Internazionale, il mondo muove verso Roma



A tre giorni dall'edizione 2007 del Golden Gala romano, ecco una completa panoramica di quanto accaduto nell'atletica internazionale nelle ultime ore. Dopo il consueto giro d'orizzonte, ampio risalto ai protagonisti dell'Olimpico. Germania, grandi salti Attività intensissima in Germania, soprattutto con un meeting di salto in lungo (Bad Langensalza) che ha riservato più di una sorpresa: protagonista assoluta la sudafricana 23enne Karen Mey, una specialista uscita dall'anonimato nella scorsa stagione con un salto di 6.60, e che ora assurge ad una dimensione inaspettata col doppio record nazionale conseguito sulla pedana tedesca. Prima il 6.85 del quarto turno, grazie al quale eguaglia il primato del Sud Africa, poi, in chiusura, il clamoroso 6.93 con vento regolare ma decisamente favorevole. L'ultima chiamata ha rivitalizzato anche la bella Kappler, rientrata quest'anno alle competizioni, approdata a 6.90. Da sempre la pedana di Bad Langensalza produce risultati decisamente interessanti. L'edizione di quest'anno non ha tradito la cabala, ed anche nel lungo maschile ci sono state cose notevoli, ad iniziare dal primato britannico, migliorato ancora una volta da Chris Tomlinson con 8.29 (e tutta la serie di cinque salti validi oltre gli otto metri). La gara è stata vinta dall'africano Garenamotse (Botswana) con 8.34 ventoso (ed 8.18 legale). Dietro i quattro protagonisti appena citati, altre belle prestazioni: Beckford 8.19, l'americano Allmond 8.10, il nuovo tedesco Stolz 8.04. Tra le donne 6.76 della brasiliana Costa e doppio 6.72 per l'australiana Thompson e la statunitense Upshaw. Sempre dalle pedane tedesche, una foltissima gara di asta femminile a Weissach, dove è rientrata anonimamente la Buschbaum (4.26) e che ha lanciato la 22enne Battke (4.56). La Dietzsch perde, e visto come va di solito fa notizia: è successo a Bad Kostritz, dove è stata messa sotto dalle cubane Ferrales e Barrios, con lanci oltre i 63 metri. Coppa di Russia a Tula Pioggia e vento hanno consigliato a molte stars nazionali la diserzione: risultati notevoli qua e là, ed alcune gare sottotono. Nel lungo continua la fortunata striscia di Irina Simagina, rientrata dopo la maternità (6.83); nel martello, in assenza della primatista mondiale Lysenko, ecco le bordate della Khanafeyeva (75.39), Konevtsova-Tauryanina (75.13) e Khoroskikh (72.07). Con la Isinbayeva e la Feofanova impegnate a Parigi, la vittoria nell'asta è stata di Yuliya Golubchikova, per l'occasione al personale con 6.70. Nell'alto Silnov ha perso di nuovo (con 2.27), stavolta da Aleksandr Shustov, che con 2.30 ha migliorato il primato personale. Mondo in fermento Nikolay Atanasov, coriaceo lunghista bulgaro, ha saltato 8.16 ai Giochi Balcanici. Sempre dall'Europa orientale, 20.65 di Ikhnevich e 19.54 di Nada Ostapchuk ai campionati bielorussi di Grodno, condizionati dal tempo cattivo. Si rivede anche la Zvereva, classe 1960, capace di vincere il titolo del disco femminile con 60.20. In Ucraina buona edizione dei campionati nazionali a Donetsk: c'è stato spazio anche per il primato d'Asia del peso maschile, opera del gigante saudita Al-Hebshi, che ha spinto il nuovo limite a 20.61, battendo nientemeno che il campione olimpico Belonog. Ha gareggiato anche Lebed (28:24.56 sui diecimila), mentre la discobola Karsak si è nettamente migliorata con un lancio misurato