Internazionale, Rotterdam prima della classe



Nel fine settimana appena trascorso le maratone di Rotterdam e Parigi hanno rappresentato la miglior espressione dell'atletica internazionale, in attesa degli appuntamenti di Londra e Boston. In pista, le Texas Relays di Austin e alcuni meeting con qualche atleta statunitense di gran nome, oltre ai campionati del Sud Africa, dove ha brillato ancora la stella di Louis J. van Zyl. Questo ed altro nel panorama dell'attività oltre confine.

Rotterdam

La maratona di Rotterdam ha consegnato alle cronache i nomi di atleti con poca esperienza sulla distanza, se non addirittura all'esordio. Wilson Chebet, trionfatore a Rotterdam in 2h05'27", era alla seconda uscita sui 42 km dopo il secondo posto di Amsterdam nell'ottobre scorso. Vincent Limo Kipruto, secondo in 2h05'33", di maratone ne aveva già corse qualcuna in più, ma dai risultati che ha ottenuto finora (i migliori cinque su sette maratone disputate), è già il quarto specialista di sempre nella specifica statistica delle migliori prestazioni per atleta, alle spalle del grande Gebrselassie, dell'etiope Kebede e del campione olimpico Wanjiru.

La prestazione di Chebet è la migliore della stagione. Al kenyota resta il rimpianto per aver trovato condizioni di caldo eccessivo e di vento che hanno vanificato una possibile impresa da record, visto l'avvio garibaldino che lo ha portato al quindicesimo chilometro in 43'50" ed a metà percorso in 1h02'06". Nella seconda parte della gara ha perso circa 10 secondi per ogni 5 chilometri percorsi, perdendo terreno rispetto alla ideale tabella da record del mondo. Dechasa e Eliud Kiptanui, terzo e quarto in 2h08'47" e 2h09'08", hanno ceduto prima di Kipruto, dopo aver guidato assieme ai due migliori fino al ventunesimo chilometro. Dechasa è stato l'ultimo a mollare, perdendo contatto dopo il trentesimo chilometro. L'esordio del siepista Mike Kipyego si è risolto con un discreto sesto posto in 2h11'03". Per la media dei dieci migliori risultati maschili ottenuti nella sua storia, la maratona di Rotterdam è ora la più veloce di sempre: precede Berlino di soli tre secondi, poi c'è Londra.

Al debutto assoluto sulla distanza era invece la vincitrice della corsa femminile, la kenyana Fyles Ongori Morra, prima in 2h24'20" sulla kenyana naturalizzata olandese Hilda Kibet, seconda europea della stagione in 2h24'27". La vera sorpresa della gara femminile è stata Lishan Dula Gemgchu, 24enne del Bahrain che ha polverizzato il primato nazionale portandolo a 2h26'56". Brava la spagnola Aguilar, quarta in 2h27'00", la migliore delle europee, anche lei con un rimpianto non di poco conto, il primato di Spagna lontano meno di dieci secondi.

Parigi

Anche nella capitale francese identico sviluppo ritmico, con una prima parte di gare corsa a ritmi vertiginosi (1h02'39" il passaggio maschile di metà distanza). Ha vinto il 32enne Benjamin Kiptoo in 2h06'29", migliorando il limite personale di 2h07'17" che scrisse nella maratona di Roma di due anni fa. Ben distante il secondo classificato, Bernard Kiprop Kipyego in 2h07'14". La miglior maratona della stagione sotto l'aspetto della deensità, con altri quattro atleti sotto il muro delle due ore e otto minuti (il favorito Wondimu 2h07'32", lo stagionato Kering 2h07'40", l'etiope Girma 2h07'42" e Steve Chebogut in 2h08' esatte). Tra i motivi di interesse anche il debutto del francese Meftah, decimo in 2h10'52".

Un miglioramento di oltre 4 minuti ha permesso alla kenyana Priscah Jeptoo (prima a Torino l'anno scorso) di centrare una grande vittoria in 2h22'51", molto vicina al mondiale stagionale della specialità. Uno-due kenyano grazie al secondo posto di Agnes Kiprop (anche lei una vittoria a Torino, l'anno precedente) in 2h24'40". Del plotone etiope è riuscita a salvare l'onore solo la Jelila (conosciuta anche come Yal), terza in 2h26'55". Migliore europea la russa Plaskina, quinta in 2h27'04".

