Internazionale, numeri e nomi di Doha e Nashville



Anche questa settimana il piatto è ricchissimo e procediamo in ordine cronologico con gli eventi più importanti del panorama internazionale. Si parte da Doha, in Qatar, poi la prima tappa brasiliana del Grand Prix (a Rio de Janeiro) per proseguire con i fatti dell’atletica americana e dal resto del pianeta. Doha da record: tremila.. Nel Super Grand Prix di Doha molto mezzofondo di qualità, soprattutto, ma molto anche in tutti gli altri eventi. Chi si è soffermato a spulciare i risultati del meeting avrà notato anche qualche nome poco conosciuto se non nuovo di zecca. A questo proposito diamo qualche dettaglio per dissipare un po' di nubi. Prendiamo ad esempio la gara dei tremila piani maschili: vittoria a Eliud Kipchoge, campione del mondo sui 5000, e record mondiale junior per il fenomenale Choge in 7'28"78. Dopo il terzo classificato, Benjamin Limo (7'29"60), desta sensazione l'eccellente 7'30"76 di tale Jamal Bilal Salem, non meglio identificato 27enne qataregno: altri non è che Kimkemboi Katui, kenyano fino a poco tempo fa, visto l'anno scorso nel circuito dei meetings in terra belga capace di esprimersi a 13'19"92 sui cinquemila ed intorno agli 8'24" sulle siepi. L'atleta, regolarmente naturalizzato in Qatar, aveva fatto il suo debutto con la nuova nazionale in una manifestazione ufficiale ai mondiali di cross di Saint-Etienne, nello scorso mese di marzo, classificandosi quinto nella campestre corta (a soli dieci secondi da Bekele) e dodicesimo in quella lunga. Ancora sui tremila da segnalare il primato d'Eritrea di Zersenay Tadesse, in 7'39"93. Ora i 1500 metri: il quasi omonimo di quel Daniel Komen ormai ritiratosi dall'attività agonistica, il ventunenne Daniel Kipchirchir Komen, ha portato a casa un 3'30"77 che riporta alla memoria, al centesimo, quello che fu il primato del mondo dei 1500 metri di Steve Ovett nel 1983, realizzato sulla pista di Rieti. Straordinario anche il secondo, qataregno autentico, Dahame Najem Bashir, capace di volare al record nazionale in 3'31"04 e battere le migliori espressioni della classe 1984 del Kenya, nei nomi di Alex Kipchirchir ed Isaac Songok. Le condizioni sono state particolarmente favorevoli per le rilevazioni cronometriche, che hanno permesso per esempio al ventenne algerino Zerguelaine di incenerire il proprio personale sulla distanza passando da un normale 3'40"99 ad uno status di ben altro spessore di 3'34"90! Chi non riesce a ritrovare lo smalto di alcune stagioni fa è invece Noah Ngeny: sono lontani i giorni, neppure troppo remoti, dei suoi duelli con Hicham El Guerrouj: il kenyano fa ancora da comprimario, chiudendo in 3'42"52. .. e siepi Un altro mondiale junior da Doha, meno visibile di quello di Choge: lo ha ottenuto Ronald Kipchumba Rutto nella gara dei 2000 siepi. Il risultato di 5'20"44 gli è valso il terzo posto dietro Shaheen, al debutto in 5'14"53 (primato d'Asia), e Wesley Kiprotich (5'16"46). Sempre in tema di primati, segnaliamo quello africano dei 3000 siepi femminili della ugandese Inzikuru (ottanta centesimi di miglioramento cronometrico), e quello saudita dello junior Mohamed Al-Sahli sugli 800 maschili, in 1'45"64, primato nazionale assoluto. Da notare che anche il secondo classificato, Alfred Kirwa (1'45"68), non ha ancora compiuto i vent'anni. Tecnicamente è stato questo il meglio offerto dal meeting di Doha, anche se l'onda mediatica si è soffermata al primo impatto soprattutto sulle vicende dello sprint, esauritesi nella vittoria in 10"05 del principe d'ebano Obikwelu sui campioni olimpici della velocità Crawford a Gatlin, e sul magnifico 13"11 del figlio d'arte Olijars sugli ostacoli, nella gara in cui Andrea Giaconi si è espresso a 13"66. A conclusione delle osservazioni sulle gare maschili di