Internazionale, la Vlasic sale ancora: 2.06



Il contenitore di notizie dall'atletica oltre confine inizia con l'ultimo evento in ordine cronologico, il meeting di Salonicco di poche ore fa, illuminato da una Blanka Vlasic in condizioni mai viste e dove l'Italia è stata ben rappresentata da Simone Collio. Asticella ipnotizzata A pochi giorni dall'impresa di Madrid (2.05) la croata Blanka Vlasic ha realizzato nella serata di ieri a Salonicco la terza prestazione di tutti i tempi, superando la quota di 2.06 al secondo tentativo, e mancando successivamente l'assalto al nuovo primato del mondo dell'alto femminile, a quota 2.10. All'aperto solo le bulgare Kostadinova e Andonova hanno saputo far meglio, mentre nell'alto indoor anche la Bergqvist e la tedesca Henkel sono salite più in alto della Vlasic. Questa la progressione della gara: 1.83, 1.89, 1.95, 1.99 (tutte le misure superate al primo tentativo), 2.02 (secondo tentativo), 2.06 (secondo tentativo). Alle spalle della Vlasic si è migliorata anche la canadese Forrester, salita ad 1.97. La Vlasic è alta 22 centimetri (e mezzo) più di Antonietta Di Martino, con un differenziale statura-misura, quindi, assai inferiore a quello dell'azzurra. La stagione della Vlasic è stata finora straordinaria: oltre al 2.06 di ieri sera, abbiamo già ricordato il 2.05 di Madrid. Nel suo cammino troviamo anche il 2.04 di Doha, 2.03 a Montecarlo, 2.02 a Parigi ed a Roma, e ben quattro volte due metri a Spalato, Bydgoszcz, Zenica e Mosca, per un totale di nove gare sopra i due metri. Nell'inverno aveva deluso ancora una volta nelle gare da medaglia (a Birmingham) dove si era classificata quinta, pur avendo superato due volte i due metri ed una volta i 2.01 nel corso della stagione indoor. Collio va forte Simone Collio si toglie altre soddisfazioni: nella gara dei cento di Salonicco è giunto secondo in 10.26 dietro il giamaicano Mullings (10.11, vento +0.1), e si è lasciato alle spalle Bernard Williams (tre ori e due argenti tra mondiali ed Olimpiadi..), Dwight Thomas (quinto ai mondiali di due anni fa), l'irlandese Hession (recentemente a 10.18 e 20.30), l'australiano Ross e Brian Dzingai (20.29 a Torino in giugno). Reduce dall'impegno di Montecarlo (sesto in 10.32), Simone ha corso anche i 200 metri, guadagnando il terzo posto nella seconda serie in 20.94 (vento ancora +0.1), dietro Dwight Thomas e lo statunitense Marquis Davis. Nell'altra serie successo controvento di LaShawn Merritt in un folgorante 20.02 su Hession (20.32) e lo stesso Dzingai (20.36). Nelle altre gare, secondo infortunio in poche settimane per la campionessa olimpica degli ostacoli Halkia. A Creta si fermò durante il riscaldamento; ieri sera ha gettato la spugna dopo il passaggio sul secondo ostacolo. Nel lungo maschile successo di Dwight Phillips con 8.07 e delusione per l'algerino Nima (7.46), autore di un 8.26 sabato a Saragozza. Lo sprint femminile va a Veronica Campbell (11.04), e si rivede la Thanou. Dopo l'11.41 d'esordio in Grecia, eccola quinta in 11.35. Ciotti sesto Nicola Ciotti sesto nell'alto (2.20): vince ancora una volta il cipriota Ioannou (2.30, stessa misura per Sokolovskiy). Bella la gara degli 800 femminili: all'ennesimo successo stagionale la giamaicana Sinclair in 1:58.67, sulla slovena Langerholc (1:59.83) e la canadese Teteris (2:00.85). Da oggi i campionati russi, poi Francia e Spagna Per quattro giorni l'attenzione mondiale sarà calamitata dalle notizie che rimbalzeranno da Tula, località a 165 chilometri a Sud di Mosca, dotata di uno dei migliori impianti per l'atletica di tutta la Russia. Con il biglietto per Osaka già in tasca, ci sono dubbi sulla partecipazione della Isinbayeva, la Slesarenko e la Lebedeva, ma non mancheranno motivi di grande interesse. Al solito, le gare più affascinanti saranno