Glasgow, vigilia azzurra: ''Carichi e motivati''

28 Febbraio 2019

Venerdì 1° marzo la prima giornata degli Europei indoor. Jacobs: "Una pedana che mi piace". Stecchi: "Qui per confermarmi". Trost-Vallortigara: "Concentrate sulla qualificazione"

di Nazareno Orlandi

Primo impatto con la Emirates Arena. Prima assaggio della pista e delle pedane che da domani ospiteranno la 35esima edizione dei Campionati Europei indoor di Glasgow. È già la vigilia per i 13 azzurri impegnati nella prima giornata di gare, ognuno con il proprio obiettivo e ognuno con tanta voglia di onorare la maglia che indossa. Tra i momenti più attesi c’è la qualificazione di Gianmarco Tamberi nell’alto alle 13:30 italiane per cercare l'accesso alla finale del giorno dopo. Il primo a scendere in pedana, però, sarà Marcell Jacobs che a Madrid ha cominciato questa stagione con un doppio 8,05 nel lungo a quasi due anni dall’ultimo salto che risaliva proprio agli Europei indoor, nel 2017 a Belgrado. La mattinata è stata l’occasione per testare la pedana: “È buona, spinge molto, è reattiva e si sposa con le mie caratteristiche - osserva - Proverò a ‘mettere dentro’ un primo salto che mi dia la certezza della finale (misura richiesta 7,95 per il lasciapassare immediato, ndr) in modo da concentrarmi per la finale. Come mi sento dopo lo stop? Molto meglio rispetto a Madrid e il piccolo fastidio al ginocchio non credo mi condizionerà”. Nella sessione serale toccherà a Claudio Stecchi, secondo azzurro di sempre nell'asta con il 5,80 realizzato domenica scorsa a Clermont-Ferrand. Per l’azzurro è un nuovo faccia a faccia con i big europei, sfidati a più riprese nelle ultime settimane: “La sto vivendo molto tranquillamente e immagino che con 5,70 si possa andare in finale, anche se la misura del passaggio diretto è 5,80. La mia gara è soprattutto la qualificazione: so di aver saltato bene e con costanza in questa prima parte dell’anno ma l’importante sarà confermare qui le misure”. Vigilia europea anche per Leonardo Fabbri, il lanciatore che di recente ha scagliato il peso a 20,69, migliore prestazione degli ultimi 22 anni per un azzurro nelle prove al coperto. “Il livello è altissimo, la qualificazione diretta a 20,90 è durissima. Ma ho dimostrato di poterci stare su certe misure ed è importante fare una buona gara in questo contesto. L’obiettivo è confermarmi intorno ai 20 metri, che potrebbero bastare per la finale. Sono fiducioso, il fatto di aver gareggiato con tutti i big nelle ultime settimane mi dà coraggio, come anche l’aver trovato le mie misure migliori nei primi tre lanci”.

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Primo sguardo all’impianto continentale di Glasgow (che sorge di fronte allo stadio del Celtic) anche per le azzurre dell’alto Alessia Trost ed Elena Vallortigara. “La qualificazione sarà più dura della finale - le parole di Trost, 1,94 quest’anno - In testa ho l’1,96 richiesto per passare il turno. Sono qui per proseguire in questo percorso di stabilità tecnica che è l’obiettivo della stagione”. Vallortigara (1,92 agli Assoluti indoor) vuole togliersi di dosso ogni scoria rimasta da Berlino: “Nonostante tutto mi ha aiutata, ho capito i punti deboli e ho cercato mentalmente di arrivare preparata a questo appuntamento.

Le cose facili non mi piacciono: avevo bisogno di esserci, anche se soltanto come tappa di passaggio, e spero di tornare a casa con animo leggero”.

