Internazionale, Gebrselassie e la macchina del tem



L'ennesima impresa della nuova carriera di Haile Gebrselassie ed il ritorno ad alti livelli dell'olimpionica di Sydney Naoko Takahashi sono state le gemme dell'attività "estera" del fine settimana. Via via troveremo notizie dalle campestri, dalla pista e da "bordopista". Naoko rivede il sole (levante) Grazie ad una irresistibile accelerazione tra il trentacinquesimo ed il quarantesimo chilometro, l'ex-primatista del mondo della maratona e campionessa olimpica 2000 Naoko Takahashi ha vinto la maratona di Tokyo, corsa che lo scorso anno diede particolare visibilità internazionale alla nostra Bruna Genovese. La giapponese ha riportato il successo alle atlete di casa dopo sei anni dall'ultima affermazione, cui sono seguite per ben cinque edizioni successi di atlete african3 e, come ricordato, dell'italiana Genovese. Tecnicamente la prestazione della Takahashi (2h24'39") si colloca al quindicesimo posto delle graduatorie stagionali, in un anno particolarmente prolifico di risultati sotto le due ore e trenta (ben 76 atlete, finora, sono scese al di sotto di questa barriera). Brillantissimo il secondo posto della lituana Balciunaité (2h25'15"), una atleta in chiara evoluzione che aveva già anticipato la prodezza giapponese correndo ad inizio mese una mezza maratona a Budapest in 1h10'23". Terza si è classificata l'etiope Alemu (2h26'50"), sempre presente e piazzata nelle maratone importanti, che due stagioni orsono vinse proprio a Tokyo in 2h24'47". Scorrendo le altre posizioni della classifica emerge la figura della britannica di origine giapponese Yamauchi (gran miglioramento in 2h27'38", quinta), il quarto posto di un'altra atleta di primo piano come la russa Zakharova (2h26'55") e qualche altro nome dal robusto passato in pista, come quello della romena Botezan, decima. Per tornare alla Takahashi, possiamo dire che qui corse l'ultima maratona fino a quella di domenica, perdendo dalla Alemu (nel 2003), e che era alla quarta uscita stagionale, dopo l'assenza dalle competizioni patita nel 2004. Dopo la controprestazione di Chiba nel gennaio scorso sulla mezza maratona (1h26'16"!), a settembre era emigrata negli States per collezionare due quarti posti nelle mezze di Virginia Beach (1h10'30") e di Philadelphia (1h11'28"). L'olandese volante Realizzando la quarta prestazione di tutti i tempi, Haile Gebrselassie ha vinto la ventiduesima edizione della manifestazione su strada (15 chilometri) disputata domenica in Olanda, località Nijmegen. L'etiope (41'57" il suo riscontro cronometrico, migliore prestazione mondiale dell'anno sulla distanza) ha preceduto di venti secondi l'eritreo Zersenay Tadesse, sempre più continuo nel suo ruolo di "ombra" dell'effetto-Etiopia. Il primato del mondo sui 15 chilometri su strada appartiene a Felix Limo, che proprio su questo tracciato corse in 41'29" quattro stagioni orsono. In quella occasione Gebrselassie fu secondo in 41'38", crono eguagliato lo scorso anno da un altro etiope, Sileshi Sihine, ancora a Nijmegen. La corsa di Gebre è andata velocizzandosi col passare dei chilometri, come dimostrato nelle frazioni rilevate al quinto (14'18"), al decimo (passaggio in 28'22", frazione percorsa in 14'04"), ed al traguardo (ultima frazione di cinque chilometri corsa in 13'35"). Gebrselassie detiene ora ben tre migliori prestazioni mondiali stagionali su strada: dieci miglia, quindici chilometri e maratona. A voler essere pignoli ce n'è anche una quarta, sui 35 chilometri (di passaggio ad Amsterdam), ma ha valore puramente statistico e non ufficiale. Berhane Adere, che tanto per cambiare ha confezionato con Gebre la doppietta dell'Etiopia, ha invece realizzato col suo 47'48" la nona prestazione di sempre, a meno di un minuto dal record del mondo della sudafricana Meyer (46'57"). A Rose Cheruiyot (48 minuti netti) ed all'altra etiope Tufa le piazze d'onore. E L'Europa? Tutto sommato è andata meno peggio che in altre occasioni, con due quinti posti appannaggio del norvegese Svenoj e della ceka Kaminkova. Panorama del cross Orfano dell'annunciato protagonista Hassan del Qatar, il cross spagnolo di Soria è stato terreno di caccia degli atleti africani: Boniface Songok e Rose Jepchumba hanno incassato un'affermazione di un certo peso, il primo superando gli eritrei Mesfen e Tadesse e