Internazionale, dall'Est martelli (quasi) mondiali



Ivan Tikhon, il martellista bielorusso laureatosi campione del mondo a Saint-Denis nel 2003, avrà l'animo e la mente attraversata da emozioni contrastanti, a questo punto. Immaginando di essere lui, proveremmo gioia e stupore per quanto realizzato, ma anche un incredibile rammarico per quanto mancato. Ivan Tikhon, campione del mondo ed argento olimpico, stando a quanto notificato da due portali internet europei di atletica, sabato scorso a Minsk ha realizzato la seconda misura di tutti i tempi nel lancio del martello: un incredibile 86,73, un centimetro soltanto, un trascurabile eppure così immenso e dilatato centimetro, uno solo su ottomilaseicentosettantaquattro, che gli ha impedito di succedere al leggendario Yuriy Sedykh nella cronologia del primato del mondo di specialità. L'impresa, la performance tecnica più stupefacente della stagione assieme al primato del mondo di Asafa Powell, è stata realizzata nel corso della prima giornata dei campionati nazionali bielorussi, ed a dire il vero sorprende anche i conoscitori più profondi dell'ambiente internazionale dei lanci. Una settimana prima, sempre a Minsk, Tikhon aveva lanciato ad 83,68, vincendo sul connazionale Devyatovskiy, secondo con un eccellente 82,14. Non si conoscono ancora i dettagli della gara di Tikhon, né i risultati degli atleti battuti, tantomeno quelli delle altre gare in programma nella rassegna nazionale di Minsk, per cui per ora possiamo solo accettare la cifra così come appare senza poter analizzare più in profondità quanto accaduto in pedana. Anche la Lysenko sfiora il mondiale Per una singolare coincidenza, la prestazione di Tikhon arriva a tre giorni di distanza da un'altra grande impresa nel lancio del martello, quella compiuta al femminile da Tatyana Lysenko, che nel corso dei campionati "open" di Mosca ha mancato di soli dodici centimetri il primato del mondo di Mihaela Melinte, ottenendo la misura di 75,95, primato russo (migliorato il 75,68 della Kuzenkova) e terza "martellata" di tutti i tempi, dopo i due risultati-record della stessa Melinte (76,07 e 75,97). La Lysenko ha anche realizzato la migliore serie di tutti i tempi, con un peggior lancio di 73,11! Ci riserviamo di tornare appena possibile sui campionati bielorussi, anticipati pochi giorni fa da altri risultati brillanti (ad esempio il 20,61 della Astapchuk nel lancio del peso ed il debutto sugli 800 in 1'58"17 della quattrocentista Usovich), appena sarà possibile conoscere le cifre al completo. Ora il resto dell'attività internazionale, in attesa di gustare il meglio del pianeta, venerdì sera sulla pista dello Stadio Olimpico. Tutti i colori di Parigi Passato in archivio con le grandi imprese realizzate da Ladij Doucouré (13"02 sugli ostacoli, due centesimi su Johnson e quattro su Liu Xiang) e da Bekele (12'40"18 nonostante una chiodata ricevuta da Dinkesa), il meeting transalpino della Golden League ha estratto dal cilindro anche altri risultati interessanti in prospettiva mondiale: a parte il debutto positivo della Lebedeva (15,11 nel salto triplo), echi importanti sono stati emessi anche dall'ennesimo primato canadese del quattrocentista mulatto Tyler Christopher e dal magnifico 1500 che ha definitivamente lanciato Daniel Kipchirchir Komen tra i grandi (battuti Bernard Lagat e Mehdi Baala in 3'30"01). In campo femminile, oltre al successo in 11"03 di una brillantissima Arron, hanno fatto sensazione le sconfitte della Mutola sugli 800, ad opera del duo Cherkasova-Calatayud, e di Jana Pittman sugli ostacoli, protagoniste la fresca campionessa USA Demus e la polacca Jesien, al terzo primato polacco in cinque gare, condito dal primo meno-54 della carriera (53"92). I ragazzi di padre Tobias Il personaggio dei campionati nazionali tedeschi di Wattenscheid è stato il velocista Tobias Unger. Dopo aver spopolato sui cento metri in 10"16, ha realizzato il capolavoro domenica sui duecento, un