Il primo Consiglio Nazionale GGG

31 Maggio 2013

Rinnovamento, esperienza e crescita sono le parole della chiave della relazione programmatica del nuovo Fiduciario Nazionale Luca Verrascina

Si è riunito domenica 19 maggio il primo Consiglio Nazionale del Gruppo Giudici Gare del prossimo quadriennio olimpico. 21 Fiduciari Regionali (tra cui il Commissario Straordinario per la Sicilia,  Regione che completerà nel prossimo luglio l’iter per l’elezione del proprio Fiduciario), riuniti con la Commissione Tecnica Nazionale, hanno approvato la relazione programmatica del Fiduciario Nazionale Luca Verrascina e le linee di indirizzo dell’attività 2013-2016 del Gruppo Giudici Gare. Tre sono le parole chiave evidenziate da Verrascina: Rinnovamento, Esperienza, Crescita. Tre parole che, ciascuna nella sua peculiare declinazione, traducono in primis la ferma volontà del nuovo vertice di ridefinire e valorizzare il brand GGG.

Queste in sintesi le linee di indirizzo del prossimo quadriennio:
- intensificare il rapporto con le Aree Organizzazione e Tecnica della Federazione, trasferendo anche a livello regionale il metodo di lavoro che in ambito nazionale ha utilmente consentito negli ultimi anni l’effettiva partecipazione dei giudici ai processi decisionali;
- conferire sempre più dignità al  ruolo del Giudice di Gara;
- riqualificare il rapporto con le realtà regionali valorizzando le best practices che maturano in questi contesti; a tal fine è stato istituito un Gruppo Sviluppo Regionale finalizzato in primis ad ascoltare le voci delle Regioni;
- rafforzare le attività di Formazione garantendo a tutti i livelli un’offerta formativa di qualità;
- consolidare il valore strategico dello Sviluppo tecnologico che proseguirà con l’ottimizzazione di progetti già in essere e con la sperimentazione di nuove iniziative.

Il Consiglio Nazionale ha, tra l’altro, approvato il Piano programmatico delle attività 2013, le linee di indirizzo per le convocazioni nazionali, il Piano di formazione, specializzazione e aggiornamento dei giudici, e nominato il Collegio Tecnico Nazionale, l’organo di garanzia al quale possono appellarsi i giudici soggetti a provvedimenti tecnici.



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