Internazionale, Gebrselassie-record in Olanda



Titolo d'apertura della settimana per Haile Gebrselassie, autore di una nuova impresa nella sua dimensione più recente, quella delle corse su strada. Oltre a ciò spazio alla Golden League, ed all'attività in Asia ed Africa. Il ritorno di Gebre Sparito dalla scena “pistaiola” più sfavillante, quella dei mondiali, Haile Gebrselassie ha migliorato il miglior risultato di sempre sulle dieci miglia, correndo a Tilburg, in Olanda, in 44'24", oltre venti secondi sotto il precedente limite di 44'45" del kenyano Paul Koech. Gebrselassie correrà la sua seconda maratona nel prossimo mese di ottobre ad Amsterdam. La corsa ha avuto come protagonista anche il caldo eccessivo, e le condizioni non hanno aiutato l'etiope nell'impresa, che riporta il suo nome tra i protagonisti della stagione, dopo che gli eroi nazionali Bekele e Dibaba hanno fatto incetta di medaglie d'oro e primati del mondo (il solo Bekele). Nella 10 chilometri feminile, successo della kenyana Masai in 31'37". Ancora etiopi Non solo Gebrselassie: nei dintorni di Addis Abeba si sono svolti i campionati nazionali di mezza maratona, con titoli ad atleti meno conosciuti della schiera di super-assi visti in Europa nel corso dell'estate. A Solomon Tsige la gara maschile in 1h01'37" ed alla più nota Merima Hashim quello femminile in 1h11'52". A Londra Derartu Tulu ha vinto una gara sui cinque chilometri su strada davanti a Susan Chepkemei (sesta Sonia O'Sullivan), mentre a Liverpool (5 km) il successo è andato a Tegla Loroupe. Campionati d'Asia in Corea Incheon, in Corea, ha ospitato la sedicesima dei campionati asiatici, dove non sono mancati i risultati di rilievo ed alcuni protagonisti tra i più conosciuti del continente. Liu Xiang ha vinto il titolo sui 110 ostacoli in 13"30, davanti all'altro cinese Shi Dongpeng (13"44), specialista che ha sfiorato la finale mondiale ad Helsinki. Un'altra atleta cinese, la saltatrice con l'asta Gao Shuying, ha migliorato il primato d'Asia con la misura di 4,53. Nel disco femminile un'altra finalista mondiale, Song Aimin, ha colto vittoria e risultato di prestigio con 65,15. La martellista Zhang Wenxiu, assente a causa di questo impegno nella finale del Grand Prix, ha lanciato a 70,05. Un altro record d'Asia è venuto a sorpresa dal ventenne iraniano Hadadi, che nel lancio del disco con 65,25 ha battuto i ben più accreditati Samini, anch'egli iraniano ed una lunga militanza agonistica in Germania, e l'indiano Gowda, secondocon 62,84 ed una intera primavera trascorsa a lanciare sulle pedane statunitensi. Nel triplo femminile il titolo è andato alla junior cinese Xie Limei, già accreditata di misure oltre i 14 metri, che ha vinto la medaglia d'oro col primato personale a 14,38. Nel epso nessuna sorpresa: la cinese Li Meiju (18,64) ha battuto l'ex-connazionale (ora gareggia per Singapore) ZHang Guirong (18,57, primato nazionale). L'ultima giornata ha offerto i risultati migliori: il qataregno Sultan (19 anni, ex-kenyano conosciuto come Elijah Kosgei), ha corso gli 800 in 1'44"27, portando il connazionale Sulaiman (qataregno "doc") ad 1'44"73 e l'iraniano Moradi (semifinalista mondiale) ad 1'44"74. Nell'alto il cingalese Wijsekara ha migliorato il record nazionale con 2,27. Un'altra reduce dei mondiali, l'indiana George (bronzo a Parigi) ha vinto il titolo nel lungo con 6,65, davanti alla sorprendente filippina Torres (6,63). La gioventù africana di scena in Tunisia Orfani dei tanti talenti impegnati nei meetings europei, i campionati africani junior hanno confermato il talento della sudanese Nawal El Jak, iridata under 18 e rivelazione dei campionati