Doha notiamo come il giavellotto abbia ritrovato un prim'attore finlandese in una gara internazionale dopo un po' di tempo (Aki Parviainen con 83,79), con il russo Makarov sconfitto al debutto e soprattutto con l'americano Greer atterrato su misure "terrestri" appena uscito dagli stadi USA, appena 78,29 dopo gli inizi oltre gli 87 e gli 85 metri delle prime due gare stagionali. Peso al sempre più regolare Hoffa (21,29), che lascia a mezzo metro il danese Olsen ed a quasi un metro Konopka della Slovacchia. Nelle gare femminili ha fatto subito bella figura l'argento olimpico degli 800, la marocchina Benhassi, che ha superato la slovena Ceplak, ma daremmo la palma del miglior risultato femminile alla tripletta etiope sui 3000, con Meseret Defar e Berhane Adere (una campionessa olimpica ed una mondiale in carica) a trainare la nuova stella Burika (classe 1986) sotto gli otto minuti e quaranta secondi. Ancora, come già letto sulle nostre pagine, il terzo posto di Fiona May nel lungo con 6,47 (dietro la Lebedeva e la tedesca Kappler), e la buona gara di disco andata alla Sadova (65,10) davanti alla tedesca Dietzsch (64,38). A Rio la Vili-Adams su tutti Il primato neozelandese di Valerie Adams, sposata Vili, giunge per l'ennesima volta nelle nostre citazioni a partire dal mese di dicembre: ora la colossale specialista (193 centimetri di altezza e 123 chili di peso), ha raggiunto i 19,52, una misura che negli ultimi anni ha sempre garantito una posizione di vertice in una grande manifestazione. A Rio era atteso soprattutto un alto gigante, il triplista brasiliano Gregorio, che dopo il debutto di dieci giorni fa a 17,71 si è ripetuto con un solo salto a 17,58. Note supplementari da Rio: conferma nella specialità madre, i 400 piani, i buoni progressi che ha mostrato pochi giorni fa sui 200 il canadese Tyler Christopher, vincendo in 44"88. Un'altro nome familiare sul giro (ma con ostacoli), quello della statunitense Demus, ha trovato spazio nella tappa brasiliana del Grand Prix dopo il buon inizio di stagione in patria, assicurandosi la vittoria in 54"60. Ultima perla nel triplo femminile, con il mondiale stagionale della trentenne giamaicana Trecia Smith, volata a 14,62 senza un briciolo di opposizione da parte delle avversarie, la più vicina delle quali le è finita a ben settantacinque centimetri. L'X-Man della settimana L'uomo della Louisiana fa ancora parlare di sé, e stavolta per il colpaccio messo a segno ai SEC Championships di Nashville. Il nome è quello di Xavier "X-Man" Carter, un metro e novanta per ottantasei chili, autore di un gran 20"16 sui 200 metri che va letto aldilà del significato freddo dei centesimi. La prima annotazione è che la vittoria assume una rilevanza notevole per il fatto di essere stata ottenuta ai danni di quel Wallace Spearmon che di recente si era espresso a 19"97 dopo aver dominato il panorama indoor nel corso dell'inverno. La seconda annotazione è che Carter è nato l'8 dicembre del 1985, ha solo 19 anni e mezzo, e che corre i 400 in meno di 46 secondi da tre stagioni, da quando era diciassettenne. Un talento precoce e completo, l'ultimo dell'elenco che comprende i vari Spearmon, Clement, Merritt, Witherspoon e via dicendo. Spearmon, dal canto suo, aveva brillato in batteria proprio grazie ad un 20"16, assieme a Gay (20"30), Mullings (20"31) ed appunto Carter (20"35), ed aveva incassato nella finale dei cento una chiara sconfitta (la distanza breve a dire il vero gli va un po' stretta) in 10"35, quarto a due decimi da Mullings. Clement sempre più al top Il neoprimatista del mondo indoor dei 400 metri, dopo le prime esibizioni stagionali all'aperto con le staffette della Florida per esigenze di team in vista degli NCAA di giugno, ha trovato un eccellente 48"29 nella gara individuale ad ostacoli, dando