Internazionale, Baldini e Brugnetti in prima pagin



L'ultimo appuntamento dell'anno con le news internazionali comprende l'attività su strada, europea ed extraeuropea, ed il debutto della stagione indoor in Russia. Iniziamo con le corse, e precisamente con il ritorno alle gare di Stefano Baldini. Il rientro in terra straniera, per l'entusiasmo del pubblico locale, è avvenuto in occasione della classica Corrida di Houilles: il sobborgo parigino ha visto in passato una lunga serie di affermazioni da parte di Khalid Skah, e nel rispetto della tradizione locale, che vuole un atleta del Maghreb affermarsi sui dieci chilometri del percorso, anche quest'anno la vittoria è andata ad un nordafricano, il marocchino Jaouad Gharib, ovvero il campione mondiale in carica di maratona, Parigi 2003. L'azzurro ed olimpionico Baldini si è classificato miglior europeo e quinto in 28'44", preceduto per l'appunto da Gharib (28'29") e da un terzetto di africani under 20, ovvero il campione del mondo junior delle siepi Ronald Kipchumba Rutto (terzo), l'altrettanto iridato (sui 10000 metri) Boniface Kiprop per l'Uganda (quarto) ed il nome seminuovo Nicholas Manza Kamakya (secondo). Quest'ultimo è stato l'artefice dell'iniziativa portata al passaggio dell'ultimo giro del percorso: autore di un cambio di ritmo, è stato poi raggiunto e superato da Gharib, atleta ben più esperto e buon finisseur. Qualche notizia a proposito di Nicholas Manza Kamakya: è nato il 2 marzo del 1985 e si allena in Francia dove ha gareggiato nel corso del 2004 sia in pista che su strada. Sui 5000 metri vanta un 13'30"81 ottenuto in luglio nel meeting di Reims, mentre a fine ottobre si è imposto nella dieci chilometri su strada di Morlaix in 27'36" (ma sulla distanza effettiva del percorso di questa manifestazione alcuni reports hanno avanzato dei dubbi), ed infine ha già debuttato nella mezza maratona alla metà di novembre chiudendo al secondo posto la gara di Boulogne-Billancourt in 1h01'52", superato dal connazionale kenyano Duncan Kibet. Stefano Baldini è atteso ora dall'impegno bolzanino di San Silvestro, dove sarà in gara anche Sergey Lebid, pluricampione europeo di cross. All'etiope Denboba la vittoria femminile in 32'18", successo che fa il bis con quello dello scorso anno; l'africana ha preceduto la portoghese Ines Monteiro e le tre francesi Gadi, Maury e Dahmani. Settimana di corsa in Giappone Preceduta nel calendario locale dalla maratona di Hofu (vittoria dell'etiope Abebe in 2h13'20" davanti a Noriaki Igarashi che ha chiuso in 2h13'41"), nell'antivigilia di Natale si è corso ad Okayama per la mezza maratona femminile patrocinata dalla multinazionale Sanyo. Nobilissima la start-list, comprendente anche le olimpioniche di maratona Valentina Yegorova (oro a Barcellona 1992 ed argento quattro anni dopo ad Atlanta) e Fatuma Roba (oro per l'appunto ad Atlanta), che hanno concluso la gara molto lontano dalle prime posizioni con tempi superiori all'ora e quindici minuti. La vittoria è stata appannaggio della kenyana Ruth Wanjiru (1h10'23"), che ha preceduto un quartetto giapponese composto da Kotorida, Saito, Okunaga e Nishi, ed una europea, l'ungherese ex-romena Simona Staicu. Poco sotto l'ora e dodici minuti l'altra Wanjiru, Esther, e la tedesca Claudia Dreher. Beffa per le tedesche La EAA ha rivisto la classifica della gara senior femminile dei recenti Campionati Europei di Heringsdorf: grazie alla posizione guadagnata dalla francese Klilech-Fauvel, le transalpine strappano la medaglia di bronzo a squadre alla Germania per il gioco dei piazzamenti (la quarta francese, l'ex-romena Moroianu, vantava già sette posizioni migliori della quarta atleta tedesca classificata). Indoor: Canada In attesa dei tradizionali meeting di gennaio, il Canada ha ospitato al Claude Robbilard di Montréal un meeting nazionale dove è tornato a sprintare Noclas Macrozonaris, un bianco che si era messo in luce un po' di tempo fa con