mondiali giovanili di Marrakech, e dell'altro sudanese Nagmeldin, entrambi approdati a due titoli: la ragazza ha vinto i 400 in 53"94 ed i 400 ostacoli in 59"72 (vanta tempi migliori di oltre due secondi sui 400 e poco meno di due sugli ostacoli). Il suo connazionale si è imposto sui 400 in 46"02, e nella distanza più breve (i 200) in 20"95. Altri buoni risultati sono arrivati dalle siepi maschili (Willy Komen in 8'35"82) e da entrambe le gare degli 800 metri (Lydia Wafula in 2'02"84 e Godfrey Rono in 1'47"10). Dalle ragazze sudafricane altri buoni risultati, nell'alto con Anika Smit (1,89) e con la pesista Knoetze (16,93). Tikhon e Moreno, come da pronostico Ivan Tikhon e soprattutto Yispi Moreno hanno vinto la finale del Grand Prix riservata al lancio del martello sabato scorso a Szombathely, in Ungheria. La cubana con 74,75 è andata vicinissima alla sua migliore prestazione stagionale, realizzando anche il primato della manifestazione. Il bielorusso ha onorato il titolo di campione del mondo con vittoria e lancio ad 81,70. Bene Ester Balassini, subentrata alla cinese Zhang Wenxia nell'occasione, quinta con 70.63 (serie 66,99 - 70,63 - 70,33 - 67,08 - 69,42 - 68,24). Berlino e dintorni Quarantotto ore prima dell'ultima tappa della Golden League a Berlino si è tenuto come da tradizione il meeting "gemello" di Koenigs Wusterhausen, dove Andrea Alterio si è aggiudicato la gara dei 110 metri ostacoli in 13"84 con vento quasi nullo. Pochi i risultati da segnalare, come il 77,60 del martellista ungherese Pars (quarto l'indomani a Szombathely) e l'80,74 del giavellottista Lange. Nel martello segnaliamo anche il quinto posto di Marco Lingua (quattro nulli, 72,13 e 70.64). A Berlino la copertina è stata tutta per Tatyana Lebedeva, neo-milionaria cavalletta dei salti che ha fatto il pieno nel salto triplo in tutte le tappe della Golden League e si è aggiudicata in solitario il montepremi in denaro, anche s emai come in questa occasione il successo le è stato insidiato da un'avversaria, nella fattispecie la sudanese ex-cubana Aldama che ha indovinato l'hop-step-jump dell'anno con 14,82, a soli tre centimetri dal risultato che ha dato alla Lebedeva il successo e la ricchezza. L'ultima recita della Golden League ha portato il biglietto per le finali di Montecarlo a Giuseppe Gibilisco, grazie al secondo posto dietro Tim Lobinger (5,93, mai così in alto quest'anno) ed al 5,83 che è migliore prestazione italiana stagionale e terza di tutti i tempi, dopo il 5,90 del titolo mondiale 2003 ed il 5,85 del bronzo olimpico di Atene. Le altre azzurre in gara, le tripliste Martinez e La Mantia, si sono classificate rispettivamente quinta con 14,37 ed ottava con 13,88. Numerosi i motivi tecnici d'interesse usciti dal cilindro berlinese: nella velocità conferma dello stato di grazia del giamaicano numero tre (dopo il recordman Powell e l'argento mondiale Frater), ossia Dwight Thomas, che dopo il 10"00 di Linz ha replicato con 10"01 sorprendendo Pognon, reduce dalla straordinaria esibizione parigina di 24 ore prima (una spaventosa accelerazione nella gara dei 100 inserita nel programma del Décanation). Sui 1500 metri un altro piccolo ma enorme progresso di Daniel Komen Kipchirchir, che scende sotto i tre minuti e trenta (3'29"72); il kenyanio deve rimproverarsi solo l'appuntamento fallito ad Helsinki, ombra di una stagione altrimenti perfetta. La nuova frontiera di Bernard Lagat Sui cinquemila, i suoi primi corsi da americano, uno straordinario Bernard Lagat può aver trovato una nuova strada maestra per la sua seconda carriera. L'ex-kenyano si è imposto in 12'59"29 in barba a chi considerava deludente la