il piacentino Andrea Dallavalle ripercorre in Trentino le orme del fratello Lorenzo (tricolore nel lungo a Cles 2010) e si migliora nel triplo a 14.15/-0.7. La discobola toscana Elena Varriale doppia il titolo di Jesolo 2013 migliorandosi a 43.17, quarta prestazione all-time nella categoria. In progresso anche la lunghista di Palmanova Giorgia Sansa (5.65/+1.3). Doppietta laziale nella marcia femminile, grazie alle gemelle Anthea e Angelica Mirabello (14:30.50 e 14:47.31) e dominio pugliese nella prova maschile: Alfonso Alberga vince con 22:48.46 su Nicolas Fanelli (22:58.05).      

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KINDER+SPORT CUP – PRIMA GIORNATA (pomeriggio)

Martello M (finale) – La giornata finisce con i martellisti che volteggiano sotto la pioggia: ma la pedana bagnata non spaventa Omar Chirico, che lancia lontano fin dai primi turni (64.75, 64.13 e 64.31 nelle tre apparizioni iniziali). Il tempo di dare l’avvio alla finale ed ecco il PB, 66.38.    

Triplo F (finale) – A leggere le credenziali di partenza, la sarda Sara Zoccheddu poteva essere considerata la favorita: ma si sa che la rassegna tricolore cadetti è generosa in fatto di sorprese. E così si finisce per giocare il titolo sul filo dei centimetri tra due outsider come la teramana della Gran Sasso Valeria Latino (11.82/-0.1) e la veneta Teresa Gatto (11.81/-0.1), PB per entrambe.

Asta M (finale) – Anche se la specialità si è attestata in stagione su quote di medio livello, questa finale tricolore si sviluppa su buoni temi agonistici: e i 4.00 sono un discreto premio per i migliori del lotto. Andrea Marin, veneto di Cassola, si eguaglia a 4.00 e vince il titolo perché Francesco Masci, reatino di Vazia seguito da Riccardo Balloni, accumula un paio di errori di troppo prima di azzannare il PB (appunto a 4.00). Inutili i tentativi a 4.10 per entrambi, ma c’è da segnalare anche il bronzo del romano Leonardo Orlandi, un neofita della pedana classe 2000 che arriva dalla ginnastica artistica ed è passato anche per le piscine e i campi da rugby. A scorrere gli annali, 3.90 al primo anno cadetti è un dato che merita sempre attenzione.  

Giavellotto F (pentathlon) – Stavolta Sofia Montagna deve giocare in difesa: il 29.44 (2692 punti) non basta a mantenere la testa della classifica al termine della prima giornata e così si concretizza il sorpasso ad opera di Gloria Gollin (34.95 in pedana, 2713 punti.

La prova di lancio porta punti importanti anche a Sophie Mayr (35.20 e 2682), nonché all’umbra Martina Mazzola, che qui è la migliore del lotto (35.50 e 2521).

Alto F (finale) – E’ a quota 1.69 che si decide la partita: resta l’1.67 superato da Elena Riva alla prima prova e dalla trentina Pamela Croce alla seconda. Certo, sono lontane le misure di Elena Vallortigara o Alessia Trost, ma non è banale lo sforzo della neocampionessa – formata a Cernusco Lombardone dall’ex azzurro Fausto Frigerio – che è tornata in pedana dopo un’operazione al malleolo: comunque Elena vince, prova ad eguagliare il PB a 1.69 e riserva il terzo tentativo a 1.70, mancati davvero di un nonnulla.

2000m F (finale) – Anche qui manca la primatista italiana – Marta Zenoni farà i 1000m domani – ma il livello complessivo è eccellente: merito di una coppia del 2000, la trentina Nadia Battocletti che infiamma la tribuna e la lombarda Camilla Bossi. Fatto sta che la figlia d’arte di Cavareno entra la sesto posto della lista di sempre con 6:26.56 e mette in bacheca il suo terzo titolo cadette su tutti i terreni – campestre, montagna e pista – oltre ai tre successi nazionali riportati a livello studentesco. Alle spalle della ragazzina allenata dal papà Giuliano, ex azzurro del mezzofondo, una teoria di ragazze di belle speranze: 6:30.36 per la citata Bossi, 6:33.46 per la romana Martina Tozzi. Un podio di tutto rispetto per la categoria.

