Internazionale: Bekele-mondiale, Goetzis stellare



Weekend "monstre" sul piano del gettito dei risultati internazionali: per questo motivo la rubrica questa settimana è fruibile con un taglio veloce e senza fronzoli per illustrare tutto o quasi senza stancare il lettore. Iniziamo da sua Maestà. Hengelo regala un altro mondiale Sulla pista dove Haile Gebreselassie ha stabilito due primati del mondo dei 10000 metri (ed un altro "world best" sulle due miglia) Kenenisa Bekele ha mantenuto la promessa che aveva espresso ai campionati etiopi poche settimane fa. L'assalto al record dei 5000, detenuto dal suo mentore dal 1998 (12:39.36 ad Helsinki) è riuscito al primo tentativo. Bekele, già recordman al coperto con 12:49.60 nell'inverno passato e per tre volte consecutive duplice iridato di cross, nonché oro a Parigi sulla distanza più lunga (e bronzo sui 5000), ha migliorato in pratica di due secondi esatti il limite precedente (12:37.35). La cronologia del primato era ferma da sei anni, dopo i sei scossoni inferti nell'arco di cinque stagioni da Gebre (quattro volte), Kiptanui e Komen. Si tratta del primo record del mondo assoluto del 2004, e fa da apripista a quella che presumibilmente sarà la marcia trionfale del corridore etiope sulla pista ateniese in agosto. Potrebbe essere, quella attuale, la settimana dei cinquemila metri, essendo in programma l'identico assalto al limite femminile da parte di un altro grande personaggio dell'Etiopia, Berhane Adere, che avverrà domani a Milano. Un esercito di ragazzini ha fatto da cornice all'impresa di Bekele. Il 19enne Wendimu Mulugeta si è migliorato fino a 13:01.28 (aveva 13:26.73), ma sono approdati al personale anche gli altri junior Chenonge, Sugut, Mosop e Songok. Primo bianco il canguro Mottram, con 13:10.47. I diecimila, altresì, hanno lanciato al settimo posto delle liste all-time Sileshi Sihine (26:39.69), ma per Gebre (secondo con 26:41.58!), la strada del declino è ben lontana ed ha così tanta esperienza da vendere che la partita è ancora tutta da giocare. Nelle altre gare mondiali stagionali per l'olandese Som sugli 800 (1:45.01), per l'inaspettato Kipchoge sui 1500 (3:33.20 per l'iridato dei 5000), per la novità Brimin Kipruto sulle siepi 8:05.52 (è ancora junior!), e fra le donne per la Ochichi (14.46.42) e per la Mutola (1:58.49). Una indimenticabile edizione dei giochi intitolati a Fanny Blankers-Koen. Brevi da Hengelo: l'ex-idolo High School Alan Webb ha riportato 3:33.70 sui 1500. Due secondi in meno rispetto alla vittoria di Carson, per la quale i media americani hanno dato fiato alle trombe. Alti e bassi delle aste: il francese Mesnil, che lo scorso anno strabiliò al Golden Gala nel primo dei due Gibilisco-day, ha tenuto un profilo modesto con 5.50, dopo il fresco 5.75 di Pierrefitte. Paolo dal Soglio era in pedana nel peso: per lui 18.99 nella gara che vince ancora Tiisanoja (20.63). Fra i battuti Hoffa (21.67 pochi giorni fa), Robberts e il campione mondiale Mikhnevich. Ha corso senza avvesarie di spessore ma fa sempre sensazione: 11.35 per Merlene Ottey, antilope quarantaquattrenne. Attenzione alla canadese Douma, che si è presa un inatteso argento a Budapest e che ha trovato continuità e sicurezza (4:04.85). Ultima da notare: la sconfitta della Nerius nel giavellotto ad opera della Brejckova-Tomeckova della quale avevamo segnalato la scorsa settimana il rientro dopo due stagioni. Palo Alto nella notte italiana Praticamente in tempo reale il resoconto del Grand Prix californiano: la campagna ateniese di Maurice Greene non conosce ostacoli: ora anche il vento gli restituisce la sensazioni di alcune stagioni fa: 9.78 (pur se con 3.7 di spinta), è pur sempre un crono di grande effetto, e vento o non vento Greene è il migliore nel 2004 sia fra i risultati "legali" che fra quelli con beneficio atmosferico. Lo sconfitto