sua stagione, dopo il top di Rieti (3'29"30 sui "suoi" 1500 metri). Lagat ha probabilmente pagato, nel periodo pre-mondiale, la non-eleggibilità a rappresentare il suo nuovo paese ai Mondiali di Helsinki, e le motivazioni, quando ci sono le medaglie in gioco (per lui in particolare, con l'ombra di El Guerrouj davanti per buona parte dell carriera), sono determinanti ed anche di più. Il precedente personale sui cinquemila di Lagat risaliva al 2002 (13'19"14). Super-giavellotto Chiusa la stagione subito dopo i mondiali per il lettone Vaernik, campione del mondo non tanto a sorpresa visto l'argento di Parigi due anni prima, il giavellotto ha ripreso a marciare con i tre primattori della stagione: a Berlino nemmeno il nuovo primato nazionale ad 87.75 è bastato al campione olimpico Thorkildsen per guadagnare la vittoria, andata ancora una volta a Pitkamaeki (89,32) davanti ad un magnifico Makarov (88,14). Il trio vanta 25 delle migliori 30 prestazioni mondiali stagionali, e si è disunito solo nell'occasione più importante. Donne in rassegna: la nuova vittoria della Arron (11"01 dopo la super-prestazione di Parigi, il giorno precedente), non fa altro che accrescere i rimpianti per la sconfitta di Zurigo e conseguente perdita del jackpot. Sui 5000 vinti dalla solita Adere una menzione per la norvegese Wigene, per l'ennesima volta ben piazzata e sotto i 15 minuti. Assieme al connazionale Bakken, la Norvegia presenta il meglio del mezzofondo europeo in un settore che a livello mondiale è sotto il totale controllo degli afro-asiatici. Furore cieco Ancora ottimi risultati dall'attività nella Repubblica Ceka, e ad opera delle ragazze: a Caslav ha migliorato ancora il record nazionale del giavellotto Barbara Spotakova con 64,08, e nel salto in alto Romana Dubnova è salita ad 1,96. Sempre nei paraggi, ad Ostrava, primato nazionale slovacco per la martellista Danisova (69,24), rientrata da venti giorni dopo una squalifica di due anni, ed alla terza apparizione in gara. Ultima a Mosca Per l'ultimo appuntamento internazionale della stagione sul suolo russo (il "Russian Challenge") una selezione molto buona (russa) ed una un po' raccogliticcia (l'americana) si sono sfidate per un appuntamento che sta diventando un classico. Tra i risultati da segnalare il non-risultato della Isinbayeva (tre errori al record del mondo di 5,02 e vittoria "normale" con 4,60), il 54"21 sugli ostacoli di Yuliya Nosova (che a quanto è dato di sapere non è più signora Pechonkina) ed il 6,71 della Kotova nel lungo. Una e trina Così come è scritto: la pesista olandese Lieja Koeman, sposata col discobolo canadese Tunks, ha gareggiato nella stessa giornata a Berlino (sesta con 17,21) e negli Arena Games di Hilversum (Olanda), dove ha vinto con la misura di 17,13. Nell'occasione gloria anche per Jason, il marito, autore di un gran 65,44 nel disco. Ciao Astrid Ritiro per la pesista tedesca Astrid Kumbernuss, a 35 anni. Tra i suoi successi l'oro olimpico di Atlanta (e bronzo a Sydney), i tre ori mondiali dal 1995 al 1999 e l'oro (a venti anni) agli Europei di Spalato (argento ad Helsinki '94). Tra i primati, il 20,54 col quale detiene ancora il record mondiale junior. Nel prossimo weekend, apoteosi del Grand Prix a Montecarlo, e maratone a Colonia e Rotterdam. Nella sezione statistiche le graduatorie mondiali stagionali aggiornate a ieri (top 50 con molte prestazioni) e la nuova versione delle liste all-time mondiali ed europee. Una graduatoria mondiale 2005 estesa oltre il centesimo atleta sarà editata dopo le finali il World Athletics Final di Montecarlo. Marco Buccellato


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