l'etiope Gezhagne, l'altra precedendo di una trentina di metri l'eritrea Sultan e la veterana (pur avendo ancora solo ventisette anni) Sally Barsosio. Prima delle europee, ancora una volta, Fernanda Ribeiro. Sabato in Portogallo (Oeiras) altri due kenyani hanno anticipato il duplice successo di Soria: Ronald Rutto (ai danni dello strafavorito Tariku Bekele) e Liz Rumokol, che ha seminato un folto drappello di atlete lusitane. La tappa di Oeiras è stata la prima del calendario stagionale IAAF del cross, che snodandosi per altre undici tappe porterà al clou dei mondiali di Fukuoka, nei primi due giorni di aprile del prossimo anno. A proposito dei fratelli Bekele, la Federazione Internazionale ha omologato ufficialmente il primato del mondo dei 10000 metri (26'17"53) che Kenenisa ha realizzato a Bruxelles a fine agosto, oltre ad altri cinque primati: il mondiale del martello di Tatyana Lysenko (77,06) ed i mondiali juniores di Choge (7'28"78 sui tremila), Wanjiru (26'41"75 sui 10000, sempre a Bruxelles), il 4,48 nell'asta della tedeschina Spiegelburg ed il 73,24 della cinese Zhang Wenxiu nel lancio del martello. Al setaccio lungo la rete Germaine Mason, il talento giamaicano del salto in alto, ha ricevuto il nulla-osta della federazione del suo paese per gareggiare con i colori del Regno Unito. I genitori di Mason, il quale possiede già un passaporto britannico, vivono a Londra. L'atleta spera che il cambiamento possa sancire anche la fine del periodo buio che lo ha privato dell'efficienza fisica all'indomani della medaglia di bronzo conquistata ai mondiali indoor di Budapest dello scorso anno. Unico lampo di luce in questa stagione, il 2,27 ottenuto al Golden Gala, in una gara dove peraltro si sono visti i marziani, come tutti ricorderanno. L'Impero Roman Per la quarta volta Roman Sebrle è stato eletto atleta dell'anno nella Repubblica Ceka. Secondo posto per Vera Cechlova-Pospisilova, leader mondiale stagionale del disco e bronzo ai mondiali, e terzo per il fenicottero dell'alto Jaroslav Baba, sul podio della giuria di esperti nonostante i mancati podi di Madrid (in inverno) e di Helsinki (in estate), grazie anche ai primati nazionali ottenuti nel corso della stagione (2,37 in sala, 2,36 all'aperto). Scusate il ritardo Risale ad oltre quattro mesi fa una riunione cubana, disputatasi a L'Avana, di cui si è avuto notizia solo negli ultimi giorni. Succede tutti gli anni che ci siano ritardi nella diffusione dei risultati, ma stavolta il "numero" è di quelli che fanno rumore. Ad inizio del mese di luglio il discobolo Loy Maikel Martinez ha ottenuto la misura di 67,45 (63,89 il suo stagionale finora conosciuto), con un altro lancio a 64,22. Il risultato proietta il cubano al quarto posto nelle liste mondiali stagionali della specialità. Nella stessa riunione anche un 19,65 del pesista Alexis Paumier. Ancora più indietro nei mesi, scopriamo un 64,40 dell'altro discobolo Casanas (unico rappresentante della scuola cubana ai Mondiali di Helsinki), ottenuto nella seconda metà di aprile. Prossima fermata: Melbourne Il primo dicembre il calendario internazionale ritrova la pista con lo Zatopek Classic di Melbourne. Come anticipazione ecco un po' di cose dal continente oceanico: Scott Martin, il pesista, ha allungato ancora, e pochi giorni fa ha sfiorato la fettuccia dei venti metri con un lancio di 19,99. La fortissima lunghista Brownyn Thompson (sette metri di personale e 6,96 per il quarto posto ai Giochi di Atene) è rientrata dopo più di un anno di assenza saltando 6,48 a Brisbane. In Nuova Zelanda si è rivista Valerie Vili-Adams, terza nel peso agli mondiali Campionati del Mondo, che si è esibita nel disco ad Hamilton (47,92), dove ha perso dall'atleta delle Isole Tonga Uhi (poco più di cinquanta metri). Domani è già agonismo, con l'Ekiden (maratona a staffetta) di Chiba, in Giappone. Nel week-end cross in mezza Europa (Spagna, Portogallo, Francia e Belgio). Nella sezione statistiche sono presenti le graduatorie mondiali stagionali aggiornate a domenica sera (per la prima volta nella stagione integrate con i risultati della stagione indoor, relativamente ai salti ed al lancio del peso), e nelle prossime 48 ore è previsto un ulteriore aggiornamento con tutti gli ultimi risultati pervenuti. Marco Buccellato

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