Howe nella storia: è oro anche nei 200



Qualcosa di incredibile: è quello che hanno pensato in molti allo Stadio Olimpico di Grosseto dopo la finale dei 200 metri che ha visto Andrew Howe trionfare in 20.28. Nessuno ci era riuscito prima ai Campionati del Mondo juniores: quello che ci era andato più vicino - bronzo sui 200 e oro nel lungo - era stato lo statunitense James Stallworth a Plovdiv '90. Banali a questo punto i riferimenti statistici: ovvio record italiano juniores (il vento era +0.1), anzi europeo (meglio del 20.37 del tedesco Evers a Schwechat '83 e anche del 20.29, mai omologato per difetto di antidoping, di Malcolm ai Giochi del Commonwealth di Kuala Lumpur '98), record dei campionati (cancellato ancora Christian Malcolm di Annecy ’98), meglio del Mennea che conquistò il bronzo in 20.30 – ma da ventenne – ai Giochi Olimpici di Monaco di Baviera nel 1972, quelli vinti dal grande Valeriy Borzov. Nel dopo gara l’azzurro è un fiume in piena: quasi a chiarire un concetto che gli sta molto a cuore, urla che il merito dei suoi risultati è di mamma Renée, “la mia unica allenatrice”, precisa poi. “Non ci credevo, non potevo crederci: ho pensato che fosse un errore come quello del lungo” aggiunge Andrew, travolto dai fotografi, dalla stampa e dalle televisioni. Poi descrive i lunghi pomeriggi in allenamento, non solo per preparare il lungo, ma anche questo straordinario risultato sui 200 metri (“Eppure i tempi non arrivavano”, si rammarica ancora). E poi traccia un programma sommario del suo immediato futuro: “Voglio provare a fare il minimo olimpico nel lungo, forse gareggerò il 21, ma ancora non so dove. E poi, me lo daranno ora un posto in staffetta?”. Di certo Howe non gareggerà domani nelle batterie della 4x400 azzurra qui a Grosseto: i suoi muscoli rifiutano un ulteriore sforzo. L'impresa di Andrew Howe ha fatto passare in secondo piano esibizioni più che degne da parte degli altri azzurri in gara. La siciliana Agnese Ragonesi è stata settima nei 10km di marcia con 48:00.69 e la milanese Valentina Trapletti undicesima in 49:06.52, personale per entrambe. Bene anche il giavellottista Daniele Baiocchi, ottavo con 69.40 (ad un metro dal suo miglior risultato della carriera) nella finale dominata dal russo Tovarnov. Nessuna possibilità per la giovanissima dell'Atletica Giuliana Monica Cuperlo, classe '88, eliminata nelle qualificazioni dell'alto con 1.75.


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