è Gatlin (9.91) e tutta l'avanguardia USA che conta (Capel, Miller). Un altro che non molla è Allen Johnson, ancora semidivino con 13.12 sui 110: Trammell (13.20), ed il sorprendente giamaicano Dwight Thomas (conosciuto praticamente solo come sprinter) con 13.34 accompagnano il campione del mondo all'ennesimo successo. Sembra davvero una nuova dimensione quella di Toby Stevenson: con 5.85 vince su Hartwig (di nuovo alto con 5.80) ed anche la stella di John Godina continua a salire di gara in gara: 21.71, ma è mancato all'ultimo istante il confronto con Cantwell, autore di 22.35 la settimana passata. Le gare femminili hanno regalato un gran 200 di LaTasha Colander (22.37, seconda nel pianeta quest'anno) e Crystal Cox (22.58), con buona pace della ragazzina Felix (22.71) e addirittura di Torri Edwards (22.87). Potere bianco per Jenny Adams, 12.67 sui 100 ostacoli, e nuovo 4.70 di Stacy Dragila, ma la rossa russa Feofanova ha sbrigato la pratica di club a Mosca ed è pronta a proiettarsi altrove. Fantastico a Goetzis Il super-meeting di prove multiple ha regalato prodezze in gran quantità: il decathlon da 8842 punti di Roman Sebrle rappresenta l'ottava prestazione assoluta nella storia dell'atletica. I 6820 punti della Kluft sono appena la ventottesima performance di sempre, ma per dare un'idea più precisa sul punteggio della svedese indichiamo che negli ultimi quattro anni solo lei stessa (a Parigi), la Lewis e la Barber (due volte) hanno totalizzato un numero superiore di punti. In Austria il ceko Sebrle, primatista del mondo, ha ottenuto le seguenti prestazioni: 10.92, 7.86, 16.22, 2.09, 48.59, 14.15, 47.44, 5.00, 71.10 e 4:34.09. Alle sue spalle un immenso Tom Pappas, 8732 punti per il suo terzo decathlon di sempre. Conferma il sorprendente terzo posto mondiale anche il kazako Karpov, che si supera col record nazionale a 8512 punti. Di nuovo in un decathlon di altissimo livello dopo i problemi fisici che ne hanno interrotto l'ascesa, William Frullani ha chiuso al 16° posto con 7843 punti. Queste le sue prestazioni: 10.76 (0.5), 7.37 (0.3), 13.95, 2.06, 48.46, 14.43 (-0.2), 42.52, 4.20, 51.76 e 4:48.09. Il sito della manifestazione è facilmente raggiungibile per conoscere i dettagli di tutti i risultati. Per quanto riguarda il decathlon ci limitiamo a sottolineare il buco nell'asta dell'altro americano Stephen Harris, flop che gli ha impedito di giocarsi le posizioni alte della classifica. carolina ha invece legato le sette fatiche dell'eptathlon alle seguenti cifre: 13.24, 1.89, 14.20, 23.27, 6.72 (quinta prestazione mondiale stagionale di lungo), 45.20 e 2:12.21; è andata fortissimo anche la britannica Sotherton (6406, quasi 400 punti di miglioramento), che fa del lungo (6.61) la sua gara migliore. La Dobrynska, terza, ha preceduto la russa Prokhorova. La sorpresa è venuta dal quarto posto della ghanese Simpson, al record con 6152 punti e soprattutto davanti a gente come Shelia Burrell ed a tutte le tedesche. Gertrud Bacher non ha concluso la gara, penalizzata da tre nulli nel lungo. Questi i suoi parziali: 14.08 (2.0), 1.71, 12.79, 24.65 (2.0), zero nel lungo, 42.58. Totale 4183 punti e diciannovesima posizione. Qualche giorno fa, passato remoto La scorsa settimana avevamo dato la notizia del mondiale stagionale del 19enne Bernard Chepkok sui 5000 di Nijmegen. La notizia non corrispondeva al vero perché in Giappone, ad inizio mese, l'ormai notissimo Martin Irungu Mathathi (18 anni) aveva coperto la distanza in 13:14.27. Si è saputo solo ora. In Ucraina memorial Vystavkin-Kanaki, con molte cose importanti: il martello ha dato spettacolo, con l'80.34 di Artem Rubanko e soprattutto col record nazionale di Iryna Syekachova a 72.05! Nel peso maschile risultato a soepresa per l'indiano Bahadur Singh, che torna oltre i venti metri con 20.40 e batte tutti gli ucraini, meno Belonog