Internazionale, ultime frontiere



Gli eventi dello scorso fine settimana internazionale, seppur pochi, hanno dimostrato ancora una volta che gli atleti dell'Etiopia non temono rivali e sono, nel fango delle campagne europee, per il momento imbattibili. In Italia (ad Oristano) come nel resto del continente, la forza d'urto degli etiopi ha regalato ancora successi, come dall'inizio della stagione campestre, come dalla fine di quella passata. Su sei classifiche complessive (l'evento sardo, quello di Bruxelles e quello spagnolo di Venta de Banos), il primo posto non è andato ad un atleta dell'Etiopia solo nel cross femminile disputato in terra di Spagna, e probabilmente perché nessuna gazzella di Addis Abeba e dintorni era in gara. Dinkesa altro gioiello della corona Dopo Bekele, di cui parleremo più avanti, ed i vari Sihine, Gebremariam (e l'elenco potrebbe proseguire ad oltranza) Abebe Dinkesa sta diventando un'altra carta sicura che l'Etiopia può calare sui tavoli del cross, della strada, della pista. Già in possesso di risultati e piazzamenti di tutto rispetto soprattutto sui diecimila metri, Abebe Dinkesa ha offerto un'altra prova convincente nel cross disputato nel parco di Laeken a Bruxelles, dopo la vittoria nella Great Ethiopia Run ed il decimo posto ai Mondiali di mezza maratona di Nuova Delhi. Per il nuovo talento ventenne (secondo altre fonti si riporta essere venticinquenne), l'immediato futuro è rappresentato dall'ottenimento della selezione per i Mondiali di Cross e per i Mondiali in pista ad Helsinki, ed il futuro da modellare parla la lingua della maratona. La nota di merito va anche all'ucraino Lebid, fresco trionfatore dei Campionati Europei in Germania, capace di superare nella lotta per il secondo posto la nobiltà di Zersenay Tadesse, il diamante di Eritrea, e di Paul Tergat, nuovamente sconfitto dopo l'esito inatteso del suo esordio stagionale di qualche settimana fa, quando fu battuto da Bekele junior. Si è ripetuta a distanza di un anno, nella classifica femminile, la diciottenne Burika, avanguardista di un poker tutto etiope, che ha compreso nelle piazze d'onore la Meselech, la Erkesso e l'altra giovanissima Godana. Una dittatura che ha fatto vittime importanti come Edith mMsai, Justyna Bak e Aniko Kalovics, ben distanziate dal favoloso quartetto. Ad un minuto e mezzo dalla vincitrice Burika troviamo la nostra Patrizia Tisi, che si è classificata quattordicesima. Bekele senza rivali, Butler senza paura Kenenisa Bekele, sul quale torniamo ora, si è ripresentato in Europa per aggiudicarsi la venticinquesima edizione del cross di Venta de Banos, lasciando la compagnia nell'ultimo giro del percorso e vincendo in beata solitudine. Onore anche agli spagnoli, ben rappresentati dal campione europeo dei diecimila metri Martinez, da De la Ossa, argento agli Europei pochi giorni fa, e da Ricardo Serrano. Bekele succede al suo delfino Sihine nell'albo d'oro del crosso spagnolo. Buono anche il cast femminile ed importante affermazione per Kathy Butler, trentunenne scozzesina di Edinburgo con un passato vissuto atleticamente con i colori del Canada, dove emigrò con la famiglia ad undici anni. La sua è una bella e drammatica storia, passata attraverso la scoperta, un decennio fa, di essere affetta dalla malattia di Graves (una seria patologia tiroidea, la stessa che colpì Gail Devers). Superato il periodo nero e rimessasi in salute, nel 2000 la Butler ha scelto di rappresentare il Regno Unito: nel 2004 è riuscita a piazzarsi fra le prime dodici sia ai Mondiali di Cross che alle Olimpiadi, sui diecimila metri. In Scozia, quest'anno e già tre anni fa, è stata eletta atleta dell'anno. Sempre in Spagna, nel cross di Valencia, spazio agli atleti europei per l'assenza degli africani, e