Internazionale, sigillo USA all'attività indoor



Nella rubrica di questa settimana: gli ultimi verdetti della stagione indoor con la conclusione dell'attività universitaria statunitense, e risultati da tutti i continenti. In Australia e in Sud Africa la stagione outdoor è entrata nel vivo, in Cina l'apertura è con la marcia, nel Centro America si corre e si salta, aspettando l'avvio della stagione USA, che aprirà i battenti tra pochi giorni.

NCAA: fast and furious

Nel "Gilliam Indoor Stadium" di College Station (Texas) si sono disputate le finali universitarie indoor, con vittorie dell'Università della Florida in campo maschile e di quella dell'Oregon tra le donne, verdetti identici a quelli della scorsa stagione. Le altre finali dei colleges erano in programma in Ohio e in Nuovo Messico, ma era nell'impianto texano che erano concentrate le ultime generazioni di talenti dell'atletica USA e, in molti casi, del Canada e dell'area caraibica.

Nella due-giorni di gare sono stati prodotti diversi nuovi record mondiali stagionali indoor: inatteso quello dei 60 femminili, con LaKya Brookins che ha vinto la finale in 7"09 migliorando di due centesimi il miglior tempo dell'anno, che apparteneva a Veronica Campbell-Brown, meno sorprendenti quello dei 400 metri femminili (50"79 di Jessica Beard) e nei 200 maschili (20"39 di Rakieem Salaam in batteria). A completare l'elenco delle prestazioni "world-leading" il 3'04"24 della staffetta di Texas A & M, con in squadra Tabarie Henry, l'uomo delle Isole Vergini che è stato protagonista della collisione, nella seconda serie di finale dei 400 maschili, con la superstar Kirani James, caduto dopo 200 metri.

Non solo James

Privati della forza d'urto mediatica della prestazione di James (atteso a sfracelli dopo il recente 44"80 di questa stagione) i motivi di interesse dei campionati NCAA non sono in ogni caso venuti meno: il titolo dei 400 è andato al bahamense Pinder (che ha corso la prima serie di finale in 45"33). L'altra star dei 400 metri McQuay ha corso per atto di presenza e necessità di classifica nonostante fosse già k.o. per un infortunio occorsogli nelle batterie dei 200 metri, dove era stato costretto al ritiro.

Velocità in primo piano dunque, non solo per il 7"09 della Brookins, ma anche per la bella volata di Jeff Demps, vincitore dei 60 maschili in 6"53 sul quasi ventenne Granger, atleta messosi in luce già nella scorsa stagione (10"29, sesto tempo mondiale junior del 2010), secondo in 6"55. Ottavo Salaam, candidato alla vittoria dopo il 6"55 colto in batteria ma messo k.o. da un infortunio e ultimo in 6"92. Sui 200 era stato capace di correre i 200 già 20"39 in batteria e in 20"41 nella sua serie di finale, lo stesso tempo realizzato da Maurice Mitchell nell'altra sessione (dopo un 20"47 ottenuto in batteria).

Claye 17,32 - Drouin 2,33

Nei salti ottime prestazioni per il triplista Claye (17,32, primato dei campionati), dell'altista canadese Drouin, che ha portato il primato nazionale indoor a 2,33, e del lunghista dello Zimbabwe Makusha, che ha battuto lo stesso Claye il giorno precedente con 8,14 contro 8,04. Nei lanci, gara della vita dello svedese Leif Arrhenius che si è migliorato di quasi un metro al quinto turno fulminando con 19,92 le ambizioni dell'americano Finley, avviato a una vittoria a mani basse. Le delusioni: out nelle batterie degli 800 metri Casimir Loxsom e l'atleta di Bermuda Aaron Evans, via libera al titolo per il kenyano Samoei in 1'48"33. Ancora sofferenza per il grande talento German Fernandez, ritiratosi sui tremila metri. Beffa per Sammy Chelanga, strafavorito per il titolo dei 5000 e superato in 13'26"01 dal connazionale Leonard Korir. Nelle altre finali: 7"58 del 22nne giamaicano Riley sui 60 ostacoli (solo ottavo il 19enne Davis, primatista mondiale dei 110 ostacoli junior),
 
Le donne

Detto della Brookins e della Beard, l'eroina dei campionati è stata la starlette Jordan Hasay, determinante per la vittoria dell'università dell'Oregon con una ravvicinata doppietta su miglio e tremila metri al termine di due gare rognosissime e liquidate in 4'33"01 e 9'13"71, al termine di volate mozzafiato contro due atlete canadesi, Kate Van Buskirk e Sheila Reid. Prestazioni veloci sui 200 metri (22"84 di Candyce McGrone, ma titolo alla capolista mondiale Duncan in 22"85) e nella finale dei 60 ostacoli (7"96 della 19enne Rollins).

