Internazionale: marcia-super, indoor verso i mondi



A due settimane dai campionati del mondo indoor, l'attività all'estero si è concentrata su numerosi campionati nazionali. Oltre alla rassegna di maggior richiamo, quella USA di Boston, sono stati assegnati i titoli al coperto in Francia, Germania, Svizzera, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceka, Ungheria, Svezia, Finlandia, Slovenia e Portogallo. Vedremo i principali risultati da questa kermesse e dai meeting più importanti del fine settimana, con una perla invernale dal sapore estivo: i grandi risultati ottenuti dai marciatori russi ad Adler. Marcia: la Russia si presenta Con un sensazionale 2h21'31" Vladimir Kanaykin (ventuno anni tra un mese) ha abbassato di un minuto e mezzo la migliore prestazione mondiale dei 35 chilometri di marcia. L'impresa è stata stabilita nel corso dei campionati invernali di marcia a Adler, alcuni giorni fa. Kanaykin aveva già realizzato due prodezze (entrambe con 2h23'17") nella stessa manifestazione, nel corso delle ultime due stagioni. Olga Kaniskina, venti anni ed un futuro tutto da scrivere, ha invece sorpreso tutte le migliori specialiste russe sui venti chilometri, vincendo con un eccezionale 1h26'02", a soli 19 secondi dal primato del mondo "ufficiale" di Olimpiada Ivanova. Strepitosi anche i riscontri per la seconda e la terza: Irina Petrova ha chiuso in 1h26'14" e Lyudmila Yefimkina in 1h26'57". Nella venti chilometri maschile risultati "normali": Burayev ha vinto il titolo in 1h19'27", precedendo Yerokhin e Yudin. Da Boston niente di nuovo Si sono conclusi domenica a Boston i campionati nazionali indoor, orfani di un interminabile elenco di stelle dell'atletica USA: i protagonisti sono stati l'ostacolista Trammell, il pesista nero Hoffa e la sempre più coriacea Me'Lisa Barber. Trammell ha centrato un magnifico 7"46 sugli ostacoli (mondiale stagionale) ed ha impegnato allo spasimo Leonard Scott nella finale dei 60 metri, perdendo di un solo centesimo (6"53 contro 6"52). Reese Hoffa, aldilà dell'ottima serie di sei lanci validi con una punta di 21,61, ha confermato l'imbattibilità stagionale, lasciandosi ancora una volta alle spalle l'ex-trio delle meraviglie Cantwell-Godina-Nelson. Proprio Cantwell è il campione del mondo uscente, mentre Hoffa è l'argento. La Barber, rivelatasi sprinter di livello mondiale nella scorsa stagione, ha inflitto l'ennesima sconfitta a Lauryn Williams vincendo i 60 metri in 7"06 (ancora meglio in semifinale: 7"05). Dal limbo della sospensione è definitivamente riemresa Torri Edwards, a sua volta davanti alla Williams, in un eccellente 7"10. Hartwig nonno-volante Nell'asta Brad Walker, argento mondiale ad Helsinki, ha vinto una gara dai contenuti "normali" con 5,75, davanti al quasi quarantenne Hartwig (salito a 5,85 la settimana scorsa in un meeting minore) ed ai due divi di Atene, l'oro Mack e l'argento Stevenson. Delusione dai 400, per chi si attendeva prestazioni di livello super. Milton Campbell, nella classifica combinata delle due serie, è uscito vincitore in 46"17, stesso tempo di LaShwan Merritt, ma inferiore per due millesimi di secondo. Spearmon, che in questa occasione ha scelto la via dei 400 (duecento metir camcellati dal programma), si è spento con 46"67. Generazioni d’assalto Nel resto delle gare femminili si è superata Jill Camarena, una specialista capace di approdare a 19,26 e di ottenere nei quattro lanci validi misure sempre superiori al suo precedente primato. Nel lungo la campionessa del mondo Madison si è lasciata sorprendere da Akiba McKinney, su misure comunque non eccezionali (6,62 per la vincitrice). Sanya Richards è scesa in pista per il debutto stagionale proprio ai "champs" di Boston: per lei un normale 51"28 sui 400. Fuori da Boston Moltissime le riunioni USA in concomitanza con i campionati nazionali indoor. A Seattle l'astista Tommy Skipper è salito a 5,71. A Lincoln registriamo il 6"58 di Jacob Norman sui 60, l'1'46"46 del lettone Milkevics sugli 800 e l'1,92 della stellina del futuro dell'alto femminile, Destinee Hooker, un