I chiarimenti di Vincenzo Felicetti ad Atleticanet sui Master di Cosenza



StadioCSCaro Diego, cari amici della redazione, come sempre sarei contento se pubblicaste il mio articolo di risposta al Vostro editoriale sui Campionati Italiani. Come potrete valutare non ci sono toni aspri e polemici, ma solo il tentativo di smorzare i toni sul principio fondamentale della verità. Vorrei con ciò rilanciare la prospettiva di un confronto non pregiudiziale e più onesto. Da attenti osservatori, avrete letto alcuni commenti provenienti di persone che incontriamo amichevolmente e che poi usano espressioni forti,

un linguaggio ingiurioso, lesivo della dignità delle persone, che comunque, pur sbagliando prestano la loro opera al servizio dello sport. Sarei lieto se anche Voi, in nome di un giornalismo obiettivo e non pregiudiziale, continuirete a fare le vostre lotte attraverso messaggi di maggiore ottimismo, smorzando i toni e e contribuendo così allo sviluppo di un mondo, quello dell'atletica, che tanto amiamo. Con amicizia, porgo cari saluti, Vincenzo Felicetti.

Se mi è consentito vorrei anch’io fare alcuni chiarimenti relativamente agli ultimi Campionati Individuali e di Società che si sono svolti a Cosenza. Ciò per un principio democratico e di libertà, oltre che per un principio di verità. Nei miei scritti mai c’è stato il fuoco della polemica, ma solo il resoconto di fatti reali e di un approccio sempre costruttivo ai problemi, mai con toni ingiuriosi ed aspri. Lo farò ancora ora dopo aver letto l’articolo Cosenza: "Un fallimento annunciato“. Ritengo che un Campionato Italiano che si svolge una sola volta all’anno non sia mai un Fallimento e ciò lo prova il fatto che da oltre trent’anni, esso ha sempre punte molto alte di partecipazione, nonostante da sempre (ne ho fatti una cinquantina…) ci siano disguidi, ritardi, rigidità e qualche giudice impreparato. Tutto questo fa parte di un contesto organizzativo di per sè difficile vista la gestione di tante gare e tanti atleti in un lasso di tempo così breve. Basta andare a controllare e spesso io ne ho scritto sul Vostro sito di gare internazionali (Europei e Mondiali) fatte addirittura in due settimane e deficitarie sul piano tecnico organizzativo. E’ una febbre endemica cui il vero master, anche quello che si lamenta di più, si abitua e partecipa lo stesso negli anni successivi , nonostante tutto, perché lui ama fare le sue gare, vuole competere e si vuole divertire con gli amici di sempre. Questa grande famiglia ha anche bisogno, oltre che dalle critiche, a volte giuste, anche di segnali positivi, concilianti e tolleranti verso una Federazione, che ha si le sue pecche e le sue criticità sia negli uomini che nella gestione generale, (non dimentichiamo mai che viviamo in un’ Italia inefficiente ed imperfetta, dove la politica non è sicuramente molto prodiga con lo sport), ma che è una realtà grande ed importante, fatta nella maggior parte dei casi, di persone appassionate, volenterose, che si prodigano, ciascuno secondo le proprie possibilità a fare il meglio per l’atletica. E’ attraverso la Federazione che io, ho avuto la possibilità, come tutti gli altri masters di svolgere questo splendido sport negli anni più belli della mia vita. La Fidal Calabria si scusa pertanto per gli errori ed i disguidi che ci sono stati (la segreteria, costituita da persone preparatissime ha dovuto accollarsi un lavoro improbo, per l’accorpamento dei due Campionati, quello individuale e quello di società) ma vorrebbe più obiettività per tutto il resto che invece a mio avviso ha funzionato alla grande. Sono di Cosenza e si dirà che sono di parte: l’articolo che scrivo dirà a molti il contrario, ma la verità va detta al cospetto di un giornalismo , quello di atleticanet sull’argomento Masters, che da troppi anni contiene atteggiamenti pregiudiziali e negativi verso qualsiasi decisione e manifestazioni Fidal(andare a vedere cosa è stato scritto sei mesi fa su Cosenza…per non parlare di Roma, Cagliari etc etc). Le verità su Cosenza invece sono: non è assolutamente vero che il livello di insoddisfazione dei partecipanti sia stato unanime: ho fatto io stesso per tre giorni interviste che mi dicevano assolutamente il contrario. Vada per i ritardi ed i disguidi di cui ho parlato prima e che sicuramente vanno migliorati, ma tutto il resto? Il servizio navetta all’aeroporto era funzionante, ma andava preventivamente prenotato e solo i pochi sprovveduti si sono lamentati, così come quelli che avrebbero preteso anche la navetta dall’ hotel allo stadio (ma quando mai?. In trent’anni io mi sono sempre arrangiato con taxi e mezzi pubblici). La verità è che ormai si dovrebbe sapere che oggi tutto funziona per via telematica e che soprattutto occorre aggiornarsi, leggere bene le circolari ed i regolamenti da rispettare. Alcune lamentele sono infatti venute da chi si è presentato in ritardo sia per le conferme che per la consegna foglio staffette . Di chi la colpa? Della rigidità del personale addetto o di chi ha fatto il ritardo? Veniamo al servizio Catering che è stato definito per spenna grulli: chi Vi ha riferito questa falsità? I prezzi erano convenientissimi e la qualità ottima. Quante volte c’è stato un servizio come questo nelle altre edizioni dei Campionati? E perché non si è parlato in positivo della degustazione gratuita del caffè per tre giorni consecutivi e dei bar nei due stadi attigui? E del pacco di prodotti tipici omaggio alle premiazioni? Ed infine le belle ed interessanti iniziative culturali, gastronomiche e musicali di Villaggio Italia? Per il resto e mi riferisco ad una maggiore democratizzazione ed una maggiore collegialità per discutere i problemi rivolti ad una migliore e costruttiva gestione del mondo master sono completamente d’accordo. Così come lo sono per ritornare all’antica formula della separazione dei Campionati individuali dalla finale societaria. Ma TUTTI insieme dobbiamo operare per migliorare questa, tanto deficitaria e bistrattata Fidal, sperando che essa sia sempre una guida allo nostra attività. Altre soluzioni sarebbero un gran balzo nel buio”.



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