Internazionale, Feofanova in orbita



Il consueto report dell'attività estera non può che partire dall'evento più importante della domenica, il meeting "Athina 2004" dove Svetlana Feofanova, lo sputnik del nuovo millennio, è tornata sul tetto del mondo migliorando di altri due centimetri il limite centrato (per ben due volte) dalla connazionale Isinbayeva domenica scorsa a Donetsk. Ad Atene quest'ultima non è riuscita a salire più in alto di 4.50, peggior misura della stagione, e la campionessa del mondo in carica è andata oltre ogni previsione. Non conosciamo ancora i dettagli della progressione verso i 4.85 del record del mondo, e li forniremo appena ne verremo a conoscenza. Unica conferma del momento: il limite mondiale è stato ottenuto al primo tentativo. Ad Atene era impegnata anche Fiona May: l'azzurra è stata sconfitta da Tatyana Kotova, al debutto stagionale, che con 6.81 si è collocata al terzo posto nelle graduatorie mondiali stagionali, che vedono quattro russe ai primi quattro posti); Fiona con 6.69 ha migliorato di un centimetro quanto ottenuto due settimane fa a Sheffield. In attesa della serie vediamo la classifica delle prime sei atlete classificate: 1.Kotova RUS 6.81; 2.May ITA 6.69; 3.Rublyova RUS 6.52; 4.Pilatou GRE 6.52; 5.Kafetzi GRE 6.38; 6.Xanthou GRE 6.37 (al debutto anche lei). Nel resto del programma diverse segnalazioni: a nostro avviso la gara tecnicamente più rilevante sono stati i 3000 maschili, dove un rientrante Bernard Lagat ha centrato il personale in 7:34.96 davanti all'altro kenyano Mark Bett, e dove l'ucraino Lebed, quattro volte campione europeo di cross, ha siglato il primato nazionale in 7:41.01. Quarto, e lo menzioniamo perché non si tratta di una novità come potrebbe sembrare, l'atleta del Bahrein Musir Salem Jahwer (7:42.55, record continentale), che altri non è che Leonard Mucheru Maina, nuovo caso di corridore kenyano che ora gareggia sotto una nuova bandiera. Ancora ad Atene velocissimi il greco Theodoridis con 6.54 (personale di 6.51) e Obikwelu, al record per il Portogallo con 6.56. Doppio 2.30 nell'alto per il romeno Vasilache e per il 20enne russo Dmitrik. Vasilache è al secondo due e trenta della stagione, dopo che lo scorso anno furono in tre (lui, il lunghista Tarus ed il pesista Guset) a tentare di usufruire di altrettanti risultati-burla (mai ottenuti) al fine di ottenere il minimo federale necessario per la convocazione per i mondiali indoor; i tre non riuscirono a portare a termine l'impresa e per la cronaca ricordiamo il bluff nei dettagli: 2.30 Vasilache, 8.15 Tarus, 20.51 Guset, risultati poi invalidati. A conclusione del discorso su Atene, fa notizia la nuova sconfitta di Zhanna Block (ex-Pintusevich) dopo il flop di Birmingham al cospetto di Marion Jones, come vedremo in seguito: sui 60 va pianino in 7.36 e perde dalla Safronnikova e dalla cubana Benavides. Nei 400 primato stagionale per Ionela Tirlea (51.59), e terzo record greco in tre gare per Hrisoula Goudenoudi, ora scesa a 52.65. Molto buoni i 1500, dove continua vittoriosa la campagna europea di Kutre Dulecha, 4:04.07 davanti alla Turova di circa un secondo e mezzo. Per finire sei atlete oltre i 14 metri nel triplo, con la greca Devetzi magnifica a 14.81 (qui, lo scorso anno, volò a 14.84). La Gavrila, vista da vicino in settembre a Rieti, si classifica seconda con 14.58. Campionati nazionali in tutta Europa Si è gareggiato quasi ovunque nel continente, dove sono stati assegnati i titoli assoluti indoor in moltissime nazioni. I primi a svolgersi, ed i più significativi dal punto di vista tecnico, come anticipato la scora settimana, sono stati quelli di Mosca. I campionati russi ci danno molti argomenti di cui parlare: scorrendo i risultati impressionano le proporzioni della "densità nella qualità" del movimento femminile. Non una sola specialità ha deluso sul piano delle prestazioni e oltre la metà degli eventi è stata caratterizzata da tempi e misure eccellenti. In proporzione