Internazionale, un volo infinito sugli ostacoli



Copertina della settimana internazionale dedicata a diverse generazioni di campioni, distanti in senso anagrafico, ma spalla a spalla in quel prodigio di tecnica, senso della ritmica e velocità che sono le corse ad ostacoli: la generazione del "vecchio" Allen Johnson, quella del giovane Liu Xiang, e quella irruenta che rompe gli argini, che porta il nome di Kerron Clement. Danza selvaggia Tre perle ad ostacoli hanno illuminato lo scenario dell'atletica internazionale nelle ultime ore, tutte fiorite sul suolo americano: a New York, nel corso del Reebok Grand Prix, l'immortale Allen Johnson ha respinto con un formidabile colpo di coda la fresca leggenda di Liu Xiang, campione olimpico e recordman mondiale, con un sontuoso 13"03 contro 13"11. Tra i due super-assi, la sorpresa del 32enne Dominique Arnold, che danza tra le barriere ad un soffio da Johnson in 13"05! La specialità sta vivendo un gran bel momento: dalla Francia è appena tornato ai livelli dei turni preliminari dei Giochi il nero Doucouré, autore di un 13"14 ad inizio settimana. Lo spettacolo estivo è assicurato. Anche tra le ragazze il balletto tocca vertici assoluti: l'eptatleta Michelle Perry, votata ora esclusivamente agli ostacoli, si è messa alle spalle l'olimpionica Hayes, e per entrambe il crono è stato generosissimo: 12"45 per la prima, 12"47 per la seconda. La Kirkland, ex-iridata, è tornata grande a sua volta con 12"58. L'oscar per il percorso ad ostacoli più entusiasmante è però da assegnare a Kerron Clement e Bennie Brazell: il giovane ex-trinidegno, destinato alla celebrità, irrompe nel club dei "47 secondi" al termine di una gara splendida, strappata con 47"56 ad un eccezionale Brazell, il finalista olimpico, autore a sua volta di 47"67. Clement e Brazell, con la loro impresa, portano a trenta il numero degli atleti scesi sotto i 48 secondi sui 400 ostacoli. Altri avvenimenti newyorchesi Iniziando dalle donne: la poliedrica Me'Lisa Barber è una folgore sui 100 in 11"05, la Hennagan conferma l'attuale momento di forma sui 400 in 50"67, la giamaicana Sinclair stupisce ancora sugli 800 con il mondiale stagionale di 1'59"10. Ci sono anche le etiopi: Defar e Kidane fanno il vuoto sui 3000 in 8'33"57 e 8'36"39, e le sorelle Dibaba recitano un monologo sui 5000: 14'32"42 per Tirunesh, vicinissima al personale, e 14'46"37 per Ejegayehu. Le condizioni ambientali assolutamente favorevoli ridanno smalto anche a Maurice Greene, che torna a correre veloce in casa in 10"08, e registrano la forma di Usain Bolt, 20"31 e soprattutto tre metri a Bernard Williams. C'è anche il peso, con il primo sorpasso stagionale del vice-campione olimpico Nelson (21,58) su Godina (21,40). Sulle piste della California: NCAA Quest'edizione dei campionati universitari USA passerà alla storia per la grandissima finale dei 400 ostacoli maschili, ma anche per le imprese nella velocità prolungata: dopo aver battuto per due volte ad inizio stagione l'amico e campione olimpico Wariner, il nero Williamson si è laureato campione universitario firmando l'impresa cronometrica più grande nelle semifinali, dove è sceso a 44"27 (finale in 44"51), che in numerologia spicciola si traduce in un solo centesimo in più da quanto ottenuto da Alberto Juantorena a Montreal 1976. L'attesa resa dei conti sui 200 metri ha visto vincitore il pezzo più pregiato e regolare, Wallace Spearmon, che ha migliorato ancora il personale con 19"91 (perdippiù controvento) dopo essersi nascosto nei turni preliminari con passeggiate da 20"30; l'altro compare Tyson Gay, che in semifinale aveva stupito con 19"93, si è dovuto accontentare del terzo posto (20"16), superato anche dal più giovane Xavier Carter (20"14 in semifinale e regale 20"08 in finale). Dai verdetti degli NCAA sono uscite altre prestazioni coi fiocchi, come il 50"10 con cui Monique Henderson si è imposta sui 400 metri, ed il 54"32 di Shauna Smith sugli ostacoli. Anche dai ragazzi numeri da incorniciare, come l'1'44"74 del lettone Milkevics sugli 800 metri e la staffetta dei giganti della Louisiana (Brazell, Carter, Willie ed il poco conosciuto Dardar), che scende sotto i