quelle femminili, in particolare i salti in estensione (specialmente il lungo), i lanci (peso e martello in primis), e le corse dai 400 ai 1500 metri. Moltissime le candidate al viaggio mondiale, accreditate per meriti ascuisiti in carriera e per tempi e misure ottenute nel corso di questa stagione. Tra gli uomini attenzione soprattutto ad alto e asta (il solo Tereshin nell'alto pare abbia la certezza di andare in Giappone). Il week-end prossimo venturo vedrà anche lo svolgimento dei campionati francesi a Niort e di quelli spagnoli a San Sebastian. Attenzione ai cugini I vicini di casa dei russi, i bielorussi, si danno intanto da fare. A Minsk sono stati realizzati due mondiali stagionali, ad opera di Nadzeya Ostapchuk nel peso, con 20.34, e con Vadym Devyatovskiy nel martello (82.94). La Ostapchuk ha preceduto Yanina Korolchik, ora conosciuta come Pravalinskaya-Karalchik (19.06), mentre il martellista, in assenza di Tikhon, ha battuto il forte turco Apak (80.31). Nel resto dei lanci, e nell'imminenza dei mondiali, si rifà sotto ancora una volta la 42enne Iryna Yatchenko, capace di lanciare il disco a 64.87. Altri campionati nazionali: Gran Bretagna Due titoli nella velocità per Marlon Devonish e Jeannette Kwakye, ma le risultanze cronometriche, complice il vento dispettoso, hanno lasciato a desiderare. E' andata bene la giavellotista Sayers (63.02). Per il resto, gare senza grandi risultati per l’ovvio obiettivo dei titoli nazionali in gioco, e senza nessuna sorpresa. Slovenia, Portogallo e Croazia Merlene Ottey vince un altro titolo a Nova Gorica (a 47 anni) in 11.69. Le cose più interessanti le fanno il velocista Osovnikar (10.28 e 20.62) ed il pesista Vodovnik (20.40). Stefano Lomater vince la gara di disco maschile con 53.48. Portogallo: dopo il 17.51 di Madrid, Nelson Evora torna al lungo, vincendo il titolo portoghese a Lisbona con otto metri. Conferma della Gomes (6.73), ennesimo primato della giavellottista Cruz con 59.74, e buon 49.57 di edivaldo Monteiro sui 400 ostacoli. Croazia: a Zagabria titoli ed onori per le star del martello: Kozmus vince la gara maschile con 79.87, la Brkljacic quella femminile con 72.63. Romania, Estonia, Svizzera, Lituania, Ungheria La Tirlea (ora signora Manolache) non si smentisce e porta a casa tre titoli a Bucarest: cento in 11.56, 200 in 22.93 e 400 ostacoli in 56.10. Angela Morosanu, una delle novità stagionali proprio in quest'ultima gara, ha corso i 400 vincendo in 52.70. Negli 800 vittoria della giovanissima Dumbravean in 2:00.21, nel triplo buon ritorno di Oprea con 17.21 e, tra le donne, 14.21 della Gavrila. In Estonia poteva mancare Kanter? Eccolo al titolo nazionale con un lancio di 67.82. In Svizzera colpaccio di Marc Schneeberger, che sorprende sui 200 ai campionati nazionali di Losanna in 20.47, ma si migliora anche l'ostacolista Kundert (13.59). In Lituania, senza Alekna (che nel frattempo portava a Saragozza la striscia consecutiva di vittorie al ragguardevole numero di trentasette), ecco la giavellottista Jakubaityte vincere a Kaunas con 60.46 e la star delle prove multiple Skujyté fare doppietta nel lungo (6.15) e nel peso (16.77). Chiudiamo con i campionati ungheresi, dove si è distinto il solito Krisztian Pars, autore di una martellata da 79.82. A proposito di Alekna Mercoledì scorso a Kaunas, un Alekna di dimensioni spettacolari ha lanciato a 71.56, sua seconda prestazione di sempre e settima assoluta al mondo. La battaglia, contro Kanter, è stata memorabile: primo round all'estone (66.79 contro il 65.29 di Alekna). Secondo giro e Alekna va in testa con 67.65 (Kanter nullo). Al quarto turno Kanter torna a condurre la gara con 69.92 (!) e, dopo un nullo di entrambi i supermen al quinto lancio, ecco i fuochi d'artificio: Alekna 71.56, Kanter favoloso secondo con 70.92. Trovano