Internazionale, la corsa su Doha



Nel report settimanale del week-end estero più ricco di eventi dell'inverno, trovano spazio la sintesi dei campionati nazionali disputati, oltre che a casa nostra, in mezza Europa e negli States, le  manifestazioni all'aperto in pista e su strada in Oceania, Asia ed America ed altre notizie. In apertura i tanti campionati (USA, Russia, Spagna, Francia, Germania su tutti), col mondiale indoor di Doha quasi alle porte.

USA, un finale con fuochi d'artificio

Nella cornice di Albuquerque, località del Nuovo Messico sede di stages esteri di mezzofondisti e marciatori, aanche italiani, si sono disputati i campionati nazionali statunitensi. Dopo una prima giornata poco più che interlocutoria, il meglio è venuto dalle ultime battute del programma, con ben quattro mondiali stagionali ed una finale dello sprint femminile all'insegna della saetta Carmelita Jeter, piombata sul traguardo in 7.02, anticamera delle migliori dieci prestazioni di sempre. Al suo attivo anche 7.08 in semifinale.

I nuovi limiti stagionali sono stati realizzati da Terrence Trammell (7.41 sui 60 ostacoli), Ivory Williams (6.49 sui sessanta piani, tre centesimi meglio di Mike Rodgers), Debbie Dunn, quattrocentista 32enne, prima donna della stagione a scendere sotto i 51 secondi in 50.86 (solo terza Allyson Felix nella combinata delle due serie di finale), e dalla lunghista campionessa del mondo Reese con 6.89.

Tra gli altri risultati spiccano il 2.34 di Jesse Williams nel salto in alto (1.98 della Howard nella gara di alto donne), il 5.70 del redivivo campione olimpico Mack e dell'altro veterano Miles nell'asta, l'esordio di Anna Willard, ora signora Pierce, sugli 800 metri vinti in 2:00.84, il successo di Cantwell nel peso con 21.13 sul sempre più regolare Whiting (21.03, solo quarto Reese Hoffa), la sconfitta per due centesimi di Lolo Jones sui 60 ostacoli, andati a Virginia Powell in 7.87, il 6.89. Nelle gare non afferenti ai programmi ufficiali, 24.70 di Amber Campbell nel peso con maniglia.

Russia

Campionati nazionali (a Mosca) all'insegna di belle gare tirate allo spasimo ma senza gli exploits cui eravamo abituati nelle recenti edizioni. In chiusura anche un record del mondo nella staffetta 4x800 femminile, ma i duelli per la vittoria hanno offerto lo spettacolo migliore. Le nuove primatista (in 8:12.41), sono Andrianova, Spasovhodskaya, Kofanova e Zinurova. Senza la Isinbayeva, l'asta femminile ha confermato il positivo momento di Svetlana Feofanova (4.75), vincitrice della Polnova (4.70) e dall'emergente Kiryashova (4.65). Nelle batterie dei 400 femminili il mondiale stagionale di Tatyana Firova sui 400 in 51.22, poi migliorato dall'americana Dunn 48 ore dopo.

Successi per la campionessa d'Europa degli 800 Savinova in 2:00.78, della Gordeyeva nell'alto con 1.95, di Anna Nazarova nel lungo con 6.75. Ad un centimetro la Kotova, a due la giovane stella Klishina. Insolito ex-aecquo nei 1500, con la Alminova e la Zolotova che si dividono al centesimo il primo posto in 4:12.31. Esaltante anche l'esito del salto triplo femminile, con quattro atlete in tre centimetri. Titolo alla Taranova-Potapova con 14.44, uno sotto la Alekhina e la Pyatykh, due sotto la Kutyakova. In campo maschjile, ad Ukhov il titolo dell'alto con 2.31 (il tutto per tutto dopo aver peccato a quota 2.28),

Germania, ottime le pedane

A Karlsruhe tedeschi in spolvero. Ariane Friedrich ha superato 2.02, ma si fa sotto Meike Kröger, per la prima volta oltre i due metri. Puntuali gli astri locali del settore lanci: il "marine" Bartels haportato il personale stagionale a 21.02 (nella sua ombra continua a crescere il ventenne Storl, 20.77 ed una serie tutta oltre i vecchi margini), Nadine Kleinert ha vinto il peso donne con 19.19. La notizia è il ritorno di Petra Lammert, che dopo una lunga convalescenza per una ricaduta di un vecchio infortunio al gomito, è rientrata con 18.82.

