Internazionale: Atene preludio della Golden League



In rapida successione alcuni spunti dai meetings di Atene e Malmoe, conclusi entrambi in serata. Ad Atene c'era una ricca parte del meglio dell'atletica mondiale, che ritroveremo venerdì a Parigi per la seconda tappa della Golden League. A Malmoe erano in gara gli azzurri Christian Obrist e Stefano La Rosa. Seguirà il panorama di quanto successo nell'atletica internazionale negli ultimi giorni. Con Derrick non si scherza Sconfitto in due occasioni da Tyson Gay (e non poteva essere altrimenti) ma in grandissima evidenza cronometrica pur se con l'aiuto del vento, il bahamense Derrick Atkins ha mostrato tutto il repertorio poche ore fa migliorando il primato nazionale in un favoloso 9.95, che con vento di scarso significato è una prestazione non proprio qualsiasi. Tempo a parte, ha nettamente battuto il vice-campione olimpico Obikwelu ed il sorprendente britannico Devonish, uno che fino alla scorsa stagione faceva parlare di sé in Europa soprattutto come duecentista. Nelle gare di mezzofondo risultati all'altezza delle attese, ad iniziare dall'1:44.38 di Borzakovskiy, che ha battuto quell'Al-Azemi che aveva travolto tutti ad Oslo, a dal 3:31.49 di Mansour, che aveva battuto proprio Borzakovskiy in precedenza sugli 800 metri. Nell'alto vittoria del rammarico per Jeff Williams (2.32), che ai Trials ha fallito la qualificazione per i mondiali a causa di un erroraccio in più. Sanchez ritrova il ritmo La più bella gara di ostacoli della serata è stata quella maschile (ostacoli bassi). A parte la lotta serrata per il successo (un solo centesimo tra Jackson e Ferguson, con Carter e Van Zyl molto molto vicini), ha fatto un gran piacere ritrovare Felix Sanchez in condizioni più che accettabili, e rientrare nel giro che conta in 48.86. Al di là del tempo, Sanchez ha chiuso a poca distanza da Iakovakis, buon segno per il ritrovato dominicano. Super-Mario Un Mario Pestano così in forma (68.26) non si poteva immaginare, nemmeno dopo il 67.16 di Barcellona, risalente a mercoledì scorso. Si tratta del nuovo record di Spagna, ed del sorpasso in extremis (ultimo lancio, come per il 70.42 del vincitore Alekna) su Gerd Kanter. Persa Veronica Campbell strada facendo e la Halkia ancor prima di iniziare (è andata k.o. nell'area di riscaldamento), le donne della serata sono state la Soboleva (confermato il passo di Mosca sotto i 4 minuti nei 1500), la solita Samitova (mondiale stagionale nelle siepi) ed una Tatyana Lebedeva capace di atterrare a 15.14 nel triplo. La specialità sta crescendo finalmente, con dieci specialiste sopra i 14 metri. Nel giavellotto sembra ormai imbattibile la tedesca Obergfoll, che dopo il primato europeo di Monaco ha sparato un'altra dardata da 67.78. Malmoe, con Obrist Christian Obrist ha conqiustato il secondo posto sui 1500 metri poco fa a Malmoe, nel MAI-Galan Folksam Grand Prix. L'azzurro ha corso in 3:38.11 (ad un decimo dal primato stagionale ottenuto a Varsavia), piazzandosi alle spalle del 21enne marocchino Rassioui, che ha vinto a ritmo di primato personale in 3:38.05. Stefano La Rosa, anche lui in gara nei 1500 metri, ha chiuso dodicesimo in 3:45.87. Tra gli atleti preceduti da Obrist alcuni nomi ben conosciuti quali gli statunitensi Jonathon Riley e Chris Solinsky, l'etiope Bikila, l'altro marocchino Taleb. Wissman-record Nel corso del meeting di Malmoe lo svedese Wissman ha portato a 45.12 il primato nazionale dei 400 metri (primato europeo stagionale). Wissman ha colto finora le migliori soddisfazioni della carriera sui 