quasi un secondo e mezzo al finalista olimpico Brazell. Clement ha anche preceduto Xavier Carter con le due staffette: prima con la 4 x 100 della Florida (39"10), corsa in ultima frazione, davanti a quella della Louisiana (39"31 con Carter sul rettilineo in seconda frazione), ed il bis nella staffetta del miglio (Clement ancora in ultima, Carter in prima). Gli altri numeri di Nashville Sempre da Nashville una nuova prodezza di Tianna Madison, che con un vento appena oltre il limite ha avvicinato i sette metri nel lungo (6,92), mentre il primatista mondiale junior del peso (con il peso da 6 kg), il croato Edis Elkasevic, ha avvicinato i ventuno metri con la sfera da senior (20,84). Sugli ostacoli alti è Aries Merritt a far parlare di sé (omonimo del campione del mondo junior LaShawn Merritt), scendendo a 13"38. L'America in cifre Dal resto dell'attività USA nomi, numeri e fatti: i Pacific 10 Championships di Westwood, iniziati una settimana fa con le prove multiple, si sono conclusi nel nome di Monique Henderson, autrice di un'altra doppietta con 22"92 e soprattutto 50"91 sui 400. Tra i maschi il buon 2,28 nel salto in alto di Jesse Williams, ed altri interessanti risultati: 45"61 della novità (ad alti livelli) Kedar Inico sui 400, 49"34 di Brandon Johnson sui 400 ostacoli, 12"75 (ed 11"28) di GiGi Powell, di nome Virginia, nelle gare di cento con ostacoli e senza. Il Big 12 di Manhattan (in Kansas) è invece la cronaca dello splendente stato di forma di Marshevet Hooker, 21 anni, scesa a 11"12 sui cento, a 22"80 sui 200 e balzata a 6,89 nel lungo, in quest'ultima gara con l'aiuto di una brezza troppo sostenuta per non esserle stata d'aiuto. Darold Williamson, il castigamatti per eccellenza del campione olimpico dei 400 Wariner, è tornato con 45"33 dopo aver tirato il fiato per un fine settimana, quello scorso, ma la miglior gara della manifestazione è stata quella sugli 800 maschili, una battaglia vinta da Jonathan Johnson in 1'44"86 davanti al sorprendente lettone Milkevics, accreditato di 1'45"10. Non può passare sotto silenzio nemmeno il 55"09 di Melanie Walker, ennesima specialista giamaicana dei 400 ostacoli, ottenuto ancora a Manhattan. Il fine settimana americano ha prodotto una infinità di prestazioni interessanti, troppe per elencarle tutte, ma fruibili nelle nuove graduatorie mondiali aggiornate che saranno pubblicate prima del prossimo week-end nella sezione statistiche del sito. Tra le cose che non è possibile tralasciare, alcuni risultati provenienti da Atlanta: il 54"01 di Sandra Glover sui 400 ostacoli (mondiale stagionale), l'1,95 di Chaunte Howard nell'alto, il 71,14 nel martello di Erin Gilreath (seconda la solita Scott con 69,54). Ancora: 10"12 dello junior Dix sui cento metri e 44"87 del giamaicano Ricardo Chambers (secondo Ato Modibo in 45"02). Ancora dal settore del martello il primo over-70 di Loree Smith, 70,03 a Fort Collins. In delirio per Felix Santo Domingo in festa, anche quest'anno, per il dominicano plurimedagliato Sanchez. Il Superman dei 400 ostacoli ripaga in 48"40, ma vanno a segno anche le prodezze di Sheron Simpson (22"46 sui 200, primato personale), e Brigitte Foster (12"56 sui 100 ostacoli). Al momento non è possibile accedere ai risultati completi del meeting, per cui nel caso di ulteriori perle rimandiamo i commenti alla prossima settimana. India tra presente e futuro Inizia l'attività anche per i migliori atleti indiani: la lunghista Bobby George era presente a Doha (battuta dalla May), mentre in patria, a Nuova Delhi, si è fatto notare il pesista Ranvijay Singh con 19,89. A livello giovanile cogliamo la notizia del primato under 18 del talento Rajesh Kaliramana, classe 1988, salito a 2,15 nel salto in alto ed in età per il prossimo evento mondiale di categoria che avrà luogo