impegnato in Coppa Campioni. India presente con tre specialiste anche nel disco, dove vince Harvant Kaur con 60.37. Ghiotto anticipo del meeting di Kalamata, il meeting Filothei del 26 maggio ha rilanciato le ambizioni di una veterana elegante e dal ricchissimo palmarès: Inha (o Inga) Babakova, nove volte su podi olimpici e mondiali (indoor comprese), ha valicato l'1 e 96 a quasi 37 anni. Nello stesso meeting bei colpi dagli altri salti: la bella Niki Xanthou segna 6.73 ventoso nel lungo (miglior salto legale 6.53) e la Kafetzi conclude col personale controvento a 6.64. Oltre i quattordici metri nel triplo vanno Adelina Gavrila (14.40, quasi due metri di vento in faccia) e la Dimitraki (14.21). Ivet Lalova, 20enne sprinter bulgara, apre la stagione con un uno-due che lascia il segno: 11.14 con vento regolare sui cento e 22.36 sulla distanza doppia, vanificato da un vento maligno (2.1). Nella capitale bulgara anche 4.40 nell'asta di Tanya Stefanova (ex-signorina Koleva) e 14.10 di Mariya Dimitrova nel triplo. Dopo diversi anni di stop è rientrata alle gare la discobola Tsvetanka Khristova, indimenticabile protagonista negli anni '80 (personale di 73.22!), che alla bella età di 42 anni ha lanciato a 54.47. Il film di oggi A Kalamata, in Grecia, una sorpresa grossa così: la nera britannica Oyepitan ha battuto la divina Hurtis sui duecento, gara preferita dalla bellissima francese: 22.96 contro 22.99. In Grecia presente e vincente Nicola Trentin con 7.90 (1.0 di vento); Elisabetta Marin (56.99) ha perso dalla russa Yarigina nel giavellotto (57.54). Nel resto del programma debutto per il campione del mondo indoor dell'asta Pavlov (5.65) e gran primato cipriota negli ostacoli per Androula Sialou (55.09), sempre molto forte alla prima apparizoine stagionale. Bene anche le tedesche sugli ostacoli bassi: a Zeulenroda duello all'ultimo centesimo fra Stephanie Kampf (55.23) e Ulrike Urbansky (55.24). La sesta edizione del meeting tedesco ha offerto anche i 70.89 della Heidler nel martello, che supera così Ester Balassini nelle graduatorie di sempre (l'azzurra ora è diciannovesima). Dalla Germania anche l'8.17 di Winter nel lungo (fortunello, due metri di vento a favore) e 20.47 del ventenne Helmke sui duecento. Challenge di lanci a Magglingen, Svizzera: pesantissimo il risultato di Annus nel martello (82.59, mondiale stagionale), davanti al 40enne Astapkovich (79.88) ed a Pars, finalmente battuto (79.05). Altri risultati di valore con Makarov (84.58) che supera il tedesco Nicolay (83.02), Riedel (64.76) e fra le donne con la Yatchenko (63.29) e l'ungherese Divos nel martello (68.75). In Polonia limite mondiale dell'anno del capellone Sposob (2.32); basso Walerianczyk (2.36 lo scorso anno), appena 2.21. Alta Monika Pyrek (4.60 alla terza e tre errori a 4.70), che finora ha collezionato ben 67 record nazionali in una sola specialità fra gare indoor ed outdoor. Si rivede la Skolimowska, olimpionica a 18 anni, meno in palla in tempi recenti. Al debutto per lei 67.74. In attesa di Olsson, Marian Oprea affila i balzi: a Bucarest 17.26, mentre non trova più l'acuta la primatista mondiale del martello Melinte: 64.78, personale stagionale in un repertorio che da inizio stagione non decolla. USA fuori dal circuito universitario: Marla Runyan ha corso a Waltham i 5000 in 14.59.20. Dalla Slovacchia due soli lanci buoni ed uno buonissimo per Miloslav Konopka: a Banska Bystrica il suo martello ha toccato 81 metri e 33 centimetri. A proposito di martello, frastuono da Forbach (Germania, gareggiano sempre un bel po' di francesi): Montebrun ha toccato i 71.54. A casa sua invece il debutto di Stéphane Diagana, che ha corso sul piano a Franconville in 47.07. Reduce da infortunio è tornato Phillips Idowu, nero triplista britannico: 17 metri in Ungheria, a contorno del match Inghilterra-Ungheria-Galles-Norvegia-Serbia