200 metri. Inversione di ruolo anche per il congolese Kikaya, atteso tra pochi giorni al Golden Gala e qui in pista sui 200 metri, chiusi al terzo posto in un poco brillante 20.98, strabattuto dalneo-norvegese Saidy ndure e dall'australiano Pat Johnson. Da segnalare ancora l'1.45.10 di John Litei sugli 800, il nuovo di 2.30 di Holm nell'alto, il bel finale dei cinquemila dove Mark Bett in 13:17.45 ha preceduto il marocchino Baday (13:18.02). Coppa di Mosca Finalmente una vittoria (la serie proseguirà come visto ad Atene) per il campione olimpico Borzakovskiy, che dopo la sconfitte patite dal rosso Symmonds e successivamente da Mansour del Bahrein, ha vinto la volata nazionale senza dannarsi più di tanto su Bogdanov e gli altri specialisti russi. Buoni i risultati dei lanciatori: Makarov ha portato il primato stagionale ad 87.46 (personal best polverizzato per Korotkov, secondo, con 83.94), il biondo Lyuboslavskiy ha lanciato il peso a 20.73 ed il discobolo Pishchalnikov (fratello della quotatissima Pishchalnikova) ha finalmente trovato una gara all'altezza delle ultime stagioni portandosi a 63.71. Gli aironi non decollano Continua la serie poco entusiasmante di Andrey Silnov, campione d'Europa in carica. Il 2.27 ottenuto in maggio era stato considerato un esordio d'assaggi, ma il successivo 2.25 di Eugene ed ora questo 2.20 di Mosca allarmano in prospettiva dei campionati nazionali. Ancora peggio Ukhov, salito nell'inverno a 2.39. In quattro gare non ha saputo far meglio di 2.20 (e tre volte 2.15). Nelle gare femminili il risultato più eclatante è stato ottenuto da Yelena Soboleva, che ha abbassato il mondiale stagionale dei 1500 metri a 3:57.30, prestazione cronometrata di passaggio sulla gara del miglio, dove con 4:15.63 è rimasta lontana appena due centesimi di secondo dal 4:15.61 della rumena Paula Ivan, prestazione inferiore solo al primato mondiale di Svetlana Masterkova, l'inarrivabile 4:12.56 ottenuto a Zurigo 11 anni fa. Tra gli altri risultati 50.90 di Natalya Antyukh ed un risveglio complessivo delle specialiste russe del giro di pista (quattro su cinque al primato stagionale), il solito due metri di Blanka Vlasic (e ritorno della bella Chicherova con 1.98), ed una gran gara di lungo che ha visto prevalere Irina Simagina con 6.93 (nella serie anche 6.88 e 6.82, ma anche 7.11 quest'anno) sulla Udmurtova (6.92) e su Tatyana Kotova (6.90). La lusitana Gomes, ammirata a Milano in Coppa Europa, si è dovuta accontentare del quarto posto nonostante il 6.81 ottenuto. La Pyatykh, meglio conosciuta come triplista di grido, ha portato il personale del lungo a 6.72, buono per la quinta piazza. Occhio ai lanci Sulla pedana di Helsingborg, dove la scorsa stagione fece decollare il suo disco alla misura spaziale di 73.38, Gerd Kanter ha mandato tre volte l'attrezzo volante oltre la linea dei settanta metri: dopo il 70.93 iniziale ed un eccellente secondo lancio a 68.79, ha infilati due nulli di pedana per scatenarsi nel finale con 70.73 e 70.14. Alle spalle di Kanter ancora progressi per l'egiziano El-Ghazaly, al nuovo record nazionale con 66.54. All'ultimo lancio, è stata davvero festa. Anche a Bottnaryd (Svezia) una pedana fortunata per i discoboli: ha portato Franka Dietzsch a 65.39 e Niklas Arrhenius a 63.50. Sempre nelle terre scandinave si sono disputati altri meeting di soli lanci o con i lanci in evidenza: a Jalasjarvi ha impressionato Frantz Kruger, ex-sudafricano ed ora finlandese, con una serie tra le migliori della sua carriera (una punta di 66.76 ed altri tre lanci tutti sopra