gloria anche il polacco Malachowski (66.61, record nazionale) e i magiari Maté (66.45) e Kovago (66.42). Montecarlo Nel Principato è brillato l'astro di LaShawn Merritt (44.38 sui 400 metri), ma non è stato il solo a sfornare prestazioni da ricordare: dopo un avvio di stagione votato al lento progredire, ecco il sudafricano Mulaudzi che porta il mondiale stagionale degli 800 a 1:43.74 (1:43.87 per Kamel, ex-mister Konchellah); in sei scendono sotto l'1:45. Bekele ha vinto di nuovo un tremila (dopo Sheffield) in 7:29.32, e Trammell, al debutto in Europa, ha vinto i 110 ostacoli in 13.19. Nelle gare femminili c'è stato il gran ritorno della Arron (11.06), che ha stracciato tutte le americane e Sherone Simpson, ultima ed in evidente difficoltà per una condizione fisica minata da infortuni vari. I grandi salti sono arrivati dall'asta (5.87 per Ecker e Steve Hooker), dall'alto (Vlasic, come detto, a 2.03, con la Bergqvist seconda a due metri), dal triplo della Lebedeva (15.10). Saragozza Ottimo meeting, con risultati sorprendenti nei cento maschili: ben sei uomini sotto i dieci secondi in una finale viziata dal vento (3.7): ha vinto Mullings (quello che poche ore fa ha battuto Collio in Grecia) in 9.92, su J.J. Johnson (9.92), il 30enne giamaicano Campbell (9.92), l'altro giamaicano Frater (9.95), l'americano Grimes (che fece perdere l'oro della 4x100 ai Panamericani di Winnipeg agli USA in seguito ad una squalifica per doping), quinto in 9.99, e dulcis in fundo Obikwelu solo sesto in 9.99. Ma il meglio, legalmente parlando, è venuto nelle batterie, dove il vento è stato generoso ma nella norma, producendo cose come 10.01 per J.J. Johnson e Grimes, 10.02 per Campbell, 10.05 per Mullings e Frater, e giù a scorrere fino al clamoroso 10.18 dello spagnolo Rodriguez, che da quelle parti è qualcosa di tremendo visto che si è fermato ad un solo centesimo del primato nazionale. Bekele sempre più Bekele Latitante dallo scorso anno sui 5000, l'etiope ha messo le cose a posto annichilendo gli avversari in un 12:49.53 che non ha bisogno di commenti. Il secondo classificato è rimasto a quasi quaranta secondi. Dwight Phillips ha vinto il lungo ancora in favore di vento (8.37), e la Mutola ha migliorato il proprio mondiale stagionale in 1.58.21. Che gare in Belgio! Primati personali a pioggia in due riunioni, Naimette-Xhovemont e Heusden-Zolder: nel primo meeting (con Emanuele Abate quarto nei 110 ostacoli in 13.94) si sono contati una dozzina di "personal best", niente in confronto a quel che è successo sabato a Heusde-Zolder (Liegi), dove soltanto nelle distanze comprese tra 800 e 5000 metri, passando per le siepi, tra uomini e donne si sono contati addirittura 80 primati personali! Di questi, alcuni sono davvero eccellenti: dopo il magnifico miglio di Brasschaat, Alan Webb ha proseguito con successo la campagna belga portando il personale degli 800 a 1:43.84. Nelle siepi maschili lo svedese di colore Mohamed ha realizzato la seconda prestazione europea di tutti i tempi in 8:05.75, trascinando il marocchino Taleb e Taher (Bahrein) sotto gli 8:08. Nelle siepi femminili ben sette record nazionali tra le prime otto classificate, e sono cose da primo piano, tutte inferiori ai nove minuti e quaranta. L'11.04 ventoso della Gevaert, beniamina dello stadio, passa tecnicamente quasi in secondo piano. L'altra perla del Belgio, la Hellebaut, non trova ancora le ali e si ferma ad 1.95. Giochi asiatici ad Amman La Cina, che ospiterà la prossima edizione tra due anni a Guangzhou, finisce al primo posto nel medagliere con sette ori, quattro argenti e quattro bronzi. Alcuni risultati buoni, e soprattutto una crescita del livello generale, che ha visto progressi anche di paesi tradizionalmente poco forieri di talenti. Il risultato più clamoroso si è registrato