Il bis mancato della Ndereba



Si aveva un bel dire che il percorso di Helsinki era difficile, troppo arduo per permettere grandi prestazioni cronometriche. La gara femminile è stata la più veloce di sempre dal punto di vista della qualità media: sono state ben 14 le atlete che hanno corso in meno di 2h30, con la Radcliffe che con 2h20:57 ha abbassato il primato della manifestazione di quasi 3 minuti. Il tempo stabilito dalla britannica è anche il più veloce mai corso in una maratona titolata. A differenza delle Olimpiadi, la maratona ha attraversato tutta la storia dei Mondiali. E a differenza della gara maschile, nessuna maratoneta è riuscita a bissare il titolo. Catherine Ndereba ci ha provato, avendo vinto a Parigi 2003: la keniana a Helsinki si è tenuta per quasi tutta la gara a tiro della Radcliffe, ma per superarla avrebbe avuto bisogno di un cedimento della britannica, cedimento che non è arrivato. La storia della maratona femminile ai Mondiali dice che due sole Nazioni sono riuscite ad avere due diverse campionesse mondiali: il Giappone con la Asari nel 1993 e la Suzuki nel 1997, e il Portogallo con la Mota nel 1987 e la Machado nel 1995. Proprio la Mota è stata l’unica capace di bissare titolo olimpico e titolo mondiale a distanza di un anno. La stessa cosa, in campo maschile, è riuscita all’etiope Abera tra il 2000 e il 2001. Lo avrebbe voluto anche Baldini, ma la cosa non è riuscita. Gabriele Gentili Nella foto: Catherine Ndereba, iridata a Parigi 2003 e argento a Helsinki 2005 (foto Omega/Fidal)


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