Internazionale: Kogo, dieci km da record



Nell’immediato dopo-Amman arriva subito un successo condito da un primato per un atleta del Kenya (Kogo). Nella rubrica dedicata all’atletica internazionale anche l’attività in pista dal continente americano e dall'Oceania.  

Kogo mondiale sui 10 chilometri 

Come anticipato nel flash della serata di ieri, il kenyano Micah Kogo ha stabilito a Brunssum, in Olanda, il nuovo primato del mondo dei dieci chilometri su strada, limando di un centesimo il vecchio record di Gebrselassie, che resisteva da poco più di sei anni. Kogo ha chiuso in 27:01, bissando il successo conseguito nella stessa corsa due anni fa, quando si impose in 27:07.  

Dopo il bronzo olimpico dei diecimila metri, Kogo aveva concesso altre due recite in pista (i 10000 nel Memorial Van Damme ed il terzo posto sui 5000 nel World Athletics Final), prima di concedersi a cross e strada tra la fine dell'anno ed il mese di gennaio con tre vittorie ed un secondo posto.  Domenica Kogo ha preceduto gli altri kenyani Chebii, secondo in 27:47, e Kamais (28:18). Un po' di dolce per l'orgoglio kenyano, uscito a bocca asciutta dal podio individuale maschile seniores del mondiale di cross ad Amman, quello cui i kenyani tenevano certamente di più.  

Questi i passaggi intermedi di Kogo, chilometro per chilometro: 2:41.00, 2:39.96, 2:46.29, 2:49.24, 2:36.26, 2:40.36, 2:42.61, 2:42.81, 2:43.41, 2:38.04. Vittoria kenyana anche nella 10 km femminile, andata a Magdalene Mukunzi in 32:08. 

Amman dolceamara 

Pur se con quattro medaglie d'oro e nove complessive tra individuali e a squadre, il Kenya è uscito bastonato nell'orgoglio per aver perso l'oro maschile nel cross seniores, vinto da Gebre-egziabher Gebremariam, un atleta relegato a lungo, negli anni dell'esplosione giovanile, all'ombra via via di Gebrselassie, Bekele, Sihine e compagnia. Per i kenyani l'ulteriore beffa di aver mancato il successo (nemmeno un uomo sul podio, nonostante il titolo a squadre) proprio in concomitanza dell'assenza di Kenenisa Bekele.  

Kenya ed Etiopia si sono spartiti equamente le otto medaglie d'oro in ballo, quattro a testa, lasciando un argento e un bronzo all'Uganda e tre bronzi all'Eritrea, tutti al maschile. Se Gebremariam ha pescato il jolly della carriera, sul vincitore del titolo junior, Abshero, i pronostici erano ampiamente convergenti, come per la piccola della dinastia Dibaba, medaglia d'oro tra le juniores.  

Meno netta la candidatura di Florence Kiplagat, oro individuale seniores, una ventiduenne che quest’anno aveva vinto i Trials nazionali e due cross in Spagna, in gennaio. Inattiva la scorsa stagione, era stata argento mondiale junior ai Mondiali under 20 di Pechino 2006, sui cinquemila metri, e quinta ai Mondiali di cross di Mombasa.  

Tra i nomi più ambiziosi rimasti senza gloria, l'olandese ex-kenyana Hilda Kibet e l'inglesina Twell tra le donne (addirittura trentottesima). Non ha invece brillato il qataregno Shaheen (ex-Stephen Cherono), dodicesimo e non ancora in perfette condizioni, preceduto di una sola posizione da un serio candidato all'oro, Moses Mosop, rifattosi con la medaglia a squadre. 

Week-end a stelle e strisce 

Oltre cinquanta riunioni disputate nel fine settimana negli Stati Uniti, ma poco da segnalare. In molti appuntamenti le gare hanno subìto le malefatte del maltempo: le condizioni atmosferiche davvero inclementi su gran parte degli Stati Uniti hanno portato alla cancellazione di ben quattro riunioni, dello spostamento ad altra sede ed altro giorno di un meeting ed alla cancellazione della seconda giornata di gare ad Atlanta. 

Veniamo a chi ha gareggiato: Jeremy Wariner ha corso il secondo duecento in sette giorni, vincendo sabato ad Arlington in 20.85. Nello stesso impianto, il giorno precedente, 76.59 del martellista slovacco Charfreitag, finalista olimpico. La medaglia di bronzo del lungo femminile a Pechino, la nigeriana Okagbare, ha esordito ad El Paso con 6.44, laddove il francese Hanany si è già portato a 2.30 nel salto in alto.  

Settimana "lenta" per la moltitudine della velocità: la migliore è stata Porscha Lucas (11.24 a Tempe). E' riapparsa anche Tianna Madison, ex-iridata di salto in lungo, che a Orlando si è cimentata sia sui 100 (11.30) che sui 200 (23.39, ma col vento a dare una mano). Lolo Jones ha corso la 4x100 nelle Louisiana Relays di Baton Rouge, impegnata in prima frazione con Fletcher, Ohanaja e Baptiste (tre diverse nazionalità). Le quattro "Tiger Olympians" hanno corso in 43.67 in batteria ed in 43.85 la finale.  

