Internazionale, a Berlino splende l'oro di Mizuki



Sfuma l’attività su pista e l’interesse dell’attività mondiale si concentra sulle maratone e sulle corse su strada in genere, in attesa dei primi fanghi del cross. Questa settimana la protagonista è stata la Real Marathon di Berlino (trentaduesima edizione), dove il colpo l’ha realizzato nientemeno che la campionessa olimpica in carica, Mizuki Noguchi, alla prima maratona dopo il successo di Atene. Da Atene a Berlino: Noguchi superstar La maratona di Berlino, l’appuntamento più prestigioso del fine settimana, ha resigtrato l'impresa cronometrica della campionessa olimpica della distanza, la giapponese Mizuki Noguchi, capace di correre in 2h19'12" ed al contempo realizzare due migliori prestazioni mondiali (di passaggio) sui 25 e sui 30 chilometri. Alla quinta maratona della carriera, la piccola specialista ha realizzato il primato asiatico, il record della corsa e la sesta prestazione assoluta di tutti i tempi. Il tempo di 2h19'12" la colloca al terzo posto tra le performers della specialità, dopo la primatista Radcliffe e l'ex-primatista del mondo Ndereba. Prima dell'exploit berlinese, il primato della Noguchi era fermo al 2h21'18" ottenuto ad Osaka 2003, nella tradizionale "Ladies Marathon". Il debutto in maratona avvenne un anno prima, in un'altra maratona riservata alle donne, quella di Nagoya, quando vinse in 2h25'35". Dopo i due scintillanti esordi, la Noguchi è andata a medaglia in ambedue le manifestazioni internazionali per le quali è stata selezionata, i Mondiali di Parigi (argento in 2h24'14"), ed appunto i Giochi Olimpici (oro in 2h26'20"). I numeri della Noguchi a Berlino dicono 1h09'22" (passaggio a metà gara), 1h22'12" ai 25 chilometri (migliore prestazione mondiale) e 1h38'48" ai 30 chilometri (idem). A più che debita distanza dall'olimpionica la tedesca ex-romena Zaituc, seconda in 2h27'34". Le cronache parlano di un milione di spettatori dislocati come cornice umana del percorso nella città tedesca, ma anche di una stima di quindici milioni di telespettatori che dal Giappone hanno seguito la gara di Berlino. La straordinaria impresa della giapponese ha fatto passare parzialmente in secondo piano il risultato della gara maschile, dove l'ex-siepista Philip Manyim (secondo a Roma in marzo), ha centrato la terza prestazione mondiale stagionale in 2h07'41", giungendo primo al traguardo dopo un vistoso rallentamento negli ultimi chilometri a causa del caldo eccessivo, davanti a Peter Chebet (2h08'58"), Jackson Koech (2h09'07"), lo stagionato Joshua Chelanga (2h09'10") e Joseph Ngolepus (2h10'10"); solo settimo Michael Rotich, personaggio tra i più accreditati nei pronostici della vigilia. A Berlino, lo ricordiamo, è stato realizzato anche il record del mondo maschile (Paul Tergat, due stagioni fa, in 2h04'55"), ed il precedente primato del Giappone (2h19'41" ad opera di Yoko Shibui, lo scorso anno). Tour d'Europa Inaugurazione di un nuovo stadio per l'atletica a Zhukovskiy, in Russia: nel nuovissimo impianto "Meteor", hanno confezionato il debutto i saltatori in alto Andrey Tereshin (2,32 quest'anno) e lo junior Ivan Ukhov (2,30), entrambi saliti a 2,25. Sempre nel salto in alto ( e sempre a proposito del russo Tereshin) sono giunti nel corso della settimana i risultati della riunione ungherese di Somosko: il cubano Moya, protagonista del finale di stagione, ha vinto a parità di misura (2,24), la gara su Giulio Ciotti, sullo stesso Tereshin e su Andrea Bettinelli. Alla ceka Lalakova il primo posto femminile con 1,88. La fine della stagione segna ancora progressi per la giavellottista ceka Barbora Spotakova, che domenica scorsa ha strabattuto il primato personale con un lancio di 65,74, a soli 17 centimetri dal record della Repubblica Ceka della Brejchova-Tomeckova, risalente alla scorsa stagione. Sempre dall'atletica ceka il progresso del lunghista Stepan Wagner, che la scorsa settimana si è portato ad 8,11 a Brno (mancano tuttora dati sull'entità del vento). Il ritiro di Sarka Kasparkova Colei che è stata insignita del titolo virtuale di migliore atleta ceka degli anni '90 ha messo la parola fine alla sua gloriosa carriera, per la quale parlano le cifre: oro mondiale ad Atene '97, bronzo alle Olimpiadi di Atlanta '96, argento agli Europei di Budapest '98, 121 gare oltre i 14 metri nel salto triplo, 103 vittorie su