Internazionale, grandi numeri di fine estate



Le corse su strada nel Regno Unito e negli USA hanno caratterizzato il fine settimana dell'attività internazionale, unitamente agli ultimi meeting su pista che si sono tenuti a Shanghai e Yokohama. Vediamo cos'è successo fuori dagli stadi, per poi addentrarci in pista. Tadesse nel Grande Nord La due giorni su strada di Newcastle (Great North Mile e Great North Run) ha coinvolto un discreto numero di atleti di valore internazionale, e da quelle strade sono usciti numeri davvero sorprendenti. Il declivio di trenta metri e mezzo che caratterizza il percorso della mezza maratona di domenica scorsa è costato a Zersenay Tadesse il primato del mondo (59'05"), e la soddisfazione di portare l'Eritrea nella galassia dei record. Il crono è inferiore al freschissimo 59'16" di Samuel Wanjiru, ma non avrà valenza nell'albo d'oro dei primati. Da segnalare l'incredibile passaggio di Tadesse ai 15 chilometri, 41"27, due secondi in meno del primato del mondo ufficiale. L'etiope Berhanu, che ha terminato al secondo posto in un'ora e quarantacinque secondi, aveva guidato la gara per la prima metà, passando al decimo chilometro in 27'38". Eccezionale anche la gara femminile, con tempi parimenti non omologabili ma tecnicamente di grande significato. Ha vinto l'olimpionica Derartu Tulu in 1h07'32" davanti alla connazionale Kidane (sessantotto minuti e sette secondi), alla lettone Prokopcuka ed all'eterna Masai, trentott'anni e non sentirli (1h08'17"). Un firmamento di stelle relegato più indietro, dalla Adere alla Ndereba, da Sally Barsosio a Sonia O'Sullivan. Questo il responso della domenica, mentre il sabato le distanze del miglio e dei tre chilometri hanno espresso i seguenti verdetti: Ivan Heshko miglior "miler" dell'edizione 2005 davanti a Rui Silva e Tatyana Tomashova vincitrice sulla britannica Pattinson, ora sposata Clitheroe. Sui tremila metri l'Europa ha dovuto cedere il passo all'Africa, grazie alle vittorie di Eliud Kipchoge (sull'ugandese Kiprop e sull'australiano Mottram) e della Inzikuru (ancora Uganda) che ha preceduto la neozelandese Smith e le conosciutissime Zadorozhnaya ed Ochichi. La stessa Ochichi, ventiquattr'ore dopo il breve impegno inglese, è andata a vincere le dieci miglia di Amsterdam-Zaandam in 51'08", nella migliore gara della stagione su questa non praticatissima distanza. Battute Susan Chepkemei, Gete Wami e le kenyane Cheruiyot e Kibet. Tra i maschi, seconda prestazione stagionale (dopo il 44"24 di Gebrselassie) per William Kipsang (2h08'53" a fine inverno a Seul), che ha corso in 46'04" superando Francis Kibiwott. Quinto Felix Limo, terzo a Rotterdam in primavera. Altre imprese si strada..ed in pedana Deena Drossin, ora miss Kastor, ha migliorato a Philadelphia il primato USA di mezza maratona percorrendo la distanza in 1h07'53", migliorando l'annoso record nazionale di Joan Benoit-Samuelson (1h08'34"), che risaliva ad oltre venti anni fa. Alla Drossin toccherà la vetrina della maratona di Chicago, il prossimo nove ottobre, dove si presenterà tra le favorite. Nella gara di Philadelphia si è rivista la kenyana Atodonyang, ben conosciuta anche in Italia, che si è classificata al secondo posto in 1h09'55". L'etiope Gudisa Shentema, tredicesimo nella maratona iridata di Helsinki, ha vinto la mezza maschile in 1h02'23", davanti ad un mucchio di gente dal passato e dal presente illustre, come Linus Maiyo, Chris Cheboiboch, il marocchino Amyn (al debutto) ed il 40enne Mbarak Hussein. A proposito di vecchietti, c'erano anche la quarantunenne Burangulova e la quasi cinquantenne Pozdnyakova, classificate dopo il decimo posto e prime nella categoria master. Settembre ricco di "run" in Sud America. Tra le tante competizioni citiamo la mezza maratona di Maracaibo, in Venezuela, dove l'espressione migliore è stata realizzata dalle kenyane Susan Kihara e Neriah Asiba, che hanno corso rispettivamente