Hengelo, bronzo europeo di Aita



Arriva dalla velocità la prima medaglia degli azzurri agli Europei juniores di Hengelo: bronzo per Giuseppe Aita nei 100m, con il nuovo personale di 10.57. Un’impresa che ha fatto sensazione, perchè – ricorda il protagonista: “Quando sono arrivato qui non mi conosceva nessuno e avevo 10.71: sarò stato il 30° della lista ...”. Il nervosismo ha avuto un ruolo nell’approccio alla finale: la vittima illustre porta il nome del britannico Yearwood, uno dei naturali favoriti, appiedato dalla seconda falsa partenza. Aita invece ha mantenuto la giusta concentrazione e ha confermato i progressi già messi in mostra nei turni eliminatori: inarrivabile il tedesco Reus, che vanta ambizioni di doppietta sui 200m, ma il salernitano è arrivato ad insidiare l’argento del colored francese Lesourd. Questa la scheda di presentazione dell’azzurro, che è diventato il terzo sprinter italiano a conquistare il bronzo in una finale dei 100m agli Europei juniores, dopo Pier Francesco Pavoni a Utrecht ’81 e Alessandro Orlandi a Salonicco ’91: AITA Giuseppe (100m, 4x100m) Venue/DoB: è nato a Salerno il 31/1/1988 (1.80m/81kg) Società/Club: Fiamme Oro Padova Allenatore/Coach: Massimo Matrone Curriculum: (NC) U18 400m (05); WJC: 2006 (ht/200m, ht/4x100m); EYOF: 2005 (6/400m, ht/4x100m) PB/SB: (100m) 10.71 (1) +0.3 Acquaviva delle Fonti 2/6/07; (200m) 21.51 (2) +0.7 Rieti 23/7/06; (400m) 48.50 (2)B Nembro 11/7/06 Roccioso terzino destro nelle giovanili della Cavese, ha scoperto l’atletica solo a maggio del 2004, con le gare studentesche. Strano il suo percorso agonistico, iniziato nel sodalizio campano dell’Ideatletica Aurora: inizialmente, per la struttura muscolare (è noto tra i colleghi come il “Toro di Salerno”), è stato indirizzato al lancio del disco, poi si è rivelato speranza del giro di pista, tanto da conquistare una sorprendente finale dei 400m nell’EYOF di Lignano 2005. E, più di recente, ha trovato la sua strada nello sprint puro. Residente a Salerno, dove ha frequentato Ragioneria, è stato reclutato nella primavera del 2007 dalle Fiamme Oro. Pur soddisfatto, Giuseppe non si esalta più di tanto dopo la conquista della medaglia: “Mi premeva soprattutto dimostrare che non mi sento battuto da nessuno, quando mi presento in pista”. Un combattente naturale: non per niente i suoi modelli sportivi – confessa- “sono Tyson e Gattuso”. Reminiscenze del suo passato da calciatore negli allievi della Cavese: una carriera abbandonata senza rimpianti per darsi alla velocità, faticando sulla pista del Vestuti. Meno fortunata l’esibizione dei due triplisti Fabio Buscella e Daniele Greco, approdati ieri alla finale a suon di primati personali: soprattutto il chivassese può invocare la malasorte, essendo rimasto fuori dai tre salti conclusivi per un solo centimetro (15.62). LA PIOGGIA NON FERMA DEMONTE E GALVAN Un violento nubifragio avevano spaccato in due la seconda giornata degli Europei juniores: quasi due ore di ritardo e programma ridotto, con rinvio a domani della finale del giavellotto, dove sarà impegnato l’azzurro Emanuele Sabbio. Prima dell’interruzione, si era registrata con soddisfazione l’accesso alla finale dell’alto di Serena Capponcelli, che ha superato alla seconda prova 1.80: in pratica la quota che ha promosso tutte e 12 le finaliste. Tutti promossi i velocisti alla partenza delle batterie dei 200 metri, ad eccezione di Jessica Paoletta: ma la romana ha l’attenuante dello stop di un mese accusato in maggio, per un risentimento muscolare. La sorpresa del primo turno è stato proprio un azzurro, il ligure Enrico Demonte, il quale ha demolito il proprio precedente personale portandolo da 21.32 a 21.10, tra l’altro con vento contrario e pista ancora bagnata per la pioggia appena cessata. Il portacolori della Maurina si installa così al settimo posto nella lista italiana di sempre per età. Di normale amministrazione le prestazioni di Valentina Palezza e di Alessandro Berdini, che avevano corso prima dello stop obbligato: Matteo Galvan non ha ovviamente forzato, ma la sua azione è apparsa ancora condizionata dall’infortunio all’adduttore che ha afflitto il vicentino da un mese a questa parte. Che per il mezzofondo giovanile può essere arrivata l’agognata inversione di tendenza sembra dimostrarlo anche la promozione alla semifinale di Giordano Benedetti sugli 800m: il trentino ha ripreso per i capelli una situazione che sul rettilineo opposto sembrava compromessa e ha riconquistato con una bella progressione la posizione utile per proseguire l’avventura. Senza considerare che la distanza è una delle più inflazionate quanto a talento stagionale e in batteria è rimasto fuori uno dei favoriti di partenza, il britannico Aston, accreditato di 1:48.93. Dando uno sguardo ai campionati degli altri, spicca la sorpresa nella finale dei 100m femminili: la norvegese d’origine africane Okparaebo ha messo dietro abbastanza nettamente la bulgara Eftimova, che nel pronostico si faceva unanimemente preferire. La quale bulgara, poche ore prima, aveva dato un’altra dimostrazione di estrema sicurezza nella sua batteria dei 200m: ma qui ad Hengelo è vietato distrarsi, anche per i super-favoriti. I RISULTATI DEGLI AZZURRI (IN PROGRESSO) UOMINI - 100m: (+0.2) 1.Reus GER 10”38, 2.Lesourd FRA 10”53, 3.GIUSEPPE AITA 10”57 (p.p.); 200m: 3b1 (0.0) Alessandro Berdini 21”52 (8° Q), 2b3 (-0.7) Enrico Demonte 21”10 (p.p./4° Q), 2b4 (-0.7) Matteo Galvan 21”48 (7° Q); 800m: 2b4 Giordano Benedetti 1’52”67 (8° Q); triplo: 10.Fabio Buscella 15.62 (+0.8), 12.Daniele Greco 15.00 (-0.1) DONNE - 200m: 5b1 (-1.5) Jessica Paoletta 25”36 (20° el.), 6b4 (0.0) Valentina Palezza 24”69 (15° Q); alto: 7Q Serena Capponcelli 1.80 (Q) nella foto in alto (Colombo/Omega) Giuseppe Aita, bronzo sui 100m. Nella foto in basso, il salto-qualificazione di Serena Capponcelli File allegati:
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