Internazionale: Kajsa sulle orme di Stefka



I salti sono stati i grandi protagonisti della settimana, grazie al primato del mondo di 2,08 di Kajsa Bergqvist e ad altre grandi prestazioni indoor (la gara maschile di Arnstadt) ed all'aperto (le notizie provenienti da Cuba). L'Italia dà un notevole contributo all'ottimo momento internazionale del settore salti con i successi di Nicola Ciotti ed Andrea Bettinelli all'estero e con il record nazionale di Fabrizio Donato. In primo piano va tuttavia il record "in musica" realizzato ad Arnstadt. Bergqvist "Abba-stanza" straordinaria Il primato del mondo indoor di salto in alto femminile, realizzato sabato dalla svedese Kajsa Bergqvist, ha sapori particolari: la svedese era reduce dal successo casalingo di Stoccolma (1,98), dove aveva realizzato meno di quanto atteso, soprattutto alla luce del 2,01 di Glasgow. Il 2,08 di Arnstadt rappresenta, che si parli di atletica indoor od all'aperto, della seconda prestazione assoluta di sempre, inferiore solo al primato del mondo di Stefka Kostadinova (2,09), che si levò in cielo sulla pedana dell'Olimpico (Roma '87). La svedese aveva temuto per la carriera dopo il gravissimo infortunio di due stagioni fa, ed aveva avuto ai mondiali di Helsinki la felicità del titolo mondiale che soltanto sei mesi prima sembrava un miraggio. La gara-record di Arnstadt è filata via quasi perfetta, con un solo errore a 2,05, e con la musica degli Abba sparata dagli altoparlanti a caricare di positività la tensione agonistica. La statistica dice che la Bergqvist ha prima eguagliato il primato di Svezia a 2,03, lo ha poi migliorato con 2,05 ed infine ha superato il limite mondiale di Heike Henkel portandolo a 2,08. La croata Vlasic (seconda con 2,01, primato nazionale), ha invece fallito un primo tentativo a 2,03 ed ha speso le due restanti prove a 2,05. La pedana di Arnstadt ha regalato cose insolite per la storia recente della specialità. A parte lo smisurato valore della prestazione individuale della Bergqvist, fanno sensazione i risultati della gara maschile: un doppio 2,37, ad opera del campione europeo in carica Rybakov (un personale indoor di 2,38) e del nuovo talento Ukhov, vent'anni tra meno di due mesi, che in gennaio si era già migliorato con 2,31 e 2,32, ma non è tutto. Il ventunenne Silnov, che vantava un personale di 2,28, si è migliorato per ben tre volte con 2,31, 2,33 e 2,35! A livello indoor, contiamo solo due occasioni in cui il terzo classificato di una gara di alto maschile ha fatto meglio, in termini di centimetri, di Silnov: ai mondiali di Toronto '93 (il britannico Smith con 2,37) ed addirittura a Liévin '87 (col sovietoco Avdeyenko che superò quota 2,36). Per concludere, annotiamo che sei atleti oltre i 2,31 nella stessa gara non si vedevano dalla finale olimpica di Atene. Triplo "pesante" in Russia La campionessa del mondo di salto triplo, la giamaicana Smith, è rientrata alle competizioni nel meeting di Samara, sabato scorso: il primo score dice 14,75, record di Giamaica, inserito in una serie poco esaltante (14,02, 13,93, tre nulli), e costringe alla seconda sconfitta (su due uscite stagionali) la cavalletta russa Tatyana Lebedeva (14,61 ma una serie discreta con sei salti validi ed abbastanza "lunghi"). Qualità anche dal triplo maschile, grazie ai progressi del ventisettenne Gushchinskiy (17,33) invano "inseguito" dal gigante brasiliano Gregorio, che al quinto turno di salti è approdato ad un 17,31 che non ha potuto evitargli la sconfitta. Un altro specialista russo, Igor Spasovkhodskiy, già sul podio di un campionato del mondo, si è messo in evidenza nel fine settimana, saltando 17,10 ai campionati moscoviti, domenica. La riunione di Samara ha proiettato al vertice anche la velocista Mariya Bolikova, 29 anni, una carriera spesa più in sala che sul rettilineo all'aperto, capace di siglare con 7"04 il nuovo mondiale stagionale dei sessanta metri, e rilanciato le quotazioni dell'olimpionica di salto in alto Slesarenko, elevatasi ad 1,96. Stoccarda Nello sprint si sono visti un Pognon ancora in rodaggio ed un Gardener che non ha trovato le frequenze ed ha corso quasi caracollando. Sono andati invece assai bene il giamaicano Wignall (7"54 sugli ostacoli), il ghanese Gaisah (8,23 nel lungo dopo l'8,36 di Stoccolma), la solita Defar ancora vicina al limite mondiale della Adere sui tremila, e la regolarissima Kotova, che stavolta ha fatto sul serio saltando 6,91. Altro dall'Europa Grande 800 a Mosca in occasione dei