Greco, intervento riuscito

13 Agosto 2014

Effettuato questa mattina dal professor Franco Benazzo l'intervento di ricostruzione del tendine del triplista azzurro. Sei mesi per il recupero.

Pavia, Policlinico San Matteo. Il Professor Franco Benazzo ha appena concluso l’intervento chirurgico su Daniele Greco, lo sfortunato triplista azzurro vittima ieri, a Zurigo, nel riscaldamento pre-qualificazione degli Europei, di un grave infortunio: la rottura del tendine d’Achille. “Ho suturato i due monconi del tendine – le parole di Benazzo – che era rotto completamente, come sempre accade in questi casi. I tendini d’Achille si rompono così, non ci sono altre modalità; era anche presente uno stato degenerativo, certo, ma vorrei chiarire che non esiste, allo stato delle conoscenze scientifiche, una correlazione certa tra il grado di degenerazione di un tendine e la sua resistenza meccanica”.

Cosa vuol dire, professore?

“Che possono esistere tendini che appaiono come degenerati all’esame diagnostico, ma in grado comunque di offrire un elevato grado di resistenza meccanica, e viceversa; ovvero, tendini all’apparenza integri, ma destinati alla rottura. In altre parole, non esiste un esame in grado di prevedere con certezza la rottura di un tendine. L’unico modo attualmente esistente per valutare fino in fondo lo stato di un tendine, è la visione diretta dello stesso, nel corso di un intervento chirurgico”.

Quali sono i tempi di recupero che lei, sulla base della sua esperienza, prevede per Greco?

“Questo tipo di intervento richiede normalmente circa sei mesi per un pieno recupero. Ci sono poi stati casi di rientri più celeri, vedi per esempio quello, recente, di Javier Zanetti, tornato a giocare dopo quattro mesi e mezzo. Ma lo standard è circa di sei mesi, in qualche caso anche qualcosa in più”.

Quale il percorso di recupero che attende il triplista azzurro?

“Tre settimane di immobilizzazione dell'arto, per cominciare. Altre sei settimane per tornare a camminare normalmente, partendo da una serie di esercizi di riabilitazione (all’inizio in contrazione eccentrica), poi altri due mesi per cominciare a correre. Comunque con supporto fisioterapico costante”.

Infine, professore: può un atleta che ha subito un incidente di questo tipo tornare ai suoi livelli?

“Questo è un argomento difficile. In realtà, non esistono risposte assolute: sul recupero, incidono fattori diversi, personali e, ovviamente, di disciplina sportiva praticata”.

m.s.



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