Ihemeje e Aouani, atletica con la valigia

17 Marzo 2021

Nel talk di Atletica TV i due azzurri Emmanuel Ihemeje e Iliass Aouani, stelle dello scorso weekend atletico con in comune un'esperienza da studenti oltreoceano e una scommessa sull'atletica.

Da Verdellino, in provincia di Bergamo, alla Francia, poi Los Angeles ed infine l’Oregon. Milano, il Texas, lo stato di New York e ora Ferrara. Sono le traiettorie dei due azzurri Emmanuel Ihemeje (17,26 nel triplo) e Iliass Aouani (campione italiano di cross lungo), entrambi - in modo diverso - protagonisti dello scorso weekend atletico e della puntata odierna del talk di Atletica TV. Con l'intervento di Andrea Schiavon, giornalista di Tuttosport e scrittore.

VIDEO | GUARDA LA PUNTATA CON IHEMEJE, AOUANI E SCHIAVON

IHEMEJE, UN SOGNO TRIPLO DA BERGAMO A EUGENE 
“Dopo la mia gara agli Europei U20 di Grosseto 2017 (sesto con 15,84 ndr) mi avvicinai al grande Teddy Tamgho – racconta Emmanuel Ihemeje da Eugene, nella costa ovest degli Stati Uniti  – per chiedergli un selfie. Lui invece mi chiese di entrare a far parte del Team 18, il gruppo di saltatori che allena a Reims, in Francia. Mi dedicavo al triplo solo da un anno e uno dei più grandi saltatori di sempre, due volte oro mondiale, 18.04 di PB… chiedeva di allenarmi. Avevo 18 anni e l’atletica nel cuore, ne parlai con la mia famiglia e preparai la valigia”. Una valigia che Emmanuel ha rifatto diverse volte nei suoi 22 anni. “Con Teddy ho imparato moltissimo del salto triplo, e ho avuto il privilegio di allenarmi con atleti di fama internazionale come Hugues Fabrice Zango, il nuovo primatista mondiale indoor. Purtroppo per una serie di infortuni non saltato come speravo. Dopo due anni ho deciso di raggiungere la mia famiglia che si era trasferita a Los Angeles. Ho frequentato per un anno la California State University (Northridge), ma l’arrivo della pandemia ha impattato anche sulla mia borsa di studio. Così ho accettato la proposta della University of Oregon, a Eugene, che è un posto mitico per l’atletica leggera. Qui finalmente ho raccolto i frutti del lavoro fatto in questi anni. Ora mi alleno con Robert Johnson, l’head coach dell’atletica".

Ihemeje sabato scorso ha vissuto un sogno a occhi aperti: nella finale dei campionati Ncaa indoor di Fayetteville, in Arkansas, è atterrato a 17,26 nel salto triplo. Vittoria NCAA, primato personale migliorato di quasi un metro, standard per Tokyo 2021 e il quarto posto nelle liste italiane al coperto. “Sono arrivato con il sesto accredito e l’obiettivo di portare punti al mio college. Sono uscito con un 17,26. Incredibile”. Sei diventato il quarto italiano di sempre nelle liste alltime “…Vicino a nomi che mi fanno venire la pelle d’oca. Fabrizio Donato è una leggenda del salto triplo. Daniele Greco… beh, non so quante volte ho guardato i suoi salti a Göteborg 2013 su Youtube! E poi Camossi, ma anche Schembri… sono nomi che mi fanno emozionare”. 

Il panorama è diverso da quota 17,26? “La misura è stata una sorpresa ma non un caso, perchè la mia serie è molto buona e nell’ultimo tentativo sono tornato oltre i 17 metri. Ovviamente questa gara cambia le mie prospettive, ora l'obiettivo diventa di confermarmi oltre i 17 metri. L’Olimpiade? È un grande sogno… spero di essere costretto a rimandare le vacanze estive”.

Ha vissuto in mezzo mondo, eppure le radici sembrano salde in un paese di settemila abitanti, in provincia di Bergamo. “Mi sono arrivate centinaia di messaggi di congratulazioni, ma quelli che mi hanno fatto più piacere sono quelli arrivati da Verdellino. Dai miei compagni di classe, dai miei professori, dai miei compagni di squadra dell’Atletica Estrada: è bello sapere di averli resi orgogliosi. Io sono cresciuto con loro vicino a Zingonia, a due passi dal centro sportivo dell’Atalanta… ma dicevano che non avevo i piedi per giocare a calcio”.

INGEGNER AOUANI, DA SYRACUSE ALLA MARATONA
“Sono tornato in Italia per scommettere sull’atletica”. Iliass Aouani, 25 anni, è stato protagonista della Festa del Cross 2021. Sotto la grandine di Campi Bisenzio (Firenze) ha ingaggiato e vinto il duello con Yohaness Chiappinelli, vincendo il titolo assoluto nel cross lungo alle spalle dell’ugandese Jacob Kiplimo. Ma anche Aouani – milanese di origine marocchina - è partito da lontano. “Ho passato un anno in Texas, dove studiavo ingegneria civile alla Lamar University di Beaumont, e poi quattro anni nello stato di New York, alla Syracuse University, per specializzarmi in ingegneria strutturale. Syracuse è un’università molto quotata, fra l’altro è quella in cui si è laureato l’attuale presidente degli Stati Uniti Joe Biden”. Una volta laureato, ha dovuto scegliere fra gli Stati Uniti e l’Italia e, soprattutto, fra una professione da ingegnere e l’atletica. “Ho scelto la seconda, cambiando completamente vita. Città, allenatore, club. Non voglio avere rimpianti, non voglio trovarmi a pensare, fra 10 o 20 anni, a quello che avrei potuto fare. Così tre mesi fa mi sono trasferito a Ferrara, sono entrato nell’Atletica Casone Noceto e ho iniziato a farmi seguire da Massimo Magnani. Sono molto felice di come stiamo lavorando, ma non pensavo di vedere già i primi risultati”. Il mirino, intanto, è posizionato sui 10.000 metri su pista: “Il cross non è la mia specialità, punto all’estate. L’obiettivo è di riscrivere tutti i miei primati personali su pista, in particolare sui 10.000, e di approcciare la strada già a settembre”.

Prima degli Stati Uniti, Iliass ha passato una decina d’anni all’Atletica Riccardi Milano, seguito da Claudio Valisa. Consiglieresti a un 18enne italiano di fare le tue stesse scelte, partendo per un college? “Lo consiglio a tutti, ma vi avverto: non sarà facile. È una bella opportunità di uscire dalla propria ‘confort zone’ e farsi le ossa, ma si passano momenti duri. Ma ne sono felice. Gli anni americani hanno forgiato il mio carattere e cambiato la mia mentalità, e so che questo farà la mia differenza ora che voglio competere a livello internazionale”.

Ora veste gli stessi colori di Jacob Kiplimo, l’ugandese campione del mondo di mezza maratona e argento mondiale del cross. “Credo che Jacob sia uno degli atleti più forti della storia. È un ragazzo umile e spensierato. Nonostante fosse al rientro era ovviamente il favorito e abbiamo cercato di fare gioco di squadra per il nostro club. Domenica al Campaccio chiuderò la mia stagione invernale e inizierò a preparare la pista”. Come ti immagini il 2022? “Su strada”.

Anna Chiara Spigarolo

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