i 65.60). Nella stessa gara si è migliorato anche il finlandese "vero" Kyyro, approdato alla misura di 64.14. A Turku, domenica nei Paavo Nurmi Games, 85.65 di Pitkamaeki. Miglioramenti stagionali per il martellista Soedeberg (75.51). Conferma per la forma del tedesco Esser (79.26 a Gladbeck su Kobs, autore di 77.32). A proposito di martellisti, Ivan Tikhon in persona (ad Ostrava) ha dichiarato che il suo cognome non si scrive né Tikhon né Tsikhan (come apparso ultimamente) ma Tichon. Ora il peso: in Danimarca Chris Cantwell ha sconfitto il padrone di casa Olsen grazie ad un lancio di 21.09, misura che se ottenuta ad Indianapolis pochi giorni prima gli avrebbe garantito un passaggio aereo per Osaka. Nel meeting irlandese di Cork, puntuale come un orologio, è arrivata la mazzata di Reese Hoffa, che i Trials li ha vinti con metri 21.47 e che sulla pedana irlandese li riproduce al centimetro. Qualche giorno fa Qualche risultato da segnalare ai meetings disputati da martedì scorso fino all'inizio del fine settimana (sorvolando sugli azzurri, le cui prestazioni sono state riportate in precedenza): a Strasburgo grande volata solitaria di Mehdi Baala, che in 3:31.05 conquista la vetta mondiale dei 1500 dopo quella dei duemila metri. Dallo stesso meeting ritorno alle siepi per Bouabdellah Tahri, nell'occasione sui duemila siepi, chiusi in 5:17.19, sesta performance di sempre (e seconda da parte di un europeo, vale a dire sempre lui). Da Lucerna risorge J.J.Johnson (fuori dai giochi mondiali ma finalista ai Trials), autore di 20.33 sul gambiano (pare presto norvegese) Saidy Ndure, al personale con 20.41. Nel triplo i cubani perdono contro Aarik Wilson, decisamente il migliore (e forse l'unico) specialista made in USA del momento. Pur secondo, Osniel Tosca è rimbalzato ancora lontano con 17.31. In campo femminile doppietta di ampio respiro per la bahamense Ferguson (11.12 e 22.73 nella velocità). Da Velenje ennesimo 80 metri della stagione per il martellista sloveno Kozmus (80.09): in gara anche Adrian Annus, alla seconda uscita della stagione dopo la fine della sospensione, sesto con 73.28. Gebrselassie non perde il vizio Ad Ostrava (inizio della settimana trascorsa) Haile Gebreselassie ha stabilito il nuovo record del mondo dell’ora di corsa su pista, percorrendo ventuno chilometri e duecentottantacinque metri. Il precedente limite, di 21,101 km, apparteneva al messicano Arturo Barrios, che riuscì nell’impresa nel 1991 in Francia. Nel corso della gara, Gebrselassie ha tolto trenta secondi anche al primato del mondo dei ventimila metri (56:55.6 di Barrios), facendo fermare il cronometro a 56:25.98. Con questo doppio primato l'etiope tocca quota 24 tra record mondiali e migliori prestazioni, che in realtà sono 23, perché l'impresa sii 25 chilometri su strada della scorsa stagione non vale a causa di assenza di controllo sull'eventuale assunzione di eritropoietina. Nella serata di Ostrava ottimo secondo posto di Zahra Bani nel giavellotto (62.09), dietro la ceka Spotakova ma davanti a Steffi Nerius. L’australiano Mottram ha surclassato gli africani sui cinquemila in 13:04.97, il cipriota Ioannou ha vinto l’alto con 2.30 (nessuna misura per Bettinelli). Naimova a razzo La bulgara Tezdzhan Naimova, doppio oro mondiale junior a Pechino 2006, ha corso domenica con vento contrario in un eccezionale 11.04, a Plovdiv. Migliora di quasi un decimo la migliore prestazione europea stagionale di Kim Gevaert. In attesa del totale recupero di Ivet Lalova, la velocità bulgara esprime un nuovo personaggio di primo