Internazionale, quattro re a New York



Con la maratona di New York si è pressoché esaurito il calendario delle grandi maratone estere. Mancano ancora all’appello Atene, quella femminile di Tokyo e Fukuoka. Oltre alle maratone della settimana ci occuperemo di notizie varie provenienti dall’atletica internazionale, ringraziando i colleghi Juck, Hubbeling e Nakamura per l'amichevole collaborazione.

 

Omaggio ai vincitori: Radcliffe, dos Santos, ma anche Lel e Mikitenko

 

Al terzo appuntamento con la vittoria nella New York Marathon, Paula Radcliffe ha rivissuto l'emozione di rimettere in carreggiata una stagione simile a quella del 2004. Sia quest'anno che quattro anni orsono, la britannica fallì l’appuntamento olimpico, regalandosi la resurrezione a Central Park. Finalmente in ottime condizioni fisiche, ha dato una nuova grande dimostrazione della sua determinazione, e guarda al futuro con ritrovata sicurezza. Due citazioni: una è per la russa Petrova, seconda in 2:25:43, che ha realizzato il mondiale master M40. L'altra è per la partecipazione italiana, che ha finito col portare al traguardo ben 3.153 maratoneti. Dopo gli statunitensi, è il numero maggiore di partecipanti ad aver concluso la maratona newyorchese (116 più dei britannici). 

 

Diverso il discorso per il brasiliano Marilson dos Santos. Dopo il successo di due stagioni fa, non era affatto scomparso dalla scena. La scorsa stagione aveva frequentato con maggiore assiduità la pista, realizzando il primato sudamericano dei diecimila metri in 27:28.12, ed aveva collezionato due ottavi posti a Londra (con il primato personale, sfiorato domenica) ed ancora a New York. Si era ben comportato anche nel mondiale di mezza maratona di Udine, classificandosi settimo e primo dei non africani. Il 59:33 ottenuto ad Udine è anche il miglior tempo mai realizzato da un atleta non nato in Africa.  

 

Paperoni 

 

Queste le classifiche finali del circuito 2007-2008 delle World Marathon Majors, di cui New York, dopo Boston, Londra, Berlino e Chicago, ha rappresentato l'epilogo: tra gli uomini primo Martin Lel, secondi Robert Kipkoech Cheruiyot e Abderrahim Goumri, quarto Haile Gebrselassie, quinto Samuel Wanjiru. Per le donne affermazione di Irina Mikitenko, seconda Gete Wami, terza Lidiya Grigoryeva, quarte Zhou Chunxiu e Paula Radcliffe, sesta Catherine Ndereba, settima la campionessa olimpica Constantina Dita-Tomescu. Ai vincitori un doppio corposo assegno di cinquecentomila dollari. 

 

La maratona di Seul 

 

Un'altra maratona veloce, la JoongAng Marathon, giunta alla festa del decimo anno. Si è imposto il poco conosciuto etiope Molla, sceso a 2:08:46 alla terza maratona della sua vita. Molto buoni i tempi dei battuti: Nicholas Chelimo (presente anche la scorsa stagione) ha corso in 2:08:51, Paul Biwott in 2:09:29. Vittoria senza avversarie di valore per la coreana Sun-Young nella maratona femminile, con il tempo di 2:29:58. 

 

Altri risultati 

 

In Giappone primato nazionale del marciatore Yamazaki, che a Takahata ha portato il limite della cinquanta chilometri a 3:41:29. Ai campionati giovanili cinesi brillano i triplisti: la 19enne Chen Yufei ha saltato 14.03, mentre tra i maschi eccellente 16.42 di Cao Shuo, 17 anni appena compiuti. Ecco Ngugi 2: dopo le miriadi di Koech, Cheruiyot, Chelimo e via dicendo, spunta un nuovo Ngugi, omonimo del grande John, pluricampione mondiale di cross: si tratta di Paul Ngugi, che si è imposto nella mezza maratona di San Francisco in 1:02:04.  

 

Ritiri 

 

Hanno detto basta alle gare alcuni protagonisti noti e meno noti dell'atletica internazionale. Il personaggio più conosciuto è la giapponese Naoko Takahashi, olimpionica di maratona a Sydney, una delle poche specialiste ad aver corso in meno di due ore e venti (2:19:46 nella maratona di Berlino del 2001). Sul fronte europeo registriamo il ritiro del saltatore in alto olandese Pennings (2.31 nel 2002, decimo ai mondiali di Siviglia e per due volte finalista europeo, settimo agli Euroindoor di Vienna). 