i risultati degli uomini, pur rimanendo su standard medio-alti, non sono altrettanto brillanti, a conferma del fatto che nella Coppa Europa di dieci giorni fa le donne hanno fatto il vuoto, mentre i maschi hanno lasciato il primo posto alla Francia, pur considerando la manifestazione continentale indoor ancora un evento sperimentale vuoi per le molte seconde scelte presenti che per il mancato svolgimento di tutte le specialità del programma indoor. L'onore della prima menzione è per Gulnara Samitova, primatista mondiale dei 3000 siepi all'aperto ed al coperto, in ragione dei due titoli nazionali di cui si è fregiata a Mosca: 1500 in 4:05.91 e 3000 in 8:41.72; lei è stata la prima attrice di un settore dove ben undici atlete hanno corso in meno di 4:10 e 8:55; meglio ancora la velocità: ventidue anni dopo l'impresa di Jarmila Kratochvilova, che a Milano siglò il mondiale dei 400 in 49.59, Natalya Nazarova ha avvicinato il clamoroso record mancandolo per soli nove centesimi (49.68), ma correndo un decimo più veloce di quanto fatto in carriera all'aperto. Sui 400 metri abbiamo contato ben dodici prestazioni al di sotto dei 52 secondi, fra batterie e finale, di cui cinque sotto i 51 secondi, che a livello indoor, a dire la verità, fanno una certa impressione. Yuliya Tabakova ha limato il mondiale stagionale dei 60 volando in 7.06, e la Kapachinskaya (che in caso di squalifica di Kelli White per il caso-Parigi si prenderebbe a posteriori il titolo mondiale) ha ben impressionato con 22.90 (e batteria in scioltezza a 22.71). Ora le prodezze dai concorsi: doppio 6.95 nel lungo per la Lebedeva e la relativamente nuova Simagina, 21 anni e mezzo e un incremento di una dozzina di centimetri sul vecchio personale; con 6.78 si è giunte appena terze (Rublyova). Nell'alto ancora più su Yelena Slesarenko, 2.01 per battere la Chicherova, già a 2.04 nella stagione, come visto in precedenza in questa rubrica. Nell'asta, assenti le due zarine Isinbayeva e Feofanova, la Polnova ha avuto campo libero grazie al suo 4.60, e di spessore è stato il peso, dove per soli tre centimetri la bionda Korzhanenko ha avuto la meglio sulla veterana Krivelyova (19.71 per il titolo). Nelle gare maschili c'era attesa per l'uomo nuovo del triplo, Burkenya, che pur andando per la quarta gara consecutiva oltre i 17 metri è stato battuto dal 20enne Sergeyev (17.23) e da Gushchinskiy, secondo a Lipsia davanti al nostro Donato. Per il resto poche prestazioni di valore (8.14 per Shkurlatov, 2.30 per Rybakov, primo titolo per Pavlov nell'asta con 5.75) e successi "tattici" per Borzakovskiy (1:48.29) e Shabunin (3:42). Ancora dalla Russia, ma nel weekend, 8.10 per Kiril Sosunov (fece notizia il suo 8.48 ventoso nel meeting di Oristano del 1995, quand'era 19enne), e 1.95 della 20enne Novoseltseva, nuova speranza under 23 della specialità, da oltre un mese su misure variabili da 1.92 a 1.94. I campionati degli altri Finlandia: ad Helsinki in evidenza i pesisti. Tiisanoja (20.59) e Reinikainen (20.46) staccano il biglietto per Budapest, nella gara dove Halvari torna a vedere da vicino i 20 metri (19.91). In Ungheria, assieme ai due giganti, andranno l'astista Mononen (5.60), il saltatore in alto Froesen, e per le donne la velocista Manninen e le tripliste Kilpelainen e Kruger, che da signorina faceva Koivula ed è l'argento degli Europei di Monaco. Dortmund, Germania: dà lustro ai campionati il velocista Tobias Unger, che con i suoi 200 metri corsi in 20.59 sfiora il primato di tutte le Germanie (Lubke 20.57, venti anni fa, come Repubblica Federale Tedesca). Al secondo posto il campione europeo junior Ernst (20.86). Sui tremila femminili Sabrina Mockenhaupt ha avuto la meglio sulla Mikitenko, più blasonata in carriera, in 8:53.77; assente la Becker nell'asta (della Buschbaum non si hanno notizie da inizio stagione) il titolo è andato a Nastja Ryshich con 4.35. Affermazione della Kleinert nel peso con 18.70. Ancora dagli uomini 5.75 di Tim