Internazionale: Kebede lascia il segno



La maratona di Fukuoka ha virtualmente concluso il calendario dei grandi appuntamenti agonistici su strada. In programma restano ancora alcune classiche dicembrine e le corride di fine anno. Tra le notizie di questa settimana anche il cross, la marcia e l'avvio della stagione indoor. 

Fukuoka a tempo di record

 

Tsegaye Kebede, l'etiope rivelatosi la scorsa stagione ad Amsterdam (2:08:16), ha vinto la sessantaduesima edizione della maratona di Fukuoka nel tempo-record di 2:06:10. In primavera il 21enne africano si era imposto nella maratona di Parigi in 2:06:40. Selezionato per le Olimpiadi, Kebede si rese autore del sorpasso-medaglia all'interno dello stadio di Pechino, rimontando il connazionale Merga, conquistando il bronzo.

 

Grazie al 2:06:10 di domenica mattina, Kebede scala le graduatorie all-time della maratona fino alla dodicesima posizione (era ventiseiesimo) e migliora sia il primato della corsa che il record "all-comers" su suolo giapponese. Alle spalle di Kebede si sono segnalati gli specialisti di casa: Satoshi Irifune ha concluso la gara al secondo posto in 2:09:23, ottenendo l'o.k. tecnico per la selezione mondiale di Berlino 2009. Terzo si è classificato Arata Fujiwara in 2:09:47, quarto Tomoyuki Sato in 2:09:59. Gli altri atleti attesi a Fukuoka nel ruolo di protagonisti, sono rimasti alle spalle del drappello giapponese. Quinto Felix Limo in 2:10:59, sesto lo spagnolo Jose Manuel Martinez con 2:11:11. 

L'azione decisiva per la vittoria è stata condotta da Kebede tra il trentesimo ed il trentacinquesimo chilometro, grazie ad una frazione straordinaria di 14:17. Le cronache da Fukuoka, puntualmente trasmesse dal giornalista ed amico Ken Nakamura, dicono che lo split più veloce mai corso a Fukuoka in quel tratto di percorso apparteneva a Haile Gebrselassie, che due stagioni fa coprì lo stesso tratto in 14:43. 

Kibet torna a vincere 

Il campione del mondo in carica di maratona, il kenyano Luke Kibet, ha colto la prima vittoria dell'anno a Singapore in 2:13:01. Per il kenyano si è trattato di un anno sfortunato. Ferito negli scontri civili in Kenya nei primi giorni dell'anno, e solo undicesimo a Londra in primavera, è stato poi costretto al ritiro nella maratona olimpica di Pechino. La quarantunenne Edith Masai ha vinto la maratona femminile in 2:34:15, precedendo russe di gran lignaggio quali la Skvortskova e la Biktagirova. Sempre in terre lontane, a Macao, la cinese Yuan Lili si è imposta in 2:36:40. In un'altra importante maratona del week-end, quella di Sacramento, vittoria della russa Natalya Sokolova in 2:32:01. 

Kiplagat profeta in patria 

Lornah Kiplagat (come è noto è una ex-kenyana che ha sposato il suo manager olandese) ha vinto la 15 chilometri di Heerenberg in 48:49. Al traguardo ha preceduto la kenyana Sylvia Jebiwott Kibet, seconda in 49:54. Tutta etiope l'accoppiata maschile per il primo e secondo posto, con Dereje Tesfaye (43:27) e Sahle Warga, divisi da un solo secondo. Assente, per problemi di visto, l'annunciato Patrick Makau Musyoki, argento mondiale a Rio de Janeiro, che ha però annunciato che debutterà nella maratona proprio in Olanda, in occasione della gara di Rotterdam. 

Bruxelles news 

Il francese Lahssini è stato escluso dal team francese per i Campionati Europei di cross, in programma nel prossimo fine settimana a Bruxelles. Per tornare all'Olanda, l'ex-kenyana Hilda Kibet guiderà la selezione "orange" sui prati del Belgio. La Russia potrà contare sull'esordio campestre, a livello internazionale, di Gulnara Samitova-Galkina, olimpionica e primatista del mondo dei 3000 siepi. 

Elezioni 

Il nuovo presidente della federazione statunitense di atletica è Stephanie Hightower, cinquanta anni, ostacolista di ottimo livello negli anni '80, eletta a Reno, in Nevada, nel corso dell'assemblea annuale. Il mandato della neo-eletta sarà della durata di quattro anni. La Hightower succede a William Roe, eletto consecutivamente per due mandati. In Francia ha invece ottenuto il terzo mandato consecutivo Bernard Amsalem, rieletto con i due terzi dei voti.  