Da citare anche il gran 60 ostacoli di Carolin Nytra (la fidanzata di Bayer), un 7.87 che vale la miglior prestazione europea stagionale. Nell'asta 5.70 di Mohr e Straub da parte maschile e 4.60 della Hings e della Gadschiew in quella femminile, 8.10 di Reif nel lungo (Bayer tornerà in estate), e 6.75 della collega di specialità Moguenara. Ultimo atto della manifestazione, il nuovo personale di Martin Günther nel salto in alto (2.30). Oggi l'ufficializzazione della squadra tedesca per il Mondiale di Doha: ci sono tutti gli atleti citati, per un totale di diciannove elementi: punti di forza, sulla carta, la Friedrich, i lanciatori e gli astisti.

Francia, Lavillenie a 5.85

Come negli USA; le migliori emozioni concentrate in extremis, con il 32enne Fofana che a sorpresa si aggiudica il triplo con 17.16 e respinge l'ultimo assalto del fenomeno Tamgho (17.01), e quasi in contemporanea Renaud Lavillenie porta il mondiale stagionale dell'asta a 5.85. Poco prima, un sontuoso primato nazionale di Leslie Djhone sui 400 metri in 45.85, che dopo diversi lustri succede nella cronologia nazionale a Stéphane Diagana, e che si ponecome obbiettivo il primato d'Europa all'aperto nella stagione estiva. Nella giornata di apertura, 8.24 ed 8.21 per i lunghisti Sdiri e Gomis. Nello sprint, nuova volata vincente del baby Lemaitre in 6.56. Nello sprint con ostacoli, 7.58 di Doucoure. Prove multiple femminili alla Djimou con 4633, non lontanissima dai vertici internazionali dell'anno.

Spagna e Portogallo

A Valencia brillano soprattutto i cubani, che ovviamente hanno gareggiato fuori concorso. In evidenza Wilfredo Martinex con 8.16 e la pesista Gonzalez con 18.86. Sul fronte nazionale, mezzofondo tattico come da copione e poche prodezze in termini di numeri. Positive le prove di Diego Ruiz (1500), España sui 3000 e Marco sugli 800. Titolo dei 1550 femminili alla Rodriguez in 4:12.30. Nella sede dei campionati portoghesi di Espinho, senza Evora infortunato e probabilmente a rischio di saltare anche gli Europei all'aperto, sono protagoniste le donne: la Gomes ha vinto il lungo con 6.70, Vera Santos ha sfiorato il proprio mondiale stagionale dei 3000 metri di marcia in 12:33.99, e Jessica Augusto ha vinto i 1550 metri in 4:07.89.

Svezia, Norvegia, Danimarca

Senza Olsson, 1.94 di Emma Green e primato nazionale della velocista Berntsson con 7.35. In Norvegia ritorno di Christina Vukicevic, che vince i 60 ostacoli in 7.94. Il danese Jensen ancora oltre gli otto metri nel lungo, stavolta 8.04.

Europa dell'Est

Rapido sguardo ai campionati nazionali indoor disputati nel lato Est del continente: a Praga record nazionale e sesta prestazione di sempre sui 60 ostacoli di Petr Svoboda in 7.44. Nell'asta 5.76 di Balner e 4.56 di Jiřina Ptáčníková. In Romania la pesista Heltne conferma il 19.90 di otto giorni fa assicurandosi il titolo nazionale con 19.70. Due vittorie per la Bobocel (1500 in 4:17.56 e tremila in 9:02.70). Chiude una buona 4x400 maschile il team di Bucarest (con Vieru e con il velocista Cimpeani in ultima frazione), che segna 3:02.84. Ungheria: protagonisti un nome noto come l'ostacolista Kiss (7.60) ed il 18enne quattrocentista Marcell Deak-Nagy, che vince il titolo senior in 47.11, a tre centesimi dal personale.