e Montenegro. Anche 13.47 di Andy Turner sui 110 nello score che dà successi di squadra agli ungheresi. Dagli USA con furore: nel preludio degli imminenti campionati universitari, una sequela impressionante di risultati dai vari campionati NAIA, NCAA II, NCAA regionali e così via. Ecco il meglio del sabato e della domenica. La vendetta di Wariner A College Station il texano si è tolto la soddisfazione di battere il compagno di squadra di Baylor, Darold Williamson, dopo che un precedente successo, qualche settimana fa, era stato annullato per invasione di corsia: stavolta Wariner resta nella sua metà di giardino, e l'arrivo è mozzafiato: 44.50 per il vincitore, Williamson ad un solo centesimo, 44.89 per Jerry Harris, 45.15 per il bianco Potter. Nell'altro 400, quello delle donne, 50.49 di Sanya Richards in batteria (mondiale stagionale) confermato dal 50.66 della finale. Disco maschile ammazzato al primo lancio dal sudafricano Hannes Hopley, già citato in precedenza, che con 67.66 per la prima volta supera idealmente il ben più quotato compatriota Krueger. Il principale sconfitto, Myerscough (63.97 con una serie tutta in calando) si consola con la vittoria nel peso di venerdì (20.36). Dalla velocità 20.03 di Stanford Routt e 20.19 per Brendan Christian, fenomeno già visto ai mondiali junior anni fa: numeri effimeri, causa il solito venticello, lo stesso che porta la canadese Priscilla Lopes a 12.77 sugli ostacoli. Dopo la Felicien e l'emergente Whyte è la terza specialista di valore dei nordamericani nella specialità. Ultimi danni dal tornado texano: 22.40 per Ashlee Williams. Ancora dalle batterie ma a Walnut (seconda divisione NCAA), 48.50 di Bershawn Jackson (49.62 in finale), che correrà anche i 200 (benissimo in batteria) e stramazzerà ultimo e sfinito sull’ideale filo di lana in 21.43. Il troppo stroppia. A Gainesville (divisione NCAA Est) 54.77 di Lashinda Demus e 11.16 della capofila dello sprint Williams. Per la divisione Ovest, a Northridge, poteva mancare l'accoppiata di Tonette Dyer? Eccola con 11.24 e 22.91, ma l'aria californiana fa bene anche a Monique Henderson (50.65) ed alle siepiste: al record la svedese Ida Nilsson (9:43.25), alla scalata dei vertici l'americana Andersen (9:44.68). Personale anche per Craig Everhart sui 400 con 44.89, che nell'occasione mette sotto il famigerato Lewis Banda (45.10) che nel corso del mese aveva catturato l'attenzione con il suo 44.58 in Arizona. Baton Rouge ha riportato in auge il duo veloce della Louisiana University: Muna Lee e Stephanie Durst. La prima (già a 22.47 legale in batteria) realizza con l'aiuto del vento una magnifica doppietta (11.00 e 22.22), la seconda, da sempre nell'ombra della più talentuosa compagna di allenamento, scende a 22.60. Vento (è una costante) anche nei successi di Tyson Gay (10.02 e 20.16) e per interpretare i numeri di Marcelle Scales (10.02), Marc Burns di Trinidad (10.03) e Spearmon (20.21). Per Sands delle Bahamas, successi ventosi nei salti con 17.30 ed 8.17. Non conta il vento finalmente per il 400 metri di Kelly Willie (44.81). Grenada in festa Al Queens Park Stadium di St.Georges, sabato, gran parata caraibica per i Whitsuntide Games. Estasi collettiva del pubblico per il 44.59 di Alleyne Francique, ma anche clamoroso 11.01 di Sherone Simpson (vento 0.4, ininfluente per la giamaicana) che affianca Lauryn Williams in vetta al mondo. Abbatte anche il personale sui 200 con 22.70. Salute! Nel triplo esaltante primato nazionale di Randy Lewis con 17.34 (si era già visto in USA con 17.30 ma con una tromba d'aria alle spalle). Asta la vista Tra gli acrobati è sceso in pedana Averbukh, l'israeliano ex-russo ed ex-decatleta, campione europeo a Monaco. A Gerusalemme ha debuttato con 5.55. Il giovane americano Skipper si è portato a 5.75 sabato scorso, ed il tedesco Spiegelburg ha gareggiato