a 64.02. Gerd Kanter, attivissimo, ha lanciato ancora a Tartu (69.06). In Oriente, 8.22 del cinese Li Runrun a Wuhan. In Spagna una grandissima Savigne ha portato il primato personale del triplo a 15.09, proseguendo la rincorsa al primato nazionale della Aldama, che nel frattempo è diventata sudanese. Sempre dalla riunione di Alcala, 2.33 di Moya nel salto in alto, e discreto rientro della Menendez (60.43), seconda nel giavellotto dietro la connazionale Bisset (62.66). Dragutin Topic torna a stupire, ed a 36 anni suonati supera i 2.27 a Sofia. A Spalato, nel 1990, si laureò campione d'Europa da diciannovenne. In Giappone gran mezza maratona a Sapporo, vinta dalla campionessa olimpica di maratona Noguchi in 1:08:22. Il kenyano Mogusu ha vinto la corsa maschile in 59:54, ma cronometricamente ha già fatto di meglio. Retrospettiva parigina, anteprima romana Molti dei protagonisti della seconda tappa della Golden league replicheranno a Roma: Iniziamo dalla velocità, piatto succulento e di grande richiamo di qualsiasi meeting. Il potente Atkins, due spalle così ed una parentela di secondo grado con Asafa Powell, dopo il 9.95 ai Atene ha sfoderato un dieci netti che vale ampiamente il cronometraggio ottenuto in Grecia, considerando il vento contrario. Per Asafa Powell, annunciato all'Olimpico, si tratta di un brutto cliente, probabilmente il peggiore che gli potesse in questo momento; Powell sosterrà un test stasera a Losanna correndo una frazione di staffetta, prima di rituffarsi nella Golden League e cercare di tornare in ballo per il jackpot. Prima di arrivare in Europa, Atkins aveva vinto i campionati nazionali di Nassau in 10.13. Da quella manifestazione ci viene consegnato anche un 44.88 di Chris Brown sui 400. Nei 400 metri LaShawn Merritt ritroverà Gary Kikaya e soprattutto Angelo Taylor, reduce dall'escursione parigina sugli ostacoli. Ci sarà anche il grande deluso dei trials, il bianco Rock, e i due migliori europei della stagione, il neo-primatista svedese Wissman e l'irlandese Gillick. Mezzofondo di stelle 800 e 1500 metri: dalla bagarre del doppio giro saranno in parecchi ad aspirare ad un ruolo vincente. Ci sarà il kuwaitiano Al-Azemi, vincitore ad Oslo, i kenyani Bungei e Yego, il sudafricano Mulaudzi (non gareggia da marzo). il campione europeo Som ed il pericoloso marocchino Laalou. Nei 1500 il rientro internazionale dell'ucraino Heshko, reduce dal doppio titolo nazionale su 800 e 1500 metri di 72 ore fa a Donetsk. Al rientro anche il kenyano Angweni, poi il marocchino Kaouch, gli altri kenyani Komen, Korir e Kipchirchir, e le avanguardie spagnole Casado e Gallardo. Dei presenti anche a Parigi, il migliore è stato l'algerino Boukensa. 5000 metri: un classico del Golden Gala, dove i risultati sono stati sempre sensazionali. Il primatista mondiale della mezza maratona Wanjiru torna a calcare una pista europea a distanza di due stagioni dal Memorial Van Damme di Bruxelles 2005, dove siglò il record del mondo junior dei diecimila metri. Altri kenyani di primo piano: Kipchoge, Jonas Cheruiyot, Benjamin Limo. L'Etiopia sarà rappresentata dal capolista stagionale dei 10000, Sihine, da Tola (27:04.89 quest'anno sempre sui 10000 metri) e da Tariku Bekele. Gare ad ostacoli Ecco i 110: replica di gran parte della gara parigina. Il cubano Robles ha vinto di un nulla sullo statunitense Moore in Francia (13.13 per entrambi), approfittando