piano. Anteprima ad Osaka Nel Nagai Stadium di Osaka, dove fervono i preparativi per i Mondiali, si sono svolti i campionati nazionali giapponesi. La notizia è l'atteso rientro di Koji Murofushi, e soprattutto per la misura d'esordio: 79.24 e gli ottanta in arrivo alla prima occasione. Alcune finali sono state decisamente interessanti, come quella dei duecento maschili, dove Shingo Suetsugu, che ai Mondiali sul podio c'è già stato, ha corso in 20.20. Il diciannovenne Kanemaru ha corso i 400 in 45.64. Il duo Tamesue-Narisako ha spopolato nei 400 ostacoli in 48,87 e 49.01. Nel versante femminile in gran luce Kayoko Fukushi, che ha vinto sia i 5000 che i 10000 metri in 15:27.41 e 32:13.58. L'ora dei campionati nazionali In attesa di gustare le rassegne di Russia, Spagna, Francia, Germania e Gran Bretagna, ecco un veloce riassunto di quanto accaduto per l'assegnazione dei titoli in Europa nell'ultimo week-end: nella Repubblica Slovacca 80.24 di Libor Charfreitag, martellista. Prosegue, nel peso, l'eclissi di risultati del campione europeo indoor Konopka. Dopo le polemiche dei colleghi tedeschi che non lo volevano in gara ad Halle, non va più in là di 18.78, sconfitto da Vanek (19.39, di ritorno dagli USA dove studia in Georgia) e da Haborak. Interessante la duecentista Stukova (24.27), che ha compiuto ieri 17 anni e che potrà dire la sua tra dieci giorni ad Ostrava, sede della quinta edizione dei Mondiali Under 18. Repubblica Ceka: si rivede oltre la sufficienza Jaroslava Baba, penalizzato negli ultimi mesi dal difficile reintegro ad alto livello dopo un grave infortunio. Ai campionati nazionali di Trinec ha superato 2.24, che è un discreto segnale, perdendo da Tomas Janku, salito a 2.30. In Polonia 5.70 di Czrewinski nell'asta, 6.80 di Malgorzata Trybanska in lungo e gran polverone dei quattrocentisti: vince Dabrowski in 45.33 su Marciniszyn (45.77) e l'under 23 Kozlowski (45.90). Nell'asta donne via libera alla Pyrek (4.60) per il forfait di Anna Rogowska. Olanda Continua a far parlare di sé il velocista Hoogmoed, partito lancia in resta sui 300 metri ad inizio stagione e che ora riscuote significativi successi nello sprint puto. Dopo il 10.15 di Coppa Europa, eccolo fare doppietta ad Amsterdam con 10.26 (vento molto contrario) e 20.48. Titoli per Blom (5.42), forfait di Som sugli 800 metri, dominio incontrastato sugli ostacoli del campione europeo Sedoc. Nel peso 20.38 di Rutger Smith, il gigante arancione. Mix europeo Nel vicino Belgio (meeting di Nivelles) vittoria nel lancio del martello per Pellegrino Delli Carri con 70.52. Negli altri meetings europei del fine settimana 13:06.69 del kenyano Menjo a Gava, in Spagna. In Germania doppio primato: l'australiana Kym Howe porta a 4.65 il record occeanico di salto con l'asta. La già ben nota 16enne Parnov esagera fino a 4.40,che oltre ad essere primato d'Oceania junior è anche mondiale under 18 e migliore prestazione al limite dei sedici anni. Sempre dai salti, primo volo oltre i due metri per Yekateria Savchenko, ex-signorina Alexandrova, che è diventata la cinquantunesima donna a superare i 2 metri all'aperto sulla pedana di Dudelange, in Lussemburgo. La Polnova, ex-signorina Zaykova ed ex-turca prima di tornare russa, ha saltato 4.72 con l'asta in Spagna, a Rivas. In Inghilterra, sui 10000 femminili, personal best e standard-Osaka in tasca per Jo Pavey, che on 31:26.94 è ora la quarta britannica di sempre sulla distanza dietro la Radcliffe, la McColgan e la Hunter. Marco Buccellato


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