campionati moscoviti, con testa a testa in rettilineo: l'ha spuntata Svetlana Cherkasova in 1'58"34 (decima prestazione all-time) davanti alla 23enne Soboleva (1'58"53). A Tampere 20,31 del pesista polacco Majewski. In Bulgaria l'astista Bukhalov ha migliorato il record nazionale con 5,76, ed un altro saltatore, il triplista Karailiev, ha debuttato con 17,16. In Polonia nuovo 4,60 di Anna Rogowska nell'asta, ed in Grecia exploit del vicecampione europeo junior Douvalidis, capace di correre i 60 ostacoli in 7"59. Per finire con l'Europa, ottimo l'1,97 realizzato dalla spagnola Beitia a San Sebastian. Di qui passa la storia L'edizione di venerdì scorso dei Millrose Games di New York (al Madison Square Garden) è stata la novantanovesima: moltissimi sono stati i risultati di valore assoluto ottenuti in questo storico impianto, per il quale è passato il meglio dell'atletica statunitense ed internazionale. In questa tornata, che precede quella del centenario, la notizia l'ha fatta la chiarissima sconfitta patita da Kenenisa Bekele su una distanza che gli è poco congeniale, il miglio: l'etiope è stato fulminato da Bernard Lagat, con quasi cinque secondi di margine cronometrico. Il resto della riunione ha confermato l'attuale gerarchia del peso made in USA (Hoffa 21,65, via via Cantwell, Nelson e Godina addirittura senza misure valide) ed i buoni riscontri nelle corse veloci (7"10 di Veronica Campbell e di Me'Lisa Barber e 7"93 sugli ostacoli dell'olimpionica Hayes). Da segnalare il grande ritorno di Gail Devers, 39 anni e una recente maternità, quarta sui 60 ostacoli in 8"13. La tanto attesa Stuczynski, nuovo prodigio del salto con l'asta, ha saltato 4,40 ed è finita quarta, ma a parità di misura con la vincitrice Sauer. Il fronte americano Passati al setaccio gli ultimi giorni dell'attività indoor USA, Millrose Games a parte, ecco alcune note in breve. Da Gainesville, domenica, sensibile progresso del pesista giamaicano Dorian Scott: per lui 20,49 (nella serie anche 20,47 e 20,39). Ancora dal peso 20,62 di Dan Taylor a Bloomington, e record africano per la nigeriana Chukwuemeka a Flagstaff, in Arizona (18,13). Sebrle e gli altri Si va intensificando l'attività degli specialisti delle prove multiple: a Tallin Roman Sebrle ha vinto la Revals Hotel Cup con 6067 punti, pari-score col secondo classificato, il tedesco Niklaus. Il primatista del mondo ha così centrato il quinto successo su sette partecipazioni. A Mosca Aleksandr Pogorelov ha migliorato il mondiale stagionale dell'eptathlon con 6229 punti, e lo stesso ha fatto Olga Levenkova nel pentathlon (4713 punti). In Germania i campionati nazionali di specialità hanno laureato Stefan Drews con 5869 punti e Sonia Kesselschlaeger con 4586 punti. A proposito di decathlon, si è rivisto Bryan Clay, decatleta campione del mondo: nell'Idaho ha gareggiato sui 60 (6"76), sui 60 ostacoli (7"83) e nel lungo 87,38). Nella stessa riunione 25,01 dello slovacco Charfreitag nel "martellone", una delle migliori misure di ogni tempo. Outdoor: riparte Cuba I saltatori cubani, con i mondiali indoor di Mosca nel mirino, fanno già parlare le misure: nel fine settimana sono scesi in pedana pezzi da novanta quali la giovane Savigne (6,81 con l'aiuto del vento), i triplisti Betanzos (17,63 regolare!) e Moya (2,30 nell'alto). Altre prestazioni di valore sono arrivate dall'immarcescibile Quesada (17,38) e dal giovane Camejo (8,35), ma entrambe non potranno essere omologate per l'eccessivo aiuto delle condizioni ambientali (misurazione del vento di 4,2 metri al secondo). Pronto il Galles La squadra gallese per i Giochi del Commonwealth è stata diramata: ne fanno parte Christian Malcolm, l'ex-campione europeo dei 400 Iwan Thomas e la mezzofondista Hayley Tullett. Per l'Australia invece due reclutamenti inattesi: la folta selezione in via di definizione dopo i campionati nazionali di Sydney dovrebbe comprendere anche Sonia O'Sullivan (sposata con un australiano) e lo sprinter nigeriano Ambrose Ezenwa; entrambi gli atleti sono già in possesso della cittadinanza australiana. Anche il Kenya ha comunicato con largo anticipo la rappresentativa per i Giochi di Brisbane, dopo le selezioni di Nairobi: tra i nomi più conosciuti troviamo Benjamin Limo (campione del mondo dei 5000), Alex Kipchirchir, il trio di siepisti Reuben Kosgei, Ezekiel Kemboi e Wesley Kiprotich (rispettivamente due campioni olimpici ed un uomo da 8'05"), Augustin Choge ed Isabella Ochichi. Campionati australiani a Sydney La rassegna