Daegu

Sul percorso della maratona mondiale della prossima estate ha vinto Yusuf Songoka, tante volte protagonista anche sulle strade italiane, col nuovo record personale di 2h08'08". Maratona per ultratrentenni: dietro al 32enne Songoka sono arrivati al personale anche il 35enne marocchino Falil, secondo in 2h08'18", e il 33enne Leonard Mucheru Maina, terzo in 2h08'53". Tra gli illustri ritirati Samuel Muturi, Richard Limo e Elijah Mutai. Poker a firma Etiopia nella 42 km femminile: prima la favorita Atsede Habtamu in 2h25'52", seconda la Esayias (vincitrice l'anno passato) in 2h26'04", terza la Abera in 2h26'33", quarta Harun Makda in 2h27'46". Tutte sotto i 26 anni.

Le altre maratone

Nella Donau Marathon di Linz (Austria) Nixon Kipkoech Machichim torna a vincere sui 42 km con un buon 2h09'37". Non vinceva una maratona da due anni (Graz, sempre in Austria, e prima ancora Napoli). L'anno scorso fu terzo a Roma. Buon risultato anche per la croata Stublic, che ha portato il primato nazionale a 2h30'45". A Salonicco vince la maratona di Alessandro il Grande il kenyota Peter Biwott in 2h13'12". Il caldo ha martirizzato in particolare le donne, impedendo prestazioni cronometriche sotto le due ore e quaranta. Altro dalle città europee: nella polacca Debno ha trovato campo libero da africani l'ucraino Babaryka (2h13'16"). A Brighton (appena la seconda edizione) primato della corsa per Philemon Kiprop Boit in 2h16'07" e interessante progresso (otto minuti circa) per la 33enne inglese Dixon (allenata dalla celebre McColgan), che ha ottenuto il minimo mondiale in 2h34'51". Un grazie va agli amici Ken Nakamura, Alfons Juck e Carles Baronet per il reperimento di alcuni dati relativamente alle gare del weekend.

Pista: campionati sudafricani a Durban

L'attesa per la presenza di Oscar Pistorius si è sciolta nella semifinale dei 400 metri, dove il campione paraolimpico non ha guadagnato l'accesso alla finale, vinta dal nome nuovissimo Moeng, un atleta alla prima stagione agonistica, vincitore in 45"57 (e 45"47 in batteria). Strepitosa la finale dei 400 ostacoli, dove L.J. van Zyl ha corso per la seconda volta in poche settimane sotto i 48 secondi (47"73, senza l'aiuto dell'altitudine) e Cornel Fredericks ha avvicinato il muro dell'élite assoluta chiudendo secondo in 48"14, dopo un rettilineo mozzafiato fianco a fianco deciso negli ultimi venti metri.

La Semenya ha vinto il titolo sugli 800 (2'02"10) e sui 1500 (4'12"93). Dopo la finale del circuito nazionale (prossima settimana) la rivedremo nel meeting di Dakar e nel Prefontaine Classic di Eugene. Mokoena ha vinto il lungo con 8,29 ventoso (8,13 legale) per poi rinunciare alla finale del triplo. Nelle altre gare 1'45"69 di Ngoepe sugli 800, 8'14"06 di Ramolefi nelle siepi e over-8.000 punti per il decatleta Coertzen (8.014). Buoni tempi nelle batterie dei 100 maschili (Magakwe 10"18 e il bianco Engel 10"19). Sui 200 vince uno junior, van Niekerk, in 20"57.

Ecco Oliver

Prima spallata all'aperto di David Oliver: lo statunitense si è imposto sui 110 ostacoli in 13"16 nel meeting di Basseterre intitolato alla leggenda di St.Kitts, Kim Collins (primo sui 100 in 10"34), precedendo il giamaicano Thomas (13"32). Ha esordito Justin Gatlin nei 200 metri (20"49). In attesa di notizie sull'entità del vento, nota anche per il 12"70 dell'ostacolista Kellie Wells.

Le Texas Relays di Austin

Quattro giorni di gare. Gli ultimi due con picchi notevoli, nel segno del vento sostenuto in quasi tutte le gare. Il lunghista dello Zimbabwe Ngoni Makusha, quarto alle Olimpiadi di Pechino, ha raggiunto gli 8,40. Sugli ostacoli 13"16 di Aries Merritt e 13"19 del bianco Nugent nella serie universitaria (battuto Osaghae, campione NCAA indoor, 13"22). Poker di sub-11 nelle due serie migliori dei cento femminili: Marshevet Myers si è imposta in 10"90 (+3,2) su Alexandria Anderson (10"91) nella finale a inviti, mentre tra le universitarie Jeneba Tarmoh ha vinto in 10"94 (+2,9) su Semoy Hackett di Trinidad & Tobago (10"98). Nei 100 ostacoli stesso tempo (12"74/+3,2) per Tiffani McReynolds e Nia Ali 12.74; altrove, 12"68 (addirittura +4,9) per Kristi Castlin sulla britannica Tiffany Ofili (12"71).

