Internazionale, gli junior alla conquista del mond



Fine settimana con l'evento Coppa del Mondo di marcia a rappresentare l'appuntamento più importante, e per il quale si rimanda per cronache e commenti a quanto già presente sul sito. Per ciò che riguarda le indelebili orme statistiche lasciate dalla manifestazione, dei tre eventi quello più significativo è stato quello femminile. Nessun primato mondiale od europeo, ma tra le prime nove atlete classificate della 20 chilometri contiamo, oltre al primato della manifestazione, record nazionali per Spagna, Australia e Germania, ed altri tre primati personali migliorati (Rigaudo compresa). Nelle liste all-time di specialità, invece, ben sei atlete (Jiang Jing, Vasco, Saville, Rigaudo, Voyevodina e Seeger) fanno il loro ingresso nell'elenco delle prime trenta (o come nel caso della Vasco, già presente, migliorano la loro posizione). Elisa Rigaudo, grazie al suo 1:27:49, ora è la 22esima performer di sempre. Conferenze Big East, Big 12, ed altre "conferences" statunitensi hanno prodotto alcuni buoni risultati, in un weekend tuttavia meno ricco del solito di spunti di valore assoluto. La "Big 12" di Norman, in Oklahoma, dove si sono concentrati atleti di dodici università, ci dà l'occasione per tornare su un atleta più volte menzionato in questa rubrica, Jeremy Wariner. Di questo 20enne texano di un metro e novanta non si trova traccia nei risultati, se non in calce, alla voce "DQ". Autore di una feroce rimonta negli ultimi 10 metri dei 400 sul compagno di team Darold Williamson, campione mondiale junior in carica (l'università, la stessa per entrambi, è quella di Baylor), Wariner ha tagliato per primo il traguardo in 44.48, che sarebbe stato anche mondiale stagionale se l'atleta non fosse incappato in una squalifica per invasione di corsia. Vittoria a Williamson (44.79), e per Wariner appuntamento col grande tempo solo rimandato. Sempre a Norman in orbita Sanya Richards, tre mondiali junior in sala nell'inverno appena trascorso, qui capace di vincere tre gare (11.32 sui 100, 22.75 sui 200 con batteria in 22.73, e ultima frazione con la Texas University nella 4x100 da 43.78). Della Richards ricordiamo che a Kingston fu lei a lasciare ai piedi del podio Vincenza Calì. Relativamente ai 200 metri da segnalare il 22.81 di LaVerne Jones, primato per le Isole Vergini. Menzione per Jerrika Chapple, 19enne, già a 16 anni a zonzo per le graduatorie mondiali, che chiude quinta i 200 in 23.13 ma vince i 400 in 51.92. Fra i maschi doppia razione per Myerscough l'inglese, che dopo la vittoria nel peso con 20.66 ottiene anche il personale nel disco con 63.40. A Piscataway, nel New Jersey (la "conference" era la Big East), rallenta l'eroina americana di inizio stagione, Lauryn Williams, anche lei reduce dall'oro di Kingston di due anni orsono, e per ora leader del momento della velocità (11.01 e 22.46): 11.50 e 23.47 in piena frenata nella domenica americana. Dragila mai doma L'UTEP Twilight svoltosi ad El Paso sabato scorso ha rischiato di finire in copertina: Stacy Dragila è salita a 4.70 ma soprattutto ha infilato tre errori in altrettanti tentativi, peraltro degni di maggior fortuna, a 4.83, vale a dire il primato del mondo all'aperto. Della partita nell'impianto texano erano anche il campione del mondo di lungo Phillips (10.15 ventoso sui 100) e l'olimpionico Hysong (basso nell’asta con 5.45 e tre errori a 5.60). A Columbus, in Ohio, si tiene il Jesse Owens Classic ogni anno in queste date. Il grande Owens studiava alla Ohio State University, e qui si celebra la sua grandezza con un meeting che tramanda sempre qualcosa ai posteri: sabato Dan Taylor ha lanciato il peso a 20.62, ed il carneade LeShaunte Edwards (da tre stagioni su 10.30-20.80) ha trovato l'allungo della vita in 20.42, migliorando il personale vecchio di 4 anni. Mezzofondo-show a Palo Alto Nell'impianto della Stanford University il tradizionale Cardinal Invitational, incentrato per lo più sulle corse medie e lunghe in pista. I diecimila metri anche quest'anno hanno prodotto le prestazioni migliori: Mebrahtom Keflezighi, già sulle via di Atene per la