Internazionale: Evila 8.41, super-Rotterdam..e Pow



L'incredibile sprint di Asafa Powell a Rieti ha reso storico il fine settimana dell'atletica internazionale, e dopo esserci occupati di quanto accaduto oltre confine nella consueta panoramica, torneremo all'uomo più veloce del mondo con un breve escursus su quanto successo domenica scorsa. Svezia vs Finlandia Il tradizionale confronto di fine stagione tra le due regine scandinave si è tenuto a Goteborg nello stadio Ullevi: vittoria di misura dei finlandesi in campo maschile (203 a 199), e chiara supremazia svedese al femminile (219 a 189). Divertimento puro per Carolina Klüft, seconda nei 100 ostacoli dietro Susi Kallur (12.80 contro 13.39) e vincitrice nel lungo (6.76 ventoso) e nel triplo (14.17 ventoso e 14.02 legale). Tra i risultati, spiccano il 2.30 di Thörnblad (secondo Holm con 2.23), il 20.47 di Wissman e l'incredibile 8.41 nel salto in lungo ottenuto da Tommi Evilä, bronzo mondiale ad Helsinki due stagioni fa, ottenuto con vento di 3,8 metri al secondo, dopo una indecisione iniziale (6.01) e ben tre nulli. Vittorie anche per Pitkämäki con 86.39 (giavellotto) ed Emma Green (1.93 nell'alto). Germania Nell'abituale antipasto del meeting di Berlino, tenutosi domenica a Koenigs Wusterhausen, alcune presenze italiane: Andrea Bettinelli si è classificato secondo nel salto in alto con 2.23, battuto dallo statunitense Nieto con 2.26. terzo Filippo Campioli con 2.20. Nei 100 ostacoli Veronica Borsi ha corso in 14.10 (vento a quattro metri al secondo), classificandosi settima (vittoria alla canadese Whyte in 12.74). Tra i risultati spiccano il 2:38.47 della bielorussa Natallia Kareiva sui 1000 metri, il 13.39 dell'ucraino Demydyuk nei 110 ostacoli, il 5.71 nell'asta del russo Lukyanenko e del tedesco Straub. La campionessa mondiale del martello heidler ha vinto la propria gara con un modesto (per lei) 70.88, sulla croata Brkljacic e la polacca Skolimowska. Ecco la Vili Annunciata a Rovereto, la campionessa del mondo del peso Valerie Vili-Adams ha riassaggiato la pedana a Thum a metà della scorsa settimana, superando con 19.24 la concorrenza delle tedesche Lammert (19.06) e Kleinert (18.75). Assegnati invece a Vaterstetten i titoli nazionali di prove multiple, dove hanno concorso le seconde schiere: vittorie a Lars Albert (7.679 punti) e Julia Mächtig (5.887). Nel tradizionale meeting di salto in alto di Eberstadt, vittorie per i russi Andrey Silnov (2.30, personale stagionale outdoor, a parità di misura con il secondo, lo statunitense Tora Harris) e Yekaterina Savchenko-Alexandrova (1.97). A Sondershausen è tornata anche Steffi Nerius, capace di 63.35 nel giavellotto. I discobolo Harting, argento mondiale, ha lanciato a 63.82. Per finire a Beckum gara di asta femminile: la russa Polnova-zaykova, protagonista del fortunatissimo discusso salto a 4.65 poi reputato nullo dai giudici ad Osaka, ha vinto con 4.45 sulla connazionale Golubchikova (4.40). Varie In Africa 74.64 del martellista egiziano Anani, pochi giorni fa al Cairo. Nella Repubblica Ceka la campionessa mondiale del giavellotto Spotakova ha gareggiato nel freddo di Susice (sabato), accontentandosi di vincere con 60.68. C'era anche Merlene Ottey, seconda sui cento metri in 11.98. La saltatrice Dubnova ha sfiorato il personale a Olomouc, superando quota 1.95. A Praga (corsa su strada in notturna), vittorie firmate Kenya per Taragon e Irene Kwambai. Sempre dalla Repubblica Ceka, la promettentissima Magdalena Nova ha stabilito a Caslav il primato under 15 di salto in alto con 1.82. Dalla Slovenia (Brezice) 77.53 di Kozmus nel martello e 19.79 di Vodovnik nel peso. Grandi tempi a Rotterdam Alcune mezze maratone importanti, anche con risultati eccezionali: la scorsa settimana si è corso a Lille, in Francia, con ottimi riscontri per Joseph Maregu (59:45), Jackson Kirwa (1:00:52) e Mary Keitany (1:08:43). Ieri l'altro, a Rotterdam, sfracelli africani, con ben quattro atleti che hanno concluso i 21 chilometri e 97 metri della mezza maratona in meno di un'ora: nell'ordine, Evans Kiprop Cheruiyot (59.12), Patrick Makau Musyoki (59.19), l'etiope Deriba Marga (59.25) e l'altro kenyano Patrick Ivuti (59:27). Grazie a questa prestazione Evans Kiprop Cheruiyot sale al quinto posto nelle graduatorie all-time della specialità. Benissimo anche Jonathan Maiyo (1:00.10), Abel Kirui (1:00:11) ed il tanzaniano Fabiano Joseph Naasi (1:00.14). Nelle retrovie alcuni nomi nobili della maratona, come Rodgers Rop e Felix Limo, che hanno chiuso oltre la decima posizione. La mezza femminile è stata appannaggio della etiope berhane Adere in 1:11:11, seconda la kenyana Pauline Wangui in 1:11:20. Altro fuori pista Tornata di campionati nazionali di mezza maratona in alcune nazioni europee: a Pila (Polonia), si sono laureati campioni Arkadiusz Sowa in 1:03:42 e Dorota Gruca in 1:13:29. La corsa