a Marrakech, in Marocco. Giappone: i numeri della settimana Ancora un buon 10000 per Josphat Muchiri Ndambiri, giovanotto kenyano di stanza in Giappone: stavolta il responso è di 27'54"36 a Hitachinaka. Si rivede anche Philip Mosima, protagonista di un Golden Gala di diverse stagioni fa, che si esibisce in un insolito 1500 in 3'49"76. A Naruto è tornata in scena la campionessa olimpica di maratona Mizuki Noguchi (10000 in pista in 31'44"29). Halle nel mirino Ormai prossimo l'appuntamento classico con i lanci in terra tedesca a Halle, in programma il giorno 21, i migliori specialisti nazionali si sono scaldati a Neuwied sabato scorso, ed a Frankisch-Krumbach domenica. Alcuni, come Bartels e la Dietzsch, erano reduci dal meeting di Doha, altri erano al debutto stagionale: è il caso di Lars Riedel, immarcescibile con 65.79 a Neuwied. Peso a Bartels (20,14), e miglior risultato tecnico del sabato per la vice-campionessa olimpica di giavellotto Steffi Nerius, 63,96 e quasi dieci metri meglio della seconda classificata, la novità Molitor (54,52). Ancora: 62,07 per la Dietzsch nel disco e 18,03 della Kumbernuss nel peso. Domenica protagonista il martello: la gara delle under 23 ha regalato le migliori misure (Heidler 71,52 e Klaas, sempre più lontana, 70,01). Gara delle "grandi" a Susanne Keil con 69,84, seconda la Bunjes con 68,49. Martello maschile a Esser, ai suoi migliori livelli con 79,04. Azzurri a Rehlingen L'attività tedesca è proseguita ieri con il meeting di Rehlingen, che abbiamo seguito con particolare interesse per la presenza di Assunta Legnante, Andrea Barberi e Francesco Pignata: la pesista si è piazzata terza con un miglior lancio di 17,28 (la serie: 17,02-nullo-17,28-17,08-nullo-nullo), dietro la Kumbernuss (18,45) e Nadine Beckel (17,31). Andrea Barberi ha realizzato la migliore prestazione italiana stagionale sui 400 segnando 46"30 ed ottenendo la seconda posizione nella serie migliore del giro di pista, battuto dal tedesco Kirch (45"85). Pignata ha ottenuto una miglior misura di 71,72 (al suo attivo anche 69,95 e quattro lanci nulli), che gli è valsa il quinto posto dopo Frank (80.43), Nicolay, Kovals e Horvath. Pignata era tra l'altro reduce dal meeting francese di Montgeron, dove aveva realizzato un lancio di 73,60 che gli era valso il quinto posto alle spalle del lettone Intas (vincitore con 77,87), e dei transalpini Tipotio, Brisseault e Pausé. Da Rehlingen anche il 78,82 del martellista Esser (battuti Kobs e l'ungherese Pars) ed il 10"29 di Fasuba (non tanto importante il crono quanto la nettissima vittoria sul britannico Darren Campbell). Per tornare a Montgeron, di nuovo in pedana Natalya Sadova (63,89 nel disco), un Pognon in formato turistico (10"42 ma con vento contrario), e per noi la vittoria di Simone Zanon sui 3000 metri in 8'01"35 su Elijah Chelimo e David Langat. Grand Prix cinese a Chongqing A riposo attivo Liu Xiang (nessuna nuova prodezza sul rettilineo dei 110 ma un inatteso debutto in 50"78 sui 400 ostacoli), le cose migliori del week-end cinese le hanno espresse in campo maschile il discobolo Wu Tao con 64,28, ed in campo femminile la velocista Chen Lisha (22"94), le saltatrici Huang Qiuyan (14,18) e Wang Lina (6,63), e le lanciatrici, con Li Meiju a 18,30 nel peso, Song Aimin a 63,45 nel disco, Zhang Wenxiu a 70,88 nel martello. Da qui a domenica prossima avremo il Global Athletics Meeting di Nijmegen (Olanda), Il Grand Prix di Belém (Brasile), e l'Adidas Track Classic di Carson (USA), per quanto riguarda l'attività in pista, ma soprattutto in chiave azzurra la Coppa Europa di marcia a Miskolc, in Ungheria, oltre alle maratone di Vienna e Praga. Per noi l'appuntamento è come di consueto al tardissimo lunedì sera. Marco Buccellato


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