vittorie per Jesus Espana e Fernanda Ribeiro, in rappresentanza del Portogallo. Dalle strade di Valencia, per concludere, una mezza maratona di marca kenyana grazie a John Kirui, vincitore in 1h03'37", e Abraham Chelanga. Cross, pista e news dall'Africa Quinta tappa del circiuto kenyano delle campestri, a Kericho. Le gare senior sulla distanza degli otto chilometri sono andate a Benson Ogato ed a Eunice Jepkorir, che si era distinta già in marzo grazie al settimo posto conquistato ai Mondiali. Sui quattro chilometri affermazioni di Robert Sigei e Prisca Jepleting. Tra gli junior in luce nelle competizioni a loro riservate, accento su Hosea Mwok Macharnhyang, già in evidenza sui 10000 metri in pista (ed in altura!) con 28'19" nel corso dell'estate appena trascorsa. La stagione sudafricana su pista offre i primi spunti interessanti: a Parow è rientrato in pedana Godfrey Mokoena, il grande talento campione del mondo junior del salto triplo ed argento nel lungo dietro Andrew Howe a Grosseto nello scorso luglio. Dopo una serie di quattro salto non trascendentali, peraltro con alle spalle un vento troppo favorevole, ha trovato tutti i tempi giusti per atterrare nella sabbia ad 8,05, e con vento nella norma. Nel meeting sudafricano erano in programma anche le rare gare sui 60 metri che si corrono all'aperto: si è distinto Lee-Roy Newton, uno sprinter che nel giorno del suo venticinquesimo compleanno ha mortificato il talento di Morne Nagel segnando anche il nuovo primato sudafricano con 6"62 (ovviamente riferito ai sessanta metri "outdoor"). Nagel detiene il limite indoor con 6"48, ottenuto nel suo anno di grazia 2002, prima che si infortunasse e che la sventura ne condizionasse il rendimento, tuttora altalenante. Sempre a Parow anche il primato africano senior e junior dei 300 metri ostacoli grazie al 35"48 di Wouter Le Roux, che è anche il miglior tempo del 2004 nella specialità, assai poco praticata. Nell'occasione, il non ancora diciannovenne Le Roux ha battuto due grandissimi dei 400 ostacoli come Herbert e Cilliers, nonché l'altro gioellino junior Van Zyl, quarto a Grosseto. L'iridata dei 400 meti di Edmonton, la senegalese Amy Mbacké Thiam, ha scelto di allenarsi sotto la guida tecnica di Hervé Stéphan, coach con ricca esperienza maturata a Dakar, ed attuale allenatore di Stéphane Buckland e Naman Keita. Per la Thiam è un cambiamento totale, dopo due anni trascorsi in Canada, dal momento che si allenerà a Parigi. A proposito di Buckland, è stato recentemente eletto sportivo mauriziano dell'anno, in una festa che ha visto Frank Fredericks gran cerimoniere. Dall'Australia il ritorno di Dmitriy Markov. L'ex-bielorusso è rientrato con un modestissimo 5,35 ad Adelaide, al quale ha fatto seguire il 5.30 di giovedì scorso. Per il resto risultati nel segno della normale routine, come il 7,94 del lunghista Parravicini, se non deludenti come il 21"33 di Joseph Batangdon, camerunense di indubbio valore, sui duecento metri. Maratone asiatiche Ultime battute dal mondo runners, prima delle corse in programma a fine anno e l'avvio dell'attività 2005. La mezza maratona di Pune, in India, ha espresso l'ennesimo talento della galassia kenyana. Jane Muia, che solo ieri ha compiuto diciotto anni, si è fatta il miglior regalo possibile vincendo in 1h11'59" la gara di domenica, su avversarie ben accreditate quali la russa Timofeyeva e la kirghiza Borisova. La maratona di Taipei, corsa domenica con diciassettemila iscritti, è stata onorata dai ventiduenni kenyani Wilson Chelal (2h14'52") e Jennifer Lingakwiang, la quale, alla prima vittoria importante in carriera, ha aggiunto il primato personale di 2h34'14" che è anche il record della corsa. Marco Buccellato


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