un 10"03 sui cento metri ottenuto nell'altura messicana. Modesto il rientro (6"72) davanti al poco meno che ventenne Adu-Bobie (10"28 quest'anno). In Europa primo confronto stagionale per le saltatrici in alto spagnole Beitia e Mendia, a Sant Cugat del Vallès: meglio la Beitia con 1,88, sei centimetri in più della seconda. Natale moscovita Primo appuntamento stagionale in sala a Mosca, il giorno di Natale. Panorama avaro al maschile, mentre al femminile annotiamo un 7"0 manuale sui sessanta metri di Yekaterina Butusova ed un discreto 37"1 (sempre manuale) sui 300 metri da parte di Irina Rosikhina, oltre al 6,46 nel lungo della Denisova e l'1,88 nell'alto della Glavatskikh. Brugnetti numero uno per T&FN La popolarissima rivista statunitense "Track & Field News", nel tradizionale ranking di fine stagione, ha assegnato il titolo di miglior atleta del 2004, relativamente alla gara dei venti chilometri di marcia, all'azzurro Ivano Brugnetti, oro olimpico ad Atene. Nominati migliori atleti in assoluto della stagione Kenenisa Bekele e Yelena Isinbayeva, mentre nella maratona maschile a Stefano Baldini è stato preferito Evans Rutto. Tragica morte di Ian Syster L'atletica sudafricana ed internazionale piange il maratoneta Ian Syster, scomparso tragicamente a soli ventotto anni nella mattinata di sabato 25 dicembre. Le cronache, pubblicate su quotidiani e portali del continente africano, riportano la notizia di un incidente stradale in cui l'atleta è incorso alla guida della sua BMW a nord di Città del Capo, e nel quale ha perso la vita anche il figlioletto di due mesi. Il corpo dell'atleta scomparso è stato recuperato all'altezza del fiume Orange, in direzione del quale l'auto è sbandata sfondando il parapetto laterale di un ponte. Ian Syster era nato il 20 gennaio del 1976, e si era guadagnato la selezione per i mondiali di Edmonton (dove chiuse quattordicesimo in 2h19'38") dopo aver vinto i campionati sudafricani di Durban in marzo in 2h13'30". La stagione 2002 aveva sancito la sua esplosione cronometrica, culminata col quinto posto in aprile alla maratona di Londra in 2h07'06", tuttora la trentasettesima prestazione di tutti i tempi. Quell'edizione della Flora London Marathon passò alla storia per il record del mondo di Khalid Khannouchi (2h05'38"), e nell'occasione Syster precedette Stefano Baldini, sesto a ventitre secondi dall'atleta sudafricano. La stagione 2002 di Syster si era conclusa col diciannovesimo posto a Chicago in 2h16'02" (ancora una vittoria per Khannouchi in 2h05'56"). Tornato a gareggiare a Londra nel 2003, Syster otteneva il nono posto in 2h09'18" (vittoria-beffa di Abera su Baldini, entrambi con 2h07'56"), e chiamato a rappresentare ancora il Sud Africa in un campionato del mondo, si classificava settimo a Parigi Saint-Denis con 2h10'17". In autunno, a Pechino, Syster regalava un ultimo acuto con la vittoria in terra cinese nel tempo di 2h07'49". Nella stagione in corso non aveva prodotto risultati di rilievo, pur essendo stato selezionato per i Giochi Olimpici, e nella maratona ateniese aveva patito l'amarezza del ritiro nella vetrina più prestigiosa. Nelle parole del connazionale Gert Thys, suo ex-allenatore e primatista sudafricano di maratona con 2h06'33", e del manager della Nike Rowyn James, società che lo aveva sotto contratto, Ian Syster viene ricordato come l'atleta che avrebbe potuto diventare il più grande nella storia dell'atletica sudafricana, con margini di miglioramento tali da essere in grado di scendere sotto le due ore e quattro minuti sulla distanza dei 42.195 metri. A cavallo del 2005 Il 2004 dell'atletica internazionale si chiude a San Silvestro con gli appuntamenti su strada che fanno da apripista all'imminente neonato 2005: Corrida di San Paolo, in Brasile, Vallecana a Madrid, e come segnalato in precedenza la Corsa di San Silvestro in programma a Bolzano. Marco Buccellato

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