Internazionale, Xiang-record e Carter-jet a Losann



La straordinaria serata di Losanna apre il consueto bollettino internazionale: nella “Athletissima” svizzera un record del mondo, prestazioni cronometriche eccezionali e salti di assoluta qualità. Tutto questo a meno di tre giorni dall'edizione stellare che il Golden Gala vivrà venerdì prossimo allo Stadio Olimpico. Xiang, il primo X-Man, a 12”88! Chi si aspettava una cosa così da Liu Xiang dopo la batosta incassata a Parigi sabato scorso? E chi poteva immaginare una simile concentrazione di exploits negli stessi centodieci metri? Il campione olimpico, che nella finale di Atene eguagliò il primato del mondo di Colin Jackson, ha migliorato quel limite mondiale (12"91) abbassandolo di tre centesimi, fino ad un 12"88 che le condizioni particolarmente favorevoli della pista elvetica (da sempre considerata prodigiosa per le gare di velocità) hanno indubbiamente ispirato. Gran parte del lavoro, pista a parte, lo ha fatto ovviamente il campione cinese, autore di una partenza perfetta e di un finale al cardiopalma per respingere il recupero di Dominique Arnold. Arnold, appunto: il maturo 33enne americano è sceso anch'egli sotto il vecchio limite, portando il primato degli Stati Uniti a 12"90 e migliorando di due centesimi il vecchio record detenuto in coabitazione da Roger Kingdom ed Allen Johnson. Pazzesche le cose viste alle spalle dei primi due classificati: Terrence Trammell ha corso in 13"02 ed il ventenne cubano Robles (da poco abituatosi a crono del'ordine di 13"30 e spiccioli) è sceso addirittura a 13"04! Robles è davvero l'erede dei grandi ostacolisti cubani Casanas e Garcia, entrambi giunti in carriera al titolo olimpico. L'incredibile 110 di Losanna ha regalato anche il 13"12 di Aries Merritt ed il 13"19 del lettone Olijars. Negli occhi resta la gioia di Liu Xiang che sgambetta incredulo sul tabellone luminoso che conferma il nuovo record del mondo: uno, due, otto, otto. Xavier, il secondo X-Man, a 19”63! Sbarcato in Europa in settimana con un 10"11 ottenuto a Lucerna, il potente Xavier Carter portava con sé la notorietà giunta grazie ai quattro titoli universitari recentemente conquistati, impresa che gli ha permesso di eguagliare Jesse Owens. Nessuno, dicasi nessuno, soprattutto dopo averlo visto in azione con quella corsa a ginocchia basse, avrebbe potuto immaginare una cosa così grande ieri sera a Losanna. Il 19"63 ottenuto dallo statunitense è frutto della qualità delle condizioni tecnico-ambientali e di una seconda parte di gara devastante, ed è anche la seconda prestazione mondiale di tutti i tempi, dopo il 200 metri del futuro che Michael Johnson corse nella finale olimpica di Atlanta '96, 19"32. Gli elementi favorevoli, che seppur importanti non portano nessuno a braccio verso imprese straordinarie, hanno favorito anche il romanzo di fantascienza che si è scritto alle spalle di Carter: Tyson Gay è sceso ad un incredibile 19"70, Usain Bolt ha fatto meglio del suo limite mondiale junior con 19"88, Wallace Spearmon ha eguagliato se stesso con 19"90. Tutt'altro che lenti, ma resi quasi invisibili dall'accecante bagliore delle prime quattro posizioni, ecco sbucare anche l'altro Merritt (LaShawn) con 20"10 e Francis Obikwelu con 20"18. Ora gli altri numeri di Losanna, straordinari sì, ma di origine terrestre. Italiani in Svizzera La spedizione italiana a Losanna contava quattro azzurri: Simone Collio ha corso la seconda serie dei 100 metri chiudendo sesto in 10"38, con vento favorevole di 0,9 metri al secondo. Vince Willie, un duecentista, in 10"13. Fabrizio Donato, sesto pure lui ma con un buon 17,06, è stato superato da Olsson (vincitore con 17,62) e da quattro specialisti del continente americano. In soldoni, il secondo europeo in pedana è lui. Battuti Idowu (stessa misura), il neosvizzero Martinez (al primato con 16,99), un inglese, un greco, un russo. Gianni