maschile è però stata vinta dal kenyano Mike Karonei in 1:03:25. Staccate nella classifica femminile le due note maratonete Sobanska e Jamroz. In Spagna (Lorca) i titoli sono andati a Ricardo Serrano (1:04:35) ed alla ex-cubana Centeno (1:13:25). A Novosibirsk (Russia) solito esito a favore dei fratelli Rybakov: ha vinto Yevgeniy in 1:03:04 su Anatoliy (1:03:23). Titolo femminile (il miglior riscontro cronometrico della tornata europea settimanale) a Rashida Khayrutdinova in 1:10:38 su Irina Timofeieva (1:10:50) e Olga Glok (1:11:10). Per finire, maratona a Montreal, domenica scorsa, con vittorie di Laban Moiben in 2:15:29 e Wioletta Kryza in 2:43:27, e a Sapporo (la ben conosciuta Hokkaido Marathon), con tripletta giapponese femminile grazie alla vittoria di Yuri Kano (2:30:43) ed ai piazzamenti d'onore ottenuti da Masako kobayashi (2:33:00) e Harumi Hiroyama (2:33:39). Marcia Marie Polli, la marciatrice elvetica allenata da Pietro Pastorini, ventunesima ai mondiali, ha abbassato di quasi un minuto il primato nazionale dei dieci chilometri a Chiasso marciando in 45:32. Il limite precedente, che le apparteneva, era di 46:27. Fantastico Powell Eccezion fatta per il 9.77 di Justin Gatlin, che tuttora figura nelle statistiche e che potrebbe essere prossimo alla cancellazione, le cinque gare di 100 metri più veloci di sempre portano la firma di Asafa Powell: il 9.74 della batteria di Rieti, i tre vecchi record del mondo di 9.77 ed il 9.78 della finale di ieri l'altro allo stadio Guidobaldi. Di questi, quello che ha impressionato di più in senso visivo è stato senz'altro quello relativo alla batteria (9.74), perché assolutamente inatteso (cronometricamente) e stupefacente (per cosa Powell ha mostrato nella divina fase centrale della gara). Di questi, il più sensazionale è quello apparentemente peggiore (il 9.78 della finale), poiché ottenuto senza alcun aiuto del vento ed in condizioni psicologiche meno "decontratte" da quelle che potevano accompagnarlo ai blocchi di partenza della batteria, dove la tensione negativa dell'atleta era prossima allo zero. Senza limiti Che fosse risorto in fretta dalla delusione della finale di Osaka si era visto già nella semifinale della staffetta 4x100, quando, ricevuto il testimone per l'ultima frazione, corse senza fare nulla di straordinario per una quarantina di metri prima di superare con una sola zampata lo statunitense Dixon e lasciarlo dietro di sé. Un sol boccone. La domanda è: con un vento parimenti importante, quanto quello che lo ha sospinto in occasione del 9.74 (1,7) o come nelle altre tre occasioni dei precedenti mondiali (1,6 - 1,5 - 1,0), cosa sarebbe stato di quel 9.78? Non ci è dato saperlo, ma solo immaginarlo fa sgranare gli occhi e rende ancora lontani dall'essere definiti i limiti di quest'atleta. Se è pervaso da fantasmi agonistici, la sua corsa viene mortificata, come nella finale mondiale. Se è sereno, nessuna impresa gli è preclusa. Coming soon Nell'Intersport Gugl-Meeting di Linz di oggi (Austria, pista notoriamente velocissima), molti personaggi di spicco reduci dai mondiali, tra cui la cubana Savigne nel triplo e la ceka Spotakova nel giavellotto. Negli ostacoli due terzi del podio iridato con Perdita Felicien e Delloreen Ennis-London. Nel lungo maschile l'ucraino Lukashevich (l'atleta che ad Osaka aveva momentaneamente deposto dal podio Andrew Howe con 8.25) e gli americani Quinley, Moffitt e Pate, oltre al giamaicano Beckford. Dopo l'incredibile incidente nella batteria delle siepi ad Osaka torna in pista Gunther Weidlinger, deciso ad opporre resistenza ai kenyani Mike Kipyego, Wesley Kiprotich, Julius Nyamu e Collins Kosgei (8:14.32), ad a Taher Mubaraq Tareq del Bahrein, precedentemente conosciuto come Denis Chepkurui Keter. Ancora, Lobinger contro Paul Burgess, Bjorn Otto ed il campione olimpico Tim Mack nell'asta e, nella velocità, Matic Osovnikar, Darvis Patton e Marc Burns. Bruxelles, venerdì Saranno presenti al Memorial Van Damme non meno di quarantuno medaglie individuali di Osaka, oltre a tredici atleti saliti sul podio con le staffette. Tredici ori, dodici argenti e sedici bronzi mondiali (tra i quali Asafa Powell..) costituiranno il formidabile cast che garantirà spettacolo nel Koning Boudewijn Stadium. Sostenute dal tifo locale, ci saranno anche le staffettiste veloci Borlée, Mariën, Ouedraogo e Gevaert, fresche di bronzo iridato. Giovedì a Huelva (Spagna) terza edizione del meeting iberoamericano di atletica con Mayte Martinez e Hasna Benhassi sugli 800 femminili. Per chi vuole farsi un’idea dei numeri dell’atletica internazionale in questa stagione, le graduatorie mondiali stagionali (ed anche quelle all-time) sono regolarmente scaricabili nella sezione statistiche e subiranno ulteriori importanti aggiornamenti nelle prossime ore. Marco Buccellato

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