Internazionale, asta-record e dischi volanti



La settimana che precede l'appuntamento tanto atteso del Golden Gala è stata ricchissima di eventi e foriera di gemme. Il nostro osservatorio globale le comprende tutte, a partire dal meeting di Rethymno (Grecia) di mercoledì scorso. Titan Games Era questo il nome del meeting di lancio del peso di Atlanta di due settimane fa, ma i veri titani si sono visti in Grecia. Il disco di Virgilijus Alekna è atterrato a 70.97, nuovo limite mondiale stagionale, ma Robert Fazekas ha realizzato il miglior lancio di sempre per un secondo classificato, 70.83. A parte la martellata di Annus (80.57), il meeting di Rethymno ha lanciato in orbita nella stagione all'aperto due delle protagoniste più attese anche per noi italiani, le saltatrici Lebedeva e Aldama, che come saprete gareggia ora per il Sudan e non più per Cuba. Il duello, sul filo dei millimetri, si è risolto a favore della russa (15.23); la Aldama (15.21), ha chiuso anche lei con la migliore performance all-time per un atleta non vincente, come Fazekas. A 7.01 è atterrata invece Irina Simagina, che rappresenta più della giamaicana Goulbourne il nome nuovo del salto in lungo. Con Lebedeva e Kotova la Russia può contare su un tris di valore assoluto. Ancora da mercoledì scorso il sorprendente sprint della bielorussa Nesterenko (11.02), che nonostante la fresca fama si è già fregiata di una medaglia mondiale (il bronzo sui 60 a Budapest). Velocissimi i 100 ostacoli con la spagnola ex-nigeriana Alozie a 12.66 e seconda prestazione di sempre sulle siepi per la primatista del mondo Samitova (9:09.84). Fra gli altri maschi, ricordiamo l'8.23 dell'ucraino Zyuskov (ennesima sconfitta per Lamela pur con 8.06), e lo sprint di Emedolu (10.05) su Aliu, che perderà anche da Torrieri ai societari di Casal del Marmo. Sua Altezza C'è stata gara, anche se al momento l'impressione che dà Yelena Isinbayeva è di una quasi certa imbattibilità. Svetlana Feofanova ha retto fino a 4.70, e la differenza l'ha pagata a 4.80; per lei tre errori, per Yelena un salto e l'attesa del bonus sulla quota del record del mondo, che è caduto al terzo tentativo, finalmente oltre l'ostacolo in modo pulito. Il primato di Gateshead è record mondiale (ed europeo, ovviamente) senza più discussioni, poiché supera l'omologo al coperto, che omologo non è più perché adesso indoor ed outdoor, nei concorsi, vanno a braccetto. I cinque metri non verranno così presto, a meno che si debba duellare su quella quota per disputarsi l'oro della finale olimpica. Per i meeting meglio un pezzetto per volta. Da notare il personale per la polacca Anna Rogowska (4.60). La riunione inglese ha riconfermato le doti di combattente di Olsson, che di nuovo all'ultimo salto ha beffato il brasiliano Gregorio, e la esibizione senza infamia e senza lode di un Bekele che forse paga due record mondiali stabiliti in due giri di valzer. C'è stato il debutto delle Guevara (50.16), che avrà avuto pure non molto lontane la russa Antyukh e la caraibica Amertil, ma per essere la prima recita della stagione c'è da accontentarsi e sorridere. Paula Radcliffe ha corso in 30:17.51, che è la decima prestazione di sempre e fa di lei l'unica donna ad aver corso per due volte in meno di 30:20 la distanza. In gara Silvia Weissteiner, decima in 33:10.26. La Alozie progredisce ancora (12.57) e sui 100 ostacoli si profila un'Olimpiade sul filo dell'incertezza in compagnia della Devers, della Felicien e delle giamaicane. Non ultima l'emergente russa Kresova, pochi