un totale di 222 competizioni, 19 titoli nazionali e dieci volte primatista nazionale. Oltre alla disciplina preferita (il triplo), dove vanta un primato personale di 15,20 (che ne fa tuttora la sesta performer di sempre) ricordiamo anche primati come 6,56 nel lungo ed 1,95 nel salto in alto. Una tribù che corre Al rientro dopo il quinto posto mondiale sui diecimila metri, il giovane Martin Irungu Mathathi torna a far parlare di sé nella sua seconda patria, dove vive e si allena, il Giappone. Come gli altri baby-connazionali Wanjiru (recentemente al mondiale junior sulla stessa distanza a Bruxelles ed autore del nuovo mondiale sulla mezza maratona), Muchiri, Kariuki e Muturi, Mathathi rappresenta l'argine del futuro che l'atletica kenyana spera di opporre alla dittatura etiope di Bekele e dinastia. Venerdì scorso a Marugame, nel corso dei campionati per club, il kenyano si è imposto sulla sua distanza preferita in 27'42"64, superando Josephat Muchiri, anch'egli sotto i ventotto minuti. Nelle altre gare (programma distribuito su tre giorni di gare), vanno segnalati il 13'19"69 di James Mwangi (classe 1987) ed il 31'39"98 sui 10000 femminili di Kayoko Kukushi. La stagione giapponese non è affatto terminata ed importanti appuntamenti per il mezzofondo sono ancora in calendario, come la kermesse di Hachioji tradizionalmente fissata in novembre. Passeggiate d'Oriente In Corea passerella per molti titolati reduci della lunghissima stagione internazionale: a Daegu vittorie senza particolari risonanze per Gatlin (10"26), Bungei (1'47"40), Gebremariam (13'42"74), Allen Johnson (13"59), Gregorio (16,77 su Paolo Camossi, secondo con 16,19), e fra le ragazze Lauryn Williams (11"50) e Tirunesh Dibaba (16'30"57 sulla sorella maggiore Ejagayehu). Alla fine le cose migliori sono venute dal giavellotto (l'estone Rags ad 81,15) e dalla filippina Torres (6,57 nel lungo). Metti un sabato a New York Il classico "miglio della 5° strada" newyorchese ha eletto sabato scorso i suoi nuovi protagonisti: al successo sono andati lo spilungone australiano Mottram (bronzo mondiale sui 5000 metri) e la canadese Douma-Hussar. Mottram ha superato per 15 decimi l'americano Alan Webb, mentre nella gara femminile un'altra atleta a stelle e strisce si è assicurata la seconda piazza, l'esperta Amy Rudolph. Mezza alla volta.. Alla vigilia dei Mondiali di mezza maratona di Edmonton si sprecano le corse sui 21 chilometri e spiccioli: in Europa la bellissima "Route du Vin" di Remich, in Lussemburgo, ha sancito il solito dominio kenyano grazie ai successi di Wilson Chebet (1h02'19") su Vincent Kiprop (1h02'23") e sullo stakanovista Moses Kigen (1h02'38"). Tecnicamente meno validi i risultati della mezza femminile, dove il successo è arriso a Joan Ayaibei in 1h12'36" davanti all'austriaca Ritter, che ha battuto la flotta kenyana composta da Ptikany, Kimuria e Kirui. Stessa musica a Lisbona: Martin Lel, il leader mondiale stagionale di maratona e vittorioso a Londra in aprile, ha concluso la mezza in 1h01'37" davanti a Robert Kipkoech Cheruyiot (1h01'45"). Solo quinto il pluricampione del mondo della distanza doppia, il marocchino Gharib (1h04'14"). Un altro nome prestigioso, quello di Margaret Okayo, non ha saputo far meglio del quarto posto in 1h15'42", ben distante dalla vincitrice Rose Cheruyiot (1h12'49"). Toronto preludio di Edmonton La maratona di domenica scorsa ha fatto da ideale prologo ai Mondiali di maratonina, ormai prossimi: Kenya forever, per merito di Simon Bor (2h11'56") su Nelson Lebo (2h12'17"), e di Anastasia Ndereba (2h36'30"). Tutti o risultati citati e molti altri pervenuti nel frattempo sono disponibili nella sezione statistiche del sito, dove sono presenti le versioni aggiornate a ieri delle graduatorie mondiali stagionali e di quelle all-time, sia mondiali che europee. L'evento di maggior spicco del prossimo week-end, come già accennato, saranno i Mondiali di mezza maratona in programma ad Edmonton. Maratone sono programmate ad Istanbul, Kosice, Minneapolis ed Ostenda. In pista, i Campionati Sudamericani junior a Rosario, in Argentina, anticipati da due primati under 20 del Sud America proprio negli ultimi giorni: autori il brasiliano Julio Cesar de Oliveira (76,81 nel giavellotto) e la venezuelana Rodriguez (62,80 nel martello). Marco Buccellato

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