Internazionale, prove di mondiale a Daegu



Settimana di relativa tranquillità nell'atletica internazionale. Dopo la sbornia delle super-maratone d'Europa, periscopio sulle corse di Daegu e Utrecht e sull'attività in pista, con risultati dagli States a dalla Cina. 

Daegu Marathon 

Un maratoneta coreano ha fatto la festa a tutti gli africani iscritti nella maratona della città che tra due anni ospiterà i Campionati del Mondo: il nome del vincitore è Ji Young-Jun, primo al traguardo in 2:08:30. Young-Jun era già noto per le tante partecipazioni alla maratona di Seul e per il 17esimo posto ai Giochi di Atene. Quest'anno aveva già corso in 2:10:41, giustappunto poche settimane fa nella maratona della capitale coreana.  

 

Abbondantemente staccati i rappresentanti dell'Africa, da Kiprotich Kenei (2:10:00) a Samson Barmao (2:10:01), all'etiope Chala Lemi Demie (2:10:01). Successo femminile dell'etiope Yeshi Esayias in 2:30:44, in una corsa senza particolari emozioni.  Nella maratona olandese di Utrecht il kenyano William Kipchumbaha riportato il successo in 2:09:41, primato della corsa. Sorprendente, per il riscontro cronometrico, il secondo posto del francese ex-marocchino Larbi Es Raidi che ha corso in 2:10:08. 

Carifta Games 

Una delle più prestigiose manifestazioni giovanili dell'area caraibica è in via di conclusione a Vieux Fort (Santa Lucia). Il risultato più eclatante è arrivato dal fenomeno di Grenada, il sedicenne Kirani James, un grenadino già arrivato all'argento mondiale junior lo scorso anno, che è stato capace di correre i 400 metri in 45.45, e di portarsi in scia il 19enne Bartholomew, accreditato di 45.58. Tra gli altri risultati da segnalare, tutti dal settore velocità, 11.21 della giamaicana Russell e 10.23 di Greaves, nativo delle isole Barbados, entrambi ventosi. 

USA 

Tornata interlocutoria dopo le Texas Relays, in attesa di appuntamenti di gran calibro quali Walnut, Philadelphia e Des Moines. In un degli eventi migliori del week-end (il Miami Elite di Coral Gables) buon 11.11 dell'ex-campionessa del mondo dei 100 Lauryn WIlliams e miglior prestazione europea stagionale del britannico Marlon Devonish, cronometrato in 10.11.Falcidiate da una tempesta di vento e pioggia che ha compromesso lo svolgimento dimolte gare, Le Sea Ray Relays di Knoxville hanno prodotto, finché il tempo ha retto, un 10.10 ventoso del ventenne Ryan Bailey e la vittoria di Anthony Famiglietti nei 1500 metri in 3:42.77. 

A Westwood, nel Rafer Johnson/Jackie Joyner-Kersee Invitational, debutto americano per David Gillick, l'irlandese due volte campione europeo indoor dei 400 metri, Per lui un 200 in 21.38. Sui 400 vittoria di Felix Sanchez, alla ricerca di una condizione esente da contrattempi, in 46.23. Sui 200 femminili bel mondiale stagionale di Carmelita Jeter, una specialista emersa in età matura ai vertici, in 22.59 senza vento, e 51.82 di Jessica Beard, con Lashinda Demus ancora all'inseguimento  di un'identità agonistica soddisfacente (terza in 53.04). In North Carolina il giamaicano Green ha corso i 200 in 20.41 ventoso. Da Spokane, una settimana fa, riportiamo il 17.23 di Eugenio Mannucci nel peso.

Ad Oxford discreta la velocità con 11.17 di Bianca Knight e 10.18 di Mike Rodgers, velocista che nelle ultime due stagioni ha corso in diverse occasioni anche in Italia, e 6.77 di Brittney Reese nel lungo, mondiale stagionale. In Georgia è partita la stagione outdoor di Reese Hoffa, lanciatore che va per la maggiore, con 20.86 e tre nulli alla ricerca della "misura". 