Sempre a Baton Rouge 56.06 della giamaicana Wilson sui 400 ostacoli. Per rimanere in tema "quattro acca", Sheena Tosta-Johnson, argento a Pechino, ha esordito nello Stanford Invitational di Palo Alto sugli ostacoli alti in 13.33. Nella prima giornata l'attenzione era stata tutta per le gare di mezzofondo, con il primo diecimila dell'anno vinto in 28:24.10 da Dan Nunn, alla prima vittoria di prestigio. 

Per i lanci, 81.03 del giavellottista Hill a Tempe, 74.99 del martellista Kruger a Raleigh. Tra i promettenti da tenere d'occhio, il 22enne Drakeford (45.83 a Cincinnati) è la novità della settimana. Giamaica: a Kingston conclusi i campionati universitari, con poche note, tutte ovviamente, dalla velocità, dove si sono registrati i successi (viziati dal vento oltre la norma) per lo sconosciuto Roche (10.19) e per Schillonie Calvert (11.18). 

Campionati neozelandesi 

Gara di alto livello per Valerie Vili-Adams, cinque lanci validi ed un nullo: per la campionessa olimpica di getto del peso la migliore misura al sesto turno (19.81), la peggiore al primo (19.35). Nelle altre gare di Wellington, titoli del disco a Beatrice Faumuina con 60.03 ed al francese Bertrand Vili (marito della pesista) con un sorprendente 63.66. Gare anche in Australia, con la stagione che ormai volge al termine: ottimo numero per Sally McLellan, che domenica a Canberra ha corso i duecento metri in 22.66 (beffa del vento, misurato a 2,1 metri al secondo). 

Sud America 

Molte riunioni in otto giorni in Brasile e Argentina, tra San Paolo, Santa Fe e Rosario: tra i risultati migliori l'1:45.66 del brasiliano Kleberson Davide sugli 800 metri ed il 10.16 dello sprinter Bruno de Barros. Nei lanci, primato colombiano per la martellista Moreno a 69.80 (da non confondersi con la celebre cubana Yipsi), e debutto per gli italo-argentini Balliengo (58.13 nel disco), e Cerra (70.63 nel martello). Lanci in evidenza anche dall'Asia: il tagiko Nazarov ha vinto la gara di martello ai campionati nazionali invernali di Dushanbe con 77.36; il pesista saudita Al-Hebshi si è imposto ai societari di Makkah con 19.90. 

Mezza a Praga 

Successo di Nicholas Koech Kipruto in 1:00:07, due secondi meglio di Nicholas Manza Kamakya, recentemente quinto a Verbania. A ruota Kipchirchir (1:00:15) e Kibiwott (1:00.19). Rose Kosgei (già prima a Ras Al Khaimah) ha vinto la corsa femminile in 1:09:03. Podio tutto keniano anche per le ragazze, grazie a Irene Kwambai e Pasalia Chepkorir (venti anni). Entrambi i vincitori hanno stabilito il nuovo primato della corsa. Altre mezze maratone in Spagna: ad Azkoitia successo di William Chebon Chebor in 1:01:06 e della ex-cubana naturalizzata spagnola Centeno in 1:10:09. A Malaga nuova vittoria per la marocchina Asahssah (sua la vittoria in gennaio a Marrakech) in 1:10:20, mentre tra gli uomini l'immancabile kenyano (Francis Kosgei) ha chiuso in 1:01:37. 

Grande marcia 

Eccellente ritorno di Yohan Diniz: il francese, oro europeo ed argento mondiale sui 50 km, ha vinto a Dudince in 3:38:45, record nazionale e diciannovesima performance mondiale di sempre. Molto buoni anche i riscontri degli altri atleti celebrati sul podio della manifestazione slovacca: Matej Toth, atleta di casa al debutto tra i cinquantisti, ha chiuso col primato nazionale di 3:41:32, e lo stesso privilegio è toccato al terzo classificato, l'irlandese Costin, che ha aggiornato la cronologia del primato nazionale in 3:50:51.  

Meno interessanti i risultati della venti chilometri femminile, dove si è imposta Lyudmyla Yehorova (ora signora Shelest) in 1:34:17. Contemporaneamente si è marciato ad Ibiza, dove si sono registrate ottime prestazioni di Francisco Fernandez (suoi i venti chilometri in 1:21:42), e della norvegese Plaetzer-Tysse, prima sui dieci km in 43:21. 

Rotterdam 

La prima grande maratona primaverile si disputerà domenica sul veloce percorso della città olandese: tra i migliori iscritti James Kipsang Kwambai (secondo dietro Gebrselassie in occasione dell'ultimo primato del mondo), William Kiplagat, Richard Limo e Abel Kirui. Occhio a Patrick Makau Musyoki, star di prima grandezza delle mezze maratone, finalmente al debutto sui quarantadue chilometri e mina vagante per i bookmakers. Tra meno di un mese toccherà anche alla maratona di Londra (quest'anno posticipata a domenica 26), dove è già certo il forfait di Marilson Gomes dos Santos, brasiliano già vincitore a New York. 

In pista, da domani via alle Texas Relays di Austin; a seguire il calendario USA offre questa settimana interessanti riunioni ad Auburn, Provo, Tucson, Westwood, Eugene e Sacramento, oltre alle Florida Relays di Gainesville.

Marco Buccellato




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