dell'incertezza del cinese Liu Xiang sui blocchi. Il duo si troverà di nuovo spalla a spalla con il trio USA Oliver, Merritt ed Arnold, e con un altra superstar statunitense, il due volte argento olimpico Trammell. Niente Liu Xiang, ma il cinese di scorta Shi Dongpeng, 13.24 ad Osaka due mesi fa. 400 ostacoli: Carter alle prese col ruolo di favorito, considerata la discontinuità di Kerron Clement, condiviso con Bershawn Jackson, il campione del mondo in carica. Outsiders il sudafricano Van Zyl, uno che vinse il titolo mondiale junior a 17 anni, il greco Iakovakis e l'altro statunitense Ferguson. A Parigi Carter ha battuto Angelo Taylor in una gara non particolarmente veloce. Howe vs the world Salti maschili: Saladino a parte ci saranno praticamente tutti i migliori a contrastare Andrew Howe, campione d'Europa all'aperto ed indoor. In pedana scenderanno il campione olimpico Phillips, il prodigioso greco Tsatoumas che vanta i due migliori salti dell'anno (8.66 ed 8.54), il redivivo Beckford, il saudita Al-Khuwailidi, gli africani Gaisah e Mokoena. Nel triplo Olsson riparte dall'ennesimo buon ritorno dopo uno dei frequenti stop di questo talento favoloso ed un po' sfortunato. il 17.56 di Parigi gli ha restituito morale, ed a Roma troverà Davis (iridato in carica), il portoghese Evora (vincitore di Howe nel lungo in Coppa Europa), il discontinuo brasiliano Gregorio (17.90 e 17.70 quest'anno), il cubano Tosca e l'americano Wilson (entrambi abbondantemente sopra i 17 metri ultimamente ed in più occasioni) ed il rientrante rumeno Oprea, al rientro dopo il forfait di Parigi, dove era annunciato in gara. Pitkamaki per il tris Giavellotto: in pedana otto dei migliori nove specialisti della stagione. A Parigi il finlandese Pitkamaki ha chiaramente vinto (tre metri e mezzo in più) sul campione olimpico Thorkildsen, ed è in corsa per il jackpot avendo vinto anche ad Oslo.. L'uomo degli USA, Greer, sembra avere in serbo la grande spallata già trovata in due occasioni quest'anno (due primati nazionali ben oltre i novanta metri). Torna in Golden League anche Makarov, apparso in chiaro progresso nelle ultime uscite. Le gare femminili Da vicino, finalmente, la bulgara Naimova, doppio oro junior a Pechino 2006 e della quale ci vengono consegnati risultati quali 11.04 e 22.43. Negli ultimi giorni ha gareggiato ai Giochi Balcanici a Sofia correndo in 11.07 e 22.70 con vento nettamente contrario. Sabato, sempre a Sofia, ha corso in 11.27 contro un muro d'aria di tre metri al secondo. Sherone Simpson sarebbe stata, in condizioni normali, la favorita d'obbligo dei cento metri, ma dopo la deludente uscita di Oslo (11.64), la Edwards annusa aria di successo (a Parigi ha vinto in un normale 11.17), la Felix cerca il riscatto (in Francia ultima in 11.34). 400: Sanya Richards si era già riscattata ad Indianapolis, dopo l'inusitata mancata qualificazione per Osaka, centrando l'obiettivo sui 200. A Parigi ha ritrovato anche la vetta mondiale in 49.52, oltre che la seconda vittoria nel circuito che conta. A Roma sarà ancora Novlene Williams a fronteggiarla, assieme alla sorprendente vincitrice dei Trials, De'Hashia (detta DeeDee) Trotter. 