in 1h12'32" ed 1h12'44". Sempre dal Sud America, nella fattispecie da Santa Fe (Argentina) arriva il primato dell'italo-argentino German Chiaraviglio, che ha saltato 5,55, il tutto quindici giorni fa. Il risultato è superiore al primato italiano juniores che lo stesso Chiaraviglio ha eguagliato (con 5,50) a Cesenatico nello scorso mese di giugno. Dall'area sudafricana, in Namibia, ha ripreso dopo l'infortunio che ne ha penalizzato la stagione il velocista Nagel, che si è espresso con un 10"25 ventoso. Sempre in zona, da Potchefstroom, avvicina i sessanta metri nel giavellotto la campionessa mondiale junior dell'eptathlon Justine Robbeson (59,46). Finale dagli occhi a mandorla Shanghai e Yokohama hanno sancito il termine della stagione internazionale in pista, anche se ci saranno seguiti, prevalentemente a carattere locale, in Asia, Australia e Sud Africa. A Shanghai un Liu Xiang formato gigante ha eguagliato il suo primato stagionale (13"05) superando Allen Johnson in un duello che ha perso prima del via Dominique Arnold, vittima dello starter; il medesimo starter si è preso la responsabilità di una successiva "falsa fantasma" che avrebbe spedito altrove la star del meeting, Liu Xiang. Gare di alto livello con risultati molto interessanti un po' ovunque: Dwight Phillips è stato insidiato da vicino dal ghanese Gaisah, che ha eguagliato il record nazionale ottenuto nella finale mondiale con 8,34 (8,39 per l'americano). Justin Gatlin si è espresso nuovamente ai livelli stagionali con 10"01 dopo il mezzo flop di Montecarlo (ancora un ritiro per Maurice Greene) ed i fratelli Bekele hanno finito praticamente a braccetto i tremila metri. Kenenisa primo in 7'36"36, Tariku al personale in 7'36"63. Nel programma femminile bell'800 della marocchina Benhassi (1'58"58) che ha superato l'ex-marocchina Dehiba (ora francese), giunta al personale (come la russa Chizhenko). Ancora velocisime le bahamensi: la campionessa mondiale dei 400, la Darling, ha vinto i 400 in 50"25, mentre la Sturrup ha battuto nuovamente l'americanina Williams (oro ad Helsinki sui 100) in 11"02. Isinbayeva radente Tre nulli alla misura d'entrata a 4,50 hanno chiuso la stagione di Yelena Isinbayeva, ieri nel pomeriggio di Yokohama. Ad altre star è andata indubbiamente meglio, e vediamo più da vicino cosa ha offerto l'ultimo grande show in pista del 2005. Ottime le gare del programma maschile: se Gatlin ha chiuso all'insegna della qualità la sua grande stagione con 10"04 (ottimi, visto il periodo, i 10"13 di Fasuba e Chris Williams ed il 10"17 di Suetsugu), lo stesso si può dire di Bershawn Jackson (48"24 davanti ai sorprendenti giapponesi Narisako e Yoshitaka, rispettivamente 48"40 e 48"66) e di Ivan Tikhon (81,13 davanti al gemello Devyatovskiy, ancora di poco sotto gli ottanta metri). Orfano degli americani, Liu Xiang ha fatto gara da solo sugli ostacoli vincendo in 13"08, relegando a quattro metri il giamaicano Wignall. Per l'Italia presente Gianni Carabelli, sesto sui 400 ostacoli in 49"40. Non-risultato della Isinbayeva a parte, le protagoniste delle gare al femminile sono state Allyson Felix (11"05 sui 100, primato personale), l'altra americana Trotter (50"03 sui 400 metri, appena sei centesimi sulla bahamense Amertil) ed Olga Kuzenkova, capace di battere ancora la Lysenko con un lancio di 71,78. Ancora molto lunga la bielorussa Ostapchuk, peso a 20,12. Venerdì in casa Tammert Il meeting di Tallinn intitolato al discobolo estone ha esaltato Virgilijus Alekna, capace di trovare la seconda misura della stagione (70,61) davanti ad un super-Kanter (69,35). Aleksander Tammert si è onorevolmente defilato con 64,93, lasciando la scena ai due migliori discoboli del mondo. In pedana anche il campione del mondo del giavellotto Vaernik, vincitore con 80,72. Alla festa del disco ha partecipato anche il campione europeo junior Hunt, sesto tra i colossi con 55,96 e vincitore nella gara