Goteborg, Romagnolo record nei 3000 siepi



Una delusione ha purtroppo contrassegnato la mattinata di gare a Goteborg, caratterizzata nella sua parte finale da un fitto acquazzone che ha accompagnato la conclusione della prova della 50 km di marcia nella quale era impegnato Alex Schwazer. Il carabiniere altoatesino, protagonista di un difficile approccio alla competizione durato tutta la stagione, ha seguito il ritmo del norvegese Nymark che ha via via scremato il gruppo. Al 23esimo km Schwazer era virtualmente sul podio con lo scandinavo e il russo Stepanchuk, poi squalificato, ma lì iniziava il suo calvario, il cedimento che si concludeva con il ritiro al 33. km. La prova più lunga della marcia regalava nel finale la sorpresa della rimonta del francese Diniz che andava a conquistare un insperato oro in 3h41:39. Nymark cedeva improvvisamente fino a mancare il podio: argento allo spagnolo Garcia (3h42:48) bronzo al russo Andronov (3h43:26). Buona prova per l’azzurro De Luca, autore di una gara regolare spesso disputata in assoluta solitudine e chiusa al settimo posto in 3h48:08, suo personale, mentre Cafagna era 11. in 3h55:22. Giuseppe Gibilisco, aveva lasciato lo stadio Ullevi con la delusione cocente di aver mancato la qualificazione per la finale del salto con l’asta. L’iridato di Parigi 2003 non è andato al di là dei 5,45. Nei tre tentativi a 5,55, misura per lui abbastanza normale, Gibilisco ha trovato difficoltà sin dalla rincorsa: “Non ho trovato né sensibilità né rilassatezza per saltare, usando solo la forza e non trovando neanche una buona entrata. Sto bene, in allenamento non ho problemi e mi ero riscaldato bene, forse mi è mancata la cattiveria giusta, i punti di riferimento. Mi dispiace perché era una gara abbordabile. Non so cosa non funzioni, forse dipende dai troppi infortuni che m’impediscono di trovare la giusta continuità". Poi nel primo pomeriggio è arrivata la buona notizia: in seguito ad una segnalazione verbale della FIDAL, la classifica è stata rivista, per cui Gibilisco, al pari degli altri atleti ammessi a causa dell’interruzione dovuta al mal tempo, disputerà la finale in virtù di quel 5,45 ottenuto alla seconda prova. La nota lieta della mattinata viene da un’eliminazione, ma ottenuta a suon di record italiano. E’ quella di Elena Romagnolo che nei 3000 siepi si è battuta da leonessa chiudendo la sua batteria in 9:52.38 che abbassa di un paio di secondi il precedente record di Marzena Michalska. Il tutto a dispetto di una caduta sull’ultima barriera che forse le ha pregiudicato il passaggio del turno: “Pensavo di poter scendere sotto i 10 minuti, ma non di valere il primato. Peccato per la caduta, non mi era mai capitato prima, significa che ho ancora molto da imparare”. Eliminate anche le altre azzurre, Tschurtschenthaler e Michalska. Nelle altre qualificazioni del mattino passano il turno nei 100hs femminili Micol Cattaneo, che in 13.15 ottiene uno strepitoso primato personale e Margaret Macchiut che corre in 13.27. Negli 800 Andrea Longo è quarto nella sua batteria, ma questa è la più veloce e il padovano passa alle semifinali anche se palesa ancora qualche problema nella chiusura della gara, 1:47.40 il suo tempo che comunque è il quinto delle batterie. Eliminato invece Bobbato, primo degli esclusi con 1:48.21. Nel disco nulla da fare per Andrei, 54,82 in qualificazione, e Kirchler, 56,78, misure ben lontane anche dai loro standard stagionali. Infine buon inizio di decathlon per Frullani, quarto dopo i 100 metri prima che il diluvio imponesse la sospensione della seconda prova, il salto in lungo. g.g. Nella foto piccola: la neoprimatista italiana Elena Romagnolo. Nella foto grande: Gibilisco durante la qualificazione (foto Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL) File allegati:
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