nei cento metri maschili, grazie al neo-qataregno Samuel Francis, un ventenne nigeriano da poco approdato nel pianeta del Medio Oriente: per lui un inatteso quanto favoloso 9.99 con vento regolare, nuovo record d'Asia. Francis aveva un personale di 10.35 prima dei Giochi, e nei turni preliminari si ero distinto già con 10.18 e 10.19. Il lunghista Al-Khuwailidi ha vinto l'oro con 8.16 (vento eccessivo), la Jayasinghe ha fatto l'en-plein nello sprint con 11.19 e 22.99. Dalle ultime due giornate di gare vale la pena di ricordare il doppio successo 6.66/14.69 della kazaka Ripanova-Alekseyeva nel lungo e nel triplo (ottimo per un'eptatleta), l'1.94 della kirghisa Yefimenko nel salto in alto, il 65.35 del solito Hedadi nel disco e il 17.19 dell'altro indiano Maheswary nel triplo. Giochi Panamericani a Rio Si è conclusa la classica manifestazione di cui abbiamo parlato diffusamente la scorsa settimana. Nei 400 maschili si è fermato in finale Lionel Larry (terzo ai Trials), lasciando l’oro a Brown di Bahamas e l’ argento al canadese Christopher. Nella finale femminile finalmente torna ai vecchi livelli Ana Guevara, oro in 50.34 sulla bahamense Amertil (50.99). Le canadesi dei 100 ostacoli, che hanno furoreggiato nelle semifinali, sono state beffate in finale da Delloreen Ennis-London (12.65). La Felicien doppiamente beffata (stesso tempo della vincitrice), la Whyte recrimina un po' meno (12.72). Nelle ultime giornate di gare la sorpresa è arrivata dalla prestazione di Adam Kunkel, ostacolista canadese di pelle bianca, capace di vincere i 400 ostacoli in 48.24 sul redivivo Kamani (48.70). Giù dal pdio Felix Sanchez in 49.28. Il cubano Moya ha vinto l'alto con 2.32, l'altra cubana Savigne il triplo con 14.80. Segnali di ritrovata efficienza per la Menendez: la primatista mondiale del lancio del giavellotto è tornata a vincere una manifestazione internazionale con un lancio di 62.34. Ancora gloria per Cuba: Yeiman Lopez si è imposto in un ottimo 800 metri in 1:44.58, Robles ha vinto i 110 ostacoli sotto la pioggia in 13.25. Trials kenyani In Giappone vanno i migliori, senza scossoni e cadute clamorose: dalla lotteria di Nairobi sono usciti i nomi di Bungei, Koech e Kirwa Yego (800 uomini), Asbel Kiprop (diciottenne in continua ascesa), Korir e Komen (1500), SOngok, Ebuya e Kipchoge (5000), Muchiri, Irungu Mathathi e Menjo (10000), Kemboi, Kipruto e Matelong (siepi). Tra le donne ricordiamo la Jepkosgei per gli 800, la Kibiwott nei 1500, il duo Jepleting-Cheruiyot sui 5000, mentre la Wambui, la Ongori e la giovanissima Chebet sono state selezionate per i diecimila metri. Nelle siepi, la Bosibori (che vince anche scalza) e la Jepkorir. Varie Il tedesco Helmke ha corso i 200 in 20.37 sabato a Wetzlar. Sempre dalla Germania, a Rhede, 80.57 di Markus Esser nel martello, e propositi di agonismo a lunga scadenza per Tim Lobinger: fino al 2012, quando avrà 40 anni. In Spagna, ad Aviles, i campionati spagnoli (ma "open") dei diecimila metri. Le gare sono state vinte dalla marocchina Leghzaoui in 31.36.56 e dal connazionale Lamdassem in 27:56.60. I titoli di Spagna sono andati all'ex-cubana Centeno (32:54.29) e a De la Ossa (28.17.87). Niente Tergat, niente Dix Isaac Macharia ha vinto la mezza maratona di Bogotà in 1:03.38; alla gara non ha partecipato Paul Tergat, primatista mondiale dellamaratona, fermato all'ufficio immigrazione di Amsterdam. Niente mondiali per Walter Dix, stella nascente dello sprint USA, che a conferma di quanto affermato subito dopo i Trials (terzo sui 100 dopo i 3 titoli conquistati ai campionati universitari), ha scelto di rinunciare al viaggio ad Osaka. Per fermare Asafa Powell, gli USA possono contare solo su Tyson Gay, in gara venerdì a Londra. Marco Buccellato


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