tre minuti chiudendo in 2'59"59. Volate messicane Le corse hanno dato lustro al tanto atteso Galatlética Banamex di Monterrey: oltre a Justin Gatlin, sceso a 20 netti sui 200 metri, ed al solito Bershawn Jackson (al terzo botto della stagione con 47"97 sui 400 ostacoli), l'avanguardia panamericana dei 400 ha ritrovato interpreti ben conosciuti ma in rodaggio fino allo scorso week-end: Alleyne Francique ha vinto una gran gara in 44"60, seguito dal bahamense Chris Brown (44"89) ed allo statunitense di turno, nella fattispecie Derrick Brew (44"96). Identica la sciarada al femminile: ancora un successo della ritrovata Sturrup (11"14), con buona pace della vicecampionessa olimpica Williams (11"30) e di Marion Jones (quarta in 11"40), e seconda uscita dell'olimpionica Darling-Williams (49"85 sui 400, primo round a suo favore sulla Guevara, seconda in un buonissimo 50"05). Sui 200 metri le due ventenni Felix e Richards hanno fatto gara per conto loro (22"31 e 22"53), con una Williams (23"49) davvero irriconoscibile sulla doppia distanza. Nei concorsi spicca il 5,90 di toby Stevenson nell'asta, mentre la giamaicana Goulbourne non ha bissato il sensazionale exploit dello scorso anno in terra messicana (7,16 nel lungo), accontentandosi di vincere con la misura di 6,55, ottenuta peraltro con un forte vento a sfavore. Il primato balla sull'asta Notizie più precise in merito all'esibizione che ha portato Anna Rogowska a superare la misura di 4,77 a Sopot fanno ritenere che con ogni probabilità la federazione polacca riconoscerà la performance come primato nazionale. Nel frattempo la Pyrek è tornata a saltare più in alto della stessa Rogowska vincendo lo scontro diretto di Kassel, venerdì (4,60 contro 4,50). Notizie dalle repubbliche ex-URSS In settimana Virgiljus Alekna ha di nuovo sconfitto l'estone Kanter: il meeting organizzato a Vilnius dallo stesso Alekna è finito con la vittoria del lituano (67,81) contro l'estone (67,47), ma bella figura hanno fatto i due magiari Kovago (65,73) e Maté (64,88). Uno spento Riedel si è classificato ultimo (decimo) con 59,71. Si muovono anche altre nazioni del blocco ex-sovietico: la kirghiza Yefimenko ha valicato l'1,95 in alto a Bishkek, mentre da Almaty, in Kazakistan, annoveriamo i risultati di Tatyana Roslanova (51"07 sui 400) e del martellista tagiko Nazarov (77,63). Il duello Alekna-Kanter vive il terzo capitolo a Tartu, a casa di Kanter, domenica: con 68,94 Alekna si porta sul tre a zero nei confronti diretti con l'avversario (66,87), e c'è gloria anche per Vaernik ed il suo giavellotto (83.09). Nella vicina Finlandia, a Tampere, va lontano anche Pitkamaki, 22 anni, con 83,26, davanti a un mostro come Parviainen (81,56, e 93,09 in carriera!). Il bollettino del giavellotto maschile chiude col ritorno del campione olimpico Thorkildsen, che dopo un esordio mediocre si riaffaccia a discreti livelli a Oslo, lanciando ad 80,93. Sempre dai lanci, ma guardando all'Olanda, il 66,59 del discobolo canadese Tunks, che gareggia vincendo al pari della moglie, la pesista ex-signorina Koeman (18,12). Powell fa il mondiale in vasca lunga L'incredibile 9"85 ottenuto da Asafa Powell giovedì scorso ad Ostrava su una pista inzuppata d'acqua rimanda a quello che all'epoca fu considerato con vivo stupore "il record del mondo dei 100 metri in piscina": nell'edizione di Coppa del Mondo di Barcellona, tre lustri fa, Linford Christie ottenne infatti un surreale 10"10, usando suo malgrado le scarpette come spartiacque su una pista letteralmente invasa dalla pioggia, dovuta ad un nubifragio abbattutosi sulla città catalana. Oltre al risultato del giamaicano, c'è da ricordare la super-prestazione di Sergey Makarov, approdato al mondiale stagionale nel giavellotto con 88,84, e l'altra impresa dello sprint, stavolta femminile, dove la giovane bulgara Lalova, nelle medesime condizioni di Powell, ha ottenuto 11"03. Ricordiamo anche il settimo posto di Benedetta ceccarelli nei 400 ostacoli (57"69), in una gara dove tutte le atlete hanno rimandato prestazioni significative ad altra occasione (prima la sudafricana Febbraio in 56"64), e l'ottima gara di disco, con la ceka Pospisilova (ora