giorni da a 12.77 a San Pietroburgo. Altezze dell'ultima ora Domenica in Arkansas il veterano Timothy Mack è salito a 5.90, portando con sé al personale il novizio Ryland (5.70). Non è il solo risultato di gran risonanza dell'asta maschile nel weekend. A Kuortane Aleksandr Averbukh, il campione d'Europa, ha ripreso forma dal letargo ed ha superato i 5.85. A Cedar Falls, di nuovo negli USA, Jake Pauli ha migliorato il personale fino a 5.80, stessa misura realizzata da Lars Boergeling a Colonia venerdì. Sempre venerdì è salito a 5.80 anche Romain Mesnil a Lilla, nella tappa francese del Grand Prix, dove si è messa ancora in evidenza la Arron con una discreta doppietta (11.18 e 22.60). Spettacolo dalle martelliste, con quattro oltre i 70 metri. Capofila è naturalmente la Moreno (72.65), ma fra lei e le europee Sekachova (70.58) e Montebrun (70.19) si è inserita la cinese Gu Yuan (71.36). Quasi dispiace trovare Olga Kuzenkova, la più femminile di tutto il lotto e grande interprete della specialità, al settimo posto. Anche la Heidler progredisce di pari passo con Ester Balassini: domenica a Stadtsteinach la tedesca ha portato il personale a 71.13 ed ha trascinato la Bunjes a 70.15. Il Bahrein mostra numeri di grido nel mezzofondo, con gli atleti acquisiti strada facendo: Leonard Mucheru, ora Jawher, a Lilla ha corso i 5000 in 13:05.21. Un altro mezzofondista, Rachid Ramzi (3:39.80 lo scorso anno nel Maghreb d'origine), al Sonatrach di Algeri ha realizzato il primato asiatico dei 1500 metri in 3:31.87. Non si è trattato di una riunione trascurabile: Zulia Calatayud è rientrata alle gare convincendo sugli 800 in 1:59.48 e la camerunense Bewouda ha guidato un plotone di africane sui 400 vincendo in 51.04 e portandone altre a meno 52". Nominata la Calatayud occupiamoci brevemente di altri cubani: il dominio di Osleydis Menendez si estende all'appuntamento di Cuxhaven, in Germania, sabato (64.49), in una gara che ha visto tre cubane e due tedesche oltre i 60 metri. Un altro cubano fa parlare di sé: è Yacnier Luis, che a L'Avana ha portato il record nazionale dei 400 ostacoli a 48.83 (il triplista 20enne Tosca ha invece saltato 17.17). . Ancora dalla Germania l'alto di Tettnang, dove Tatyana Novoseltseva (nome abbastanza nuovo ma da diverse settimane in evidenza su discreti livelli) è salita a 1.96, dando 10 centimetri a Daniela Rath, posizionata nelle retrovie della classifica. Trials d'Africa Risalto ha avuto la notizia del tramonto del nuovo sogno olimpico di Noah Ngeny, sullle speranze del quale tuttavia si addensavano nubi pessimistiche già da parecchio tempo. I nomi che rappresenteranno il Kenya ad Atene nelle varie distanze del mezzofondo sono quelli di Bungei, Rotich, Mutua, Songok, Lagat, Kipchoge, Kibowen, Chebii, Korir, Kemboi, Kipruto e Cherono. Aperta ancora una speranza per Kamathi, già iridato sui 10000, e nel suo caso decideranno i tecnici. Trials dei Caraibi Ancora assente la stella Bolt, l'uomo e la donna dei campionati giamaicani di Kingston sono stati Asafa Powell e Veronica Campbell. Powell, alla ricerca di riscatto dopo la squalifica per falsa partenza ai mondiali dello scorso anno, ha stupito ancora ed a soli 21 anni ha ragiunto e superato Ray Stewart nell'albo d'oro dei primatisti nazionali. Il 9.91 con vento praticamente nullo gli cambia davvero le cose in prospettiva olimpica. Aveva corso pochi giorni orsono in 9.99 ma c'era bisogno di una conferma. Arrivata. Powell è il terzo giamaicano sotto i 10 secondi dopo il già citato Stewart e la meteora