maratona, ha corso in 27:24.10 mancando di poco il mondiale stagionale dello junior kenyano Irungu. Alle sua spalle Thomas Kiplitan, visto sulle siepi fino alla scorsa stagione, secondo con 27:32.30. La sorpresa è l'Irlanda, di nuovo in luce dopo stagioni di buio con Cathal Lombard che chiude terzo in 27:33.53 (primato d'Irlanda), e con Alistair Cragg che domina i 5000 in 13:16.98. Per tornare ai 10000 metri, il dodicesimo classificato ha corso in 28:00.01, e tra i piazzati dietro il terzetto di testa citiamo l'altro americano acquisito Abdirahman (27:34.24), il rinato Kennedy (27:37.45), il 22enne Ritzenheim (27:38.50), che il giorno dopo (sabato) andrà a vincere un cinquemila in Oklahoma in 14:08.40. Diecimila donne a Sally Barsosio, che salì su un podio mondiale a 15 anni (Stoccarda), con un gran tempo: 31:18.72. Ancora Irlanda con Marie Davenport seconda in 31:28.78 e Katie O'Neill in 31:34.37 (sei atlete sotto i 32 minuti). Anche il ritorno di Sonia O'Sullivan nel giorno dell'Irlanda: 14:58.43 sui 5km, primo sub-15 dell'anno (all'aperto) e mondiale stagionale, come quello delle siepi, autrice Kathryn "Kassi" Andersen con 9:48.74. Tutt'altri tempi per Nour Hussein Al-Bqour, che nessuno conosce: è nata in Giordania, ed ai campionati nazionali di società ha migliorato di circa due minuti il primato nazionale dei tremila siepi femminili alla prima gara della sua vita sulla distanza. Il tempo non dirà granché, 12:13.3, l'età della ragazza sì: è nata nel 1990. Santo Domingo L'edizione inaugurale del Grand Prix Cristobal de Leon ha portato numeri che destano interesse. Al momento non ci sono notizie precise in merito alle condizioni del vento per le gare di velocità, perciò comunichiamo le cose senza commenti particolari: l'evento cruciale del meeting era l'apparizione in pista di Felix Sanchez, il numero uno del mondo del giro con ostacoli. Impegnato sui 400 come spesso gli accade, ha chiudo solo quarto in 46.28. battuto dal connazionale Santa (già visto anche a Parigi) in 45.34, da Otis Harris e Ato Modibo. Accenno iniziale alle ignote condizioni legate al vento per introdurre i numeri delle gare di velocità: 20.10 per Asafa Powell, 20.41 per Julian Golding, che fu campione d'Europa ma che non è stato più quello da qualche stagione; 13.27 per Bramlett e 13.33 per Ryan Wilson sui 110, entrambi USA. Ancora ostacoli con la McKelvy a 12.57 e la giamaicana Dixon a 12.83. Sul piano 51.09 per Suzy Reid, e nella staffetta figura barbina per una raccogliticcia squadra americana (Miller, Saddler, Armstrong e Wesley) battuti da Dominica! 39.60 per i centroamericani, 39.80 per gli statunitensi. In tema di notizie assenti sulle condizioni che generano risultati sorprendenti (vento e sistema di cronometraggio), sabato scorso nel corso di un meeting high school in Mississippi è salito alla ribalta il velocista Trell Kimmons. Riportiamo i numeri così come li abbiamo letti ed attendiamo notizie più precise prima di ogni considerazione: 20.90 sui 200 (che dice poco) ma 9.91 sui cento! Anche la fonte dove è stata appresa la notizia usa molta cautela, e si rimette a successive precisazioni (eventuali) su “crono” e condizioni atmosferiche. Numeri in ordine sparso Continua ad esprimersi ad ottimi livelli il quattocentista dello Zimbabwe Lewis Banda. Dopo il 45.23 di Tempe, a Tucson si è imposto in 45.29. Con il connazionale Nyangani (45.29 anche lui ad inizio aprile), c'è già una mezza staffetta mica da ridere. In Georgia l'Invitational di Athens, con molti atleti di grosso calibro “in-field”. C'era l'olimpionico Angelo Taylor (46.65 sul piano), la lunghista giamaicana Goulbourne (6.62 con vento nullo) e l'argento di Budapest Reese Hoffa (20.36 nel peso). Successi con discrete misure anche per la Lieja Tunks (ex-Koeman), 18.15, per il martellista croato Haklits (76.31), e per Greer nel giavellotto (81.33). Dai tempi di Lance Deal gli USA non esprimono un martellista primattore, ma è in crescita lo specialista della US Air Force James Parker, che a Eugene ha migliorato il 76.94 ottenuto a Walnut, lanciando a 77.34. A Westwood Monique Henderson ha corso i 200 in 22.71 ed i 400 