Howe: "Ho voglia di tornare in pedana"



E' rientrato da una decina di giorni a casa dopo il periodo di riabilitazione presso il Centro Sportivo "Angelo Moratti", dove era giunto lo scorso 18 febbraio per seguire un ciclo di terapie sottoponendosi alle cure dello staff medico del dottor Combi. Andrew Howe, ci risponde da casa sua ad Anguillara e prova a raccontarsi dopo un inverno penalizzato dall'infortunio al "Russian Winter" di Mosca che l'ha costretto a saltare gli Europei Indoor di Torino. "Mah, sono tranquillo. La gamba è guarita anche se continuo ad avere problemi con il tendine. E' ancora infiammato, continua a darmi fastidio e questo purtroppo non mi consente ancora di fare i balzi. Alla Pinetina ho avuto un'ottima accoglienza e mi sono ritrovato in un bell'ambiente accanto ai giocatori dell'Inter. Ora per un po' penso di dividermi tra Vigna di Valle e Rieti per ritrovare anche un certo clima e qualche amico."

Li hai visti gli Europei di Torino?
"Certo che li ho visti. Anche se avrei tanto voluto esserci. Per l'Italia è andata alla grande. Sono particolarmente contento per Donato. Quest'oro, dopo tanta sfortuna e tanti sacrifici, Fabrizio se lo meritava veramente. Come si è meritato la sua medaglia Emanuele Di Gregorio nei 60 insieme a Fabio Cerutti. Fabio, dopo gli ultimi risultati, c'era quasi da aspettarselo. Per Emanuele, invece, questo risultato è una ricompensa dopo anni diificili. E poi Licciardello e il trionfo della 4x400. Claudio spero proprio di vederlo in finale a Berlino sotto i 45"."

Che effetto ti ha fatto l'8,71 di Bayer?
"Era inevitabile che prima o poi qualcuno dovesse uscire. Bayer ha fatto un salto bellissimo e di una semplicità unica. Non so se ha fatto il salto della vita, di sicuro ha fatto uno dei salti più lunghi della sua vita. Ora potrà puntare agli 8,80 e 8,90 all'aperto. Magari se ci fossi stato anche io in pedana a Torino sarebbe potuta essere un'altra gara con un'altra pressione addosso per tutti..."

Potrai rivederlo a Berlino...
"Ho voglia di rivedermi anch'io! In questi ultimi due mesi sento di aver perso proprio tanto. Ma ci vuole pazienza. E costanza. Anche ai Mondiali Juniores Grosseto ero arrivato dopo una stagione segnata da un infortunio e poi sono riuscito a fare quello che ho fatto. Ci proverò di nuovo anche se stavolta sarà più dura. Ma un Mondiale in Europa ha un gusto e delle sensazioni diverse e poi conosco già la pedana di Berlino e mi piace troppo per pensare di non saltarci ancora per di più in un appuntamento così importante."

La musica ti ha dato un po' di sollievo in questo periodo?
"A dire il vero per il momento ho appeso le bacchette al chiodo. Ci sono fasi della vita in cui si sente il bisogno di chiudersi un po' nel proprio bozzolo. Per pensare. Ora quello che più conta per me è guarire bene, superare i miei problemi e ritrovarmi in forma. Per saltare. Potendo tornare indietro, ci sono cose che col senno di poi magari non rifarei. Ma l'importante adesso è guardarsi avanti."   

Alessio Giovannini

Nella foto, Andrew Howe in azione ai Giochi olimpici di Pechino (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)



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