fenicottero nero classe 1988. A Blacksburg, in Virginia, l'esercito delle giovani lunghiste USA è arricchito del talento di Kierra Foster (6,60), compatta ex-ostacolista. Nel peso, Laura Gerraughty ha ormai ha i 19 metri nel mirino, grazie al nuovo incremento stagionale che l'ha portata a 18,87. Protagonista maschile degli ACC Indoor Champs di Blacksburg è stato Ricardo Chambers, uno dei tanti giamaicani che sveltiscono il panorama dei 400 metri, grazie ad un ottimo 45"93, quarto tempo dell'anno; nel peso Garrett Johnson è tornato oltre i venti metri con 20,17. Europa al countdown Nelle rassegne nazionali di Francia e Germania hanno brillato gli astri di Christine Arron e Ralf Bartels. Il pesista tedesco, erede dei Buder, Beyer e Timmermann, ha ottenuto un eccezionale 21,43 a Karlsruhe, sede dei campionati, trascinando anche il sorprendente Peter Sack al primato nazionale (20,59). Sulla stessa falsariga, con le dovute proporzioni, la gara femminile: Petra Lammert, la "nuova Kumbernuss" ha sbancato con 19,25, castigando la favoritissima Kleinert (18,62). La diciottenne Hinrichs, campionessa europea junior, ha a sua volta sorpreso cogliendo il terzo posto con 18,21. Nell'asta rispettati i valori stagionali: Lobinger campione con 5,80, poi Schulze e Otto con 5,75. Unger, numero uno della velocità, si è concentrato sui soli duecento metri cogliendo un buon 20"79. Stella dei campionati di Francia, la Arron si è concessa il lusso di migliorarsi a 32 anni suonati, andando a vincere il titolo dei nazionale 60 metri con un magnifico 7"06. Di tutt'altro colore la stagione di Ronald Pognon, che ha perso un'altra occasione per migliorarsi in senso cronometrico accontendandosi di 6"68, lontano dai fulmini della scorsa stagione. Nelle altre gare 46"28 del mauriziano Milazar sui 400, 8,23 del solito Sdiri nel lungo ed un sospiro di sollievo per i tecnici transalpini da gare solitamente avare di prestazioni tecnicamente apprezzabili, l'alto ed il peso maschile: il saltatore Raifak ha vinto il titolo con 2,28, il pesista Bucki ha battagliato con Niaré su misure insolite per gli standards nazionali: 19,70 e 19,54. La ripartenza di Holm In Svizzera debutto da cittadino elvetico di Alexander Martinez, triplista cubano, subito al primato nazionale con 16,70, e titolo degli 800 femminili a Maryam Jamal del Bahrain. L'ex-etiope, detentrice del primato asiatico dei 1500 metri, trovò asilo proprio in Svizzera all'inizio della vicenda che la vide approdare al cambio di nazionalità. Per gli svizzeri di lunga data, primato nazionale nell'asta di Nadine Rohr con 4,30. Svezia: assente la Bergqvist (sarà in gara oggi a Tallinn assieme ad un manipolo di cubani al debutto europeo), la sua giovane erede Green si è imposta facilmente con 1,94, mentre Stefan Holm ha conqiustato l'ennesimo titolo maschile con 2,29, superando il giovane Thornblad. Negli ostacoli delle gemelle Kallur, Susanna ha nettamente battuto Jenny con 8"04 contro 8"33. Dalle altre gare 20"89 di Wissman sui 200 e 13,90 (record di Svezia) della triplista Johansson. Ancora Scandinavia: due squilli dai campionati danesi (a Malmoe, in Svezia), per opera di Joachim Olsen (21,35 con altri due lanci a 21,34 e 21,28) e Anders Moller, triplista capace di realizzare tre primati nazionali nella stessa gara, con 16,57, 16,79 e 17,01. Dal Portogallo titoli nazionali per Evora, Pires (sui 1500), Silva (3000) e per le mezzofondiste Teixeira ed Augusto. I campionati dell’Est Dall'Est: a Bratislava (Slovacchia) record per Dana Veldakova nel triplo (14,17) e 20,30 di Mikulas Konopka nel peso. Entrambi saranno a Mosca. In Polonia, assente la Rogowska, il titolo dell'asta è andato all'altra superstar Pyrek, che dopo essersi assicurata la vittoria con un normale 4,40 ha rinunciato ad alzare la posta. In Repubblica Ceka nuovo titolo per la Kasparkova (tornata dal limbo del ritiro annunciato alcuni mesi fa) e nessun risultato straordinario: la notizia più importante del weekend praghese è la conferma della partecipazione di Roman Sebrle, primatista mondiale di decathlon, ai mondiali di Mosca. Camossi