Nella prima giornata in Scozia andrà in pedana anche Fabrizio Donato, 43 anni ad agosto: sesta partecipazione alla rassegna continentale al coperto, tre volte sul podio, l’ultima nel 2017 con l’argento di Belgrado. “Come sto? Se parto da casa e lascio per qualche giorno mia moglie e le mie bimbe è perché penso di potermi divertire e poter dire la mia. Ad Ancona, in quella gara così spettacolare, non sono riuscito a esprimermi per quello che valgo... mi sono tenuto i salti migliori! Quest’anno non si è saltato molto, ma immagino che un paio di avversari possano superare i 17 metri già nel primo turno (pass diretto a 16,70, ndr). Siamo tre azzurri, di cui due giovani: vuol dire che i nostri tecnici hanno seminato bene. Una bella generazione finalmente con dei valori, con spirito, motivazione e umiltà. Io però mi sento ragazzino tanto quanto Forte e Bocchi”. Entrambi lo considerano un modello a cui ispirarsi. “È un esempio per tutti noi”, dicono in coro i due emergenti della specialità. “Sono molto concentrato sulla qualificazione - assicura Simone Forte - L’eliminazione al primo turno di Berlino spero mi sia servita. Voglio riscattarmi, essere nella finale a 8 vorrebbe dire entrare nell’élite. Nelle due settimane dopo Ancona abbiamo recuperato da un fastidio al tallone sinistro che avvertivo anche nel 16,76 degli Assoluti”. Tobia Bocchi ci prova: “Il 16.71 di Ancona è stato inaspettato perché da qualche anno non saltavo misure del genere. Mi ha dato una bella spinta positiva. Il primo obiettivo è portare a termine questa prima nazionale assoluta con dignità. Non mi dispiacerebbe una finale con tre azzurri, sarebbe bello ripetere la prova degli Assoluti”.

Primo di due turni in programma nel day-1 per le quattrocentiste Raphaela Lukudo e Ayomide Folorunso. “Raffa” proverà a tornare sotto i 53 secondi già dalla batteria di domattina: “Anche l’anno scorso a Birmingham mi ero presentata al Mondiale senza aspettative e mi sono sorpresa. Vedrò fino a che punto riuscirò a spingermi”. "Ayo", arrabbiata per l'esito degli Assoluti indoor ma galvanizzata da un inizio d'anno che l'ha vista scendere a 52.57 è pronta a guadagnarsi il passaggio del turno in batteria, così da tornare in pista in serata per la semifinale: “Ho fatto una bella stagione indoor pur partendo in ritardo per recuperare dai piccoli acciacchi che mi portavo dietro, e la delusione di Ancona potrebbe rivelarsi utile: sono ancora più motivata e non voglio commettere gli stessi errori. Spensieratezza e serenità”.

Margherita Magnani, in un 3000 che si preannuncia stellare con il duello Muir-Klosterhalfen è l’unica in gara in una finale diretta nel venerdì che apre la rassegna. “Adesso sto bene, ho avuto un inizio di stagione limitato dall’influenza che mi ha fatto cambiare un po’ i piani. La condizione sta salendo e conto di fare lo stagionale. Dipenderà molto da come si svolgerà la gara, se sarà tattica o meno, ma credo che un crono da 8:55 mi possa portare tra le prime otto. È la giornata della Muir, è attesissima qui: ho gareggiato diverse volte con lei sempre in batteria agli Europei e ai Mondiali, ma in finale sarà ancora più emozionante”. Dà l’assalto alla semifinale l’altro mezzofondista azzurro Simone Barontini, il più giovane del gruppo di Glasgow (20 anni): “Ho voluto tanto gli Europei e voglio ripagare la fiducia che mi è stata data, l’obiettivo del passaggio del turno è tosto ma sono qui per questo”.

TV E STREAMING - Gli Europei indoor di Glasgow saranno trasmessi integralmente in diretta streaming su Rai Sport web e Rai Play con i seguenti orari: venerdì 1 marzo 10.55-15.15 e 19.10-23.00, sabato 2 marzo 10.55-14.00 e 18.40-22.00, domenica 3 marzo 10.45-14.40 e 18.55-22.00. In tv su Rai Sport: venerdì 1 marzo 10.50-13.10, sabato 2 marzo (gare di venerdì 1 marzo) 1.15-4.20, domenica 3 marzo 12.10-12.55 e 23.00-1.00. Diretta tv su Eurosport 1-2: venerdì 1 marzo 10.45-12.00, 14.00-14.45, sabato 2 marzo 18.45-20.20, 20.20-22.00, domenica 3 marzo 13.00-14.30, 18.45-22.00. Diretta streaming integrale su Eurosport Player.

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Gli azzurri a Glasgow (foto Colombo/FIDAL)


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