Le altre corse del weekend europeo 

Dominio quasi completo dei kenyani in Svizzera: a Gossau si sono imposto i poco noti Hosea Tuei e Emily Biwott. A Ginevra Michael Kigen Kipruto ha vinto la trenutunesima edizione della Escalade Road Race, superando l'etiope Tolossa Chengere e l'eritreo Abraham Tadesse. Quarto l'elvetico Viktor Rothlin, star locale. L'Etiopia è prima nella corsa femminile grazie alla veterana Tulu. 

Ancora news dalla strada

Reduce dalla mezza maratona di Nagoya di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, il kenyano Gideon Lemukok Ngatuny si è imposto anche nelle dieci miglia di Kosa in 45:15, miglior tempo dell'anno sulla distanza e sesta prestazione di ogni epoca. Ngatuny ha preceduto una vecchia conoscenza della pista, Hailu Mekonnen, atleta alla ribalta da oltre un decennio seppur ancora giovane (28 anni). In Spagna nuovo successo del kenyano Yator, specialista di mezze maratone spesso vittoriose. Stavolta ha vinto a Mataro in 1:02:58. In un'altra mezza iberica, a Cieza, si è imposto Abraham Chelanga in 1:03:11. 

Indoor, primo assaggio 

L'attività in sala è già ripartita in Francia e nel continente nord-americano. Mentre sabato scorso in Francia si è esaltato l'astista Lavillenie, che ha portato il personale a 5.81, un paio di riunioni in Canada ed una dozzina negli USA hanno proposto risultati privi di clamore. Monzavous Edwards ha vinto i 60 metri ad Ames in 6.69. A Ithaca, nello stato di New York, la ventunenne Maduka ha debuttato nel lungo con 6.48. Per gli amanti del "maniglione" due buoni risultati dall'americano Freeman (23.22, ancora vicino a New York) e 22.25 dell'australiano Wardaugh nell'Idaho, primato dell'Oceania. 

Buona l'ultima 

Il brasiliano Mauro da Silva, lunghista visto su molte pedane italiane nel corso dell'estate (Avezzano, Rieti, Lignano, Nuoro) ha recentemente portato il primato personale a 8.20, risultato ottenuto a Piracicaba. Non si conoscono ancora i dettagli sull'entità del vento. 

Cross spagnoli 

Nel cross di Alcobendas (EAA Permit, prossimo step a San Giorgio nel giorno dell'Epifania) mezza sorpresa in casa etiope, dove Tariku Bekele è stato sconfitto dal connazionale Gebremariam, peraltro atleta di elevato livello internazionale. In campo femminile il cross è stato dominato dalla giovane Linet Masai. Ancora dualismo Kenya-Etiopia a Aranda de Duero, nel cross della costituzione (edizione numero 23). Successo di Merga tra gli uomini, a Jane Kiptoo il trofeo femminile. 

Marcia, ancora Spagna 

Nel Gran Premio di Catalogna (disputato domenica a Granollers, dieci chilometri per gli uomini, cinque per le donne) si è imposto il campione europeo Paquillo Fernandez in 41:07. Fernandez ha annunciato alcuni giorni fa che sposterà il suo interesse verso la cinquanta chilometri, in prospettiva dei Giochi di Londra 2012. Lo spagnolo ha preceduto l'australiano Tallent, due volte sul podio a Pechino, ed il norvegese Tysse. La sorella di quest'ultimo, Kjersti, è stata battuta nella gara femminile dalla tedesca Zimmer. 

La scomparsa di Kerryn McCann  

La maratoneta australiana, tre volte presente ai Giochi Olimpici e per due volte oro ai Giochi del Commonwealth, è deceduta nelle prime ore della giornata di ieri. Aveva quarantuno anni e lascia tre figli. Per non interrompere la gravidanza del figlio più piccolo (che ora ha un anno) la McCann aveva ritardato le cure chemioterapiche dopo la scoperta di essere affetta da un cancro al seno, estesosi successivamente a un rene. 

Il suo ultimo successo e più importante successo fu ai Giochi del Commonwealth di Melbourne nel 2006, quando si confermò oro nella maratona vincendo in 2:30:54 davanti a settantaseimila spettatori impazziti per l'allungo vincente della beniamina di casa sulla kenyana Hellen Cherono, dopo l'ingresso quasi simultaneo nello stadio. L'australiana allora trentottenne (2:25:59 il miglior tempo della carriera, risalente al 2000) si infortunò a meno di cinque chilometri dal traguardo, ma strinse i denti non accontentandosi del secondo posto perché era all'ultima gara ufficiale della carriera in patria. 

Marco Buccellato




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