800: ci sarà la Cusma, ed a noi tanto basta. Buonissima terza ad Atene, tra le prime dieci dell'anno e col terzo tempo europeo in tasca, l'azzurra ritroverà la kenyana Jepkosgei, che l'ha preceduta in Grecia), ed altre specialiste di gran vaglia, alcune dal grande passato, come la Ceplak e la Benhassi. Occhio alla giamaicana Sinclair, dominatrice d'inizio stagione, alle solite russe ed all'ucraina Petlyuk. Defar sui cinquemila 5000: ritorna all'Olimpico Meseret Defar, campionessa olimpica regnante e pluriprimatista del mondo sulla distanza. All'etiope si contrapporrà la Dibaba (non Tirunesh, ma la sorella maggiore Ejegayehu), ed un gruppo molto nutrito di specialiste capaci di grandi gare e grandi numeri: la 20enne Burika, la Ejigu, la Melkamu (sotto il mondiale dei 3000 indoor a Stoccarda in inverno, assieme alla neo-primatista Defar, ancora lei), la novità USA Flanagan, la giovane titolata kenyana Linet Masai Chepkwemoi, allieva del pericoloso duo Cheruiyot-Kiplagat. La Burika è reduce dal 1500 di Parigi, dove ha chiuso in 4:00.68 nella scia della russa Soboleva. Perry contro Kallur Ostacoli: Michelle Perry è una delle tre donne in corsa per il jackpot della Golden League (l'uomo è Pitkamaki). A Parigi ha dato un metro abbondante alla svedesina Kallur, che ritroverà all'Olimpico. Il precedente romano dello scorso anno (grande affermazione della svedese sull'americana) non fa dormire sonni tranquilli alla Perry, campionessa del mondo in carica. In pista anche le altre atlete USA Powell, Cherry e Jones, la giamaicana Foster, la nuova numero uno francese (dopo il tramonto della Ferga) Adriana Lamalle. 400 ostacoli: Jana Pittman è tornata dopo il matrimonio con il britannico Rawlinson e la nascita del primo figlio. I risultati non si sono fatti attendere ed ad Atene ha vinto in 54.25, per poi perdere a Parigi dalla russa Isakova. All'Olimpico l'australiana troverà le capofila della stagione, le statunitensi Ross-Williams e Johnson, l'emergente ucraina Rabchenyuk (fresca di titolo nazionale) e la 39enne Glover. Ancora per l'Europa, l'azzurra ceccarelli e la polacca Jesien. Alto e asta: il meglio all’Olimpico A parte la Slesarenko, che ha preferito volare verso Volgograd per proseguire la preparazione per i mondiali, ci saranno tutte le migliori: la croata Vlasic, ben sei volte oltre i due metri nella prima parte della stagione (e 2.02 a Parigi), la primatista italiana Di Martino (1.94 in Francia), la svedesi Bergqvist e Green, la belga Hellebaut, la bulgara Veneva, annunciata dopo l'infortunio che la costrinse al forfait nella prima tappa della Golden League, ad Oslo. C'è anche una cinese di 18 anni, Zheng Xingjuan, che la scorsa stagione sorvolò l'1.92. Profumo di record: a Parigi Yelena Isinbayeva si è presa la vetta del mondo con 4.91 prima di cercare il mondiale a 5.02. In piena corsa per il premio del jackpot, al cospetto della Yelena volante si ripresenta la statunitense Stuczynski, che parte da un bilancio (frutto degli scontri diretti contro la russa) di zero vittorie contro sette. Damigelle d'onore le altre russe Feofanova (4.71 a Parigi), Golubchikova (4.70 a Tula due giorni fa), Polnova (4.72 ma in ribasso nelle ultime uscite), la polacca Pyrek e l'emergente ceka Badurova. Vale una finale olimpica. La settimana, tra le più incandescenti della stagione, inizia già stasera, con una edizione interessantissima di "Athletissima" a Losanna, dove saranno in scena tra gli altri Tyson Gay sui 200 metri (contro Spearmon e Bolt!) e, come detto, Asafa Powell, anche se limitatamente alla staffetta. Marco Buccellato


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