Nei salti buio pesto e nessun risultato da copertina, ad eccezione del successo della slovena Sutej nell'asta con 4,45; nei lanci la canadese Labonté, un'altra che si sta facendo in fretta, ha liquidato le co-favorite statunitensi e la quotata sudafricana Du Toit con un lancio di 17,53. La vincitrice del pentathlon Theisen (canadese, già prima la scorsa stagione) ha totalizzato 4.540 punti (eccellente l'1,84 nel salto in alto). Nella finale della 4x400 seconda prestazione mondiale stagionale in 3'29"72 per il quartetto di Texas A & M (con la campionessa individuale Beard a tagliare il traguardo e la forte sprinter Tarmoh in prima frazione).

Indoor in Europa, si chiude

Nel capiente impianto "Tipshallen" di Växjö (in Svezia, pista con sviluppo di 376 metri), nuova vittoria del campione olimpico Gerd Kanter, all'esordio stagionale, che si è aggiudicato la gara di disco con 66,92 sull'australiano Harradine (65,60) e sull'olandese Cadee (62,47). Nel peso misura di livello internazionale per il danese Christensen (20,39).

Frenkel, una storia speciale

Il quarto posto della giovane altista israeliana Danial Frenkel agli Europei indoor di Parigi ha suscitato nel paese una vasta eco nell'ambito dei media sportivi e non. Il "Jerusalem Post" le ha dedicato ampio risalto, e da quel ritratto emergono informazioni singolari sulla storia dell'atleta, che fino alla soglia dei vent'anni aveva in animo il sogno di diventare una ballerina professionista, dopo anni di attività con una compagnia di danza. Lo svolta definitiva verso la carriera sportiva è arrivata dal nuovo incontro con il tecnico che la scoprì a 14 anni. 

La seconda parte della collaborazione tra la Frenkel e il suo tecnico Shafran ha fruttato, in soli tre anni e mezzo, un progresso di ben 25 centimetri, culminati nel record nazionale di 1,94 realizzato nella finale parigina, la seconda grande vetrina raggiunta dall'atleta dopo quella estiva di Barcellona, dove si classificò dodicesima, all'esordio internazionale. Per il suo tecnico, nell'intervista sul tabloid israeliano, i due metri sono l'obiettivo minimo raggiungibile in considerazione dei rapidi progressi degli ultimi mesi e delle potenzialità dell'atleta.

Sud Africa, riecco la Semenya

La campionessa del mondo degli 800 metri Caster Semenya è rientrata in pista in occasione del terzo appuntamento delle "Yellow Pages Series" a Bellville, cimentandosi sui 400 metri, vinti in 54"03. Tra gli altri risultati otto metri del lunghista Manyonga, che ha battuto Mokoena, secondo con 7,97, 49"33 di Fredericks nei 400 ostacoli e 13'28"60 di Mokoka sui cinquemila metri. Il meeting è stato disturbato da un forte vento.

Giamaica, avanti le seconde linee

In attesa dei dioscuri della velocità Bolt, Powell e Carter, a Kingston si sono cimentati diversi sprinters di categoria under 23 nelle Gibson Relays, che hanno ben impressionato: Winston Barnes ha vinto la serie migliore in 10"17 sul 21enne Oshane Bailey (10"20) e sul ventemme Sheldon Mitchell (10"22). In un'altra serie 10"18 di Kenroy Anderson, già a 20"66 sui 200 pochi giorni fa. Nella 4x100 38"43 in una squadra con lo stesso Anderson, con Blake in ultima frazione, l'antiguano Bailey in prima e l'ex-grande promessa Rose in seconda.

Ultime da Cuba

Prosegue l'attività con cadenza settimanale: grazie al contributo di Alfredo Sánchez Barrios apprendiamo che nel weekend precedente si è gareggiato a L'Avana, dove è tornata ad alti livelli l'ex-iridata di lancio del martello Yispi Moreno, che ha ottenuto 73,77 al primo lancio e 73,03 al secondo. Nelle altre gare 18,27 di Misleydis González e 76 metri del martellista Janet. Risale ad una settimana fa un piccolo meeting a Porto Rico, dove la colombiana Ibargüen ha portato il record nazionale di salto triplo a 14,30.

Australia, largo ai giovanissimi

Cinque giornate di gare hanno caratterizzato i campionati junior australiani di Sydney; in gara anche le categorie allievi, cadetti e ragazzi. Il miglior risultato è giunto dalla sedicenne Kaitlin Morgan, che ha superato 1,86 nel salto in alto, sotto la pioggia. Nella giornata conclusiva test per la nazionale femminile della 4x100 (con Sally Pearson-McLellan e la promettente Melissa Breen), che ha chiuso in 44"05. Sabato prossimo è in programma il meeting internazionale di Sydney, con Rudisha e Asbel Kiprop sugli 800 metri e Angelo Taylor all'esordio stagionale.