A Bratislava (Slovacchia), 16.77 del triplista Vaľukevič ed equilibrata gara di triplo femminile, con Dana Velďáková e la "ospite" belga Svetlana Bolshakova accreditate entrambe di 14.11. Polonia: tra i titoli assegnati fari sul campione olimpico Majewski (19.99 nel peso), Rogowska (4.60 per la campionessa del mondo all'aperto di salto con l'asta), e Michalski (21 anni, 5.70 nell'asta maschile). Croazia: assente Blanka Vlasic, il miglior risultato tecnico è dell'ostacolista Grabusic con 7.69. Lettonia: 19.89 del pesista Urtans, poi il nulla.

Bielorussia

Risalgono a due domeniche fa i campionati universitari indoor: in evidenza il vice-campione olimpico di decathlon Krauchanka con 6206 punti e la collaudata coppia del peso a nome Mikhnevich: Andrei 21.44, Natallia 19.18.

In Iran i campionati asiatici indoor

Quarta edizione, tre giorni di gare a Teheran, con protagonista il velocista ex-nigeriano (ora Qatar) Francis, vincitore dei 60 metri in 6.58. La medaglia mondiale James Kwalia Kurui (ancora Qatar, ex-Kenya) ha vinto non senza lottare i 3000 metri in 7:57.73 sul connazionale Essa Ismail Rasheed (7:57.77).

L'altra America

Fuori dal contesto di Albuquerque, moltissime riunioni pre-NCAA: dall'indata di risultati estrapoliamo il mondiale stagionale dei 200 donne di Shavon Greaves a University Park, il 5.72 nell'asta di Scott Roth a Seattle, il 7.18 sui 60 metri della nigeriana Blessing Okagbare a Houston (bronzo olimpico del lungo), il grande progresso del giovane saltatore Bryce Lamb, miglioratosi di ben 25 centimetri fino a 8.14. In Virginia 7.94 della ostacolista Queen Quedith Harrison. Ad Ames (pista gigante) 23.12 di Porscha Lucas sulla Beard (23.18), che poi vince i 400 in 51.15 (ottimo, ma non omologabile).

E' Bolt? No, è James

Melgio di un metronomo, il "Wonderful boy" di Grenada ha eguagliato al centesimo il personale outdoor ottenuto a Bressanone in occasione del titolo mondiale under 18 (45.24). Nella riunione di Fayetteville ha perso dalla giovane rivelazione Torrin Lawrence (45.10), ma poco importa. James è ora anche primatista indoor del Centro America, sia assoluto che junior. Davanti a lui, nella storia della specialità dei 400 metri al coperto, sette statunitensi ed un tedesco dell'Est. Poi lui, 18 anni e cinque mesi. Calvin Smith junior, vincitore della seconda serie in 45.61, nelle batterie dei 200 metri ha abbassato il mondiale stagionale a 20.67. In Arkansas anche il nuovo record sloveno dell'asta feminile di Tina Sutej (4.46), dove si è disputata una buona gara di lungo con protagonisti due giamaicani (Alain Bailey primo con 8.17, Tarik Batchelor secondo con 8.09). A New York, la due volte olimpionica dei 200 metri Veronica Campbell-Brown ha vinto i 60 metri in 7.14, dopo il 7.20 ottenuto in batteria. In evidenza anche Aliann Pompey (Guyana) all'ennesimo record nazionale sui 400 metri in 51.83.

Outdoor: Sydney Track Classic

Più di così, il meeting australiano, non poteva offrire. Molti i risultati eccellenti e gli spunti offerti da alcuni dei protagonisti del mondiale berlinese e dai Giochi di Pechino, ad iniziare da Steve Hooker, che migliora ad ogni gara ed è ormai al top della condizione. Con 5.91, e con almeno due tentativi assai vicini all'obbiettivo oltre i sei metri, il canguro volante è sempre più in vetta alla gerarchia mondiale dell'asta. L'Australia, che dai numeri di inizio stagione mostra di trovarsi in una felice condizione in vista dei Giochi del Commonwealth, lancia in orbita anche il quattrocentista Offereins, sceso a 44.86, nella gara in cui il kenyano Rudisha, protagonista di fine stagione 2009 con il fantastico 800 metri di Rieti, mette a registro un 45.50 che prelude alla possibilità di qualcosa di grandioso nel doppio giro di pista.