Staffette: la Speed Unlimited con Kimmons, Rodgers, Patton e Spearmon ha chiuso in 38"41. Miglior crono dell'anno nella 4x100 donne col quartetto di Speed Divas (Lauryn williams, Shalonda Solomon, Bianca Knight e Marshevet Myers) che ha corso in 42"45. Nel salto in alto 2,28 del nero Kynard. L'unico a beneficiare del vento entro i limiti è stato Gerald Phiri, velocista dello Zambia, che ha corso i 100 in 10"06, miglior tempo legale dell'anno.

Altri risultati dagli USA

In Georgia eccellente serie di Reese Hoffa (21,56, miglior prestazione mondiale stagionale, 21,17, 21,51, due nulli e 21,47 finale) e ritorno dopo la maternità del bronzo mondiale del martello Martina Hrasnova con 72,47. Nella specialità si è registrato anche il 72,22 di Jessica Cosby a Tempe. A Westwood hanno esordito Carmelita Jeter (23"09 ventoso sui 200) e Allyson Felix (in staffetta con due connazionali e una portoricana, 43"42). C'erano anche Shawn Crawford e Kerron Clement, scesi in pista per le gare di staffetta. In pedana record britannico promesse per il discobolo Morse con 63,71.

A Nashville gongola la colonia africana delle pedane: l'ugandese Nambawa ha migliorato il primato nazionale del triplo femminile con 14,06. Nella gara di lungo maschile successo del 21enne nigeriano Gbagbeke con 8,15. Tornata in piena efficienza la discobola Suzy Powell, dopo un lungo infortunio. in Arizona ha lanciato a 63,28. In pedana anche la campionessa olimpica Stephanie Trafton-Brown, che a Sacramento è tornata oltre i sessanta metri con un miglior lancio di 60,66. Nel lungo debutto della campionessa mondiale Reese, che a Oxford ha saltato 6,98 con troppo vento alle spalle, e vinto i 100 in 11"20.

Atleti europei

Eugenio Mannucci ha vinto una gara di peso a Spokane (USA, dove studia da anni) con 17,17. Il tedesco Wierig ha migliorato il personale nel disco con 65.79 a Schönebeck, dove il martellista Esser ha lanciato a 79.69, terza prestazione mondiale stagionale.

Marcia, dominio di Borchin e Kaniskina

A Rio Maior (Challenge IAAF) tornano a dominare i campioni olimpici e mondiali in carica: Valeriy Borchin si è imposto nella 20 km maschile in 1h18'55" precedendo il campione d'Europa Stanislav Yemelyanov (1h19'33", primato personale), il messicano Eder Sánchez (1h19'36") e lo slovacco Tóth (1h20'16", una gara iniziata al comando, al primato personale dopo il recente record nazionale sui 50 km a Dudince). Nelle previsioni anche la vittoria della Kaniskina (1h28'35") sulla sempre più brava spagnola Pascual (1h28'51") e sulla lusitana Santos (1h29'55"). La Kaniskina, così come Borchin e tutto il gruppo guidato dal tecnico Viktor Chegin, sarà in gara il primo di maggio a Sesto San Giovanni. Campionati dei Balcani a Bucarest: successi di Claudia Stef in 1h33'38" e del turco Recek Celik in 1h22'31", primato nazionale.

Londra sotto i riflettori

Domenica prossima si corre la maratona più importante del mondo: ancora una volta i nomi degli iscritti sono di vertice mondiale. Per mercoledì è prevista la conferenza stampa, con Abel Kirui, Jaouad Gharib, Tsegaye Kebede, Viktor Röthlin,
James Kwambai, Patrick Makau, Martin Lel, Bazu Worku, Emmanuel Mutai, e per le donne Irina Mikitenko, Zhou Chunxiu, Liliya Shobukhova, Inga Abitova, Edna Kiplagat, Mary Keitany. La Mikitenko è data in condizioni perfette, migliori di quando corse in 2h19'19" a Berlino. Samuel Wanjiru ha rinunciato, come noto, per infortunio. Occhio alle giapponesi, emigrate per ragioni di forza maggiore in Europa per giocarsi i posti rimanenti nella squadra nazionale per il Mondiale.Si correrà anche a Vienna, con alcuni kenyani di grosso nome e con Haile Gebrselassie che si limiterà alla mezza maratona.

Coming soon

Jeremy Wariner debutterà sui 400 in Texas nel prossimo fine settimana, nel Michael Johnson Classic di Waco, poi sarà anche alle Drake relays di Des Moines. All'Olympic Park di Melbourne sono in calendario i campionati australiani.
 




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