in 51.20; nella sua gara preferita (il giro completo) è anche la settima junior di sempre (ora ha 21 anni). Nell'omologa maschile, 45.39 per Craig Everhart, uscito quest'anno dall'anonimato fin dalle indoor. A proposito di giovani visti a Westwood, Wes Felix (classe 1986), ha corso e vinto le due gare di velocità in 10.31 e soprattutto 20.57 (con vento contro). A Houston, per il Tom Tellez Invitational, vola sui 100 ostacoli la bianca Jenny Adams in 12.72, ma il vento troppo favorevole vanifica la performance. Va meglio a Micah Harris, seconda schiera degli ostacoli che approda ad un eccellente 13.38 ad Irvine, nel corso dello Steve Scott Invitational (vento un metro e basta). Il meeting californiano ha mandato definitivamente alle stelle le quotazioni di Tonetta Dyer, sulla quale insistiamo: 11.29 sui 100 e magnifico 22.34, doppietta che incenerisce i personali e la proietta al vertice della lista stagionale mondiale dei 200. Nell'asta 4.57 per Mary Sauer. Qualcosa in Europa Campionati militari di Grecia a Kalamata: Papadimitriou lancia a 77.08 il suo martello, Kalliopi Ouzouni il peso delle donne a 18.90. Per quello maschile, personale per Stamatoyiannis con 19.60. In Germania debutto all'aperto per Lobinger con 5.60. A Mlada Bloselav, la città di Jan Zelezny, hanno tirato su uno stadio nuovo e lo hanno intitolato a lui, che ancora vive lì. Il grande Jan ha storto il naso e supponiamo abbia anche toccato i giavellotti, dichiarando che non ritiene granché appropriato intitolare l'impianto proprio a lui, che è ancora in attività, e che soprattutto è ancora vivo! A L'Aigle, in Francia, vittoria per Thaime O'Reilly: la lunghista italiana ha saltato 6.15 con vento di 1.7. Nel martello un altro italiano presente, Elven Prato, ottavo con 48.91 nella gara vinta dal francese Frédéric Pouzy con 70.18. L'onda gialla E' quella dei meeting giapponesi, che a maggio vivono la loro stagione di gloria. Dopo i 10000 di Kobe, tocca questa settimana a Hiroshima e Shizuoka. Al Memorial Oda di Hiroshima bel cento con Asahara in 10.16 di un centesimo su Kareem Streete-Thompson delle Cayman. A Shizuoka ieri altro diecimila con Josphat Muchiri, 19 anni, che si porta a 27:46.10, e con il 18enne Muturi che abbassa il personale a 27:52.83. Nel 10mila donne 31:32.69 per Lucy Wangui, a completare l'opera kenyana. Ancora sapore d'Oriente ma dalla Cina, l'occasione è il Grand Prix di Nanchino: nell'asta record junior per la Zhao Yingying (4.40), e nel peso primato under 18 per Liu Yingfan, nata nel 1987: 18.35. Altro record di categoria nell'asta maschile, grazie al 5.55 di Liu Feiliang. Sembra confermato il 72.42 nel lancio del martello di Zhang Wenxiu ad inizio aprile a Chengdu, che sarebbe mondiale junior se omologato e dimostrato che l'atleta sia nata nel 1986 e non nel 1983. Il 72.95 di cui si è data notizia in precedenza non è stato ottenuto in gara ufficiale, ma tant'è che pare sia stato ottenuto. Germania di corsa Maratone ad Hannover e Dusseldorf: tripletta kenyana a Hannover, dove vince Moses Masai in 2:12:28 su Matui e Sugut (quarto Freigang). All'Etiopia la femminile grazie a Tadelech Birra (2:37:32). La Rhein-Marathon di Dusseldorf va a Carsten Eich in 2:14:05. Meraviglia Chiaraviglio Porto Alegre ha ospitato il quinto appuntamento con il Grand Prix del Sudamerica: alla ribalta l'asta con l'argentino German Chiaraviglio, campione mondiale under 18 nel 2003, che con 5.51 stabilisce il nuovo mondiale di categoria. Il limite precedente era stato stabilito in Italia, a Milano, dall'allora 17enne Bagyula (l'ungherese che in carriera salì fino a 5.92) che il 19 giugno del 1986 nel capoluogo lombardo valicò la misura di 5.50. Chiaraviglio ha appena compiuto i 17 anni. Nella stessa riunione, 2.27 per Romero nell'alto. THG news Notizia comunicata dall'agenzia americana antidoping: sospesi per positività al THG John McEwen e Melissa Price, entrambi martellisti, la seconda autrice di 70.34 lo scorso anno. Per questo martedì è quanto: l'appuntamento con le news dell'atletica internazionale è fra sette giorni. Marco Buccellato

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