Continua a crescere il grande talento del mezzofondo Gregson, che in uno dei più bei 1500 metri della storia recente dell'Australia si porta a 3:35.42 lasciando a mezzo secondo l'erede designato di Mottram, Collis Birmingham (3:35.89), e Kealey (3:36.00). Nelle altre gare in pedana, 20.57 della solita Valerie Vili, magnifico 65.86 nel disco della campionessa mondiale Dani Samuels, 8.16 del lunghista Watt, 84.64 di Tero Pitkämäki nel giavellotto, 18:51.39 del marciatore Tallent sui 5000 col rientro di Deakes, quarto in 19:25.25. Ciudiamo col 49.12 del sempiterno giamaicano McFarlane sui 400 ostacoli. A 38 anni, un buon inizio.

Bolt fa scintille in staffetta

Doppia uscita di Usain Bolt nelle Gibson Relays di Kingston. Primo con la 4x100 in 38.08 (con Kenroy Anderson, Yohan Blake e Marvin Anderson before), secondo con la 4x400 ma autore di una straordinaria frazione in 43.58. Quando affronterà il futuro capitolo dei 400 metri, lo farà in modo rivoluzionario.

Circuito sudafricano

Debutto di Mokoena a Durban nel primo meeting della serie nazionale Yellow Pages. Il vice-campione olimpico di salto in lungo ha esordito con 8.22 ventoso. Protagonista femminile la discobola Naude, vicinissima al primato d'Africa con 64.49. Mulaudzi ha vinto i 1500 metri in 3:43.88, Van Zyl ha corso e vinto il primo 400 ostacoli della sua stagione in 49.49.

Cuba, 86.38 di Guillermo Martínez

Dopo il 9.8 manuale sui 100 metri del velocista Lescay, ecco altre notizie da Cuba: nell'ultimo fine settimana registriamo a L'Avana 86.38 del giavellottista Guillermo Martínez, 64.13 del discobolo Jorge Fernández ed un interessante 10 netti (manuale) del 18enne sprinter Manuel Ramírez. Nei concorsi feminili, 64.04 di Yarelis Barrios nel lancio del disco.

Corse su strada, Lel batte Wanjiru

Ritorno di Martin Lel a New Orleans. Nella mezza maratona (con annesso spettacolo legato al Carnevale), il kenyano ha battuto in 1:01:07 addirittura Samuel Wanjiru, secondo in 1:01:33. Quarto l'irlandese Fagan in 1:02:11. Berhane Adere vince la mezza femminile precedendo di tre secondi la neozelandese Kim Smith in 1:07:52. Flagellata da condizioni atmosferiche disastrose, la maratona di Tokyo è stata vinta da Masakaru Fujiwara in 2:12:19, una specie di record del mondo se tenuto conto di pioggia, neve, vento fortissimo e temperature gelide. Alla russa Alevtina Biktimirova la gara femminile in 2:34:39.

Keitany sconfitta

A San Juan di Portorico (dieci chilometri) in un poker di stelle (Vivian Cheruiyot, Mary Keitany, Dire Tune e la turca Abylegesse), si afferma la kenyana oro dei 5000 metri in 31:07. A due secondi la Keitanny, iridata di mezza maratona, poi l'etiope e la turca ex-etiope, che puntava all'accoppiata successo-record del mondo. La 10km uomini è di Moses masai in 27:19, su Sammy Kitwara e Geoffrey Kiprono Mutai.

Matrimonio

Venerdì scorso in Texas Sanya Richards, oltre a festeggiare il 25esimo compleanno, è diventata la signora Ross. Il marito, Aaron, è un noto giocatore di football.

Lutto

Si è spento a 66 anni Jiri Havlin, uno dei maggiori esperti mondiali di statistiche legate all'atletica leggera, laureato in fisica e matematica. Il suo nome iniziò a circolare negli anni '70, legandosi dapprima al gruppo di statistici della ex-Cecoslovacchia, fondato da Jan Popper. In seguito il suo nome fu conosciuto come uno dei più competenti compilatori di graduatorie internazionali, lavorando anche per la IAAF in diverse edizioni dei campionati del mondo ed ai Giochi Olimpici di Sydney. Fu autore di diversi libri e numerose altre pubblicazioni, con un unico denominatore, lo sviscerato amore per l'atletica.

Marco Bucccellato




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