 

Fine carriera anche per un altro altista, il bielorusso Moroz, oro europeo junior nel 1997, e per altri due atleti della Bielorussia: uno è il discobolo Kaptyukh, due volte bronzo mondiale, l'altra è Alesya Turova, nemmeno trentenne, che ha detenuto il primato del mondo dei 3000 siepi e che nel 2006 vinse il titolo europeo della neonata specialità a Goteborg oltre che la Coppa del Mondo. Ultima annotazione per il ritiro della spagnola Carlota Castrejana, oro agli Europei indoor 2007 ed argento ai Giochi del Mediterraneo di Almeria nel salto triplo.  

 

Ripensamenti 

 

Al contrario il giavellottista russo Sergey Makarov, che aveva in un primo tempo annunciato che il 2008 sarebbe stato il suo ultimo anno di attività, ci ha ripensato ed ha già ripreso ad allenarsi per il prossimo anno. Sempre dal fronte russo arriva la notizia del ritorno della primatista mondiale dei 400 metri ostacoli Yuliya Pechonkina-Nosova, fermata quest'anno da un infortunio. 

 

Infortuni e Far West 

 

Lo spagnolo Juan de la Ossa, una delle migliori espressioni dell'attuale mezzofondo europeo, non parteciperà agli Europei di cross di Bruxelles, perché sottoposto ieri ad intervento chirurgico al tendine achilleo. In cattive condizioni fisiche anche la velocista giamaicana Sherone Simpson, argento olimpico dei cento metri, che ha gareggiato dopo le Olimpiadi da infortunata ed ha peggiorato le proprie condizioni tanto da metterne in dubbio l'attività nella prossima stagione. Il 2009 appare invece già quasi certamente compromesso per il triplista romeno Marian Oprea, argento olimpico ad Atene, che si è sottoposto ad un intervento al ginocchio sinistro ed è atteso da una lunga riabilitazione. 

 

In ben altra disavventura è incappato il velocista 19enne Bryshon Nellum, una delle giovani stelle più promettenti del panorama statunitense (20.43 e 45.38 l'anno scorso da diciottenne, oro mondiale junior con la 4x400 a diciassette anni). Venerdì notte, all'uscita da un ristorante a Los Angeles, è stato oggetto di alcuni colpi d'arma da fuoco sparati da una vettura. Nellum ha riportato ferite alle gambe dovute all’ingresso di tre proiettili.  

 

Indoor, sì e no 

 

Obiettivo Campionati d'Europa di Torino per due grandissimi del salto in alto: si tratta del campione olimpico Silnov e della vice-olimpionica Vlasic. Niente indoor invece per altre due dive delle pedane: Tatyana Lebedeva e Naide Gomes, entrambe operate, che si ripresenteranno nel corso della stagione estiva. Per la velocità, nessuna programmazione di attività indoor per le russe Gushchina (quarta sui 400 a Pechino), Fedoriva e Chermonshanskaya (entrambe semifinaliste olimpiche nei 200, l'ultima tra l'altro è la giovane figlia della non dimenticata Galina Malchugina). 

 

Lutti 

 

L'ex lanciatore canadese Zbigniew Dolegiewicz, di chiare origini polacche, è morto all'età di 55 anni a causa di complicazioni cardiocircolatorie in una condizione fisica già minata da tempo. Fu finalista olimpico nel getto del peso a Los Angeles, dove si classificò undicesimo. Nella carriera ottenne due medaglie d'argento ai Giochi del Commonwealth e due ori ai Giochi Panamericani. I suoi primati personali: 20.85 nel peso e 65.32 nel disco. 

 

Registriamo anche la scomparsa di Tumo Turbo, 38 anni, maratoneta etiope che fu secondo a New York nel 1996 dietro Giacomo Leone. Il suo miglior risultato tecnico fu il 2:09:00 col quale si impose nella maratona di Otsu l'anno seguente. In Italia si ricordano le due maratone di Torino '94 (secondo) e 2000 (sesto). Turbo è deceduto in un incidente stradale in Etiopia che ha causato ben diciannove vittime.

 

Marco Buccellato


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