Il prof. Franco Mascolo a Bojano per la conferenza di presentazione dell'undicesima edizione de"La d



Gremita la sala di Palazzo Colagrossi a Bojano che nel pomeriggio di oggi ha ospitato un nome illustre ed un tecnico dalle indiscusse abilità. Alle 16.40 con incedere austero, stile tipico degli uomini di altri tempi, modi gentili e compostezza dei grandi vi ha fatto il suo ingresso il Pof. Franco Mascolo. Tono fermo e pacato il suo, occhioni vispi e notevole capacità oratoria gli hanno consentito di catturare e tener viva l'attenzione di ciascuno degli intervenuti. A fare gli onori di casa il presidente del Consiglio Regionale Vincenzo Niro, che unitamente al Consigliere Regionale con delega allo sport Carmelo Parpiglia ha- dopo aver consegnato un souvenir frutto del lavoro di artigiani autoctoni all'illustre ospite-salutato i presenti sottolineando una volta ancora l'importanza del connubio sport e valorizzazione del territorio. Immediatamente dopo ha preso la parola il presidente della locale federazione di atletica leggera, Matteo Iacovelli, che unitamente al consigliere Cinzia Calabrese, ha rappresentato la FIDAL Molise. Il presidente Iacovelli ha saputo cogliere con sintesi di raro pregio l'encomiabile approccio,che il campione olimpico Pietro Mennea, aveva all'atletica leggera. Sudore, impegno, concentrazione-certo-ma in primis divertimento. Già la "Freccia del Sud" in gara si divertiva! Ed eccoci al momento clou. Cala il silenzio ed i volti si fanno tutti seri ed attenti. Il Prof. Mascolo bisbigliando esordisce con un monito severo alle federazioni ed alle autorità affinché diano un segnale concreto di attenzione ai giovani che scelgono di affacciarsi all'affascinante mondo dell'atletica leggera. Urgono professionalità motivate-proseguiva il preparatore atletico di Pietro Mennea dal 1965 al 1974- e spinte da entusiasmo puro, ma al contempo c'è necessità di impianti validi e di medici competenti, che possano impegnarsi per garantire la perfetta forma fisica ad amatori e top. E, laddove il talento emerga, che non sia mai abbandonato a sé stesso, né spinto ad intraprendere scorciatoie. L'atleta che manifesta doti è ancor più fragile di un master che si improvvisa runner. Va, dunque, seguito non solo con tabelle ad hoc e con un'attenzione meticolosa all'aspetto psicologico, ma accompagnato nel suo cammino spirituale. Sovente Pietro Mennea si confrontava con l'Arcivescovo di Trani, che lo illuminava e sosteneva nei momenti di crisi. Lungi dallo scivolare nella retorica spicciola facendo ricorso a praole semplici, ma al contempo incisive il Prof. Mascolo con un balzo al passato ci ha consentito di conoscere meglio virtù e retroscena del grande atleta pugliese. Copiosi sono stati gli aneddoti che il Prof. Mascolo ha condiviso con il folto uditorio, sottolineando l'indole pacata di Mennea, il suo essere schivo e mite tanto da fuggire i festeggiamenti e gli eventi mondani. Da Atleta vero il giovane di Barletta è stato sempre argilla pronta a farsi modellare da formatori seri senza opporre resistenza e senza lamentarsi nei momenti bui quando lo sconforto pareva volesse prevalere. Non lo ha fermato una pubalgia di secondo livello, non gli hanno impedito di concentrarsi le immancabili disparità di trattamento cui gli atleti del sud erano costretti ad assistere. Pietro Mennea ha stretto i denti sempre e nelle fasi di allenamento svoltesi spesso sul bagnasciuga di Barletta, dove la sabbia umida costringeva l'atleta ad un'alternanza rapida dei piedi al suolo, e nei suoi studi. Su consiglio dell'allora Ministro degli Esteri, Aldo Moro si iscrisse e si laureò in scienze politiche presso l'ateneo di Bari. Primo dei quattro titoli accademici che conseguì con la straordinaria forza di volontà- filo conduttore di tutta l'esistenza di Pietro Mennea. Niente tute di lana per il giovane di Barletta agli esordi, quegli indumenti ai tempi erano riservati esclusivamente ai campioni e Mennea in quell'ottobre era ancora soltanto un esile velocista pugliese, mutuato dalla marcia. Tuttavia tuta di felpa e scarpette usate non hanno inficiato in alcun modo il suo rendimento. Anzi. E quel sogno iniziato la notte del 16 ottobre 1968 proprio nel nostro Molise dodici anni dopo si è trasformato in realtà ed ha portato Pietro Mennea a vincere nel 1980 l'oro a Mosca nei 200m piani. Il messaggio, dunque, è quello di inculcare ai giovani i sani valori dello sport. E l'entusiasmo dei tanti bambini tesserati con la Pomosport Borgo Molisano-seduti in maniera composta in sala, spugne permeabili al sacrificio, al divertimento ed all'ascolto- è stata l'ennesima conferma del carisma e delle profonde competenze del Prof. Mascolo. Fitta la rappresentanza di Giudici di Gara e Cronometri che hanno seguito l'incontro con vivo interesse. E non hanno declinato l'invito a comparire in loco i sindaci dei comuni interessati dal tracciato della seconda tappa del circuito CorriMolise. In conclusione un plauso a tutto il team in special modo ad Antonio Sinibaldi e a Stefano Ciallella che in maniera impeccabile hanno organizzato l'evento. Il presidente della Promosport ha moderato in maniera egregia la conferenza dimostrando diplomazia, elevato profilo professionale, garbo e spiccate capacità. Nè va sottaciuta la presenza del Campione Europeo di Cross, Andrea Lalli, che con la sua presenza ha contribuito a dar lustro alla conferenza di presentazione di una gara, che ci si augura potrà vantare grandi adesioni e ottima riuscita. Ed allora appuntamento al primo week-end di maggio per l'undicesima edizione della "Di Corsa in Molise"-gara a tappe sui tratturi della nostra terra-che quest'anno toccherà i comuni di Vastogirardi (il giorno 2 maggio) e Duronia-Torella del Sannio (il 3 maggio). 

 



Condividi con
Seguici su: