Internazionale: l'Europa si fa bella



A due settimane dall'edizione svedese 2006 dei Campionati d'Europa si tirano le somme delle forze che saranno in pista ed in pedana. Nel computo di ciò che verrà andranno considerate alcune assenze di rilievo (l'ultimo ad alzare bandiera bianca è stato il campione del mondo di salto con l'asta Blom) ed alcuni personaggi nuovi in cerca di una cornice continentale. Campionati nazionali del week-end Nelle sedi di Nancy, Saragozza, Bydgoszcz, Novo Mesto e Jyvaskyla si sono disputati i rispettivi campionati nazionali di Francia, Spagna, Polonia, Slovenia e Finlandia, con qualche ottimo segnale pre-Goteborg. Allez la France Apparsa e subito riposta la Arron (fuori combattimento), a Tomblaine-Nancy si sono messi in luce il giovane sprinter Alerté (20"37), il rinato Djhone (45"10), e soprattutto l'occhialuto triplista Kapek, che studia in America e che è volato sulla pedana di casa fino a 17,38. In campo femminile 12"67 di Adriana Lamalle sui 100 ostacoli ed altra prova sui due minuti dell'ottocentista Essarokh, che in una gara non tirata alla morte è in grado di calare il jolly. Illustre assente Manuela Montebrun, ferma ai box. Allarme anche per Doucouré. Polonia, pronta per stupire A Goteborg mancherà la Rogowska nel salto con l'asta femminile, ma la connazionale Pyrek (titolo portato a casa con 4.60) non dovrebbe farne rimpiangere l'assenza. Occhio alla Piwowarska, stabile ora sui 4,50, ed alla fresca arrivata, nel gruppone delle saltatrici da quattro metri e mezzo, Roza Kasprzak. Come nel caso della Germania, anche in Polonia si è visto qualcosa di buono sui 400 piani maschili: cinque atleti sotto i 46 secondi garantiscono una staffetta da combattimento: il migliore è stato Marciniszyn in 45"54. Subito dopo Dabrowski, 45"57, che è però più continuo nelle prestazioni. Nello sprint ecco il nome nuovo dell'Est europeo nel corso della stagione: con 10"20 il ventenne Dariusz Kuc ha confermato il 10"17 d'inizio estate. I polacchi sono ancora in attesa dell'erede del grande Marian Woronin. E' risorto anche Plawgo, la migliore espressione dei 400 ostacoli di scuola polacca dopo il tramonto di Januszewski. Forse è tardi per gli Europei, ma è sceso due volte sotto i 50" in batteria ed in finale. Diramata la squadra per gli Europei: i polacchi hanno le carte in regola per fare un figurone. Basta fare dei nomi: Ziolkowski, Pyrek, la 4x400 uomini, Chojecka, Janowska, Skolimowska, Potepa, Jesien, oltre agli outsiders Malachowski e Madejczyk. Il rischio che portino via da sei ad otto medaglie è qualcosa di concreto. La battaglia degli Ovski L'ex-campione olimpico Ziolkowski (80,67 a Bydgoszcz), è atteso sulla pedana di Svezia da un altro grande protagonista, il bielorusso Devyatovsky che a Minsk ha lanciato sabato ad 82,95! Sempre in tema martello è freschissima la notizia del mondiale junior (con l'attrezzo di categoria, ovviamente) migliorato dal russo Yevgeniy Aydamirov con 82,60. Precedente limite l'81,34 del magiaro Pars, vecchio di cinque stagioni. Nel frattempo il campione olimpico regnante Murofushi va in trasferta finlandese: 80,14 a Jyvaskyla, di contorno ai campionati finlandesi, come inizio. Finlandia, pochi ma buoni Chi non ricorda lo straordinario combattente Evila, protagonista della finale mondiale del lungo di Helsinki? Il capellone finnico ha rivinto il titolo nazionale sabato con la miglior misura della stagione, 8,02. Di un altro pianeta Pitkamaki: il giavellottista ha lasciato ad oltre sette metri il secondo classificato, assicurandosi la vittoria con un lancio di 88,17. Arriba Espana Le gare di mezzofondo, come il buon senso vuole, sono state vinte con tempi tattici senza l'affanno del cronometro. La cosa più interessante è scaturita dagli ostacoli alti maschili, che nel mondo vivono un anno di grazia: l'ex-ecuadoregno Quinonez ha stabilito il nuovo primato di Spagna in 13"34, e Felipe Vivancos è sceso sotto il limite precedente chiudendo in 13"41. Discreto lo sprint con Rodriguez (10"24), ottimo il disco (Pestano 66,31, pur se battuto dal cubano Casanas con 66,95). Le lunghe ombre nere Ex-cubani in copertina: brillerà per l'assenza, a Goteborg, Joan Lino Martinez, infortunato alla pari del solito Lamela, ma troveremo ancora Niurka Montalvo, 38 anni, ancora in grado di competere su misure degne: a Saragozza ha saltato 6,63, battuta con 6,69 dalla giovane Concepcion Montaner. L'altra infinita avventura ha il nome di Merlene Ottey, che ha vinto il titolo sloveno dei cento in 11"50, pochi giorni dopo aver segnato 11"45 ed essersi guadagnata il passi per la Svezia. Nei campionati sloveni da segnalare anche il 2,30 del saltatore Prezelj e la presenza di Anna Giordano Bruno, seconda nell'asta con 4,10. L'orso (bielo) russo Detto di Devyatovskiy, da Minsk citazioni per le gare di peso (20,56 della Ostapchuk e 21,60 di Mikhnevich). Martello femminile super grazie alla solita Miankova (74,39) e per la giovane Smalyachkova (72,75). La finale europea si annuncia sui limiti del primato del mondo. A Monaco si salì sul podio con 72 metri, e sembrava una enormità. Tra 15 giorni, in Svezia, potrebbero non bastarne settantaquattro. L’orsacchiotto ucraino La finale dei campionati nazionali si è disputata a Kiev: cose buone, ma lontane dai terremoti bielorussi. In evidenza il settore salti, grazie all'8,17 di Lukashevych, al 2,28 di Sokolovskiy, oltre a due triplisti da 17 metri e due astisti da 5,70. Nel peso 20,84 del campione olimpico Bilonog. Un po' in ombra le donne, superlative con la sola martellista Sekachyova, arrivata al personale con 74,31. Ancora in crescita la lunghista Rybalko, tornata dagli USA, ora a 6,82 legale e 6,87 ventoso. Ultime da Salonicco In serata si è disputato il meeting greco valido per il World Athletics Tour: buoni risultati ma niente di particolarmente eccitante. Tra gli uomini da segnalare l'8,26 di Louis Tsatoumas nel lungo, il rientro del giamaicano Steve Mullings (10"31 e 20"54) dopo due anni di purgatorio, il 5,75 dell'israeliano Averbukh nell'asta. Averbukh è il campione europeo in carica. Recentemente ha superato i 5,80 a Tel Aviv, perdendo da Brad Walker (5,90). A proposito dell'americano, eccolo entrare nel club dei seimetristi con il 6,00 ottenuto pochi giorni fa a Jockgrim, in Germania, in una gara che fino a poche stagioni fa era classificata come esibizione. Nelle gare femminili il rientro della Inzikuru nelle siepi (9'36"78) battuta dalla kenyana Kiptum (9'31"39) che sta vivendo un momento di forma splendida (settima Agnes Tschurtschentaler in 10'08"67), e la vittoria della polacca Zabawska nel peso (18,84) davanti alla favorita Kleinert (18.80). L'altra Miss Jones Sabato la settimana belga, iniziata a Naimette-Xhovemont, si è conclusa con il meeting di Heusden-Zolder, un classico soprattutto per le gare di mezzofondo. Detto dell'1'45"61 di Andrea Longo (letto nei giorni scorsi nelle news del sito), vanno ricordati l'11"03 di LaTasha Jenkins sui 100 (meno male che si era ritirata..), i ben dieci primati personali stabiliti nelle due serie dei cinquemila maschili, ed il magnifico 12"56 di Lolo Jones sui cento ostacoli. Gay, effetto-Losanna Lo statunitense Tyson Gay ha corso a Rethymno in 9"88 beneficiando di un vento favorevole di due metri esatti. Ha dato due metri e mezzo a Darrel Brown, vicecampione del mondo a Parigi. Alla gara greca non ha partecipato Asafa Powell, fermato all'aeroporto (come riportato dalle cronache) per la storia delle scarpette. Molti i buoni risultati da Rethymno: si va dalla sorpresa della sconfitta del giamaicano Bolt (20"29) dall'americano Willie (20"20), ex-quattrocentista di chiaro talento, al nuovo prodigio di Dominique Arnold (13"01 ventoso). Il meglio della Grecia Il top tecnico lo ha colto il lituano Alekna, forte dello straordinario 71,08 nel disco, ma anche le lunghiste non hanno scherzato: si pensi alla Lebedeva, appena quarta con 6,85, e lo sbigottimento nasce spontaneo: tre donne oltre i 6,90 (Udmurtova, Thompson e Kotova) non si vedevano da un po'. Nel fiorire dei numeri d'alta scuola ecco anche il 10"86 di Torri Edwards, vento a +2,2, ma pur sempre impressionante. Ecco l'ultima vera settimana di atletica internazionale prima di Goteborg: si parte già stasera con lo spettacolo lussuoso di Stoccolma, domani seconda puntata scandinava a Helsinki, poi Londra. Meetings di contorno: Loughborough, Tallinn, Leverkusen. Marco Buccellato


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