Percival Spencer. Steve Mullings, con 10.04, si è guadagnato anche lui il "pass", e probabilmente doppierà ai Giochi visto il 20.22 controvento che gli ha permesso di siglare un altro personale, stavolta sui duecento. Veronica Campbell, che agli NCAA si era risparmiata correndo praticamente solo la staffetta, ha realizzato un magnifico colpo doppio vincendo entrambi gli sprint in 11.06 e soprattutto 22.18, che al mondo quest'anno non ha corso nessun'altra. C'è anche dell'altro da Kingston: 400 maschili con Blackwood tornato in forma giusto in tempo (44.99), pur se preceduto da Brandon Simpson (44.88), e solita affermazione di Beckford nel lungo (8.13). Fra le ragazze si sono ben mosse, all'ombra della Campbell, la Bailey (11.21 e 22.70) e la Simpson (11.20). Delle stelline under 20 nessuna traccia, a parte la McLaughlin che però ha corso solo i 400 e l'ottocentista Thompson (2:03.43). Nel giro successo di Nadia Davy (doppio passaporto?) che conoscevamo come americana e qui era iscritta come giamaicana (per lei 50.76). Grandi gli ostacoli: Delloreen Ennis-London è scesa a 12.51, Brigitte Foster ha ritrovato lo smalto con 12.56. Si è presentata sui blocchi anche Michelle Freeman, vecchia gloria (si fa per dire), che non ha sfigurato con il quarto posto. Per finire da Kingston, il ritiro di Deon Hemmings ha lasciato un vuoto che difficilmente Deb Parris colmerà: con 55.30 si è dannata l'anima per rintuzzare l'assalto di Patrina Allen (55.37) e di un'altra americana che ha cambiato bandiera, Shevon Stoddart (55.50). Altre osservate speciali: Goulbourne nel lungo (normale 6.61) e Trecia Smith (quarta a Budapest con primati sia in qualificazione che in finale, da prendere con le molle..) che ha vinto il triplo con 14.93 ma 2.8 metri di vento a favore. Yes, Darling Nassau ha ospitato i campionati delle Bahamas la scorsa settimana. Era balzato agli occhi nello sprint il doppio successo della Ferguson (11.10 e 22.60), che nei 200 aveva preceduto tale Darling. Ricerche meno superficiali hanno rivelato che si tratta di Tonique Williams, sotto i 50" sui 400 pochi giorni prima nella prima tappa della Golden League, che presumibilmente ha preso in sposo Dennis Darling, quattrocentista. Campionati ceki La cosa più interessante è venuta dal lungo donne, grazie alla non ancora 18enne Denisa Scerbova, che ha migliorato per due volte il limite nazionale junior, prima con 6.63 ed infine con 6.68. Il lungo femminile sulla strada della Maremma trova anche un'altra protagonista, l'americanina Tianna Madison che ai campionati junior USA ha saltato 6.60, ed è velocista da 11.40. Tornando ai ceki, giavellotto lungo per Nikola Brejchkova (64.08), e domenica lo zenith del salto in alto con tre atleti oltre i 2.33 (Ton e Tomas Janku) ed il terzo che è fors'anche più forte, Baba, a 2.30. Una grande protagonista dell'asta, la Hamackova, è rientrata da pochissimo a livello mediocri, confermati ai campionati di Plzen (4.15, sconfitta dal nuovo astro Badurova con 4.51). Russi profeti in patria Superstars impegnate all'estero (Isinbayeva, Lebedeva), la tre giorni di Tula ha offerto alcune cose buone ed i campionati di multiple, dove il riscontro più grosso lo ha ottenuto Svetlana Sokolova (6594 punti, seconda al mondo quest'anno). Molto buoni i punteggi anche per la Prokhorova (6343) e la Gordeyeva (6235). In pista a ridosso dei 31 minuti sui 10km Lidiya Grigoryeva (31:01.15), Zhilyayeva (31:07.58) e l'onnipresente ucraina Berkut (31:08.89). Con Nazarova, Kotlyarova e Krasnomovets a chiudere