Carabelli, discreto il suo 49"33 (primato stagionale), ha perso dal francese Keita e dal giapponese Narisako nella serie B dei 400 ostacoli. Zahra Bani non ha trovato il risultato in linea con l'andamento della sua stagione, rimediando un dodicesimo posto (56,42) da cui ricaricarsi per ripartire. Qui vince la sempre più sorprendente ceka Spotakova (65,89) e semmai c'è da stupirsi per la nuova sconfitta (stavolta catastrofica) della cubana Menendez, addirittura sesta. Il meglio (del resto) di Losanna Ogni tanto accade, e quando accade va notato: la seconda serie degli 800 maschili è scorsa via assai più velocemente della prima, vinta da Bungei in 1'44"41 su Yiampoy e Borzakovskiy. Nella serie dei meno bravi (si fa per dire) ecco rispuntare il giovane kenyano Yego (1'43"91) ed un Reed formato-record (1'44"16, nuovo limite canadese). Marion Jones, sulla quale torneremo tra poco, ha proseguito nella striscia vincente, stavolta con 10"94. Malinconicamente settima la bahamense Sturrup, ormai 35enne, con 11"52. Un'altra regina, la Isinbayeva, inizia a prendere le misure per quello che è di lì da venire, e vola a 4,90. Con la Lebedeva di questo periodo non ce n'è per nessuno: la russa vola a 15,19, ed a nulla valgono i brillantissimi 14,85 dlla cubana Savigne ed il 14,80 dell'altra russa Pyatykh. Ostacoli immensi Nella serie migliore dei 100 ostacoli femminili, l'ottava ha corso in 12"76, che è una roba che difficilmente si rivedrà. Prime tre posizioni da mitologia pura: 12"43 per la Perry, 12"44 per Damu Cherry, 12"49 per la giamaicana Foster. Gli 800 femminili hanno ridato la leadership mondiale alla kenyana Jepkosgei, che è in palla da parecchio avendo trionfato ai Giochi del Commonwealth ad inizio primavera. Il finale, bellissimo, ha sancito tre prestazioni sotto il minuto e cinquantasette: 1'56"66 per la kenyana, undici centesimi di troppo per l'incredibile Mutola, venticinque per la cubana Calatayud. La russa Soboleva ha corso il terzo 1500 in meno di quattro minuti nello spazio di otto giorni. Nemmeno tanto terrestre. Retrospettiva parigina Al cospetto di quanto accaduto a Losanna poco fa, il Gaz de France di sabato scorso sembra un tranquillo meeting da archiviare, ma non è così: Asafa Powell ha corso con vento nullo in 9"85, Jeremy Wariner ha sottratto anche la sua ombra dalla portata di Andrew Rock, migliorandosi fino a 43"91 sui 400 metri. Sui 1500 metri si sono visti cinque atleti sotto i 3'32" (tra gli uomini) ed un nuovo duello galattico tra russe che ha portata la Chizhenko a 3'55"68 e la Soboleva a 3'56"43. Sei specialiste in meno di 4'02" è sempre un bel guardare. Preludio al primato L'aria che tirava nella specialità si era già vista proprio a Parigi, con la miglior gara della stagione prima di Losanna: Trammell a 13"06, Arnold a 13"08, il cubano Robles a disintegrare il personale con 13"11, i leaders delle ultime stagioni Liu Xiang e Doucouré sconfitti ma tutt'altro che deludenti con 13"19 e 13"21. Nel mezzofondo, 12'51"32 di Kenenisa Bekele, che apre le danze dei grandi cinquemila estivi. Ne seguiranno altri, prestissimo. Le sconfitte che bruciano Prima o poi doveva arrivare uno stop per Irving Saladino. Il lunghista panamense ha ceduto per soli due centimetri al talento del ghanese Gaisah, uno che era in vetrina già ai mondiali di Parigi, sulla stessa pedana. Per Gaisah 8,31, per Saladino 8,29 (tutt'altro che in fase calante) e ben sette atleti sopra gli otto metri. Beffa anche per la neo-primatista del mondo dei 5000, l'etiope Defar, separata al photofinish per soli sei centesimi dall'altra gazzella d'Africa Tirunesh Dibaba, che ha onorato il titolo mondiale conqiustato da junior sulla stessa pista. Metamorfosi Marion Jones ha bruciato la leader mondiale stagionale Simspon in 10"92 contro 10"98, crono d'altri tempi per Marion, Quinta in 11"17, che non è male, quella Kim Gevaert che meno di 24 ore dopo, rientrata in patria