Francia e Cina, spazio alla marcia

A Reims il due volte campione europeo Diniz ha migliorato il record mondiale dei 50 chilometri in pista, portandolo a 3h35'27"2 (precedente 3h40'57"9 dell'altro francese Toutain). Il Grand Prix cinese di marcia ha debuttato a Xintai con ottime prestazioni. Nei 20 km uomini vittoria di Yu Wei (23 anni) in 1h20'43" sul 22enne Xu Dexing (1h21'57"). Tutto "under 23" il podio dei cinquantisti: primo Du Yunpeng in 3h57'04", secondo Zhao Jianguo in 3h58'32", terzo ancora Xu Dexing in 4h08'53". Solo quarto il fortissimo e più conosciuto Li Gaobo in 4h04'33", all'esordio sui 50 km. Nei 20 km femminili vittoria per la 19enne Gao Ni in 1h31'23". Gare junior: Chen Ding ha vinto la 20 km maschile in 1h21'40", He Qin la 20 km femminile in 1h32'20".

Asia, cancellata la maratona di Nagoya

In Giappone, in considerazione delle continue scosse di terremoto e del caos nella viabilità e nei trasporti, è stata cancellata la maratona di Nagoya, che avrebbe dovuto essere disputata domenica e avrebbe fornire le ultime indicazioni sulla selezione del team femminile per i campionati del mondo di Daegu. Si è invece regolarmente svolto, in un clima surreale, l'incontro di marcia di Nomi, dove il coreano Kim Hyun-sub ha migliorato il record nazionale dei 20 km in 1h19'31". Nella gara femminile successo di Kumi Otoshi in 1h30'44".

Mondiali di cross

Dopo aver parlato dei kenyani e degli etiopi, ecco i padroni di casa della squadra spagnola, uno dei teams europei più competitivi: la federazione nazionale ha iscritto al mondiale Ayad Lamdassem, Antonio Jimenez, Youssef Aakaou, Arturo Casado, Carles Castillejo e Ricardo tra gli uomini, Nuria Fernandez, Diana Martin, Gema Barrachina, Jacqueline Martin, Alba Garcia e Alessandra Aguilar tra le donne. Presenti anche le due rappresentative junior al completo.

Sofia

L'undicesima edizione della rassegna europea invernale di lanci è in programma sabato e domenica a Sofia. In prima fila i tedeschi, che hanno selezionato nomi di altissima qualità come le martelliste Heidler e Klaas e l'argento europeo indoor Schwanitz. Nel peso maschile assenti i nomi di punta Bartels e Storl, così come il campione del mondo di disco Harting. Nelle ultime sessioni nazionali pre-Coppa Europa, in Spagna sono da segnalare il 75,02 del giovane martellista Cienfuegos (primato under 23) e il 63,21 del discobolo ex-cubano Casañas.

Lutti nell'atletica

A soli 52 anni è scomparso l'ex-decatleta russo Grigoriy Degtyarov, diciassettesimo performer di ogni epoca dall'alto degli 8.698 punti di primato personale, risalente al 1984 e tuttora record nazionale russo. Nel corso della carriera vinse i Goodwill Games ed il classico meeting di Götzis. Negli USA è tragicamente scomparsa la 27enne maratoneta e triatleta Sally Meyerhoff (2h35'49" di primato personale), che poco più di un mese fa aveva vinto la maratona di Tempe, in Arizona. Alla guida della sua bicicletta, l'atleta non si è fermata a un segnale stradale di stop ed è stata travolta da un pick-up. La terza perdita riguarda il nome della discobola ucraina Mariya Koshkaryova, venti anni e 54,45 di primato personale, il cui cuore ha ceduto dopo due mesi di ventilazione polmonare artificiale in seguito a un intervento chirurgico al cervello. Nei trascorsi agonistici della ragazza, nelle manifestazioni globali giovanili, il quarto posto agli Europei junior di Novi Sad, il decimo ai mondiali junior di Bydgoszcz ed il quinto ai Mondiali under 18 di Ostrava.

La Isinbayeva cambia guida tecnica

La primatista del mondo di salto con l'asta Yelena Isinbayeva ha annunciato, in una intervista rilasciata sulle pagine web di un noto portale russo, il ritorno sotto la guida tecnica di Yevgeniy Trofimov, il coach che ne ha segnato l'avvento sulla scena internazionale prima del sodalizio con Vitaliy Petrov. La Isinbayeva tornerà ad allenarsi nella natìa Volgograd.

Mezza maratona veloce a L'Aja

Nella mezza maratona disputata domenica a L'Aja vittoria in volata-thrilling in 59'37" dell'etiope 21enne Lelisa Desisa, seconda prestazione mondiale della stagione, sul connazionale Azmeraw Bekele (59'39"), e sul kenyano Peter Kirui (59'40"). Velocissimi anche i "piazzati" Ayele Abshiro (quarto 59'42") e Lucas Rotich (quinto in 59'44").

Parte la stagione USA

Chiuso il capitolo indoor, nel prossimo fine settimana si apre la stagione outdoor statunitense con i primi meetings: in calendario una dozzina di appuntamenti tra cui quelli classici per il mese di marzo a Coral Gables, San Diego, Tucson, Fort Worth, Tempe, Los Angeles e Houston.




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