la strada sul giro di pista, la quattrocentista Lavshuk sta allungando agli 800 fin dall'inverno: arrivano le prime soddisfazioni, sotto forma di un buon 1:59.66. A Ratingen campionati open di multiple per la Germania nonché Challenge IAAF: vincono il talentuoso Dennis Leyckes con 8172 punti (vanno in tre tedeschi oltre gli ottomila) e l'australiana Wheeler con 6296. USA junior A College Station i campionati di categoria degli Stati Uniti. Detto della Madison (ma anche 6.44 per la novità Menlove), la star è stata come da pronostico Allyson Felix (22.73). Nel resto del programma, 10.14 per Demi Omole (ventoso), 20.72 per LaShawn Merritt (ha 45.38 sui 400), e fra le ragaze 11.12 per la 18enne Owens (battuta la Felix, vento oltre il limite) e 13.22 sugli ostacoli di Ronetta Alexander. Da segnalare il primato nel triplo di Brittany Daniels (13.71). La ragazza ha 16 anni e nove mesi. Anticipo-trials Un po' di rifiniture prima dei campionati americani: a Eagle Rock si cerca ancora l'erede di Johnny Gray: Khadevis Robinson prova la progressione e chiude in 1:45.30. A Cedar Falls, oltre il 5,80 di Pauli, anche 44.88 per Mitch Potter sui 400 metri. Pre-Trials (chiamata proprio così) anche la riunione in altura a Provo: si cercano soprattutto tempi veloci e balzi in estensione: raggiungono l'obiettivo Joanna Hayes (12.69) e Kenwood Bell (17.44). Buoni riscontri anche per le martelliste Gilreath e Mahon-Norgren (71.34 e 70.88) e per gli ostacolisti dei 400 (in tre sotto i 49", sui quali spicca Sherman Armstrong in 48.55). Si rivede Tyree Washington, in tempo per prendere l'autobus a Sacramento: torna e vince in 45.14. L'Asia di Colombo Dopo Bangkok (non molto da dire) secondo appuntamento del Grand Prix d'Asia, a Colombo (Sri Lanka): fanno sul serio le ragazze indiane dei 400, che migliorano il limite nazionale in staffetta correndo in 3:27.35. Italia in tour Giulio Ciotti ha gareggiato venerdì a Buhl, in Germania: a parità di misura (2.24) con Tora Harris ed il russo Brayko, si è classificato secondo dietro il campione d'Europa under 23 Walerianczyk (2.24 anch'egli). Dall'Australia una notizia non italiana ma di interesse in chiave staffetta azzurra: la 4x100 del team nazionale australiano ha corso sabato in 38.66, con Basil, DiBella, Miller e Ross. Edizione di mezzanotte (con Trentin) Nella serata di lunedì risultati dal Grand Prix di Praga e dal meeting di Khania, in Grecia. Iniziamo dal secondo, che ha offerto anche qualcosa di nostro: le cose migliori si sono viste nel lungo dove Nicola Trentin ha saltato otto metri con vento a +1.8, classificandosi terzo, dietro Tsatoumas (8.37 ventoso e 8.19 regolare) e Diamantaras (8.10, primato promesse greco). Danny Ecker è tornato a buon livello con 5.70. Nel lungo donne ancora centimetri acquisiti per Yannoula Kafetzi (6.71). A Praga l'attesa per Murofushi è stata ripagata con 81.92. Nel peso il sudafricano Robberts è tornato oltre i ventuno metri con 21.24, e nell'asta due atleti hanno superato quota 5.75 (Lobinger e Markov). La nostra segnalazione va al ghanese Gaisah, quarto a Parigi, di stanza in Olanda ad inizio carriera, che ha vinto il lungo con 8.20 e che ha grandi margini di progresso. Fra le donne ancora oltre i due metri la Slesarenko (2.01), che per ora sembra una spanna sopra tutte le altre specialiste (ma le russe devono ancora scendere sul serio in pedana). L'appuntamento è a martedì prossimo, a conclusione del prossimo fine settimana. Marco Buccellato


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