per i campionati belgi, sfrutterà una brezza favorevole al limite consentito per una stupefacente doppia volata di 11"04 e 22"20, entrambi record nazionali. Le pin-up volanti Sempre a Parigi quattro ragazze hanno valicato i due metri nell'alto (Slesarenko, Bergqvist, la sempre più straordinaria Hellebaut e la Vlasic), e potevano essere cinque se non avesse sbagliato serata la Howard. Yelena Isinbayeva non ha sentito aria di record del mondo e si è limitata a portare il mondiale stagionale a 4,76. Promesse americane Si sono disputati a Santo Domingo i campionati under 23 del Nord e Centro America. Tra i migliori risultati il 10"14 di Derrick Atkins (Bahamas, in semifinale) ed il 48"80 di Ken Ferguson sui 400 ostacoli. Dai concorsi 14,28 della triplista cubana Martinez, 17,01 del connazionale Tosca nel triplo uomini e per finire 20.64 di Garrett Johnson nel peso. Bielorussi pronti per la missione svedese Tre martellisti di uno stesso paese oltre gli ottanta metri nella stessa gara sono una rarità, ma non per la Bielorussia, già capace di tanto in tempi non lontani. Le gittate si sono leggermente ridotte, ma il risultato d'assieme fa sempre sensazione. L'exploit si è materializzato a Brest, in uno dei due impianti dove si sono disputati i campionati nazionali: nell'ordine i lanciatori capaci di tanta sostanza sono stati Devyatovskiy con 81,95, Andrei Vorontsov con 80,51 ed il duplice campione del mondo Tikhon (80,34). Eccellenti anche le prestazioni dal peso: Andrey Mikhnevich, iridato a Parigi, ha lanciato a 21,24. Natalia Khoroneko con 20,15 ha nettamente superato la Ostapchuk (19,39). La martellista Tsander ha ottenuto un nuovo over-70 con 71,40 (seconda la Smalyachkova con 71,03). Infine doppieta della saltatrice Safronova-Klimovets (6,66 e 14,43) e ritorno della Turava sulle siepi con 9'26"23. Mix dal mondo Già impegnato in oltre 20 meeting nel corso della stagione, Tim Lobinger ha nuovamente valicato i 5,70 a Patrasso lunedì scorso. Da segnalare il ritorno della giamaicana Elva Goulbourne, autrice di 6,82 nel lungo. Il talento lussemburghese Fiegen ha portato il record nazionale degli 800 metri ad 1'45"23 in Francia, a Tomblaine. Primo over-19 all'aperto per la pesista statunitense Jill Camarena (19,02) a Spokane. La rossa 24enne aveva già lanciato a 19.26 nel corso della stagione indoor. A Cuxhaven (germania) nuova bordata di Franka Dietzsch 865,59 nel disco) e conferma della condizione della russa Kolchanova nel lungo (6,85). In cornice ad una manifestazione preposta alle categorie promesse e junior, l'astista australiano Burgess ha valicato la quota di 5,92. Nella gara femminile 4,52 della tedesca Hutter, un nome nuovo ad alto livello. In Spagna buon ritorno del lunghista egiziano Mersdal con 8,20 (e 11"02 ventoso di Cydonie Mothersill). Ancora dalle aste, 5,81 di Fabian Schulze ad Ingolstadt(idem per il francese Mesnil a Bron). Poteva mancare Betty Heidler questa settimana? La tedesca, che ha cambiato faccia in questa stagione con una lunga serie di risultati eccellenti, ha dato un altro saggio della sua potenza lanciando il martello a 74,77 a Schonau. Per chiudere con la pista, il meeting di salto in lungo a Bad Langensalza: vitto Ancora fuori pista Terminata da un pezzo la stagione delle grandi maratone primaverili, in Giappone si è consumata una fortunata appendice su strada con la mezza maratona di Sapporo: alla vittoria l'olimpionica Noguchi in 1h08'14" ed il kenyano Cyrus Njui in 1h01'16". Chi mancherà per il resto della stagione è invece Paula Radcliffe, della quale è stata rivelata la gravidanza. Il lieto evento è previsto per i primi giorni del nuovo anno. Da stasera l'attenzione del mondo è già su Roma. Da pochi minuti, nella sezione statistiche, sono disponibilli le liste mondiali del dopo-Losanna in una versione di veloce consultazione. Marco Buccellato

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