Lobinger, finalmente fuori dalla mediocrità dell'ultimo mese. Daniela Rath, due volte a due metri nelle ultime settimane, vince il titolo con 1.95. Aubière, Francia: in attesa di conoscere le reali intenzioni di Marie-Jose Pérec (annunciato per l'ennesima volta il suo rientro), Christine Arron fa sul serio ed abbatte il record di Francia in 7.08, scherzando la Hurtis (7.22). Per la 30enne della Guadalupa censiamo anche 7.12 e 7.16 nei turni preliminari. Già tornata ad alti livelli la scorsa stagione dopo la maternità del 2002, ribadisce il ruolo di numero uno della velocità francese. A Ladji Doucouré va il titolo dei 60 ostacoli in 7.63 ma in semifinale era scheggiato in 7.54, a 4 centesimi dall'annoso primato di Stéphane Caristan. Nelle prove multiple affermazione fuori concorso nel pentathlon della belga Hellebaut, 4589 punti, una specialista che ha nel salto in alto il suo repertorio migliore, già due volte ad 1.94 quest'anno. Nell'eptathlon 5893 punti per Hernu. La seconda giornata di gare porta ancora lo sprint in vetrina: il camerunense Batangdon, tesserato in Francia, va al mondiale stagionale dei 200 in 20.57 (il nero Djhone è campione di Francia con 20.77). Ancora primati nazionali: la Boslak nell'asta valica i 4.50, ed attenzione a Jonathan Chimier, di Mauritius. Capace la scorsa stagione di 8.26 ed 8.29 ventoso al Sestriere, ad Aubière salta 8.05 e crescerà ancora. Valencia, Spagna: l'alto incorona per due volte Ruth Beitia, che vola al doppio record spagnolo prima con 1.97, poi con due metri, misura già ottenuta all'aperto nel 2003. E' andata benissimo anche Marta Mendia, l'altra specialista, seconda con 1.95. Primato anche nel triplo, grazie a Carlota Castrejana (14.37). Nel peso conferma del buon momento di Martinez (20.44), e 7.97 della Alozie sui 60 ostacoli. Redolat e Jimenez hanno conquistato i titoli del mezzofondo in gare tattiche, mentre a Reina sono andati gli 800. Bene Canal sui 400 (46.06). Altre donne al titolo, Mayte Martinez (2:00.77 sugli 800) e la Montaner nel lungo (6.65), che precede una Montalvo di nuovo accettabile (6.55), dopo una serie di gare attorno ai 6.10-6.30. Spala, Polonia: campionati caratterizzati dal record di Monika Pyrek nell'asta (4.65), in una gara di alti contenuti che ha visto Anna Rogowska seconda con 4.50, a 2 cm dal personale ottenuto a Donetsk. Torna al successo Walerianczyk, il campione europeo under 23 (2.36), ancora sui livelli di inizio stagione, cioè così così (2.25). A Budapest andranno i velocisti Chyla (6.63), Urbas (20.90, personale all'aperto 19.98!) e Jedrusinski (ammesso che oggi corra a Budapest in meno di 21 secondi), Formela sui 1500, il pesista Majewski e la 4x400, che non è quella dei Mackowiak & company ma per le medaglie c'è sempre; per le donne, oltre alla Pyrek e la Rogowska, la selezione propone la Prokopek sui 400, la Chojecka (incerta fra 1500 e 3000), la Janowska (3000), la pesista Zabawska e la staffetta, ove il nome più importante è quello della specialista degli ostacoli Malgorzata Pskit. Vienna, Austria: due velociste sono le uniche gemme di un panorama abbastanza scarso di talenti: Karin Mayr e Bettina Mueller, quest'anno a 7.17 e 7.26. A Vienna rallentano ed il miglior risultato viene dalla lunghista Olivia Woeckinger, 6.39. Un po' poco. Sumy, Ucraina: migliore prestazione mondiale nel peso (era da aspettarselo), per Vita Pavlysh: 20.73! La serie è un autentico lusso di questi tempi nella specialità: 20.73-20.45-20.18-19.34-19.77-nullo. Scorrendo nell'ordine le cifre vale la pena di notare che il Rurak autore ad inizio stagione di 6.54 sui 60 metri ora viaggia a 6.67 (tempo col quale è stato battuto per un centesimo da Dovgal) se non a 6.70, come nella scorsa settimana. Lungo sempre parco di ottometristi: Zyuskov 8.13 e Vasylyev 8.07. Il più accreditato di tutti, Lukashevich, è appena terzo con 7.97. Nell'asta Yurchenko sale a 5.75 (cinque salti in tutto per sole due quote, 5.60 e poi la misura vincente). Soliti ruggiti