Grosseto 2004, le speranze azzurre



Stavolta ci siamo: il sogno di portare in Italia i Mondiali juniores è diventato realtà. Con le formazioni ancora ai nastri di partenza, già tengono banco le previsioni sui possibili protagonisti della manifestazione iridata: curiosità comprensibile perché, dall’esordio di Atene 1986 e nel corso delle precedenti nove edizioni, questa rassegna giovanile ha tenuto a battesimo alcuni dei massimi interpreti dell’atletica contemporanea, da Colin Jackson e Javier Sotomayor nell’edizione inaugurale in Grecia fino a Carolina Kluft e Darrell Brown, celebrati appena due anni fa a Kingston e già diventati personaggi da copertina a livello assoluto per le loro imprese nei Mondiali dei “grandi” a Parigi-St.Denis, nell’agosto del 2003. Mancherà Usain Bolt, è vero, vittima di un infortunio dell’ultima ora, ma il forfait di uno degli eroi più attesi potrebbe essere presto dimenticato, quando le piste e le pedane dello Stadio Olimpico diventeranno palcoscenico degli sforzi agonistici di altri immancabili talenti, tra gli oltre 1400 atleti in gara a Grosseto. Nella conferenza stampa di presentazione, oltre agli interventi dei soggetti istituzionali - dal presidente della Iaaf, Lamine Diack, al sindaco del capoluogo della Maremma, Alessandro Antichi, al presidente della fidal Gianni Gola - sono stati proprio i sentimenti espressi dalla rappresentanza dei concorrenti a catalizzare l’attenzione degli osservatori. Emozioni difficili da esternare a parole, per il primo appuntamento realmente importante della carriera, ma i ragazzi intervenuti nell’occasione ci hanno provato: l’americano Kerron Clement, campione NCAA dei 400hs e già capace di correre in 48.77, l’australiana Sally Mc Lellan, campionessa del mondo dei 100hs allieve a Sherbrooke lo scorso anno e l’eptathleta sudafricana Justine Robbeson, alla quale toccherà - con le colleghe - l’ingrato compito di mettersi a confronto con i precedenti stellari della svedese Kluft (iridata nelle ultime due edizioni, a Santiago 2000 e in Giamaica due anni or sono). Non poteva mancare ovviamente il ragazzo-copertina in chiave azzurra, quell’Andrew Howe che si presenta all’appello come capolista mondiale del lungo (8.07 nei Societari di Roma, quindici giorni fa) e sarà in gara anche nei 200 metri (dove, come detto, l’assenza del dominatore Bolt ha un po’ rimescolato le carte). “Farò del mio meglio, questo è certo. Se poi viene anche la vittoria, sarà perfetto”, ha detto il 19enne reatino davanti alla platea dei giornalisti. Inevitabile che gran parte dell’attenzione dei media nazionali, e quindi della pressione, sia indirizzata proprio su Andrew: ma nella formazione azzurra non mancano altri componenti in grado di far bene, seppure appare difficile una rincorsa al podio. Innanzitutto potranno confermarsi coloro che hanno conquistato un piazzamento di prestigio in occasione dei Campionati del Mondo “under 18” di Sherbrooke 2003: parliamo dei tre che in Canada arrivarono ai piedi del podio – al quarto posto terminarono rispettivamente Laura Gibilisco nel martello (62.66 quest’anno), Vanessa Alesiani nel triplo (13.24) e Giorgio Rubino nei 10km di marcia (41:56.0) – ma anche di Veronica Borsi (13.75), ancora allieva e quinta nei 100hs nella rassegna iridata di categoria lo scorso anno. E si possono fare anche i nomi di altri ragazzi che sono cresciuti in questa stagione, al punto di poter aspirare a piazzamenti di rilievo nell’arena grossetana: dall’ostacolista pugliese Nicola Cascella (51.68 nel giro di pista con barriere) al giavellottista ascolano Daniele Baiocchi (settimo nella lista mondiale dell’anno con il suo 70.40), dall’eptathleta pavese Cecilia Ricali (5.398 di personale) alla martellista genovese Silvia Salis (già primatista nazionale di categoria, prima che il suo 61.70 fosse scalzato dal doppio miglioramento della collega siracusana Gibilisco, inizialmente con 62.61 poi con 62.66). In casa Italia la nota dolente dell’immediata vigilia è costituita dalle difficoltà di recupero della sprinter romana Giulia Arcioni, altra protagonista della stagione 2003 in chiave giovanile (finalista sia ai Mondiali allieve, sia agli Europei juniores di Tampere sui 200), purtroppo frenata da qualche tempo da un guaio muscolare. Ma c’è da sperare che tra le tante sorprese tradizionalmente espresse da una manifestazione come i Mondiali juniores non manchino anche outsider con la maglia azzurra, capaci di trasformare la loro presenza a Grosseto in un’esperienza indimenticabile. Nela foto, la sfilata della squadra italiana alla cerimonia d'apertura (Omega/FIDAL) File allegati:
- LA SQUADRA ITALIANA / Italian Team



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