nazionale si è tenuta sull'arco di quattro giornate, ed è servita da Trials per formare la squadra per i Giochi del Commonwealth, che sarà annunciata nella giornata di oggi: un gran "flop" inatteso (quello della Pittman, inopinatamente ultima sui 400 metri), e qualche buon risultato, anche da atleti neozelandesi "ospiti". Vanno ricordati l'81,70 del giavellottista "kiwi" Farquhar, il 4'05"52 sui 1500 di Sarah Jamieson, ed il 6,67 di Brownyn Thompson nel lungo nelle prime due giornate di gare. Nelle due sessioni conclusive ottimo 45"14 di John Steffensen sui 400, 20"49 di Pat Johnson sui 200, 8,12 di Lapierre nel lungo, tranquillo 13'47"44 di Mottram sui 5000 metri e 5,80 di Burgess nell'asta. In chiave femminile da segnalare il primo settanta metri della stagione nel martello, opera di Brooke Billett-Krueger (70,72). Teen-ager Nella ricchissima selezione australiana (oltre cento atleti, molti dei quali di categoria junior) che comporrà la squadra per i Giochi del Commonwealth potrebbe trovare spazio la 14enne Vicky Parnov (eccezionale il suo risultato a Sydney nel salto con l'asta, seconda con 4,30, migliore prestazione mondiale al limite dei 15 anni). La ragazza è figlia di un tecnico russo che vive ed allena in Australia, ed ha anche una sorella minore che già aleggia attorno ai tre metri e mezzo. Per il momento i selezionatori sanno a chi assegnare la maglia del più sfortunato: è Adam Miller, velocista, fuori dal podio per questione di millesimi cui cento e per quattro centesimi sui duecento. Il vento ha compromesso buona parte dei risultati del meeting sudafricano di Stellenbosch, costringendo addirittura all'annullamento di alcune gare come l'asta: in questa ottica vanno considerati ottimi i risultati di Louis van Zyl (48"58 sui 400 ostacoli) e di Alwyn Myburgh (48"82). Per Mulaudzi debutto stagionale, non sui suoi amati 800 bensì sui 1500, vinti in 3'44"67. Fukushi-record Debutto da primato per Kayoko Fukushi: la giapponese ha migliorato a Marugame il primato asiatico di mezza maratona correndo in 1h07'26". Il primato precedente apparteneva all'olimpionica di maratona Noguchi (1h07'47") che si è classificata seconda scendendo a sua volta sotto il vecchio limite di quattro secondi. Il risultato della Fukushi è tuttavia più "pesante" di quello ottenuto da Masako Chiba a Tokyo nel 1997 (1h06'43"), ottenuto però su un percorso con 33 metri di declivio. Gebrselassie in Spagna A sole tre settimane dal primato del mondo di Phoenix (58'55") l'etiope due volte olimpionico e quattro volte mondiale ha corso una nuova mezza maratona a Granollers, vincendo in 1h00'17" (alcune fonti riportano anche 1h00'07") davanti al kenyano Francis Kiprop (1h00'50"). Gete Wami ha completato il trionfo dell'Etiopia correndo in 1h10'24". A proposito dell'evento-monstre di Londra del prossimo mese di aprile, Gebrselassie ha dichiarato che non ritiene possibile il miglioramento del record del mondo della maratona in quella sede, per la presenza contemporanea di troppi maratoneti di valore assoluto, come Tergat, Gharib, Baldini e molti altri. La partita non si giocherà sul cronometro, ma sulla lotta per la prestigiosissima vittoria. Il sudafricano Thys ha vinto la maratona di Beppu-Oita per la seconda volta. Il primo successo risale al 1996 (2h08'30", primato della corsa). Buono il crono finale, 2h09'45", e secondo posto per Tomoyuki Sato (a due minuti). Quel che seguirà Si inizia domani con i salti a Weinheim, in Germania, e giovedì sarà la volta dell'EuroJump di Goteborg. Venerdì meeting ad Erfurt ed il Tyson Invitational di Fayetteville, in Arkansas. Il fine settimana proporrà (ancora in Germania) il meeting di Potsdam (asta) e quello di Lipsia. Ancora salti, a Banska Bystrica, ancora a tempo di musica: ci saranno la neo-primatista del mondo Bergqvist, Stefan Holm, e risultano iscritti anche l'ucraino Sokolovskiy e l'azzurro Bettinelli: primati del meeting in pericolo (2,36 di Sorin Matei e due metri della russa Motkova, entrambi risalenti al 1995). Domenica si correranno le maratone di Tokyo ed Hong Kong: in Giapone sono annunciati al via Sammy Korir (2h04'56"), Daniel Njenga e Toshinari Takaoka (2h06'16"). Pacemakers d'eccezione il tanzaniano Ramdhani ed il kenyano Kimondiu. Nella sezione statistiche tutti i numeri del week-end e della stagione indoor con una nuova edizione delle graduatorie mondiali, cui seguirà la versione "outdoor" a breve termine. Marco Buccellato


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