dalle gare femminili: Govorova sempre oltre i 14 nel triplo con una punta di 14.38, e Vita Styopina quasi perfetta nell'alto fino a 1.98, prima di tre errori a 2.01 (sorprendentemente battuta la Palamar, 1.94). Sempeter pri Gorici, Slovenia: presente l'azzurro Camossi (16.31), i risultati migliori sono venuti dalla Ottey (7.26) e dal saltatore Prezelj (2.26, poche settimane fa 2.31). Gand, Belgio: pochi rilievi tecnici, da salvare gli 800, seppur non tirati alla morte, vinti da Tom Omey in 1:48.46 su Kahan (1:48.77). Ancora Gand, in Belgio, campionati d'Olanda: 20.75 nel peso di Rutger Smith è un buon viatico per i prossimi mondiali. Possimo dire la stessa cosa per Lieja Tunks, ex-signorina Koeman, che lancia la sfera a 18.23. Praga, Repubblica Ceka: in prima pagina Sarka Kasparkova, iridata di Atene '97, che torna oltre i 14 metri (14.04) nel triplo e andrà a Budapest per disputare il suo quinto mondiale indoor. Della spedizione faranno parte anche il mezzofondista Sneberger, Jaroslav Baba (battuta d'arresto qui a Praga con 2.15), il più giovane dei fratelli Janku (Tomas, altista come Jan), il saltatore con l'asta Ptacek ed il decathleta-superman Sebrle (in gara ovviamente nell'eptathlon). Altre ragazze che vedremo ai mondiali: la lunghista 18enne Scerbova (6.61), la Suldesova su 1500 e 3000, la novità Martincova sugli ostacoli (8.07), la Hlavonova-Kovacikova nell'alto e l'astista Badurova. Assente Pavla Hamackova, numero uno dell'asta ed oro mondiale in sala nel 2001. Goteborg, Svezia: deludente Kristiansson, l'astista di bronzo a Parigi nel giorno dell'oro di Gibilisco; per lui appena 5.51 e vittoria di Oscar Janson, che nel 2003 salì inaspettatamente a 5.87. Olsson firma un nuovo titolo nazionale con 17.25 e sugli ostacoli femminili vanno in copertina le sorelline Kallur, al solito prima la Susanna (7.96), poi la Jenny. Sui 200 risplende invece il biondissimo Wissman: 20.66. Ad Holm l'alto con 2.31, a Kronberg gli ostacoli in 7.60. In contemporanea campionati invernali di lanci col record nel martello femminile (65.55 della Nilsson). Magglingen,Svizzera: primato nell'asta donne con la Rohr, 4.20, mentre l'omonimo specialista dei 400 (Alain Rohr) va al titolo in 46.75. Zagabria, Croazia: note dai concorsi. La Vlasic resta su standard elevati con 1.95, il lunghista Marijo Bakovic lambisce gli 8 metri con 7.98. Budapest, Ungheria: ancora in corso di svolgimento (si concluderanno oggi), diamo qualche spicciolo dalla prima giornata, lunedì: 20.34 per Biber nel peso, e da “ospiti” 1.95 della Vlasic e 6.65 della bulgara Yordanova nel lungo. A Birmingham Magdelin Martinez, Marion Jones e l'inarrestabile onda etiope Il primato mondiale di Kenenisa Bekele sui 5000 metri ha dato lustro al Norwich Union Indoor Grand Prix di Birmingham; con 12:49.60 ha abbassato di quasi otto decimi il precedente limite di Haile Gebrselassie, stabilito sulla medesima pista cinque anni orsono; Gebre era presente all'appuntamento inglese ed ha scelto le due miglia, dove in volata è stato rimontato e battuto da Markos Geneti, che nelle ultime due stagioni, da junior, ha migliorato per tre volte il limite mondiale di categoria dei 3000 metri. Secondo atto del Marion Jones 2: pur se battuta dalla belga Gevaert sui 60 (7.16 contro 7.13), ha destato una impressione migliore rispetto all'uscita di New York, ed anche nel lungo, al quale tornava dopo un'eternità, è progredita ad ogni turno di salti chiudendo a 6.75. Ancora dalle pedane: Magdelin Martinez ha iniziato con un nullo, poi con 14.16 ha preso il comando della gara; i due rimanenti salti a 14.30 non le hanno però assicurato la vittoria, perché dopo tre nulli la primatista mondiale indoor Ashia Hansen ha azzeccato il 14.47 che dà buon spessore al suo ritorno alle gare. Presente anche Barbara Lah, quinta con 13.49. Nei 1000 metri femminili maldestro inciampo di Maria Mutola nella ruota di Kelly Holmes, con la mozambicana senza il record del mondo che cercava e la britannica