Lassù qualcuno salta e corre 

Nell'altura di El Paso 6.86 ventoso del bronzo olimpico Okagbare, saltatrice nigeriana che fu una delle sorprese di Pechino. Al suo attivo anche 6.68 con vento nella norma. Nella gara dei cento maschili un tornado di 7.8 metri al secondo ha sospinto il 21enne Teddy Williams ad un improbabile 9.90, mentre le condizioni egualmente favorevoli per i duecento (3,8 metri di vento) non hanno permesso a Churandy Martina di sfoderare numeri a sensazione: per l'antillano squalificato nella finale olimpica dei 200 dopo il secondo posto viziato da invasione di corsia, all'esordio stagionale, un modesto 20.85. 

Veni, vidi, Dix

Walter Dix, due bronzi individuali su 100 e 200 a Pechino, ha esordito nel Seminole Invitational di Tallahassee con la bellezza di un dieci netti nonostante un vento contrario di entità accertata in un metro punto uno. Inizio notevole. Sui 400 un Ricardo Chambers in rodaggio ha perduto dall'americano/dominicano Hurtault. 

Il Sun Angel Classic a Tempe 

Bel ritorno di Kerron Stewart, che dopo l'esperimento sui 400 vecchio di sette giorni ha vinto i duecento in 22.62. Nel meeting dell'Arizona anche diciotto metri della versatile lanciatrice Stevens (tranne il giavellotto lancia di tutto), 20.65 del trinidegno Thompson, argento olimpico dei 100, e 8.04 di Matt Turner nel lungo. 

Cina, partito il Grand Prix 

Alcuni interessanti risultati da Zhaoqing, specificatamente dal settore lanci: Gong Lijiao ha portato il personale del peso a 19.82, precedendo Li Meiju (18.75) e Li Ling (18.26). Zhang Wenxiu ha lanciato il martello a 70.02 e Song Aimin è stata la protagonista della gara di disco con un miglior lancio di 64.83. Dai salti buon 8.11 di Yu Zhenwei nel lungo, 5.50 del 21enne Yang Yansheng nel salto con l'asta e 16.83 di Wu Bo nel triplo.   

Marcia, Yamazaki-record 

Due eventi principali, in Bielorussia e Giappone. A Nesvizh, nella coppa nazionale della Russia bianca, successi di Ivan Trotski in 1:22:13 con Aliaksandr Kuzmin (1:22:21)e  Andrei Talashka (1:22:43) sotto l'ora e ventitré. La distanza intermedia dei 35 chilometri ha visto l'affermazione di Andrei Stsepanchuk in 2:38.32. Nella venti donne netta vittoria per Snezhana Yurchanka in 1:32:53. In Asia, a Wajima, primato nazionale per Yuki Yamazaki, che ha marciato cinquanta chilometri in 3:40:12.  

Coming soon 

La maratona di Boston (lunedì 20) e le Mount Sac Relays di Walnut (con Dwain Chambers iscritto nelle gare di velocità) sono i principali eventi della settimana entrante. A Boston sono attesi al via pesonaggi di primissimo piano quali Ryan Hall, Evans Cheruiyot, Deriba Merga Ejigu, Robert Kipkoech Cheruiyot ed il quasi omonimo Robert Kiprono Cheruiyot (vincitore a Francoforte nel 2008), oltre ad altri etiopi di gran nome quali Shentema, Gashaw Asfaw, Ethiopia e Dinkesa, all'esordio sui 42 chilometri. Egualmente splendente il parterre fennimile, con le etiopi Bekele e Tune Arissi, le kenyane Kosgei, Kirop e Timbilil, le russe Grigoryeva e Bogomolova. Per gli USA, Kara Goucher-Wheeler e Elva Dryer.

Marco Buccellato


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