e vinto nel contesto di un'esibizione in un mercato a Recklinghausen (5.68). Il contingente italiano Dal weekend passato, doppio impegno all'estero per Thaimi O'Reilly: 6.03 a L'Hospitalet (sabato) e 13.52 (vento a 3.2) a Venissieux, in Francia, domenica. Della Coppa Campioni di Mosca con l'impegno di Fiamme Gialle e Fondiaria SAi è stato già detto tutto in tempo reale: in questa sede ricordiamo i mondiali stagionali stabiliti a Mosca, e cioè l'eccezionale 3:58.28 della turca-etiope Abeylegesse (che sembra intenzionata a correre i 1500 e non i 5000 ad Atene, con la connazionale Ayhan come antagonista), l'1.99 dell'immortale Babakova, e l'1:58.80 della Ceplak (poi migliorato ad Hengelo dalla Mutola). Un pò d'Italia anche in Lettonia, dove Lorenzo Civallero ha marciato in 39:53.85 i 10 chilometri appannaggio di Markov (39.13.60). Nel giavellotto 81.15 di Vasilevskis. A Palafrugell, in Spagna, vittorie per Silvia Biondini (13.40) e Giuseppe Maffei sui tremila (8:03.85). Sugli 800 secondo posto per Bobbato (1:49.65). Altre ragazze in pista: Manuela Grillo (24.47, seconda), Lara Rocco (59.10 sugli ostacoli, quarta). Maghreb Alcune riunioni in Tunisia e Marocco in maggio: record per la giavellottista tunisima Aida Sellam con 58.67, e bella vetrina a Rabat la scorsa settimana; 7:43.6 per Adil El Kaouch e primato nel triplo per la 18enne Ezziraoui a 13.62. Un’altra giovane marocchina si fa largo, Siham Hilali, che ha compiuto i 18 anni da un mese esatto: per lei 4:12.9 sui 1500 metri vinti dalla 22enne El Mehdi in 4:11.5. In Camerun volatona manuale (vento sconosciuto) per lo sprinter del Benin Souhalia Alamou (10.32 quest'anno) che chiude in 9.7; può sembrare uno sproposito ma il resto delle notizie è conforme al valore dei protagonisti (10.0 per Idrissa Sanou, e sui 200 donne 23.0 per la lunghista Camara, già vista sprintare al coperto). Grosseto trailers Asterischi junior sparsi per il mondo: in Botswana, nel corso dei campionati junior dell'Africa meridionale, il velocista sudafricano Leigh Julius ha corso i 200 in 20.47 con vento nullo. In frenata Mokoena (15.95 nel triplo), si è distinta l'eptatleta Robbeson con tre medaglie d'oro. In America 45.53 di Reggie Witherspoon in Florida (personale eguagliato), e 49.01 del trinidegno Clement sugli ostacoli. La ragazzina Jasmine Baldwin si rivela battendo per due volte la quotata Shalonda Solomon: i numeri migliori sui 200 (23.15 e 23.17). A metà settimana campionati ucraini junior a Mikolaiv: è rientrato il femoneno dello scorso inverno, Viktor Kuznetsov (classe 1986) autore di 8.12 e 16.84 indoor. due salti validi a 16.51 e 16.26. Nell'alto donne la Kovalenko e la Akulenko si sono portate a 1.92. La prima delle due, che è anche la più giovane essendo nata nel 1986, è reduce da una stagione indoor che l'ha vista superare l'1.95 il giorno di Santo Stefano e successivamente l'1.94 a Minsk in febbraio. Periscopio su Atene Un intervento chirurgico al tendine d'Achille dell'arto inferiore destro è la causa dell'addio ai sogni di gloria per Savanté Stringfellow, campione del mondo indoor del salto in lungo. Il popolare "Superman" si è infortunato a Carson la scorsa settimana e da quanto si è letto è stato operato in settimana a Birmingham, in Alabama. Ne avrà per sei mesi. Se sarà ad Atene per la sua ultima Olimpiade a 35 anni, la kazaka Natalya Torshina, semifinalista a Sydney e due volte in una finale mondiale dei 400 ostacoli verrà iscritta col nome di Alizhmanova, cioè col cognome da sposata. Debutto ai campionati di primavera del Kazakistan in 56.85. Prossima settimana con Siviglia, Portland e soprattutto Ostrava l'8 giugno, per cui la vetrina internazionale potrebbe slittare alla serata di martedì per comprendere anche questo evento che si annuncia ricchissimo. Marco Buccellato


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