Disco F (finale) – La scelta della primatista italiana Sydney Giampietro diretta a fare doppietta nel peso non svuota i contenuti tecnici di questa finale: almeno ai vertici, perché il 43.17 di Elena Varriale – la ragazza allenata da Giorgio Berto è al secondo titolo tricolore in questa gara dopo quello di Jesolo 2013 – costituisce la quarta prestazione all-time, a un metro e mezzo dal limite nazionale della rivale milanese. Brava anche la vicentina della Vimar Marostica Emma Peron, anche lei al personale con 37.23: quanto a profondità, in sei vanno sopra la fettuccia dei 30 metri e di questi tempi è un dato almeno apprezzabile.

2000m M (finale) – Due serie e fin dalla prima si scende nettamente sotto i sei minuti: eppure l’avvio della serie dei migliori non è così vivace, come invece avrebbe preferito il capolista stagionale Tindaro Lisa, messinese di Torregrotta. E così si arriva a due giri dalla fine, quando il ritmo si scalda, per vedere l’iniziativa decisiva che coinvolge il marocchino di Brembate Sopra “Hakim” Elliasmine – allenato da Ruggero Sala, tanto che ha iniziato con la marcia – e il barese di Terlizzi Vincenzo Grieco. Alla fine il cronometro premia i protagonisti: 5:38.97 per l’italo-marocchino (arrivato a Bergamo con la famiglia nel 2008) e 5:42.52 per il pugliese, che nella categoria ragazzi era stato il migliore in Italia sui 1000 metri.

Alto F (pentathlon) – Insiste la pavese Sofia Montagna: con 1.60 è seconda nell’alto solo alla romana Giulia Poeta (1.63) e resta al comando della classifica con 1981 punti. Ancora all’inseguimento la leader stagionale della specialità, Gloria Gollin (1.57 nell’alto e 1862 di punteggio parziale).

Marcia 5000m M (finale) – Sempre scuola pugliese all’avanguardia, pur se non targata Don Milani come ci eravamo abituati in passato: qui a Borgo non si parla tarantino ma con cadenza barese e brindisina per merito di Alfonso Alberga e Nicolas Fanelli. Nessuna sorpresa, perché questi due ragazzi erano i naturali favoriti sulla base delle risultanze stagionali: l’iniziativa costante è di Nicolas, ma lo spunto decisivo porta la firma di Alfonso: finiscono 22:48.46 a 22:58.05, non lontani dai rispettivi PB. In sette finiscono sotto i 24 minuti: è un po’ il limite dell’eccellenza per la categoria, su una distanza nuova che bisognerà tornare a considerare dopo l’era dei 4 chilometri. 

Triplo M (finale) – Il Trentino porta fortuna alla famiglia Dallavalle: Lorenzo – quest’anno finalista ai Mondiali juniores in questa specialità – aveva vinto il lungo cadetti a Cles nel 2010 e stavolta tocca al fratellino Andrea. Di più e meglio: primi balzi oltre i 14 metri per il piacentino, in sequenza 14.05, 14.11 e da ultimo 14.15 (-0.7), ce n’è abbastanza per lambire la top-10 di sempre. E’ una bella finale, che conferma la bontà della pedana di Borgo: PB per il bresciano di Ghedi Andrea D’Amore – allenato da Erminio Rozzini alla Virtus Castenedolo (13.77/+1.2) – e per il leccese di papà centrafricano Jean-François Sanzia (13.76/-0.7), allenato da una dinastia di lanciatori salentini come Giuseppe e Marco Felice.

Fuori dal podio e un po’ deluso il calabrese Ernesto Pascone, che aveva rinunciato alla finale dell’alto dove vanta 2.00: il suo 13.62 (-1.0), pur valido per la categoria, basta solo per il quarto posto.   

80m F (finale) – Un po’ di nervosismo in partenza, finchè il blocco di Zaynab Dosso non mette giudizio: l’emiliana di origini ivoriane è anche quest’anno la più forte, però nel complesso le ragazze non vanno veloci come in mattinata. C’è più umidità e un po’ di vento contro (-0.4): lei, “Za”, fa meglio che in batteria, quando non era stata assolutamente soddisfatta della sua prestazione e il 9.82 che l’accompagna sul traguardo è un bel crono. A 10”00 c’è Camilla Maestrini, la ragazza di Rodengo Saiano non è riuscita a distendersi come in mattinata: lo stesso per Anna Lisa Modesti, la friulana di Terzo d’Aquileia che finisce in 10.22, ben lontana dal brillante 10.01 della batteria. Resta il fatto che il gruppo dello sprint è da seguire.   

