Internazionale, al record Bekele e la Dragila



La seconda tappa del Super Grand Prix ad Ostrava (Repubblica Ceka) resterà nella storia dello sport per il riuscito attacco al record mondiale dei diecimila metri, portato da Kenenisa Bekele, definitivo signore della pista che, ricordiamolo ancora, è tuttora il signore incontrastato ed assoluto del cross. Il nuovo primato, 26:20.31, abbassa di quasi due secondi e mezzo il precedente limite di Haile Gebrselassie, 26:22.75 (Hengelo 1998). Proprio ad Hengelo, non più tardi di otto giorni fa, Bekele aveva scippato al moderno caposcuola di questa eccezionale generazione di fenomeni nati in Etiopia anche il limite mondiale dei 5000, portandolo ad uno stratosferico 12:37.35. Prima dell'avverarsi dell'impossibile, da un'altra parte dello stadio si è assistito all'acuto di Stacy Dragila, americana mai doma ed autrice di un inizio di stagione regolare su misure elevate, capace di tornare inaspettatamente in possesso del primato del mondo del salto con l'asta, portandolo a 4.83. Stacy non saltava su queste misure dal record di Palo Alto 2001, quando valicò i 4.81, suo settimo primato mondiale (con quello di ieri sera siamo ad otto) misura incrementata di un centimetro nella scorsa stagione a Gateshead dalla giovane russa Yelena Isinbayeva (undici anni di differenza dalla statunitense). Nelle indoor dello scorso inverno il primato in sala è stato giocato a ping-pong dalla stessa Isinbayeva e dalla rossa Feofanova: 4.81 e 4.83 di Yelena, 4.85 per Svetlana, ancora la più giovave Yelena fino all'apoteosi del titolo mondiale a Budapest e del record del mondo a 4.86. Ovvio che non sia ancora finita. Torniamo a Bekele. Seconda metà in 13:06! Annunciato alla vigilia con un passaggio richiesto alle lepri alla ideale boa dei 5000 in 13:10, il tentativo di record non poteva svilupparsi per vie alternative, seppur apparentemente folli. Due passaggi identici di 13:10 avrebbero portato al 26:20 che sarebbe risultato inferiore al limite mondiale di Gebre. Le lepri hanno fatto bene il loro lavoro ma Bekele ha preso la testa dopo il terzo chilometro (passaggio di Martin Keino in 7:55.97) transitando a metà gara in 13:14.42. L'impossibile, da lui reso reale tangibile e cronometrato, è stato piuttosto il correre la seconda metà dei dieci chilometri in poco meno di 13:06! Questi i passaggi nei dettagli: 1000 (Keino) 2:35.52; 2000 (Keino) 5:16.08; 3000 (Keino) 7:55.97; (dai 4000 in poi Bekele) 4000 10:37.73; 5000 13:14.42; 6000 15:50.94; 7000 18:29.33; 8000 21:08.94; 9000 23:48.35. A questo proposito ecco i passaggi intemedi del vecchio limite di Gebrselassie: 1000 2:36.0; 2000 5:16.0; 3000 7:53.6; 4000 10:31.3; 5000 13:11.8; 6000 15:51.1; 7000 18:32.5; 8000 21.12.9; 9000 23:51.5. In costante ritardo di circa tre secondi sulla tabella di marcia fino a metà gara, Bekele ha recuperato tutto il recuperabile al sesto chilometro, ed ha costruito il record al settimo, corso sul piede di 2:38 e spiccioli, girando a sette giri dalla fine con tre secondi di vantaggio nella caccia al primato. Sei secondi nello spazio di due chilometri (dal quinto al settimo chilometro) che gli è stato sufficiente amministrare, perdendo qualcosa solo nell'ultimo mille metri. Un metronomo che sa accelerare in progressione e che sa amministrare tempo, energie, talento e cervello. Un altro fenomeno della nidiata, il ventenne Gebremariam, si è portato a 26:53.73, giungendo secondo. Stacy Dragila è entrata in gara a 4.25, superato i 4.40 alla prima prova ed i 4.51 alla terza. Ormai vincitrice della gara, ha valicato i 4.71 del mondiale stagionale alla seconda prova. L'assalto al record del mondo è riuscito al terzo caricamento, e lo spettacolo ha rischiato di proseguire grazie ai tre non felici tentativi a 4.88! Dalle altre gare di Ostrava, come avete letto nel corso della serata, il primato di Marzena Michalska ed il quarto posto di Fiona May (6.59, vento 0.2), nella gara dei sette metri dell'algida Tatyana Kotova e del 6.91 della cavalletta Lebedeva. Alla fine Marion Jones, con la sua serie assolutamente "normale" appare meno temibile del previsto. Le catapulte umane, almeno per il momento, vengono dalla Russia (ricordiamo anche la Simagina a 6.99 domenica scorsa). Dal resto del ricchissimo programma: nuova dimostrazione di perfezione per Allen Johnson (13.12), ed occhi puntati sul debutto (con ostacoli) di Felix Sanchez (48.44). Primo assaggio a siepi e riviera per Shaheen (o Mr.Cherono, se preferite) in 8:11.54. Ancora dal mezzofondo il mondiale stagionale di un sempre più sorprendente Alan Webb, 21enne americano bianco sbarcato in Europa e già alla terza gara di 1500. Qui si porta in cima alle liste con 3:32.73. Ancora mondiali stagionali che cadono come foglie: il giavellotto di un altro 21enne, Aleksandr Ivanov, si pianta a 87.73, e lascia al secondo posto il grande Zelezny, pur brillantissimo con 86.12. Ancora nuovi event-leader con Cristina Casandra-Iloc, prima nelle siepi con 9:34.36 (e primato africano per Docus Inzikuru con 9:37.41), e Maria Mutola che migliora il già suo mondiale suo stagionale con 1:57.72. Infine il ritorno di Yuliya Pechonkina, che come avevamo annunciato mesi fa avrebbe saltato tutta la stagione indoor per ripresentarsi ad inizio estate. Eccola sui 400 ostacoli in 53.99, subito leader di un mondo che insegue. Non solo Ostrava Grandi risultati anche nella serata spagnola di Saragozza: il debutto di El Guerrouj si è consumato in 3:36.46, appena tre centesimi meglio del giovane kenyano Kipchirchir, primatista mondiale junior del miglio. Sugli 800 Antonio Reina ha migliorato il freschissimo mondiale stagionale di Wilfred Bungei con un grande 1:44.30. Nell'asta in tre sono volati oltre i 5.81, nell'ordine Hartwig, Blom (primato di Olanda) e Hysong, il campione olimpico. Pubblico in delirio per il primato nel disco di Mario Pestano (68 metri esatti all'ultimo lancio). Infine la staffetta, vista la contemporaneità con l'esibizione azzurra di Napoli: la migliore è la Polonia con 39.08, l'Ucraina a 39.17. La rubrica, quest'oggi in veste "straordinaria" per l'eccezionalità della serata di Ostrava, torna martedì prossimo con cadenza settimanale. Marco Buccellato


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