a proseguire fin sul traguardo dove trova il bonus del primato europeo (2:32.96). Detto del flop alla partenza (complice un cattivo starter) di Jason Gardener, eliminato in batteria, le altre gare di corsa sono state vinte da Brian Lewis (appunto i 60 metri) in 6.58, con eccellente impressione destata da Lewis-Francis in batteria (6.53) ma non altrettanto in finale, da Christian Malcolm (discreto 20.74 sui 200), e per finire con la velocità dal bahamense Brown (46.48 i 400); sui 1500 bis di Ivan Heshko dopo il colpo di Karlsruhe: l'ucraino chiude in 3:35.40 un bella gara dove anche i piazzati hanno avuto soddisfazione, a colpi di personali e record nazionali (Liefers per l'Olanda in 3:37.49, e molto bene Rui Silva in 3:35.83, Mike east in 3:36.42 e Paul Korir in 3:37.05). Chiudiamo la pratica Birmingham con il magnifico 3000 femminile che ha regalato a Meseret Defar il terzo posto nella lista di sempre (nonchè limite mondiale under23), 8:33.44, e a Tirunesh Dibaba il secondo mondiale junior della stagione, 8:33.56. Joanne Pavey ha invece demolito il proprio record nazionale con 8.34.55, tempo che la colloca al terzo posto all-time in Europa. Al quarto posto, sorpresa, Berhane Adere con 8:51.40. Gabriela Szabo, all'esordio stagionale, non finisce la gara ed abbandona. Andando a ritroso, la settimana internazionale era iniziata fin da martedì, a Banska Bystrica, classico appuntamento per i saltatori in alto: ancora molto alto Stefan Holm, il numero uno del momento che ai mondiali non avrà la concorrenza del sudafricano Freitag, infortunato; lo svedese, ancora imbattuto nel 2004, vince con 2.34 davanti all'ucraino Sokolovskiy, allo stagionale con 2.32, misura superata anche da Baba. Dagli USA la catapulta-Cantwell Ora è il sesto specialista di tutti i tempi in competizioni al coperto: il 23enne Christian Cantwell (132kg di peso), già capofila stagionale con 21.28, lancia a 21.95 (nella serie anche un 21.55) a Columbia, nel Missouri, dove è di casa. Nel prossimo weekend avremo i campionati americani e si spera in una bella bagarre con tutti i più forti (Godina, Nelson). Outsider: Dan Taylor, 20.45 sabato in Ohio. A Pocatello 45.92 del 18enne Elzie Coleman sui 400. A proposito di ragazzini, attenzione ad Ashley Owens, diciotto fatti a novembre, che sempre sulla stessa pista sfreccia sui 60 in 7.19 (gran progresso: aveva 7.36). Il resto del mondo Il lunghista cinese Zhou Can si è portato ad 8.13 a Tianjin, a metà settimana. A Yokohama confronto Giappone-Cina: tra i maschi in evidenza Sawano nell'asta (5.60, ma in precedenza 5.70 negli Stati Uniti), dove fra le donne la 18enne Zhang Yingying con 4.30 ottiene il limite asiatico junior. Outdoor: esplode Cilliers L'ostacolista, numero due sudafricano dopo Llewellyn Herbert, trova le ritmiche giuste per scendere a 48.02 sui 400 ostacoli; la gara si è svolta a Pretoria, in altitudine. Al secondo posto un eccezionale Alwyn Myburgh, 48.35. Segnaliamo anche il 17enne Wouter Le Roux, terzo con 49.45, e gli altri due junior Maboa (1:47.67, terzo nella gara vinta da Andrea Longo dieci giorni fa) e Mokoena, 16.68 nel triplo. Per i senior menzione per Robberts (20.50 nel peso) e Harmse, ancora vicino agli 80 metri nel martello (79.70). La Cloete alla seconda uscita sale a 1.95. A Yokohama, oltre l'evento in sala, era in programma l'Ekiden femminile, spettacolare maratona a staffetta: Etiopia (e chi se no?) vittoriosa in 2:15:46 (presenti Fatuma roba, Derartu Tulu, Elfenesh Alemu), ed a seguire una accreditatissima selezione russa comprendente la Samitova fresca duplice campionessa nazionale indoor, la Yegorova, la Zadorozhnaya, la Tomasheva e la Zhilyayeva; delle sei frazioni di gara, quattro sono andate alle etiopi (miglior risultato: un parziale sui 10km della Alemu in 31:31). La settimana internazionale inizia fin da oggi, l'appuntamento è a Budapest. Noi ci ritroveremo martedì prossimo. Marco Buccellato


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