con il disco da un chilo e mezzo con 67,82. Decastar a Talence Nemmeno i crampi hanno impedito ad Eunice Barber di aggiudicarsi l'ultimo appuntamento del Challenge IAAF di prove multiple: la francese originaria della Sierra Leone ha totalizzato 6675 punti pur se limitata da un infortunio occorsole durante esercizi di stretching nell'avvio della seconda giornata di gare. Alle spalle della vicecampionessa mondiale si sono classificate la solita Sotherton e le specialiste ucraine, la Blonska e la bellissima Dobrynska. Roman Sebrle ha vinto il decathlon con 8326 punti davanti al russo Pogorelov (sempre più al vertice) ed all'estone Rahnu, erede del grande Erki Nool. Alcune note per chi segue con interesse lo sviluppo dei primati: il 4,48 della tedesca Silke Spiegelburg nel salto con l'asta, ottenuto nell'ultima settimana di agosto, è sì primato mondiale junior ma non cancella del tutto il 4,46 che Yelena Isinbayeva aveva realizzato nella Golden League di Berlino edizione 2001. La gara di Muenster, infatti, si è svolta al coperto. Ricapitolando, il 4,48 migliora il 4,47 indoor, anch'esso in possesso della Isinbayeva, ottenuto a Budapest, sempre nel 2001. Il 4,46 di Berlino resta la migliore prestazione mondiale junior ottenuta all'aperto. In tema di salti ci sono le esibizioni in piazze e supermercati, che di questi tempi sono più frequenti delle gare all'interno degli stadi: in un centro commerciale della Repubblica Ceka Jaroslav Baba ha valicato i 2,30. Tim Lobinger ha invece vinto a Dusseldorf una gara di asta con la misura di 5,85, provando per tre volte i 6,01. Padre Ralph Trovato nei meandri della rete: Raffaele Fruguglietti, classe 1955, un primato nel lancio del disco di 61,56 (tuttora dodicesima prestazione italiana di ogni tempo, realizzata quasi trenta anni fa), ha lanciato a 48,31 in California alla vigilia di Ferragosto, ma la misura è trapelata solo nelle ultime ore. Campionati arabi a Tunisi In quattro giorni di gare la palma della protagonista è andata a Yamilé Aldama, l'ex-cubana che gareggia con la maglia della nazionale sudanese, che ha conquistato tre ori nel triplo (14,05), nel lungo (6,19) e nell'alto (1,81). Nelle altre gare cose discrete dal salto in lungo maschile (l'algerino Issam ad 8,09 davanti al saudita Marzouk, secondo con 8,08), e dai 400 (45"66 di Nagmeldin, sudanese). Inoltre 19,70 del qataregno Al-Suwaidi nel peso, 76,10 nel martello del kuwaitiano Al-Zankawi, 3'38"85 del fantomatico 17enne Mansour del Bahrain e 4'10"31 dell'altra grande star del Bahrain, l'ex-etiope Jamal, che ha vinto i 1500 femminili, otre ai cinquemila metri ed agli ottocento. C'era anche Youssef Kamel, alias Gregory Konchellah, che si è imposto sugli 800 in 1'47"36. Piccolo gigante Dopo il 2,20 ottenuto un mese fa, il sedicenne polacco Sylwester Bednarek (classe 1989) si è portato a 2,22 due giorni fa a Varsavia. Lo stesso giorno Varsavia ha ospitato anche la "Arkadia Marathon", vinta da Grzegorz Gajdus (2h14'50") davanti a due kenyani poco conosciuti (fa comunque notizia) e dalla russa Kolaseva (2h34'53"). Venerdì a Cracovia la gara di marcia sui 10 chilometri organizzata da Roberto Korzeniowski ha dato ottimi responsi: primato della corsa per la bielorussa Turava, una delle protagoniste dell'anno, in 42'27" davanti alla connazionale Ginko ed alla russa Yefimkina (a sua volta sotto l'ora e trenta minuti sui 20 chilometri pochi giorni fa a Chelyabinsk, in Russia). Tra i maschi vittoria di Ilya Markov in 38'52" davanti al norvegese Tysse (da poco approdato ad un nuovo record nazionale sui venti chilometri) ed a "Paquillo" Fernandez. Nel prossimo fine settimana l'appuntamento di maggior spicco sarà caratterizzato dalla maratona di Berlino, cui faranno da contorno diversi appuntamenti su strada, sulla via dei Mondiali di mezza maratona di Edmonton del primo di ottobre. Marco Buccellato


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