80m M (finale) – Vanno sui blocchi gli sprinter e tutti gli occhi della tribuna si rivolgono al rettilineo, anche perché il menu è assolutamente gustoso: Mario Marchei doppia il tricolore targato Pomezia e firmato dal compagno di allenamento Mattia Di Panfilo sugli ostacoli (tra l’altro domani i due romani del litorale si ritroveranno insieme in staffetta). L’allievo di Maura Cosso va leggermente più lento che in mattinata, 9.09 a fronte del PB eguagliato in batteria (9.04), ma le condizioni sono peggiori (vento -0.3). Si conferma seconda forza della specialità il 14enne piombinese di origini indiane Manu Orlando (9.22), prodotto della scuola di sprint seguita da Fabio Qulici e poi il valdostano di Issogne Nicolò Fasulo (9.27), di stanza a Pont Saint-Martin.  

Marcia 3000m F (finale) – Qui bisogna partire dall’antefatto: un anno fa a Jesolo tagliò per prima il traguardo Anthea Mirabello, ma dopo un quarto d’ora arrivò la squalifica e la maglia tricolore passò sulle spalle della gemella Angelica. Stavolta le due marciatrici seguite dal papà hanno ristabilito le gerarchie familiari: vince Anthea con 14:30.50 e nessuno si sogna di toglierle il successo, per il quale fa festa anche Angelica (seconda in 14:47.31). Sul terzo posto del podio la bergamasca di Cenate Sopra Francesca Gritti (PB a 14:52.20): scuola di marcia targata Ruggero Sala, come sbagliarsi?

Martello F (finale) – E’ l’ennesima scoperta di Mario Vecchiato la nuova maglia tricolore del martello: è Isabella Martinis, una ragazzina di Reana del Roiale, località a 10 minuti dall’impianto udinese di Paderno. Stregata dall’atletica ai Giochi di Londra due anni fa, si è subito ritrovata in pedana: e qui, a 14 anni, ha stabilito il suo PB con 53.96 e una serie da ricordare - cinque lanci oltre i 50 metri ed un nullo – tutte misure superiori a quella della piazzata, la romana Cecilia Desideri (48.97), mentre la terza è Antonella Siracusa (47.02), la palermitana figlia dell’ex azzurra del peso Maria Tranchina e di un appassionato tecnico siciliano dei lanci.

100hs M (finale) – Momento storico per la specialità: fino ad ora nessun cadetto era mai sceso sotto i 13” ed il limite di categoria era fermo al 13.03 di Luca Merli (il valdostano, sfortunato protagonista qui ai Tricolori). Sul magico rettilineo di Borgi ci riescono in due: il romano di Tor Vaianica Mattia Di Panfilo (12.94 partendo da un PB di 13.12) ed il friulano Cristian Faidiga (12.99), con vento generoso ma ampiamente nella norma (+1.2). Dedica d’obbligo per Mattia: “Ai miei compagni di allenamento sulla pista di Pomezia – compreso Mario Marchei che correrà più tardi gli 80m - e alla mia allenatrice Maura Cosso: e poi alla mia ragazza Gaia, che qui è iscritta ai 300hs”. Complimenti da tutti.

80hs F (finale) – Sorpresona, almeno a confronto dei riscontri mattutini: la pluriprimatista italiana Desola Oki è solo terza (11.68), e la neocampionessa è una cadetta al primo anno, Noemy Petagna, capace di precedere di 1/100 anche l’altra favorita in partenza, Anna Bionda (11.62 a 11.63/+0.3). Noemy è una ragazzina riservata, nata a Nocera Inferiore da famiglia campana che si è trasferita a Belluno per motivi di lavoro: era partita stamattina con un PB da 12.09, poi è arrivato l’11.76 in batteria e l’11.62 della finale, per la gioia della sua coppia di tecnici all’Athletic Club, Piero D’Incà e Mauro Sommacal.  

80hs F (pentathlon) – In apertura di pomeriggio al via le fatiche delle ragazze dei multipli: gran tempo di Sofia Montagna (11.66/+0.2) e l’atleta di Vigevano seguita da Francesco Gioia distanzia da subito le rivali, che vanno sopra i 12” (compresa la capolista stagionale del pentathlon, Gloria Gollin, che fa 12.08).



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