gran primato di Germania in 20"20, trascinando in entrambe le gare gli altri velocisti a crono corroboranti non tanto in chiave individuale quanto in tema-staffetta: Kosenkow con 10"28, Blume con 10"29, Broening con 10"31, e sui 200 ancor meglio con il 20"66 di Helmke, il 20"68 dello junior Schnelting ed il 20"71 del campione europeo junior in carica Ernst. Il primato di Unger migliora di un centesimo il vecchio limite (risalente all'era della Germania Democratica) appartenente addirittura a Frank Emmelmann (20"23), ed ha anche l'effetto (puramente statistico) di escludere dal top 20 europeo di sempre della specialità il 20"21 che Allan Wells realizzò a Mosca in occasione dell'argento olimpico afferrato nella scia di Pietro Mennea. Altro dalla Russia Ormai vicinissimi i campionati nazionali, in Russia non c'è stato solo il martello quasi mondiale della Lysenko. Annotiamo il ritorno a misure di valore del triplista Spasovkhodskiy (17,32) ed il debutto di Natalya Nazarova, una delle star dei 400 metri, con 51"59. Nel lancio del peso, i selezionatori russi probabilmente affiancheranno per i mondiali, alla Ryabinkina vincitrice in Coppa Europa, la 25enne Olga Ivanova, che ha ottenuto 18,55 sulla pedana di Mosca. Le graduatorie mondiali stagionali esprimono, in numeri, che la seconda pesista della Russia padrona d'Europa non lancia più lontano della nostra "terza" specialista nazionale. Godiamoci il momento. Il signor Smith Già spettacoloso nella rotazione che lo proiettò ai ventuno metri esatti della Coppa Europa invernale di lanci di Mersin, l'olandese Rutger Smith ha migliorato domenica scorsa il primato nazionale del peso portandolo a 21,41. Il 25enne gigante olandese ha ottenuto il record nel corso dei "Nelli Cooman Games" (chi non ricorda il furetto indoor che dominava la scena dei 60 metri negli anni ottanta?) di Stadskanaal. Affermazione importante quella di Smith, aldilà della prestazione tecnica, in quanto ottenuta battendo il bronzo olimpico Joachim Olsen, secondo con un lancio di 21,24. Già che ci troviamo nella pedana del peso annotiamo la prima prestazione sotto i diciotto metri da una decina d'anni a questa parte di Astrid Kumbernuss (17,92), ex-pigliatutto della specialità, battuta da Lieja Tunks con 18,59. L'Ucraina in scena a Kiev Campionati nazionali con risultati discreti: segnaliamo la presenza sui 1500 di Sergey Lebed (titolo in 3'38"44), del campione olimpico del peso Belonog (20,76), ed il primo over-70 stagionale della martellista Sekachova (70,30). Tradizionalmente fortissimi nel martello maschile, i migliori specialisti nazionali si sono dati battaglia in pedana con risultati brillanti (il quarto classificato a ben 76,82), con il veterano Skvaruk vincitore con un eccellente 81 metri esatti. Ancora, un ottimo 8,31 con vento al limite di Volodymyr Zyuskov. A proposito di lungo, l'americano Brian Johnson (qualificatosi per i mondiali), ha lasciato la Finlandia con una sconfitta patita dal 25enne Tommi Evila, che con vento oltre i limiti di 2,4 metri al secondo ha raggiunto la misura di 8,27. A Sapporo pensando ad Atene La quarantottesima edizione della mezza maratona di Sapporo è stata vinta per la terza volta (su quattro partecipazioni) dalla campionessa del mondo e vice-olimpionica di maratona Catherine Ndereba. La kenyana, ex-primatista di maratona prima della discesa in campo nella specialità da parte di Paula Radcliffe, ha avuto la meglio in 1h09'24" sulle giapponesi Iwamoto e Mizuki Noguchi, campionessa olimpica in carica che ad Atene, per dodici secondi, aveva preceduto proprio la Ndereba. Settimana eccezionale in arrivo: si inizia con l’ Atletissima di Losanna domani, per proseguire con l’apoteosi romana del Golden Gala. Ancora, campionati nazionali in Russia (a Tula dal 10 al 13), di area nei Carabi (a Nassau), e meetings di alto livello come Rethymno (in Grecia) e Zagabria. Marco Buccellato


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