signora Cechlova) vincente con 65,98 sulla supertitolata russa Sadova (65,66). La Sadova si rifarà a Varsavia, domenica, vincendo con 65,84 davanti alla polacca Wysocka (personale con 64,57). Da Varsavia conferma del saltatore Bieniek (2,30, recentemente salito a 2,36), e del pesista Majewski (20,62). Europa: Francia, Germania e campionati nazionali Il Grand Prix ha fatto tappa a Lilla, domenica. La Francia torna a sorridere alla vigilia della Coppa Europa non solo con Doucouré (qui a 13"36), ma anche con Baala che in 1'44"74 ha battuto il vice-campione oimpico Mulaudzi, con Djhone (32"24 sui 300, battuto dall'africano Kikaya), e con la Boslak cha migliora per la seconda volta in pochi giorni il primato di Francia dell'asta con 4,56. Dalla Germania diversi risultati interessanti dal fine settimana: a Kassel crescita dell'ostacolista Blaschek (13"41, sconfitto dall'americano Watkins con 13"38, ma anche un 13"42 ad Ulm domenica), e sorprendente debutto sugli ostacoli della quattrocentista Marx (55"59). C'era anche Carolina Klueft, che nel lungo si è cimentata contro le tedesche Schulte e Gutowicz ed ha perso (6,43). Ancora regolarissima Steffi Nerius nel giavellotto (63,97 ed altri due lanci oltre i 63 metri). Ancora dalla Germania: a Gotha nuovo summit dei pesisti, con Bartels a 21,17 e Bock a 20,55 tra i maschi e con la ritrovata supremazia nazionale della Kleinert (19.39) sulla rivelazione Lammert (18,95). C'è aria di progressi anche nei salti: a Bad Schwalbach è tornato a ruggire il mulatto Friedek, già campione del mondo, che sbaglia i meccanismi al primo triplo volo, registra le coordinate al secondo, ed atterra a 17,39 nel terzo. Nils Winter non è da meno nel lungo: già su di giri per l'8,17 di qualche settimana fa, trova un 8,21 a Bad Langensalza sabato, pur sconfitto dall'americano Brian Johnson, in stato di grazia con 8,33; in gara progredisce verso la miglior condizione anche il sempre pericoloso ghanese Gaisah, autore di 8,11. Campionati di Grecia ad Atene: l'attesa rincorsa al primato del mondo junior dell'asta della rivelazione Filippidis durerà ancora. Il diciottenne ha vinto il suo primo titolo assoluto ma fermandosi alla modesta quota di 5,25. Si è rivista la Devetzi, prodigio olimpico del triplo con la sua medaglia d'argento, due salti validi corollati da un buon 14,59. Al primato dell'asta è andata invece Afroditi Skafida con 4,48, ed all'ennesimo titolo Mirela Manjani, al rientro, che scaglia il giavellotto a 59,22. Campionati in Romania: niente di speciale a parte il triplo di Marian Oprea, che raggiunge la misura di 17,46. Setacciando risultati un po' ovunque troviamo il 13,97 di Thaimi O'Reilly a Pierre-Benite, venerdì, in un meeting incentrato sui salti. In questo contesto anche un doppio 8,12 nel lungo maschile, grazie al francese di origine maghrebina Sdiri ed al mauriziano casquette. Restando in zona, nella Svizzera ginevrina, 76,07 di Marco Lingua con buona resistenza di Patric Suter (75,11), e 13"36 di Micol Cattaneo (in altra serie 13"57). Sempre da Ginevra, finalmente un quattrocentista inglese al passo con la tradizione: è Robert Tobin, bianco 22enne, che sbriciola il personale in 45"01. Odor di coppa Europa: la 4x100 tedesca ha fatto la prova generale ad Ulm, ieri l'altro, chiudendo in 39"08 con Blume, Unger, Kosenkow e Broening (le colleghe donne hanno realizzato 43"88). Nell'asta, alle spalle del vincitore Markov (5,75), lo spareggio tedesco è andato all'atleta meno atteso, il 21enne Schulze con 5,70. Buona volata della Ceplak sugli 800 in 2'00"85, e mondiale stagionale nel peso della bielorussa Ostapchuk con 20.09 ed un peggior lancio di 19,44. Tanto per cambiare, la Nerius tocca ancora il cielo con 64,56, nella stagione migliore della sua carriera. Intensa attività nella settimana appena iniziata: ieri sera si è gareggiato a Salamanca, oggi ad Atene tocca di nuovo al super Grand Prix), e sempre oggi meetings a Lucerna, Gotenorg e Vancouver. Nel fine settimana, la Coppa Europa di Firenze e nelle altre sedi di Gavle, Leiria, Tallinn ed Istanbul catalizzerà l'attenzione in Europa. Marco Buccellato


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