e Giordano Bruno in Slovenia In Slovenia, a Sempeter, si sono svolti i campionati nazionali con partecipazioni italiane: vittorie fuori concorso per Paolo Camossi (16,49) e per Anna Giordano Bruno (4,20). Per gli atleti di casa, aldilà delle magre soddisfazioni tecniche, la sorprendente sconfitta dell'eccellente specialista dei 60 Osovnikar, sorpreso con 6"65 dalla novità Bratoz. Ultima in ordine di apparizione l'Ungheria: doppio titolo per la Papp su 1500 e 3000 metri ed un buon 4,50 della Molnar nell'asta. Meetings-mix dall'Europa Atene, sabato scorso, ha offerto una gara dai contenuti tecnici importanti sui 400 femminili: la russa Antyukh, protagonista della stagione assieme alle connazionali Nazarova e Krasnomovets, ha dato tutto per imporso sulla sorprendente bulgara Stambolova, giunta ad un inatteso 50"58. Per la russa 50"54, ad un soffio dal personale. Le gare femminili hanno surclassato quelle maschili: oltre alla vittoria di Tereza Marinova nel triplo (14,46 con Simona La Mantia quarta con 14,15), sono da segnalare il 4'04"33 di Olga Komyagina sui 1500 ed il 7"93 della polacca Trywianska sugli ostacoli. Dell'azzurra disponiamo della serie completa dei salti: 13,82, 14,15, nullo, 13,92, 14,14, nullo. Da Gand, soddisfazione italiana a parte per il risultato di Caliandro sui tremila (7'52"54), estrapoliamo l'asta di Averbukh (5,81) ed il nuovo lunghissimo riscontro di Marian Oprea (17,42). Nella velocità 7"14 per Kim Gevaert, nei salti ennesimo due metri della croata Vlasic. Dalla Slovenia la notizia del doppio record nazionale di Miran Vodovnik nel peso: 20,38 e 20,41 nella stessa gara, a Slovenska Bystrica. Campionati dei Balcani Prima di atterrare a Gand, il romeno Oprea aveva fatto tappa ad Atene, collezionando l'ennesima eccellente performance della stagione (17,51). Conferma anche per Guset, pesista fresco di ventuno metri e spiccioli, che ha lanciato a 20,72. Tra le donne 51"06 della bulgara Stambolova sui 400 e 14,49 della connazionale Marinova, ex-iridata, nel salto triplo. Il Grand Prix cinese Dopo Shanghai il tour nazionale ha fatto tappa a Pechino: nel lungo elenco di risultati spiccano i records sui 60 maschili di Hu Kai (6"61) e nell'asta di Liu Feiliang (5,60). Outdoor Molti buoni risultati da Cuba. Con i saltatori in partenza per l'Europa con Mosca nel mirino, a L'Avana si sono registrati altri debutti importanti: la primatista del mondo del giavellotto Menendez ha avviato la stagione con un lancio di 62,64, mentre Yunaika Crawford ha "martellato" oltre i settanta metri (71,50) e la discobola Ferrales ha sfiorato il suo recentissimo primato personale (66 metri) con 65,89. Sul fronte salti, oltre al 14,60 della Savigne nel triplo, si è registrato un ottimo 8,34 di Ibrahim Camejo, che fa il paio con l'8,35 ventoso di poche settimane fa. Ultima gemma il 17,18 di Alexis Copello nel triplo maschile. In precedenza la settimana aveva fatto registrare il ritorno di pedana della pesista Cumba, subito ad alto livello con 19,14, e la conferma della buona forma di Yoandri Betanzos (17,19). In Sud Africa il giavellottista Pienaar ha confermato l'84,50 di inizio stagione con un buon 82,56. Si sono rivisti anche due pezzi da novanta dell'atletica sudafricana, come il saltatore Freitag (2,20) e l'ottocentista Mulaudzi (1'46"77). In programma Prossima fermata Otsu: il circuito della maratone internazionali torna in Giappone con la Lake Biwa Marathon, dove sono annunciati Joseph Riri, Jose Rios, il brasiliano Vanderlei de Lima ed un poker di giapponesi che hanno già corso in meno di due ore e nove minuti. Maratona anche a Los Angeles, ed in Europa la mezza maratona di Parigi. L'attività indoor riprende oggi a Tallinn e proseguirà venerdì a Liévin, prima della Coppa Europa di domenica, ed a Chemnitz, per gli ultimi fuochi prima dell'avventura mondiale moscovita. Numeri e nomi del fine settimana appena trascorso saranno archiviati nelle liste mondiali stagionali, on-line nelle prossime ore nella sezione statistiche del sito. Marco Buccellato

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